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Metodo del patrimonio netto per le partecipazioni in imprese controllate e collegate iscritte nelle immobilizzazioni
COSTO AMMORTIZZATO PER I TITOLI NELLE IMMOBILIZZAZIONI DUREVOLI:
Una perdita di valore a fine esercizio va considerata:
- la società partecipata non riesce a sovvertire la crisi conseguendo risultati economici positivi (partecipazioni);
- rischi di illiquidità o di insolvenza della società emittente (titoli).
Il valore (durevole) inferiore al costo va determinato in base a:
- Al patrimonio netto della partecipata e considerando i risultati e i flussi di cassa attesi, il rischio, il tipo e l'ammontare della quota dell'investitore nella partecipata, le restrizioni alla distribuzione di dividendi da parte della partecipata o alla cessione da parte dell'investitore (partecipazioni);
- Al valore di mercato nel periodo antecedente la chiusura dell'esercizio e considerando i flussi di cassa attesi (titoli).
COSTO STORICO PER LE PARTECIPAZIONI NELLE
ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI
I titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, sono iscritti:
- al costo di acquisto ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore.
- Tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi (fino e non oltre al ripristino al costo).
- Il valore di mercato è costituito dal valore di quotazione, se quotati, o da quello di titoli similari, se non quotati (prassi contabile).
- Per esprimere “l’andamento” del mercato alla data del bilancio è opportuno considerare le quotazioni di un certo periodo, ad esempio l’ultimo mese dell’esercizio, oppure un periodo più breve se il mercato è in flessione (prassi contabile).
ALTRI TITOLI: COSTO AMMORTIZZATO
Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a
- cuil'attività o la passività è stata valutata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale aumentato o diminuito dall'ammortamento cumulato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi riduzione (operata direttamente o attraverso l'uso di un accantonamento) a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità.
- CREDITI E DEBITI
I crediti sono dei diritti ad esigere da un determinato soggetto il pagamento di un dato ammontare. Possono essere distinti in:
- Crediti sorti per prestiti e finanziamenti concessi dall'impresa a terzi (crediti finanziari) (collocazione nelle immobilizzazioni finanziarie);
- Crediti sorti in relazione ad operazioni di vendita o altre ragioni diverse dal punto a (ad esempio: crediti verso dipendenti per anticipi, crediti verso l'erario, crediti verso istituti di assicurazione, depositi cauzionali,
(collocazione nell'attivo circolante, crediti);
c) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (collocati nei crediti v/soci perversamenti dovuti);
d) Crediti verso fornitori per gli acconti versati (sono iscritti come voce all'interno della classe di riferimento, immobilizzazione o attivo circolante in base a se l'acconto è riferito a immobilizzazioni materiali o rimanenze).
N.B.: gli acconti a fornitori li troviamo alle voci 5) e 6), MACROCLASSE B, classi I e II oppure alla voce 5) MACROCLASSE C, classe I.
Per il livello distinto dalle lettere maiuscole (macroaree) le poste sono classificate destinazione economica in base alla loro attribuita rispetto all'attività ordinaria, che si concretizza nel tempo di utilizzo del bene nel processo produttivo (art. 2424 bis): IMMOBILIZZAZIONI e ATTIVO CIRCOLANTE.
All'interno di ciascuna macroarea B) e C) si segue il criterio finanziario aliquidità crescente e dunque vengono fornite anche
indicazioni di carattere finanziario. I crediti, e le classi A) e D) seguono il criterio della natura (ma vedicollocazione anticipi a fornitori). Per le partecipazioni, oltre il principio della destinazione, opera una presunzione (art. 2424 bis). Per i crediti e i debiti occorre dare evidenza dei rapporti di GRUPPO (art. 2424 bis). I rapporti con le società del gruppo assumono rilevanza tanto da richiedere una separata evidenziazione [dei crediti e delle partecipazioni nell'attivo] e dei debiti. costituiscono la fonte di finanziamento con mezzi di terzi La I debiti. La classificazione è operata secondo il criterio della natura dei debiti, acquista rilievo anche la durata. Rispetto ai criteri di valutazione questa volta consideriamo il n. 8 in particolare. Per i crediti: Criterio di valutazione (sia per attivo circolante sia per immobilizzazioni) (art. 2426, 1° c. n. 8): - Costo ammortizzato, tenuto conto del fattore temporale (attualizzare i crediti a un tasso di interesse diabbreviata e le micro-imprese (art. 2435 bis c.c.; art. 2435 ter c.c.):abbreviata e le micro-imprese (art.2435 bis c.c.; art. 2435 ter c.c.):- Valore nominale (possibilità di non considerare il fattore temporale –attualizzare il debito – e di non applicare il criterio del costo ammortizzato).Il criterio del costo ammortizzato consente di attribuire per competenza glieffetti economici di eventuali differenze tra valore iniziale e valore a scadenzadel credito/debito.
FONDI PER RISCHI E ONERI E RATEI E RISCONTIRappresenta una “ricchezza” trattenuta dall’impresa al fine di poter far fronte adeventuali perdite e impieghi futuri. Si originano in sede di scritture diassestamento, in applicazione del principio di prudenza (obbligo di iscrivere inbilancio anche le perdite presunte).Art. 2424 bis c.c. “gli accantonamenti per rischi e oneri sono destinanti soltanto acoprire delle perdite (fondi rischi) o debiti di natura determinata (fondi oneri),di esistenza certa (soprattutto fondi oneri) o probabile (soprattutto fondirischi),
dei quali tuttavia, alla data dell'esercizio, sono indeterminati ol'ammontare o la data di sopravvivenza (soprattutto fondi rischi).
Differenze essenziali tra le varie componenti del passivo e del netto:
RICLASSIFICAZIONI DELLO SP E DEL CE
Dal bilancio di esercizio dobbiamo capire quali sono i fatti di gestione e valutarli.
Le analisi di bilancio costituiscono delle tecniche con le quali interpretare i dati del bilancio al fine di fondare un valido giudizio di sintesi sullo "stato di salute" dell'azienda (conversione dei numeri riflessi nel bilancio nelle sue cause operazionali). Ci sono due tipi di analisi di bilancio:
Analisi per indici (incentrata sul calcolo e l'interpretazione di indici ed indicatori) effettuata utilizzando lo SP ed il CE;
Analisi per flussi (incentrata sul calcolo e l'interpretazione di variazioni finanziarie) effettuata utilizzando il rendiconto finanziario.
La valutazione (della performance) ci permette anche di esprimere un
giudizio in merito a quello che è lo stato di salute dell'azienda. L'equilibrio generale dell'azienda declina in 3 aspetti: 1) EQUILIBRIO ECONOMICO = attitudine della gestione a rimunerare con i ricavi, alle condizioni richieste dal mercato (o in generale alle condizioni cui l'impresa si ritiene vincolata) tutti i fattori produttivi (compreso il capitale) perché possa avere vita continua e conveniente sviluppo (conto economico); 2) EQUILIBRIO PATRIMONIALE = è l'equilibrio della struttura finanziaria e fa riferimento alla capacità di provocare una opportuna correlazione tra il fabbisogno generato dagli investimenti e la copertura ottenibile con i finanziamenti, contenendone l'onerosità entro valori compatibili con la gestione (stato patrimoniale); 3) EQUILIBRIO MONETARIO - FINANZIARIO = il rendiconto finanziario è il documento che ci permette di valutare questo equilibrio, considerando quella che èL'opportuna correlazione tra i flussi di denaro in entrata e quelli in uscita, in modo da evitare una soluzione di continuità nei pagamenti monetari richiesti dalla gestione (eq. Monetario) e l'opportuna correlazione tra i valori numerari in entrata (denaro in entrata e incremento di crediti di funzionamento) e quelli in uscita (denaro in uscita e incremento di debiti di funzionamento) (eq. Finanziario).
Le fasi operative di un'analisi del bilancio sono:
- Riclassificazione secondo opportuni criteri dello Stato Patrimoniale ed il Conto Economico nell'intervallo temporale oggetto di indagine;
- Calcolo degli indici (ratios) ed indicatori di tipo economico (redditività), finanziario - monetario e patrimoniale;
- Interpretazione dei dati anche attraverso l'ausilio di grafici e tabelle di sintesi esplicative di alcuni indici ed indicatori reputati significativi.
RICLASSIFICAZIONE DELLO SP
La valutazione dello Stato Patrimoniale, nel rispetto di quello
Che è il criterio finanziario (puro), si incentra sul riclassificare: le voci dell'ATTIVO in funzione della loro velocità di conversione in denaro e le voci del PASSIVO E NETTO in funzione del loro grado di esigibilità (scadenza).
Il prospetto che deriva dall'elaborare lo Stato Patrimoniale civilistico secondo questo criterio è il seguente (grafico sotto riportato - struttura finanziaria): le impieghi fonti attività sono interpretate come capitale investito e le passività e netto come capitale acquisito.
Impieghi (capitale investito) composti da:
- Attivo corrente (Ac) = tutti gli impieghi recuperabili entro l'esercizio successivo (Li, Ld, D);
- Attivo immobilizzato (Ai) = tutti gli impieghi recuperabili oltre l'esercizio successivo;
Fonti (capitale acquisito) composti da:
- Debiti a breve (Db)