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LA DIMENSIONE DEL CAMBIAMENTO
• Il rapporto tra tecnologie digitali e cambiamento sociale è un’interazione dinamica.
• Il bisogno di sviluppare sistemi più efficienti per l’elaborazione dell’informazione era già
presente nella società industriale ottocentesca.
• “società dell’informazione” o “società in rete”: forme di organizzazione sociale ed
economica basate su nuove forme di produzione, gestione e distribuzione di
informazione.
• L’idea che informazione e calcolo potessero creare nuove forme di organizzazione sociale
è vecchia di alcuni secoli.
• Tra i cambiamenti legati alla diffusione dei media digitali vi sono i processi di
globalizzazione, che cambiano le dinamiche di potere e hanno un risvolto culturale –
genera una cultura globale di adozione degli stessi format televisivi, brand, film e
canzoni.
• INDIVIDUALISMO IN RETE: l’utente sceglie il proprio grado di coinvolgimento in diversi
pubblici dedicati a passioni e interessi diversi, costruendo un’identità basata sui legami.
• Le industrie cambiano, affidandosi sempre più alla creazione di contenuti da parte degli
utenti. Le società di produzione cinematografica, musicale, televisiva e giornalistica si
uniscono in grandi conglomerati con una molteplicità di canali mediatici. Si intensifica il
conflitto tra attori interessati a un flusso libero di contenuti nella cultura globale e quelli
che preferiscono forme più controllate e commerciabili.
2. COMPUTER E SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE
LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE
• “società dell’informazione”: preminenza di informazione, sapere e conoscenza rispetto ai
beni materiali. Le tecnologie informative influenzano i processi produttivi, sociali,
identitari politici.
• La nascita della società dell’informazione è legata alla diffusione delle tecnologie e ai
cambiamenti economici e politici epocali degli ultimi decenni del XX secolo, come la fine
del mondo bipolare e la globalizzazione.
• SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE: nasce negli anni 90 con la diffusione di internet
accesso diffuso al sapere e una democratizzazione radicale della politica, una terza
rivoluzione industriale dopo la macchina a vapore e all’elettricità.
DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
• Il diritto d’autore o copyright: opere artistiche, letterarie e escienticihe
• Brevetto: invenzioni industriali riproducibili e applicabili; scoperte
• Marchio: prodotto o azienza.
Sono concessioni temporanee, dopo saranno dominio pubblico perché l’informazione è un
bene non rivale, con costo marginale pari a zero.
ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE E GLOBALIZZAZIONE
• ECONOMIA INFORMAZIONALE, basata sull’informazione, la produttività, competitività e la
redditività dipendono dalla capacità di generare e gestire informazione e conoscenza. La
ricerca a lo sviluppo si manifestano dagli anni 70 con il denaro privato speso in ricerca
scientifica e tecnologia superata per la prima volta dal dopoguerra il denaro pubblico . + 3
• Il capitale investito in beni informazionali rende di più di quello investito nella produzione
materiale.
• La globalizzazione si basa sulla nascita di nuovi soggetti: le imprese multinazionali. Una
cultura globale adattata poi al locale.
• ECONOMIA IN RETE: forme di produzione flessibili – decentramento e autonomia delle
unità produttive. Le reti sono una forma arcaica di organizzazione sociali – le reti di
parentela o di contatto commerciali.
• Economie di scala, organizzazione dal basso, parziale autonomia di decisione
TEORIE SULLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE
• CASTELS anni 90 (sostiene il determinismo psicologico): una nuova epoca nell’evoluzione
della società. Nella società industriale, il potere economico e politico era legato alla
produzione di oggetti materiali. Nella società dell’informazione sono i beni informazionali
e intangibili il CAPITALISMO INFORMAZIONALE nelle NETWORK SOCIETY.
• Le reti diventano dominanti anche nella dimensione sociale, restano tagliati fuori chi non
ha accesso a internet o non sa usarlo spaccatura principale della società
dell’informazione.
• MACHLUP anni 30: studia l’effetto dei brevetti sullo sviluppo economico introducendo
l’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
• DRUCKER anni 30: la centralità dei lavoratori della conoscenza – ricercatori, manager,
ingegneri e tecnici – si afferma mentre le organizzazioni dell’economia capitalista si
fanno più complesse e la fonte del valore si sposta verso l’innovazione e l’organizzazione
dei processi produttivi. Introduce il POSTMODERNO per l anuova importanza economica
dell’informazione
• BELL 1973: nuovo ordine economico e sociale con la centralità politica e culturale dei
lavoratori della conoscenza, un nuovo ceto medio.
• PIZZORNO: nuovo ceto medio manageriale.
• TOURAINE 1971 + BELL: nuova società POSTINDUSTRIALE su tre componenti principali:
1. La riduzione del peso economico della produzione materiale in una nuova
economia dell’informazione.
2. La centralità della produzione di sapere
3. Il ruolo di potere assunto dalla pianificazione e dall’organizzazione di
processi complessi.
• POSTFORDISMO: trasformazioni delle forme di produzione nel superare l’organizzazione
rigida e gerarchia della fabbrica fordista.
• Società POSTMODERNA di LYOTARD anni 80: i cambiamenti nella produzione di cultura e
di sapere e nella politica portano un effetto profondo nelle società moderne. Quando
tutto è ridotto a informazione, tutto può essere rivisto, manipolato e rimaneggiato, nulla
è stabile.
• Nuovi media come cambiamento sociale: McLuhan: trasformare l’umanità in un villaggio
globale, comunismo planetario.
• Con la diffusione di internet a metà degli anni 90 si articolano i circuiti imprenditoriali
della Silicon Valley a sud di San Francisco, in California.
• TECNOLIBERISMO: trascendere le barriere spaziali e burocratiche che caratterizzano gli
stari IDEOLOGIA CALIFORNIANA: cancellare le differenze di potere tra consumatori e
produttori, stato e cittadini.
• INTELLIGENZA COLLETTIVA anni 90 con LEVY: mobilitazione delle intelligenza coordinate
con le tecnologie 4
• CAPITALISMO COGNITIVO: organizzazione della produzione sullo sfruttamento delle
capacità cognitive degli individui. Marx descrisse il GENERAL INTELLECT come il sapere
astratto, forza principale di produzione nelle società avanzate.
STORIA DELEL TECNOLOGIE INFORMATICHE E CAMBIAMENTO SOCIALE
• Prima definizione di computer – matematico inglese TURING anni 30: macchina capace di
imitare tutte le altre macchine, una macchina programmabile.
• Il primo computer dovrebbe essere il telaio di JACQUARD nel 1801 che con una carta
perforata selezionava il modello di pizzo desiderato.
• Su questo, il matematico inglese BABBAGE sviluppa due progetti per computer
meccanici: la macchina delle differenze e la macchina analitica per calcolare gli orari per
le ferrovie dato l’alto costo e la bassa qualità dei calcoli umani, ma nessuna delle due
viene realizzata in vita. Queste miravano ad aumentare l’efficienza della produzione
industriale e il controllo e la gestione di organizzazione I computer nascono per
processi di industrializzazione ed espansione.
• La statistica rispondeva all’esigenza di misurare e controllare gli avvenimenti sociali da
parte degli stati: il numero di soldati da fornire negli eserciti di leva, tasso di nasce, morti
e malattie e necessarie misurazioni economiche più precise. La statistica generò una
forte pressione per lo sviluppo di nuovi metodi di calcolo e nuove macchine calcolatrici.
HOLLERITH inventa macchine per i calcoli del censimento americano con schede
perforate che poi costituiranno nel 1924 la IBM, INTERNATIONAL BUSINESS MACHINES
CORPORATION, fino agli anni 70.
• Le nuove macchine calcolatrici gestiscono le nuove forme di organizzazione economica
che si svilupparono a cavallo fra il XIX e il XX secolo: marketing, ricerche di mercato e
management.
• La Seconda guerra mondiale introduce i computer come li conosciamo oggi. L’impatto
bellico porta al Progetto Manhattan della bomba atomica statunitense con difficili calcoli
alla base, e il decifrare della macchina Enigma usata dai tedeschi per cifrare le
comunicazioni militari. Il costo proibitivo dei computer durante gli anni 50 li rende
inaccessibili.
• Negli anni 60 la IBM e l’italiana OLIVETTI lanciano prodotti destinati alle medie e grandi
imprese e all’amministrazione sociale.
• Nel 1971 la INTER inventò il microprocessore – computer collocato su un chip di silicone,
riducendo il prezzo. La legge di Moore del 1965 afferma che la potenza dei
microprocessori sarebbe raddoppiata ogni 18 mesi.
• Nascono le culture di giovani ingegneri e studenti nei dipartimento di informatica negli
anni sessanta, poi nel sessantotto le comunità di hacker.
• Nacquero iniziative concrete per la diffusione di nuove tecnologie , come la People’s
computer company.
• Dal matrimonio tra hacker e controculture nascono i primi personal computer per uso
familiare. Mac OS lanciato nel 1984 e Windows 3.0 nel 1992.
DALLA RETI ALLA RETE GRANDE COME IL MONDO
• Anni 50-60: computer non solo per i calcoli ma per comunicare: la rete ARPANET nel 1969
per collegare i supercomputer nelle università americane e in alcuni centri militari con la
tecnologia PACKET SWITCHING – scompone ogni messaggi in pacchetti lungo molti
percorsi possibili, lo spegnimento di un singolo nodo non pregiudica la rete. Questo 5
progetto dell’Arpa nasce in opposizione all’Unione Sovietica per il lancio dello Sputnik nel
1957.
• Il protocollo TCP/IP dal 1974 decentralizza il controllo della comunicazione, evitando la
censura.
• Le BBS, BULLETIN BOARD SYSTEM anni 70: banche dati di messaggi e informazioni
contenuti in personal computer individuali cui si poteva accedere, creando una comunità
virtuale – fare propaganda e comunicare.
• MINITEL è la rete delle poste francesi nel 1982.
• Negli anni 90 le invenzioni crearono al rete come la conosciamo oggi: i linguaggi e gli
standard del WWW. Il sito infor.cern.ch fu il primo a basarsi sull’HTML, hyper text mark-up
language, usato per mettere online documenti ipertestuali. Gli URL, uniform resource
locator, sono indirizzi per siti indipendenti dalla collocazione fisica. Il protocollo http,
hyper text trasfer protocol,