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-CC
-Decreto IVA - DPR 633/1972
-Testo Unico delle Imposte sui Redditi DPR 917/ 1986
Corso diviso in 2 parti: contabilità dell'impresa, bilancio di esercizio (sintesi di tutto ciò che
l'impresa registra in contabilità durante la sua vita e in particolare durante ogni anno
d'attività).
La contabilità (C) è lo strumento tramite cui l'impresa acquisisce informazioni che riversa
nel bilancio d'esercizio (B).
Fondamenti del metodo contabile
Bilancio d'esercizio
Il B è un documento che ha due principali funzionalità, essenzialmente conoscitive e
informative: serve all'azienda per conoscere sé stessa e ai terzi per conoscere l'azienda.
I terzi sono i soggetti più tutelati, proprio perché la normativa civilistica (fonte principale di
riferimento è il CC) ma anche la normativa successiva tende a tutelare l'esigenza
informativa dei terzi, per indirizzare l'informazione societaria ad essere il più corretta
possibile rispetto alle esigenze di chi è esterno all'azienda.
Regole
Gli amministratori (coloro che predispongono il B) devono seguire delle regole per redigere
il B, perché in esso esistono dei valori cd. certi (ossia che hanno una quantificazione
oggettiva) ma questi non sono molti, la gran parte dei dati riportati nel bilancio sono dati
oggetto di stima, di valutazione, la quale non trova nelle norme del CC dei vincoli rigidi,
per cui il B non è fatto di valori puntuali, ma in gran parte di valori che possiamo
rappresentare come un intervallo, possiamo collocarci non in un punto ma in uno spazio di
stima distinto.
Conoscere queste regole ci consente di valutare questo spazio di stima, valutare quali
sono i limiti di una stima corretta, e quali sono gli estremi di una stima scorretta.
Conoscere i margini entro cui è possibile operare consente agli amministratori di incidere
in modo legittimo sull'informativa che vogliono dare. Rimanendo nella legalità si può
legittimamente dare informazioni diverse a seconda delle scelte che si fanno.
I B redatti da soggetti diversi con ogni probabilità saranno diversi, proprio perché le stime
sono diverse. La cosa importante è rimanere entro le regole e i limiti imposti dal CC.
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Contabilità e bilancio Lezione 1
Il B è un documento che l'impresa redige ogni anno (l'esercizio normalmente è l'anno
solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre). E' un documento composto da 3 schemi: conto
economico, stato patrimoniale, la nota integrativa.
I primi due sono redatti sulla base di schemi rigidi forniti dal CC.
Il terzo, la nota integrativa, è un documento descrittivo che ha un contenuto minimo
disciplinato dal CC ma che nel quale possono essere inserite tutte le informazioni che
l'impresa (I) intende fornire ai terzi.
Il B nasce dall'esigenza di avere una rendicontazione periodica dell'andamento
dell'azienda. Spesso le imprese fanno dei bilanci cd infrannuali per sapere l'andamento
dell'azienda in periodi inferiori all'anno.
Parlare di B d'esercizio vuol dire fare riferimento a quel bilancio che l'imprese
obbligatoriamente redigono ogni anno, perché quelli infrannuali possono essere redatti
anche al di fuori delle regole necessarie per quello d'esercizio.
Il BdE, rispetto a quel periodo, vuole dare due categorie di informazioni:
1) se l'azienda nel corso di quell'esercizio ha guadagnato o perso (se ha prodotto
ricchezza o ha distrutto ricchezza). La prima categoria di informazioni è sintetizzabile
nell'utile o nella perdita d'esercizio. Questa info la troviamo all'interno del conto
economico, dove troveremo contrapposti i ricavi dell'impresa e i costi. Dalla differenza
fra i due avremo l'utile o la perdita d'esercizio. Il conto economico (CE) esprime le
operazioni intervenute durante tutto l'esercizio.
2) Il secondo documento invece, cioè lo stato patrimoniale (SP), rappresenta una
fotografia dello stato dell'impresa al 31 dicembre. Mentre il conto economico da
un'informazione sull'impresa riguardo ciò che è successo in tutto il periodo, lo stato
patrimoniale si riferisce unicamente alla situazione dell'azienda nel giorno in cui viene
redatto il bilancio, ossia il 31 dicembre. Lo SP rappresenta il complesso di beni che l'I
possiede alla data di chiusura dell'esercizio. Questi beni vanno intesi in senso ampio,
ovvero possono essere beni che hanno un valore positivo (attività) oppure beni che
hanno un valore negativo (passività). Un'attività è un bene che ha un valore positivo
perché da quel bene mi attendo un beneficio economico o un beneficio finanziario, una
passività ha un valore negativo perché da essa si attende un sacrificio economico o un
sacrificio finanziario. Gli investimenti dell'azienda sono rappresentati da beni da cui mi
attendo un ritorno economico oppure un ritorno finanziario. Le attività dell'impresa che
ritroviamo nello SP sono rappresentate quindi da beni che dovranno dare un ritorno
eco o fin positivo. Queste attività, anche detti investimenti, sono variazioni finanziarie
attive e variazioni economiche negative. Dall'altra parte abbiamo le passività:
variazioni finanziarie positive, variazioni economiche positive, sono elementi che
dovranno generare un sacrificio per l'impresa. Lo SP è fatto da due sezioni
contrapposte, l'attivo (SX) e il passivo (DX), il totale dell'attivo e il totale del passivo
sono uguali. Questa è la rappresentazione del patrimonio dell'azienda al 31 dicembre.
Variazioni, aspetto economico e aspetto finanziario
Il conto economico (CE) contrappone i costi (SX) e i ricavi (DX), e abbiamo un'informativa
finale da questo documento che è l'utile o la perdita, che deriva dalla differenza fra costi e
ricavi.
L'utile sta nel lato dei costi, la perdita in quello dei ricavi. Anche questo documento deve
avere le sezioni di DX e SX equivalenti.
In questo documento abbiamo variazioni economiche positive (ricavi) e negative (costi).
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Contabilità e bilancio Lezione 1
Le variazioni possono essere economiche o finanziarie. Quando si studia l'andamento
dell'impresa si può analizzare secondo la prospettiva eco e quella fin, che sono
temporalmente differenti, sono due angolazioni sulla base delle quali si può leggere
l'andamento di un'azienda che se noi guardassimo tutta la vita di un'azienda non
divergerebbero ma sarebbero la stessa cosa. Se invece segmentiamo la vita dell'azienda
in esercizi, allora l'aspetto economico e l'aspetto finanziario differiscono e la nostra
prospettiva di analisi non può essere unica, ma dobbiamo guardarli entrambi.
100 110
t0 t1
Compro il bene a t0 a 100€, e lo vendo a t1 a 110€.
La mia attività d'impresa la misuro all'interno del conto economico misurando ricavi di 110
con costi di 100, dando un utile di 10. In questo caso l'aspetto finanziario non esiste,
perché l'operazione rappresentata è descritta soltanto secondo un aspetto, senza contare
quando pago e quando incasso, che sono l'aspetto finanziario dell'operazione.
Se comprare e pagare, e vendere e incassare coincidessero, l'aspetto finanziario non
esisterebbe. Raramente abbiamo la perfetta coincidenza delle operazioni nella loro
prospettiva fin e nella loro prospettiva eco.
100 compro / 100 pago 110 vendo / 110 incasso
t0 t1 t2 t3
Sfalsando i tempi con a t0 compro per 100, pagando a t1, mentre a t2 vendo a 110
incassando a t3.
T0 e t2 sono il ciclo economico, t1 e t3 il ciclo finanziario.
Abbiamo una dinamica economica e una dinamica finanziaria che divergono.
Queste dinamiche sono riepilogate nel CE e nello SP.
Rispetto a queste dinamiche il CE (che vuole misurare l'utile o la perdita d'esercizio)
analizzerà unicamente la prospettiva economica. Contiene soltanto un riepilogo degli
aspetti economici, dei costi e dei ricavi.
Infatti nel CE non si trovano aspetti finanziari, ma soltanto manifestazioni economiche,
negative (costi) e positive (ricavi).
Il CE quindi riepiloga soltanto gli aspetti economici della gestione.
Nella costruzione del CE dobbiamo valutare un altro aspetto, ossia quello riguardante il
riferimento temporale: il CE vuole dire quanto ho guadagnato o perso dal 1° gennaio
dell'anno al 31 dicembre. Per fare questo confronta costi e ricavi e quindi variazioni
economiche. Non guarda variazioni finanziarie che sono una conseguenza monetaria degli
aspetti economici.
Per sapere se l'impresa ha guadagnato o perso in un anno, bisogna comparare costi e
ricavi afferenti a quel periodo. Dovrò paragonare le vendite di quell'anno con gli acquisti
di quell'anno. Si contrappongono quindi ricavi i costi sostenutisi durante quel periodo.
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Contabilità e bilancio Lezione 1
Nel fare questo il CE non considera quei ricavi e quei costi che si riferiscono ad altri
esercizi. Non tutti i ricavi e non tutti i costi andranno nel conteggio dell'utile o della perdita,
perché potremo avere costi e ricavi che non si riferiscono a questo periodo ma ad altri,
precedenti o futuri.
Il CE contrappone variazioni economiche positive e negative, ma non tutte, ma solamente
quelle attinenti al medesimo periodo.
Ciò che è costo o ricavo, ma che non si riferisce a quel periodo, va tolto, e in particolare
ciò che va spostato agli anni successivi farà parte del patrimonio, è un bene che
troveremo nello stato patrimoniale.
Stato Patrimoniale
E' composto da due sezioni contrapposte, a SX ci sono le attività e a DX le passività.
Un'attività è un elemento del patrimonio dell'impresa dal quale dovrà scaturire un flusso
positivo o in termini economici o in termini finanziari; viceversa, le passività sono elementi
del patrimonio ai quali seguiranno flussi economici negativi o flussi finanziari negativi.
Variazioni economiche negative / positive
Fattori della produzione utilizzati (costi sospesi) / capitale utile (perdita)
Variazioni finanziarie attive / variazioni finanziarie passive
Crediti / debiti
Denaro Totale investimenti / totale finanziamenti
Tutti i costi legati a beni che non ho utilizzato
fanno parte degli investimenti. Nell'attivo dello SP troviamo le variazioni
economiche negative (costi nell'acquisto dei beni che non abbiamo utilizzato
nell'esercizio), il denaro o tutti gli elementi che dovranno trasformarsi in denaro
(principalmente i crediti).
Nel passivo troviamo invece le voci che comporteranno nel futuro un esborso monetario o
un costo, i finanziamenti: le variazioni economiche positive e l