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LE DOMANDE COME SE E IL GIOCO DEI RUOLI
Le domande come se sono domande ipotetiche presenti nel linguaggio comune e familiare e il loro uso può essere illimitato, basta adattare il linguaggio alle circostanze e alle tematiche che si vogliono esplorare e alle relazioni che si vogliono indagare. È incredibile il valore evocativo e trasformativo delle domande come se e del mettersi nei panni dell'altro: spostarsi dal piano della logica e della realtà concreta può permettere di far superare situazioni di stallo e scoprire altri modi di sentire e affrontare le difficoltà reali, arricchiti da esperienze simboliche caratterizzate da forte coinvolgimento emotivo.
COSTRUIRE METAFORE IN SEDUTA
Abbiamo descritto in svariati lavori quanto sia utile la costruzione di immagini e di oggetti metaforici in seduta (Il cavaliere perfetto, sentirsi come un albero rinsecchito, "mi sento svuotata come un limone spremuto"). Costruire metafore
che rappresentino l'intreccio relazionale della coppia e le sue componenti intergenerazionali è una delle modalità più efficaci per stringere un'alleanza terapeutica con i due partner. Molto spesso l'immagine metaforica viene portata in seduta dagli stessi clienti e sarà utile che il terapeuta la colga e la conservi nella memoria, per riutilizzarla al meglio attraverso ridefinizioni o accostamenti di significati alternativi. [È Il limone spremuto e la santa donna, Julie e Shane]
6.5 OGGETTI METAFORICI E FOTO IN SEDUTA
Se la metafora è la sostituzione di un termine proprio con uno figurato in seguito alla trasposizione simbolica di un'immagine, utilizzare degli oggetti concreti e simbolici con un alto tasso evocativo è una modalità terapeutica molto utile per rendere presenti in seduta membri importanti delle proprie famiglie di origine. L'osservazione del genogramma familiare di un partner con i simboli di
persone decedute o di legami coniugali scissi, oppure la ricerca su un atlante del Paese da cui è emigrata forzatamente la famiglia di origine di uno o dell'altro coniuge sono modi assai efficaci per suscitare emozioni, ricordi, paure, sentimenti di perdita legati ai propri processi di sviluppo e per meglio comprendere il nesso tra connessioni affettive del passato e legami attuali. Se poi chiediamo a due adulti di portare in seduta le foto più significative delle proprie famiglie quando loro erano bambini o degli oggetti personali con un alto valore affettivo di un genitore scomparso o di un fratello lontano, ci rendiamo conto di come la cornice familiare sia importante per descrivere i propri processi di crescita e le relazioni del presente, sia quelle di coppia sia quelle con i propri figli; fare ciò permette di ridurre i livelli di competizione o di conflittualità di coppia e di aumentare il livello di fiducia nei confronti del terapeuta e del.clima affettivo in cui si svolge la seduta; è anche un ottimo test per valutare il funzionamento della coppia e l'andamento dellaterapia. Una volta che la famiglia è presente in seduta simbolicamente, attraverso immagini e oggetti concreti, sarà più facile sia per il terapeuta sia per i membri della coppia convocare in seguito le famiglie di origine per un incontro congiunto.
6.6 L'USO DELLO SPAZIO TERAPEUTICO
Il movimento, l'agire concreto in seduta, la costruzione di sculture familiari, l'uso dell'immaginazione sono utilissimi sia al livello di valutazione del funzionamento della coppia sia per attivare processi di cambiamento, sia individuali sia di coppia.
Visualizzare in terapia attraverso immaginazione e gioco simbolico le disfunzioni relazionali che si ripropongono di generazione in generazione, soffocando la vita di una coppia, è un'esperienza dolorosa ma utilissima. Permette a ciascun partner di osservarsi da più dimensioni.
quella di figlio, di coniuge e di genitore allo stesso tempo. Da qui, con l'aiuto dellaterapia, si potrà partire insieme (non uno contro l'altro) alla ricerca di nuove modalità di essere come persona e diconnettersi con gli altri, una volta liberi da stereotipi di genere e da ruoli familiari ripetitivi e cristallizzati.14CAP 7 LA FAMIGLIA DI ORIGINE IN SEDUTA
La convocazione della famiglia di origine in seduta dà inizio alla fase intermedia della terapia di coppia. Lavorare nelladimensione intergenerazionale durante la prima fase della terapia ha permesso di rintracciare e condividere proprio queilimiti personali che impediscono ai partner di procedere naturalmente e in autonomia verso il cammino evolutivo dellacoppia nel suo momento attuale. Fino a ora il terapeuta, utilizzando tutti i suoi strumenti, è riuscito a insinuare dubbi, asuscitare curiosità e quindi flessibilità rispetto ai
prese di posizione e le dinamiche familiari permette di comprendere meglio le influenze che hanno avuto sull'individuo e sulla relazione di coppia. Inoltre, coinvolgere la famiglia di origine può favorire la creazione di un ambiente sicuro e di supporto durante la terapia di coppia. Attraverso la rielaborazione del passato e la condivisione di nuove prospettive, i partner possono trovare nuovi modi di comunicare e di comprendere le proprie storie personali. Questo processo può portare a una maggiore consapevolezza di sé e dell'altro, nonché a una maggiore comprensione delle dinamiche di coppia. La terapia di coppia, quindi, non si limita a risolvere i problemi attuali, ma offre anche l'opportunità di esplorare il passato e di riscrivere la propria storia. Questo può portare a una maggiore fiducia, intimità e connessione nella relazione di coppia. In conclusione, coinvolgere la famiglia di origine durante la terapia di coppia può essere un'opportunità preziosa per rielaborare il passato, comprendere meglio se stessi e l'altro, e creare una base solida per una relazione più sana e appagante.tappe evolutive ha un potere enorme sul piano della crescita individuale di ciascuno dei due partner, con ricadute positive anche all'interno dell'intera famiglia di origine. In sintesi, potremmo riassumere affermando che l'incontro con la famiglia di origine in un contesto speciale produce una serie di vantaggi contemporaneamente: promuove vicinanza e quindi appartenenza, favorisce il confronto in una dimensione di separazione individuale e costruisce l'esperienza terapeutica in termini di modello di relazione appreso.
7.2 DIVERSI MODELLI DI TERAPIA DI COPPIA INTERGENERAZIONALE
Da oltre trent'anni sperimentiamo l'inclusione delle famiglie di origine e dei figli nel corso del processo terapeutico con le coppie. Come si può ben vedere, diversi sono i modi e gli obiettivi della convocazione della famiglia di origine in terapia di coppia, pur all'interno della stessa matrice di pensiero. Nell'introduzione di questo volume abbiamo riconosciuto
lavorare insieme sulla comprensione reciproca e sulla costruzione di un legame più solido. Riteniamo che la presenza di entrambi i partner durante gli incontri dedicati alle famiglie possa favorire una maggiore apertura e trasparenza nella comunicazione, consentendo a ciascun membro di esprimere liberamente le proprie emozioni e pensieri. Inoltre, crediamo che coinvolgere entrambi i partner in queste sedute possa contribuire a creare un senso di unità e collaborazione all'interno della coppia. Lavorare insieme sulla comprensione delle dinamiche familiari passate e presenti può aiutare entrambi i partner a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e dell'altro, favorendo così la crescita individuale e di coppia. Nonostante la scelta di convocare insieme i due partner durante gli incontri dedicati alle famiglie possa differire dalla pratica di Framo, riteniamo che sia importante adattare le metodologie terapeutiche alle specificità di ciascun caso e alle esigenze dei nostri pazienti. La nostra priorità è sempre quella di favorire il benessere e la crescita delle coppie che ci affidano il loro percorso terapeutico.condivide un'esperienza importante e spesso sofferta, quella del confronto/dialogo con le rispettive famiglie di origine. Per giunta, la presenza del partner in seduta è una conferma che, anche se indirettamente, si sta lavorando sulle problematiche di coppia e permette di valutare la capacità di ciascuno di esporsi di fronte all'altro nell'incontro con il proprio mondo familiare. Tuttavia, proprio perché consapevoli del rischio di triangolazioni o conflittualità tra le famiglie, chiariremo bene prima e durante la seduta che l'altro partner è presente esclusivamente come un osservatore partecipe che segue l'incontro senza intervenire; ciò è facilitato dal fatto che in queste sedute non si entra mai nelle problematiche della coppia. Siamo invece d'accordo con Framo quando spiega perché non includere i bambini nelle sedute con le famiglie di origine. Diverso è il modello di Canevaro (1999, 2009) cheUtilizza il metodo invariante, convocando all'inizio della consultazione un partner con la sua famiglia separatamente, in assenza del partner; entrambi i partner devono essere d'accordo rispetto a queste sedute, che devono svolgersi a breve distanza l'una dall'altra. Questo metodo, che l'autore considera strategico e paradossale, serve a contrastare la simbiosi di coppia e sbloccare situazioni di stallo, con l'obiettivo di ripristinare "l'amore co-terapeutico" all'interno della coppia, vale a dire l'aiuto reciproco nel graduale distacco dalla propria famiglia.
7.3 QUANDO INVITARE LA FAMIGLIA DI ORIGINE IN SEDUTA
In realtà la presenza fisica delle famiglie d'origine, sebbene possa produrre trasformazioni significative, è limitata a uno o due incontri nell'intero arco della terapia di coppia; si tratta di incontri molto delicati che, secondo noi, rappresentano un obiettivo intermedio raggiunto all'interno
del processo terapeutico, costituendo un giro di boa molto importante. Raccogliendo ricordi e valutazioni da parte di molte coppie a distanza dalla conclusione della terapia, abbiamo avuto la conferma della fondamentale importanza della convocazione delle famiglie d'origine; tuttavia abbiamo appreso che, proprio per il valore trasformativo di questi incontri, dovevamo cambiare il timing di queste sedute, che inizialmente si svolgevano nelle fasi iniziali quasi come un elemento diagnostico del funzionamento della coppia e come cornice teorica del modello multigenerazionale. Ci siamo resi conto che per non perdere un'occasione unica, come ben descritto da un membro di una delle coppie intervistate, è necessario aver costruito prima una forte alleanza terapeutica con la coppia e un clima di fiducia e affidamento completo nei nostri confronti; allo stesso tempo, i partner devono aver acquisito il coraggio e la convinzione sufficiente per chiedere aiuto ai genitori.nonché la consapevolezza del significato di questo tipo di incontri aperti con le proprie famiglie; ma ancora di più devono essere preparati ad accettare il rischio di un eventuale rifiuto da parte dei genitori, senza sentirlo come la riapertura di ferite dolorose provocate da altri rifiuti vissuti nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza e quindi pur sempre come un