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Anve dispense

Pagina 7

Lo IAS 1 prevede inoltre che le entità presentino anche rendiconti e

documenti come bilanci ambientali e sociali.

La situazione patrimoniale-finanziaria deve avere un contenuto

minimo obbligatorio:

1. Attività: immobilizzazioni, investimenti immobiliari, attività

immobiliari, attività finanziarie, partecipazioni, rimanenze,

crediti, disponibilità liquide e mezzi equivalenti, attività

possedute per la vendita, attività per imposte correnti e

differite.

2. Passività: debiti commerciali e altri debiti, accantonamenti,

passività finanziarie, passività per imposte correnti e differite.

3. Passività incluse in gruppi in dismissione.

4. Capitale emesso e riserve attribuibili.

Rappresentazione delle voci di bilancio

Il bilancio può avere una struttura a sezione divise o in forma

scalare.

L’ordine delle voci può essere rappresentato per liquidità crescente

o decrescente.

La classificazione delle voci può avvenire tramite:

1. Criterio corrente/non corrente;

2. Criterio della liquidità;

3. Criterio misto

Classificazione delle voci secondo criterio corrente/non corrente

Secondo lo IAS 1, il criterio di classificazione di riferimento consiste

nella distinzione delle attività e passività in correnti e non correnti.

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Pagina 8

Si fa riferimento al ciclo operativo, ossia al tempo che intercorre tra

l’acquisizione dei beni per il processo produttivo e la loro

realizzazione in disponibilità liquide.

Si ha quindi:

1. Un ciclo economico: per l’acquisizione dei fattori e la vendita

dei prodotti;

2. Un ciclo produttivo: magazzino materie

prime/produzione/magazzino prodotti finiti;

3. Un ciclo finanziario: pagamento debiti e incasso crediti.

Il ciclo operativo avrà durata diversa da azienda ad azienda.

Se è’identificabile vale la definizione, altrimenti si assume pari a 12

mesi.

Le attività correnti, come rimanenze e crediti, anche se destinati a

realizzarsi in forma liquida dopo 12 mesi sono comunque attività

correnti, stessa cosa per le passività correnti.

Le attività non correnti, classificate come possedute per la vendita,

sono i beni pluriennali, partecipazioni ecc. Inoltre sono anche i

gruppi di attività in dismissione.

Il valore contabile di tali attività è destinato a essere recuperato con

un’operazione di vendita e non con l’uso continuativo.

Criterio di classificazione alternativo (liquidità)

Il criterio della liquidità è l’eccezione. L’eccezione è ammessa

quando questo criterio fornisce informazioni più attendibili. In

questo caso tutte le voci devono essere ordinate in base al grado di

liquidità. In base a tale criterio le attività sono esposte in base alla

loro realizzabilità, ossia in base all’attitudine a trasformarsi in

denaro o altro mezzo equivalente. Le passività sono esposte in base

Anve dispense

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al loro momento di estinzione, ossia in base all’attitudine a

trasformarsi in esborsi di denaro.

Criterio misto

Quando un’impresa svolge diverse attività o gruppi con attività

diversificata, si può adottare un criterio misto, classificando alcune

voci in base al criterio corrente/non corrente, e altre in base al

criterio della liquidità.

Le classi di valori che confluiscono nel CE

Con l’adozione della versione rivista dello IAS 1 del 2007 è stata

introdotta una rilevante modifica nella struttura del CE e delle voci

che in esso devono confluire. Nel conto economico (P&L) transitano

le voci di ricavo e di costo. Nel prospetto OCI transitano le altre

componenti di conto economico complessivo, esse sono rilevate in

una contropartita di riserva di patrimonio netto.

Il prospetto evidenzia le voci di ricavo e di costo che non sono

rilevate nell’utile.

Come stabilito dallo IAS 1 il prospetto di conto economico

complessivo si compone di due parti:

1. Un prospetto (conto economico separato) che mostra le

componenti dell’utile o della perdita dell’esercizio;

2. Un secondo prospetto (prospetto delle altre componenti di

conto economico complessivo) che inizia dall’utile/perdita

dell’esercizio e mostra le altre componenti di conto economico

complessivo, cioè le voci di ricavo e di costo che non sono

rilevate nell’utile o nella perdita, come richiesto o consentito

dagli IFRS.

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In particolare, le altre componenti di conto economico complessivo

accolgono le variazioni di fair value rilevate in contropartita di

riserve di patrimonio netto, come avviene per le variazioni nella

riserva di rivalutazione, gli utili e le perdite derivanti dalla

conversione dei bilanci di una gestione estera, ecc.

Secondo i principi contabili internazionali, le due sezioni del CE

possono essere presentate congiuntamente oppure in due

documenti separati.

Il prospetto OCI non è espressamente richiamato dalle disposizioni

contenute nel TUIR.

L’art.2 ha stabilito che i componenti reddituali, imputati

direttamente nell’OCI concorrono alla formazione del reddito

imponibile.

Secondo lo IAS 1 nella sezione P&L vanno i ricavi, oneri finanziari,

utile o perdita, oneri tributari, plusvalenze e minusvalenze,

suddivisione dell’utile o della perdita. I costi inclusi nella sezione

P&L possono essere classificati:

1. Per natura

2. Per destinazione o costo del venduto ( da maggiori

informazioni)

Contenuto dell’OCI

Sono da inserire in questa sezione alcune componenti reddituali

rilevate non a conto economico, ma in contropartita di riserve di

patrimonio netto.

Esse sono:

1. Variazioni nella riserva di rivalutazione di immobilizzazioni

materiali e immateriali;

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2. Utili e perdite derivanti dalla conversione dei bilanci di una

gestione estera;

3. La parte efficace degli utili e delle perdite sugli strumenti di

copertura in una copertura di flussi finanziari;

4. Rettifiche da riclassificazione di componenti reddituali rilevati a

patrimonio netto e come OCI in precedenti esercizi;

5. Utili e perdite attuariali da piani a benefici definiti;

6. Utili e perdite derivanti dalla rideterminazione di attività

finanziarie;

7. Quota parte delle altre componenti di CE complessivo di

società collegate e joint venture contabilizzate con il metodo

del patrimonio netto.

In seguito alla modifica tramite regolamento n 475/12 del 2012, le

voci che non saranno successivamente riclassificate in profit or loss

sono: le variazioni nella riserva di rivalutazione di immobilizzazioni

materiali e immateriali; gli utili e le perdite attuariali da benefici

definiti. Le voci che saranno successivamente riclassificate in profit

or loss sono: gli utili o le perdite derivanti dalla conversione dei

bilanci di una gestione estera; gli utili e le perdite derivanti dalla

rideterminazione di attività finanziarie classificate come FVTOCI; la

parte efficace di utili/perdite sugli strumenti di copertura in una

copertura di flussi finanziari; quota parte delle componenti OCI di

società collegate e joint venture contabilizzate con il metodo del

patrimonio netto.

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

È il documento che riassume ed espone in modo organico i

movimenti in aumento o in diminuzione del capitale netto.

Tale prospetto evidenzia:

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1. L’utile o la perdita netta dell’esercizio

2. Per ciascuna voce del patrimonio netto una riconciliazione tra

valore contabile all’inizio e alla fine dell’esercizio

3. L’ammontare dei dividendi distribuiti ai soci e il relativo

importo per azione.

Il rendiconto finanziario

È uno schema che rappresenta la situazione finanziaria di

un’impresa e la sua capacità di produrre liquidità.

Il rendiconto finanziario analizza:

1. I flussi finanziari

2. La liquidità

Le norme che regolano il rendiconto finanziario sono:

1. Art. 2427 cc che descrive i componenti della nota integrativa,

indicando il rendiconto finanziario

2. L’OIC 10 che disciplina i criteri per redigerlo

3. Lo IAS 7 che ne disciplina la redazione

4. Lo IAS 1 che indica il rendiconto finanziario tra i documenti di

bilancio

5. Il DLGS 139/2015 che disciplina il bilancio d’esercizio

La procedura avviene in tal modo:

1. Riclassificazione dello SP secondo criterio finanziario

2. Costruzione dello schema

3. Confronto delle voci tra un anno e un altro

4. Calcolo delle variazioni

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5. Interpretazione delle variazioni

Esistono due metodi:

1. Diretto: vengono rappresentati i flussi di cassa, della gestione

operativa, di investimento e di finanziamento, ossia entrate ed

uscite avvenute nell’esercizio.

2. Indiretto: il flusso finanziario generato dall’attività operativa si

calcola partendo dall’utile d’esercizio, depurato dalla

componente fiscale, dal pagamento dei dividendi ai soci, e

dalla variazione di componenti non monetarie. Questo valore

viene rettificato dalle risultanze del flusso di capitale circolante

netto ( rimanenze, crediti v/clienti, ratei, risconti, debiti

v/fornitori).

Il rendiconto è lo strumento di misurazione della performance

finanziaria di un’azienda. Esso evidenzia il flusso subito da una

certa risorsa patrimoniale/finanziaria in un certo arco temporale.

Esso analizza le cause del flusso.

In definitiva esso consente di:

1. Valutare la capacità dell’azienda di generare e gestire risorse

finanziarie;

2. Sviluppare sistemi per stimare i flussi finanziari futuri

3. Confrontare i risultati di imprese che adottano sistemi diversi

4. Esaminare la relazione tra capacità di generare reddito e

capacità di generare flussi di cassa positivi.

Il flusso di cassa è il CASH FLOW. È un elemento fondamentale ai

fini del controllo gestionale interno e nell’analisi economico-

finanziaria.

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Il cash flow è l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte

dall’impresa in un anno, come differenza tra entrate e uscite

generale.

Con il rendiconto finanziario si monitorano le disponibilità liquide e i

mezzi equivalenti. Per disponibilità liquide si intende il denaro in

cassa e tutti i depositi incassabili a vista. Per disponibilità liquide

equivalenti si intendono gli investimenti in strumenti finanziari a

breve termine ed alta liquidità, cioè prontamente convertibili in

denaro e soggetti ad un irrilevante rischio di variazion

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anve dispense di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione societaria e operazioni straordinarie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Risaliti Gianluca.