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Estratto del documento

CFO:

- il direttore dell’amministrazione finanza e controllo, colui a capo della

finanza, si occupa della gestione finanziaria, della supervisione di tutte le

attività amministrative e contabili e, in generale, del funzionamento dei

meccanismi operativi di pianificazione e controllo su cui si fonda l’attività di

governance.

Responsabile finanziario:

- manager che si occupa principalmente dei problemi

finanziari della società come la raccolta e la gestione delle risorse finanziarie e

della gestione del debito (tesoreria).

I sistemi di controllo e gestione possono supportare il processo decisionale con

operazioni e analisi che riguardano il comportamento dei costi, i sistemi di misurazione

dei costi e le decisioni di breve e lungo periodo e sistemi di controllo e di gestione a

supporto dei processi di pianificazione e controllo (budget e analisi degli scostamenti).

All’interno del sistema di amministrazione e controllo troviamo soggetti che devono

garantire un flusso di informazioni sull’intero e sull’esterno. Il sistema di controllo di

’interno

gestione alimenta i flussi informativi relativi all dell’impresa. Il controller è il

soggetto ad esso preposto. Il sistema di controllo di gestione ci da utili info necessarie

per supportare il processo decisionale e per pianificare e controllare.

Principali funzioni del controllo di gestione:

1. Pianificazione e controllo

2. Reporting e interpretazione dei report informativi

3. Valutazione e consulenza

4. Pianificazione fiscale

5. Reporting verso le autorità governative

6. Salvaguardia degli elementi del capitale investito

7. Valutazioni economiche

Teoria della contingenza:

“ Non esiste un modo migliore, generalmente trasferibile a tutte le realtà

aziendali, di progettare il sistema di controllo di un’azienda [...], ma l’assetto del

sistema di controllo di gestione dipende dal combinarsi di specifiche variabili di

contingenza”

Contabilità direzionale e contabilità analitica

contabilità direzionale,

La ovvero l’insieme degli strumenti finalizzati a rilevare,

organizzare ed aiutare ad interpretare le informazioni di tipo economico-finanziario ed

anche non monetario, a supporto dell’attività di governo svolta a diversi livelli

decisionali.

• Formulazione delle strategie dell’azienda

• Svolgimento delle attività di pianificazione e controllo

• Effettuazione di decisioni (decision-making)

• Impiego efficiente delle risorse

• Miglioramento delle prestazioni

Funzioni della contabilità analitica

1. Misurazione efficienza/efficacia

2. Supporto informativo nei giudizi di convenienza

3. Determinazione costo prodotti/servizi

4. Valutazione di bilancio dei processi incompiuti (rimanenze)

Contabilità Generale Costo come misura del valore di una transazione con terze

->

economie;

Contabilità Analitica Costo come valore che esprime l’impiego di risorse per la

->

realizzazione dei processi di trasformazione. Pertanto riguarda la produzione, mi dice

quanto è costato produrre un bene; la contabilità analitica è un sottoinsieme della

contabilità direzionale e gestisce informazioni monetarie e non.

Il concetto di costo e la classificazione dei costi

• Non esiste una definizione oggettiva valida in qualsiasi contesto di analisi e

circostanza decisionale. Il costo non è oggettivamente determinabile, nel senso che

c’è sempre qualche componente di costo che non è direttamente imputabile

all’oggetto di calcolo, o risente di discrezionalità.

• «In economia aziendale non esiste “un” costo, ma esistono “molti” costi, tanti

quanto possono essere gli oggetti rispetto ai quali sono riferiti e gli scopi per i quali

sono misurati» (Zappa, 1957)

Tre fondamentali concetti di costo:

• costo tecnico: rappresenta le utilità consumate nel

processo produttivo, utilità relative a materiali e a servizi forniti dall’uomo;

• costo psicologico: rappresenta un sacrificio, una rinuncia da sopportare in vista di

una «remunerazione»;

• costo monetario: rappresenta l’uscita di moneta, detta anche «spesa», sostenuta per

l’acquisto di fattori produttivi.

Driver: fattore in base al quale determino il costo.

IL COMPORTAMENTO DEI COSTI

Una prima classificazione fondamentale è quella effettuata per definire il

comportamento dei costi (cost behaviour) in funzione di variazioni in parametri che si

ritengono rilevanti per la loro formazione.

a) il costo oggetto di analisi;

b) il fattore rispetto al quale il comportamento è studiato (determinante di costo o cost

driver);

c) l’intervallo di variazione del cost driver considerato rilevante nell’analisi;

d) il periodo tempo preso a riferimento.

Esempi di costi riconducibili a varie funzioni aziendali (R&S, Marketing, Produzione…).

Nel caso di R&S le ricerche non vengono effettuate su un solo prodotto ma su più

prodotti, per cui si pone il problema di ripartire i costi fra i vari prodotti. Quale

driver/variabile usare per imputare i costi?

Costi fissi

Costi che non variano entro l’intervallo

ritenuto di rilevanza. Anche se la produzione è

0 ho sempre un tot di CF da sostenere. Sono

costi sostenuti per la predisposizione di una

certa struttura e capacità produttiva aziendale

(es. costi per fattori a fecondità ripetuta)

indipendentemente dai volumi di produzione

effettivamente realizzati (Ad esempio, l'affitto

di un capannone industriale non cambierà per

effetto dell'aumento o della diminuzione della

produzione del 10%). MOI=manodopera

industriale

Costi variabili

Hanno un andamento pari a quello dei ricavi, sono proporzionali al volume produttivo.

Costi variabili sono quei costi dei fattori che vengono impiegati in quantità variabile al

variare del volume produttivo. I costi variabili sono dunque legati al volume di

produzione (output). Questi costi variano proporzionalmente al variare della

produzione. Il costo delle materie utilizzate nella produzione varierà in proporzione

quasi diretta ai volumi sviluppati.

La legge di variabilità dei costi può dare luogo a costi variabili di diversa tipologia:

Proporzionali:

- crescono al crescere del volume produttivo sulla base di un

rapporto (coefficiente angolare) costante

ES. costo della materia prima diretta rispetto al numero di unità prodotte

Il contenuto di materia prima, ed il suo costo, raddoppiano se il volume di

produzione raddoppia, triplicano se il volume triplica.

Progressivi:

- aumentano più che proporzionalmente (es. costo per gli

straordinari). Al crescere del volume produttivo, crescono in modo più che

proporzionale.

ES. quando si raggiunge il livello di pieno impiego dei fattori produttivi e si

supera l’ottimo di utilizzazione si hanno perdite di efficienza in un reparto

(tempi morti, code, pause, set up macchinari).

AUMENTO DEI COSTI

Degressivi:

- aumentano meno che proporzionalmente (riscaldamento nei

ristoranti sala piena e sala vuota). Sono costi che, al crescere del volume

produttivo, crescono in modo meno che proporzionale.

Migliore sfruttamento della capacità produttiva ed aumento della produttività

dei fattori-

Es. Estensione dell’ampiezza dei lotti mantenendo uno stesso layout di

produzione

RIDUZIONE DEI COSTI

I costi misti

Presentano allo stesso tempo le caratteristiche dei costi fissi e dei costi variabili

Costi semifissi: nel periodo di riferimento dei programmi operativi, in parte

 restano fissi ed in parte mostrano una variazione a salti (costi a scalini).

Costi semivariabili:

- sono quei costi composti da una quota fissa ed una quota

variabile. La formula matematica della funzione di costo semivariabile è: C= K +

( v* Q )

ES. I costi telefonici, contratto con un vettore esercizio.

Rapporto costi variabili e costi fissi

Le strategie d’impresa dipendono in misura notevole dal rapporto tra costi fissi e costi

variabili.

Le aziende che hanno una mole massiccia di costi fissi devono scegliere delle strategie

adeguate/opportune: dovremmo cercare di ripartire i costi attraverso un massiccio

volume di produzione.

Più la differenza reddito operativo-capitale investito è alta più un’azienda si trova in

una posizione di vantaggio.

Tipologie di costi

- Costi speciali: una volta deciso l’oggetto di costo possono essere ad esso riferiti

in maniera oggettiva (relazione di esclusività). Se il costo è speciale allora il

oggettivamente

costo sostenuto per un singolo oggetto sono e direttamente

attribuibili all’oggetto.

- Costi comuni: sono costi di fattori impiegati contemporaneamente da più

oggetti. Se il costo è comune non è possibile attribuire direttamente all’oggetto

soggettivi

i costi sostenuti per realizzarlo, ma si usano dei criteri per

determinarlo.

Classificazione basata sulla possibilità, o meno, di misurare oggettivamente la

quantità di fattore impiegata per un certo oggetto di costo.

I costi speciali sono oggettivamente riferibili al singolo oggetto (centro di costo o

prodotto). I costi comuni sono relativi a più oggetti e sono attribuibili al singolo oggetto

mediante una ripartizione (soggettiva in quanto dipendente dalla scelta della tecnica e

della base di riparto).

Costi diretti e indiretti

Classificazione basata sulla possibilità e sulla convenienza, o meno, di misurare

oggettivamente la quantità di fattore impiegata per un certo oggetto di costo.

- Costi diretti sono costi speciali imputati direttamente al singolo oggetto.

- Costi indiretti sono costi comuni, e talora speciali, attribuiti al singolo oggetto

indirettamente mediante una ripartizione.

Allocazione e attribuzione dei costi: fasi

1. Identificare l’oggetto di costo;

2. Identificare le categorie di costi diretti dell’oggetto di costo;

3. Identificare le aggregazioni di costo indiretto da associare all’oggetto di costo;

4. Scegliere la base per allocare ciascuna aggregazione di costi indiretti all’oggetto di

costo;

5. Sviluppare il coefficiente unitario tenendo conto della base di allocazione adottata

per ripartire i costi indiretti all’oggetto di costo;

6. Imputare i costi ai prodotti mediante la somma dei costi diretti e dei costi indiretti

all’oggetto di costo.

I costi indiretti sono calcolati ripartendo il costo totale tra i vari oggetti mediante un

appropriato criterio di riparto (secondo principio causale):

- Su base unica, in modo proporzionale a un’unica grandezza nota (i co

Dettagli
A.A. 2019-2020
29 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.unich.marini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi di controllo di gestione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Lucianetti Lino Camillo.