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La prossemica
La prossemica studia l'uso sociale e comunicativo dell'organizzazione dello spazio da parte dell'uomo, come specifica elaborazione della cultura di riferimento.
Lo spazio è inteso come condizione e prodotto dell'azione: la relazione con lo spazio può essere sia PASSIVA (percezione) che ATTIVA (organizzazione).
Ogni organo di senso identifica un tipo specifico di spazio (visivo, acustico, olfattivo, termico, tattile).
Gli stimoli sensoriali passano attraverso filtri di condizionamento specifici di ogni cultura; oltre a ciò, ciascun senso viene utilizzato diversamente da ogni cultura.
La percezione è un processo interpretativo (e non di pura registrazione) basato sulle ASPETTATIVE costruite dall'appartenenza culturale.
Spazi percepiti:
- Spazio visivo: esclusivo; l'occhio seleziona solo alcune informazioni; tende a favorire generalizzazioni e astrazioni;
- Spazio acustico: inclusivo e coinvolgente (fondamentale per la
- Spazio visivo: il senso della vista è fondamentale per percepire e comprendere lo spazio. È attraverso la vista che osserviamo e interpretiamo il mondo che ci circonda.
- Spazio uditivo: il suono ha un ruolo importante nello spazio. Può creare atmosfere e influenzare le emozioni. È presente nella musica, nella comunicazione verbale e nei suoni ambientali.
- Spazio olfattivo: l'olfatto è legato alla memoria e può evocare emozioni e ricordi. Può essere utilizzato anche per creare un'atmosfera particolare, come ad esempio l'uso di incenso nei rituali religiosi.
- Spazio del gusto: il gusto è strettamente legato all'olfatto e può essere influenzato dalla cultura e dalle preferenze personali. Può essere un modo per distinguersi socialmente.
- Spazio tattile: il senso del tatto è fondamentale per la conoscenza e la relazione con il mondo. Il tocco è una modalità esplorativa primaria e può avere una funzione rituale, come ad esempio una stretta di mano.
- Spazio termico: il calore e la temperatura possono influenzare la percezione dello spazio. Possono essere presenti differenze termiche che creano zone di contatto o di isolamento.
Lo spazio agito: i comportamenti spaziali sono una forma di comunicazione non verbale che può essere interpretata e compresa dagli altri. Le azioni che compiamo nello spazio possono trasmettere messaggi e significati.
integrativa: SAGGIO E. T. Hall, Lo spazio parlaAttraverso il movimento e l'occupazione di porzioni di spazio, i soggetti si mettono in relazione con l'ambiente circostante:
- Il luogo è la porzione di spazio significativa per il soggetto (il teatro della sua azione)
- Il territorio è un'area privilegiata che il soggetto si ritaglia all'interno del luogo, da cui ricava senso di sicurezza per la comunicazione con gli altri (area della sicurezza e della sopravvivenza). Esso delimita: Lo spazio dell'esclusione + I parametri di aree relazionali
La nostra capacità di prendere possesso del territorio cresce con il decrescere della predeterminazione dello spazio:
- spazio preordinato: organizza le attività sociali e individuali disciplinandole, e non può essere alterato
- spazio semideterminato: può subire modifiche che agiranno sul tipo di attività e socialità che può ospitare
- spazio informale: viene
Organizzato intenzionalmente in funzione della relazione della comunicazione
I territori del Sé
Sono le diverse possibili articolazioni della territorialità rivendicata dall'individuo:
- Spazio personale: è lo spazio circostante l'individuo, la cui estensione è influenzata dal contesto; il travalicare non autorizzato dei suoi confini è vissuto dall'individuo come un'usurpazione
- Posto: spazio, dai confini visibili e difendibili, oggetto di rivendicazione temporanea legata all'uso
- Spazio d'uso: spazio prossimo all'individuo reclamato per un'evidente necessità strumentale
- Territorio di possesso: l'area che l'individuo ha in uso esclusivo e controlla
- Rivestimento: pelle o vestiti
- Riserva di informazioni: l'insieme difendibile dei fatti che riguardano un individuo
- Riserva di conversazione: i processi attraverso i quali l'individuo o il gruppo proteggono se stessi dall'interazione
situazione→Cultura variabili culturali definiscono i criteri di lontananza e vicinanza→Nella comunicazione umana, si fa riferimento a uno schema che mette in evidenza come adogni spazio corrisponda un certo tipo di relazione.(quando si parla di distanza sociale oggi ci riferiamo a una tematica che crea degli spazi diospitalità degli altri, di coloro che non appartengono al nostro stesso status sociale. Essaassume rilevanza quando deve essere indagata di nuovo)
I territori domestici lettura integrativa: J. Meyrowitz, Situazioni e comportamento
Esistono anche luoghi che chiamiamo territori domestici, ovvero luoghi che un individuuofrequenta spesso a cui collegha il suo senso di identità, di appartenenza; diventano luoghi dipossesso.
Essi si dividono in:
Territorialità geografica territori delimitati dai confini nazionali, dove il senso di→appartenenza è rinforzato dalle retoriche legate all’apparato simbolico-nazione
Territorialità
Pubblica aree accessibili ma regolate da un sistema di sanzioni→Territorialità sociale i territori relativi a segmenti o strati specifici della società, quella→che ci permette guardando la mappa della città di capire quali sono i quartieri dove vivono certi ceti sociali
Territorialità domestica lo spazio (determinato da una soglia e quindi da processi di→inclusione/esclusione) percepito dal soggetto come controllabile (riduzione dell'imprevisto) ed emotivamente coinvolgente
*saggio M Goffman: palcoscenico e retroscena→La cronemica (Lettura SAGGIO E.T. Hall, Le voci del tempo)
C'è una branca di studio specifica che ha per oggetto lo studio del tempo, ovvero la disciplina cronemica e quello che fa è studiare le differenze del potenziale comunicativo dell'organizzazione del tempo, del modo in cui influisce sull'azione, le interazioni, la comunicazione infra- e interculturale. Si occupa della gestione del tempo
di una cultura ma anche di come l'organizzazione del tempo influisce sulla vita delle persone. Il tempo può essere studiato secondo due aspetti: Studio dell'orientamento relativo al tempo: - Orientamento monocronico: tempo vettoriale, orientato all'azione; segmento in unità discrete, standardizzate ed omogenee, da gestire e riempire con una sola attività per volta; organizzato tramite la pianificazione; concezione spazializzata del tempo. - Orientamento policronico: tempo circolare, orientato alla relazione; non controllabile, flessibile; contenuto più che contenitore; sono possibili più attività e ruoli nello stesso momento; organizzato in relazione con il contesto. Studio della rilevanza delle tre dimensioni temporali: (come una cultura si relaziona al tempo) - Culture legate al passato: legate a retoriche di ritorno ad una golden age idealizzata. - Culture legate al presente: legate al management di scadenze a breve termine.onde minimizzare il senso di impotenza verso il futuro, le culture legate al futuro sono legate alla pianificazione e all'innovazione, alla velocità e al progresso. Un elemento fondamentale nello studio del confronto tra culture è l'agire comunicativo. Il contesto riveste un ruolo centrale nei processi di interpretazione della comunicazione interculturale. È possibile distinguere tra: - Contesto culturale: può essere analizzato dall'interno (approccio emico) o dall'esterno (approccio etico). - Contesto sociale/relazionale: sono le cornici comunicative, più o meno codificate, che consentono all'osservatore esterno di interpretare le modalità di interazione e all'attore di disporre correttamente all'interno della situazione comunicativa. - Contesto situazionale: sono le condizioni contingenti dell'ambiente, più o meno intenzionalmente organizzate, che influenzano le modalità di comunicazione. Esistono culture ad alto e basso contesto.culture a basso contesto:. Prendono molto poco in considerazione gli elementi non verbali. Esplicitano la maggior parte dei propri contenuti e significati attraverso le forme della comunicazione verbale. Messaggi brevi, logici e chiari con tendenza a una logica di tipo lineare. Valorizzazione dell'individualismo. Tendenza a relazioni transitorie e strumentali
Le culture ad alto contesto:. Presentano una maggiore tendenza all'implicitizzazione. Messaggi densi, ambigui, più legati all'emotività ed alla comunicazione non verbale. Il tempo della relazione è dilatato e duraturo perché subentra una concezione del tempo diversa
Quattro variabili del modello globale per capire le differenze tra alto e basso contesto:
Individualismo e collettivismo-
Le culture individualiste: prediligono indipendenza, distanze sociali (e prossemiche) più alte, orientamento verso il futuro, tempo monocronico-
Le culture collettiviste: prediligono l'integrazione
le intenzioni di chi parla sono velate, sottintese e non espresse in modo diretto→(comunicazione indiretta, ad esempio attraverso gesti o indizi)Stile formale la comunicazione segue regole e convenzioni sociali, è rispettosa e distante→(comunicazione formale, ad esempio in contesti professionali)Stile informale la comunicazione è spontanea, informale e basata sulla confidenza reciproca→(comunicazione informale, ad esempio tra amici)