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(%GDP)
balance
creasingly rapid legislative production, could be easily satis- 0
-4 balances 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986
Structural
fied, as seemingly nobody paid for them. […..] Deficit fi-
-6 -2
Primary
nancing acted as the flywheel of general satisfaction” (Revig-
-8 -4
lio, 1977, p. 110).
-10 -6
-12 -8
Intergenerational disorder showed up in the ac-
-14 -10
Years Years
cumulation of actual budget deficits and especially in
Germany France U.K. Italy Germany France U.K. Italy
the absence of primary positive balances for nearly
Source: OECD Statistics Source: OECD Statistics
thirty years. Although the 1970s saw the presence of
Graph 7. Primary budget balances (as % of GDP):
Grafico 6/7: dopo la seconda guerra mondiale l’Italia aveva aperto le frontiere agli scambi internazionali,
general government deficits in many developed coun-
1970-1985
creando concorrenza con economia di altri paesi. Che accadde nei rapporti dell’Italia con Europa e USA?
Nonostante molti paesi usarono i disavanzi primari in questo periodi, nessuno di questi raggiunse una lunga
8
27 On the delay of the tax reform, see A. Pedone (1992).
serie di disavanzi primari come l’Italia. Quindi l’Italia registra i bilanci primari più negativi degli altri paesi e
6
restarono negativi fino al 1990-1991, quando il bilancio primario tornò in equilibrio. In questo periodo, a
4
differenza del grafico 1, non è il peso degli interessi ad essere un problema ma il peso dei disavanzi primari,
2
(%GDP)
cioè sono i governi in carica che creano debito pubblico nuovo. Questo spiega perché quell’effetto valanga,
0
balances 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986
che rimase negativo fino alla metà degli anni ’80, poi diventò positivo e quindi gli interessi pesavano di più
-2
Primary
perché sul debito pregresso, su cui si dovevano pagare gli interessi, si aggiungeva quello del disavanzo del
-4
bilancio primario negativo e, quindi, si cumulava l’effetto valanga che si ingrossava (interessi più alti) col
-6
fatto che l’ammontare del debito pubblico cresceva ancora.
-8
-10 Years
Germany France U.K. Italy
Source: OECD Statistics
tion. Therefore, not only the initial push on the expendi-
ture side, but also the subsequent combination of mone-
tary discipline and fiscal indiscipline were responsible
for the debt dramatic increase (Bosi, Golinelli and
Stagni, 1989).
Graph 8. Composition of the change in the Come si spiega l’aumento
Grafico 8 à
public debt/GDP ratio (SFA excluded): 1970- dell’effetto palla di neve? Perché governi
2006 iniziarono a pensare a politiche disnflazionistiche
(politiche restrittive che portano a un aumento
dei tassi di interesse che, a sua volta vuol dire
un aumento del costo del debito. Un aumento
15 del tasso di interesse superiore all’aumento del
10 tasso di crescita pone un problema di
5 sostenibilità del debito. Fin quando i due tassi
sono uguali, il peso del debito resta sotto
0 70 73 76 79 82 85 88 91 94 97 00 03 06 controllo, ma quando il tasso di interesse è più
-5
% alto di quello di crescita il costo del debito
-10 aumenta tende a ridurre gli investimenti, cioè la
-15 crescita), verso la prima metà degli anni 80.
-20 Quindi l’insieme di queste politiche produce
effetti contrari alla crescita e favorevoli
-25 Years all’aumento del debito pubblico.
Change in debt ratio Primary deficit/GDP Snow-ball effect L’elemento stabile degli ultimi 3 decenni è la
Source: Elaborations on Bank of Italy, Statistical Bulletin and Sup- permanenza sistematica dei disavanzi primari
plement (various years) che non c’era mai stata se non nei periodi bellici
e post-bellici. È cambiato che, mentre tutti i
The positive snow-ball effect, which still lasts
governi precedenti ricorrevano al debito pubblico, pensando di ripagarlo, da questo momento in poi la logica
since the 1990s, made the 1993-1997 stabilization proc-
del disavanzo di bilancio ha conquistato tutta la dimensione politica, e questo comporta che si usi poco la
28 all the more burdensome, as it was entrusted only
ess
tassazione e molto la spesa (visto già nell’euro scarso di Brennan). Dal 1970 in poi il debito pubblico è
neutrale. Ci sono studi che confermano quanta distorsione è creata dal debito
intergenerazionalmente non
pubblico a livello intergenerazionale? Quanto disordine si crea attraverso il debito pubblico?
28 Fiscal consolidation was made unavoidable by the financial crisis
of 1992 and by the perspective of joining the EMU.
Gli effetti intergenerazionali del disavanzo-debito
Cardarelli e Sartor
Il saggio di (2000) dice che l’impatto distorsivo intergenerazionale ha queste dimensioni:
la generazione del 1998 riceve in media un trasferimento netto di euro 11.100, quindi ha 11.100 più di
quanto paga. Le generazioni future devono pagare 39,000 più di quanto ricevono: +39.000 e -11.1000
fanno un differenziale di 50.100 euro. E questo equivale ad un aumento delle imposte per la generazione
futura di circa il 30% di aumento. Quindi la generazione futura pagherà un 30% di tasse in più delle
generazioni precedenti. Quanto costerà
Tra le cose che non sono state calcolate fino in fondo c’è l’impatto sul sistema pensionistico.
la pensione alla nostra generazione? Quanto prenderemo di pensione? Prenderemo la pensione? Se lo
scenario è quello attuale come se ne esce?
Il debito pubblico, una volta, non era discriminatorio intergenerazionalmente fin quando i governi
pensavano di pagarlo; da quando hanno pensato di non farlo più, e cioè hanno ritenuto il bilancio in
equilibrio come una sciagura per lo Stato, si sono indebitati sempre di più. Quando governo s’indebita
fa delle promesse che non può mantenere. Una delle modalità per venirne fuori è dichiarare questo
Il problema che questo pone è: l’inadempienza
attraverso un default, cioè un fallimento del governo.
del debito pubblico è eticamente accettabile?
Una prospettiva-retrospettiva storica: i governi hanno sempre pagato i debiti? La risposta è no. Il
problema vero è se quello dell’inadempienza è eticamente giustificabile. A livello contrattuale non è
possibile non pagare il debito però il governo democratico fa un contratto particolare: mentre i
contraenti privati si impegnano a pagare, a una certa data, una certa somma e a rimborsarla, per cui
se il debitore non rimborsa la somma è come se si appropriasse della proprietà del creditore, cioè un
Che cosa cambia?
furto. Se questo valesse anche il per governo, ci sarebbe un furto anche qui. Noi
abbiamo visto che il teorema Ricardiano dell’equivalenza non tiene conto del sistema istituzionale di
riferimento. In democrazia chi si indebita è il governo per nome e per conto dei contribuenti; quindi l
Ma, se questo è vero, che cosa non rispetta il
governo è un intermediario che, quindi non si indebita.
governo se dichiara di fallire? Il governo che si indebita per conto dei contribuenti ha comunque
qualche vantaggio da questa operazione.
Is Austerity the Answer To Europe’s Crisis?
Il debito pubblico e Europa. Quale austerità?
Veronique De Rugy
Possiamo affrontare il tema dell’austerità con un’analisi fatta su 3 punti:
1) Che cos’è l’austerità;
2) L’austerità si può ridurre o tagliando le spese o aumentando le entrate o entrambi in parte: le 3
tagli di spesa o aumento delle entrate? Qual è il ruolo
alternative sono molto diverse à
dell’equilibrio di bilancio che può svolgere rispetto alla crescita? Quindi il secondo tema è rapporto
tra austerità e crescita;
3) Qual è la politica adottata dai governi europei? Perché hanno adottato proprio quella? Perché le
politiche europee di superamento dell’austerità sono fallite quasi tutte, eccetto la Germania?
I due volti dell’austerità
Austerità è un termine usato con significato univoco, ma non ha un significato univoco in quanto rapporto
tra spese ed entrate. Ci possono quindi essere austerità dal lato della spesa e austerità dal lato della
tassazione. Ciò significa che l’austerità ha due facce e, quindi, il concetto di austerità varia in base alla faccia
a cui ci rapportiamo. Le politiche che vogliono ridurre il debito hanno questa ambiguità di fondo. E allora si
può dire che l’austerità riguardi sia i contribuenti che il governo. L’austerità per via fiscale, cioè dal lato della
tassazione, riguarda il contribuente in modo particolare perché paga i costi della crisi (visione europea
dominante). Perciò per alcuni l’austerità è la riduzione del debito tramite le entrate pubbliche (tassazione).
Quando si parla di contribuente ci si riferisce al mercato, al privato o all’economia privata.
Per altri, è la seconda faccia, l’austerità consiste in esclusive o preponderanti tagli di spesa, tra cui le spese
sociali è l’austerità per il governo: i costi qui sono imputati all’economia pubblica. Però, in realtà, la spesa
à
pubblica in Europa non è mai stata tagliata.
Quando non si distinguono le due facce dell’austerità, si assume che l’aggiustamento sia neutrale; ma il non
chiarire questo punto comporta gravi conseguenze. Chiarita l’alternatività delle due facce dell’austerità,
dobbiamo porci due problemi fondamentali:
a) Quale dei due tipi di austerità serve meglio a ridurre il rapporto debito/PIL?
b) Qual è l’impatto delle misure di austerità sulla crescita economica? L’austerità uccide la crescita, ma
quale?
La storia che nella visione del mondo dei politici è molto semplificato, austerità significa essenzialmente
limitare il mercato e dare ampio spettro di intervento allo stato: vuol dire attribuire all’economia pubblica un
ruolo crescente rispetto a quella di mercato. Questo è lo scenario nelle dimensioni ampie.
Tagliare le spese o aumentare le imposte?
Alesina e Ardagna
Nel 2009, studiarono 107 casi in cui ci si chiedeva come ridurre il rapporto debito/PIL
prendendo i 21 paesi OCSE in un lasso di tempo di circa 40 anni (1970-2007). In alcuni di questi paesi sono
stato acquisiti risultati positivi (Austria, Finlandia, Svezia), mentre la stragrande maggioranza non ha avuto
successo. I due studiosi hanno anche verificato che, delle due alternative dell’austerità, i tagli