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Contemporanea Lezione 13˚
Argomento: Come si arriva alla guerra e la guerra
Dimissioni di nella primavera del 1914 dopo le elezioni del 1913, con un crisi
Giolitti
politica che fa si che i radicali dopo una lunga discussione i radicali escono dal governo.
fomenta questa cosa poiché si trova a disagio con un maggioranza di tipo cattolico,
Giolitti
ma comunque una maggioranza giolittiana ma in realtà non lo era. Si ripete il modello post
elettorale del 1904-1909 cioè un governo di destra che riporti in carica, ma scoppia
Giolitti
la guerra e il disegno di non si realizza. che sale al governo era più
Giolitti Salandra
giovane di astro nascente della destra. Non si lascia scappare la possibilità di
Sonnino,
governare e di far uscire dal potere impedendogli di risalire al potere. Progetto che
Giolitti
si avvera nel Giugno del 1920 con il sistema elettorale nuovo. Con lo scoppio della grande
guerra bisogna ricordare che il pensiero di politica interna…..
Prima del periodo delle elezioni ci fu la cioè una serie di ribellioni in
settimana rossa
alcune regioni tra cui Romagna e Marche con epicentro di rivolta ad Ancona in cui ci
furono le città che insorgevano e fu un propagarsi a macchia d’olio che diede vita ad uno
sciopero che si propagò in tutta Italia. Lo stesso fu creatore di questa rivolta in
Mussolini
cui diversi partiti si unirono (anarchici, repubblicani, sindacalisti…). Si creò quindi un fronte
rivoluzionari che non poteva dar luogo ad una vera rivoluzione poiché dietro non aveva dei
motivi politici e quindi il fenomeno si estinse da solo, lo stesso non fomentò più
Mussolini
di tanto le questioni e alla fine aiutò a far sciamare il fronte rivoluzionario. Questo porta ad
una visione nuova del concetto di rivoluzione non più un progetto a lunga data ma un
rivolta. Frantumazione del fronte quando scoppia la guerra, l’Italia si dichiara neutrale
mentre alcune di queste forze si dichiarano interventisti (sindacalisti rivoluzionari, socialisti,
anarchici…) Si frantuma anche l’alleanza tra radicali e socialisti di
Giolitti, Bissolati.
Questo perchè si dichiarava un neutralista e si batteva per la neutralità fin dov
Giolitti
potesse farlo mentre gli altri chiedevano di intervenire al conflitto. Lo scontro tra neutralisti
ed interventisti scinde le alleanze e si forma un nuovo equilibrio ridistribuito. La settimana
rossa svolta alla soglia delle elezioni si pensava potesse modificarne l’esito. A Milano la lista
socialista non si poteva collegare ai suo candidati e quindi non si poteva legare al fenomeno
della settimana rossa. Lo scoppio della guerra scombussolò i giochi politici italiani (prima
guerra mondiale una volta chiamata guerra europea). La definizione di guerra europea era
più giusta perchè per gran parte si svolse in Europa, allo scoppio della guerra l’Italia si
proclamò neutrale nonostante la che era un patto atto solo alla difesa. La guerra
Triplice
scoppia dopo che l’Austria dichiara guerra alla Serbia. L’entrata in guerra era indesiderata
da diverse parti della politica, i soli a fomentare l’entrata in guerra erano i nazionalisti.
Nazionalisti che vedevano nella guerra un modo per rafforzare la propria figura. Le altre
ipotesi oltre ad entrare in guerra con la era di entrare in guerra con l’Intesa, che
Triplice
cercò di far andare l’Italia dalla sua parte. L’Italia entra in guerra perchè ci fu una forte
pressione politico sociale perchè si entrasse in guerra con la Alcune parti politiche
Triplice.
pensavano che mantenendo la neutralità si sarebbero avuti più vantaggi. Giolitti si espresse
subito per la neutralità e arrivò a prospettare una trattativa con l’Austro-Ungheria per la
neutralità del paese. Scrisse un famoso articolo sul messaggero in cui diceva che l’Italia
avrebbe potuto ottenere parecchio dalla neutralità. Si aprono le trattative con l’Austria che
era riluttante e la Germania schierata dalla parte degli interessi Italiani cercava di aiutare lo
Stato Italiano ad ottenere i territori e la neutralità. L’Austria invece più intransigente non
concede i territori in quanto non favoriva la nazionalizzazione dei territori per evitare
26 Ottobre 2015
Contemporanea
inserzioni nel suo regno misto. Ma non era l’unico motivo per cui rifiutava la neutralità
dell’Italia e il pressing successivo atto a far entrare l’Italia in guerra con la Triplice. Il più
celebre interventista fu che lasciò il trentino per perorare la guerra in
Cesare Battisti
Italia. (poi catturato dagli austriaci ed imprigionato da qui l’Imperatore venne definito
l’Impiccatore). i suoi moti continuavano e la volontà di un Europa dei popoli non
Mazzini
degli imperi, desiderava una Polonia indipendente e anche tutti quei territori sotto il
comando di un regno o di un impero, sognava un Europa dei popoli e non dei
Mazzini
regni e degli imperi. La Russia faceva parte della Triplice Intesa (dalla parte dei buoni) si
pensava che proprio per questo la Russia non sarebbe sopravvissuta alla guerra e che essa
avrebbe modifica anche la politica della stessa modificando la sua politica dagli zar al
liberalismo. La Germani entrando in guerra per conquistare la Francia era entrata nei
territori del Belgio che si era però dichiarato neutrale. Uno dei fatti che portò dalla guerra di
Sarajevo alla guerra delle nazioni fu la questione delle alleanze, la Russia era intervenuta in
favore della Serbia con cui aveva un patto, la Germania che aveva anch’essa un patto con
l’Austria entrò in guerra per difendere l’alleata e la Francia entrò in guerra per proteggere la
sua alleata la Russia. L’Italia era un autonoma e poté decidere se e quando entrare in
guerra. si mosse solo quando ebbe il consenso del re e di Salandra con il famoso
Sonnino
patto di Londra in cui l’Italia entrava in guerra in cambio di molti territori tra cui il
Trentino, la Dalmazia e l’Albania. Vittoria mutilata il patto di Londra non comprendeva
fiume che era oltre la città di Trieste. Gli interventista liberali come e
Sonnino, Salandra
erano convinti che la guerra non si sarebbe conclusa con la disfatta dell’Austro-
Orlando
Ungheria che sebbene mutilata sarebbe sopravvissuta. Ma l’impero austroungarico collassò e
si formarono numerosi territori che nella divisione si dichiararono nazionalisti ma non
concessero Fiume all’Italia di cui era territorio. Interventismo che non è solo pungolato dalle
forze di destra manche da alcune di sinistra, forze importanti e liberali che come il
spingeva l’opinione pubblica alla mobilitazione coinvolgendo anche
Corriere Delle Sera In tutto questo bisogna pensare a due forze differenti ma
Gabriele D’Annunzio.
ugualmente importanti, i cattolici e i socialisti. I cattolici erano contro la guerra, sebbene
nella loro storia precedete non erano indifferenti alla stessa si pensi alle crociate, questo
perchè si stavano combattendo delle nazioni cattoliche e quindi cercarono di non prendere
parte. Anche il papa fece un discorso in cui diceva la sua opinione sulle inutili stragi della
guerra. Il periodo bellico è il momento in cui i cattolici si uniscono ed entrano al governo
e con figure e ministri e con il loro ingresso cambiano il proprio pensiero e
Filippo Meda
diventano interventisti. I socialisti inizialmente si promuovono per la neutralità dell’Italia
non in cambio dei territori ma in cambio di un ruolo di mediazioni tra gli stati contendenti
portando le forze in atto ad un tavolo delle trattative e modificando non solo il pensiero dei
paesi ma anche la geografia delle nazioni stesse. L’ipotesi dell’Italia in guerra era tutt'altro
che da scartare ma un’idea sempre più plausibile. Cosi si apre un dibattito, una parte del
partito socialista si dichiara neutrale sopra ogni cosa mentre per l’altra metà si dichiarava
una neutralità relativa. La prima parte promuoveva uno sciopero militare mentre l’altra
pensava che se lo stato fosse entrato in guerra l’Italia doveva - poteva difendersi. Così nasce
nei socialisti la formula non aderire ma non sabotare. Il 24 Maggio l’esercito italiano entra
in guerra nonostante il parlamento italiano fosse a maggioranza giolittina a cioè disposto fin
dove possibile a seguire non rispose all’appello dei numerosi deputati del
Giolitti, Giolitti
parlamento perchè il patto di Londra sottoscritto in base all’articolo 5 dello statuto non
aveva richiesto un intervento del parlamento e che l’entrata in guerra era ancora prerogativa
del re. Quindi quando venne a sapere del patto di Londra si rese conto che non
Giolitti
poteva intervenire perchè avrebbe potuto mettere in discussione la funzione del re, e
26 Ottobre 2015
Contemporanea
che era fedele alla monarchia non si sentì di intervenire. Il parlamento non doveva
Giolitti
votare l’entrata in guerra ma i fondi necessari alla guerra e comunque si dimostrò un
compito difficile. dovette riformare il governo e rafforzare la sua posizione con le
Salandra
radiose giornate del Maggio 1915 a Milano e dimostrarono che una grandissima parte della
popolazione era a favore della guerra e poche settimane prime un altre grande parte della
popolazione aveva mobilitato per la neutralità del paese. Lettera di a
Anna Kuliscioff
mentre lei era a Roma, che nessun governo e nessun progetto poteva mobilitare un
Turati,
numero simile di persone che si erano mobilitate per convinzione propria. L’itala entra in
guerra, anche se questa era gia cominciata da parecchi mesi e con il prorogarsi della stessa si
era capito che non sarebbe stata una guerra lampo e che sarebbe finita con lo sfinimento di
uno dei due fronti. Inizi la guerra e con essa i problemi, l’economia di guerra, i soldati
richiamati alle armi, la disoccupazione che dopo la crisi economica del 1913 era alta svanì
completamente e anzi si dovette pensare a come rifocillare le file dei contadini e degli
artigiani che partivano per il fronte e questo portò ad uno sviluppo del lavoro delle donne. Si
ebba un intervento di censura e le forche che si erano rifiutati di aderire alla guerra furono
tenuti sotto controllo come personaggi speciali. Già nel 1914 era venuta una vicenda
all’interno del partito socialista che con il suo più grande esponente era
Benito Mussolini
passato dalla neutralità alla neutralità relativa all’interventismo dove spiega le sue ragioni in
un articolo. Il quale non fu sconfessato anzi molti anche tra i suoi nemici capirono le sue
ragioni ma molti già allora vedevano qualcosa sotto la superficie di qu