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Il potere della comunicazione e della violenza
Il potere è esercitato prevalentemente con la mente umana tramite processi di comunicazione attivati nelle reti multimediali globali/locali della comunicazione di Castellsmassa. Le teorie del potere sostengono che la fonte del potere sociale sia la violenza. Si afferma che la capacità di impegnarsi con successo nella violenza o nell'intimidazione richiede l'inquadramento delle menti individuali e collettive secondo frame interpretativi. Per esempio la guerra in Iraq è stata possibile grazie alla campagna di disinformazione condotta dall'amministrazione Bush in base al frame della "guerra al terrore". E così le menti americane si sono lasciate conquistare. La violenza politica è una forma di comunicazione in quanto agisce sulla mente della gente tramite immagini di morte per installare paura e intimidazione. Questa è la strategia del terrorismo che ricorre a immagini di distruzione indiscriminata allo scopo di produrre uno stato.di permanente insicurezza. La violenza, trasmessa dalle reti di comunicazione, diventa il medium per la cultura della paura.
Ogni singola mente umana costruisce il proprio significato interpretando secondo i propri termini il materiale comunicato. Questa elaborazione mentale è condizionata dall'ambiente comunicazionale. Se le relazioni di potere sono costruite in gran parte nella mente umana, e se la costruzione di significato nella mente umana è in primo luogo dipendente dai flussi di informazioni e di immagini elaborati dalle reti di comunicazione, sarebbe logico concludere che il potere risiede nelle reti di comunicazione e nei loro proprietari commerciali. Questa conclusione potrebbe anche essere logica ma è empiricamente sbagliata perché l'autocomunicazione consente la diversificazione dei messaggi e dei formati. La digitalizzazione equivale alla potenziale diffusione virale attraverso le reti globali della comunicazione. Questo è
altamente positivo se vuoi diffondere un messaggio, ma è devastante se non vuoi che il messaggio sia diffuso. Il potere di rete esercitato dalle reti digitali assume una forma nuova: la cancellazione del controllo sulla distribuzione del messaggio. Questo è in contrasto con il tradizionale potere di rete dei mass media che riformatta il messaggio per adattarlo al pubblico secondo strategie aziendali.
Le reti multimediali dipendono dalle decisioni e dalle istruzioni dei loro programmatori. I responsabili delle operazioni di ciascuna rete di comunicazione sono i gatekeeping (i guardiani) e potere di networking agli organi dei media quindi esercitano il negando o concedendo l'accesso.
La nascita dell'autocomunicazione ha modificato la e/o ai messaggi che sono trasmessi in rete. capacità di guardia dei programmatori della comunicazione di massa. Qualsiasi cosa raggiunga Internet può raggiungere il mondo intero. Ma i guardiani conservano ancora un notevole potere.
dinetworking perché gran parte della comunicazione è ancora elaborata attraverso i mass media e i siti web più popolari sono quelli dei media mainstream. Inoltre, il controllo governativo su Internet e i tentativi del business aziendale di rinchiudere le reti di comunicazione in proprietà private mostrano i continui tentativi di controllare l'informazione. Nella pratica decisionale dei media aziendali vi è una struttura stratificata. Nella produzione dei socialinotiziari vi è una complessa interazione tra i diversi soggetti (attori che fissano l'agenda delle comunicazioni, i governanti o le élite sociali; i padroni delle reti di comunicazione e i loro sponsor di mercato, tramite l'intermediazione delle agenzie pubblicitarie; i manager; i direttori di testata; i giornalisti; e una audience sempre più interattiva). È a ciascuno di questi livelli che i programmatori esercitano il potere. I programmatori interagiscono.tra loro e con i programmatori di altre reti di comunicazione. I programmatori costituiscono essi stessi una rete: una rete decisionale programmatoria per stabilire e gestire i programmi della rete. Operano entro le condizioni di un meta-programma che è stato progettato da chi ha il potere della creazione di reti, cioè la capacità di impiantare e programmare una rete. Questi soggetti sono i proprietari e i controllori delle aziende mediatiche (Murdoch, Berlusconi, Bloomberg). Sono quelli che dispongono dei mezzi finanziari, legali, istituzionali e tecnologici per organizzare e dirigere reti di comunicazione di massa. E sono quelli che, in ultima analisi, decidono del contenuto e del formato della comunicazione, secondo gli obiettivi che assegnano alla rete: creazione di profitto, potere, cultura. La gamma di investimento delle reti commerciali multimediali globali aumenta con il presentarsi di Internet e delle nuove possibilità di comunicazione.Interattiva multimodale, in particolare e le reti di wireless comunicazione. L'espansione delle reti di internet e lo sviluppo del Web 2.0 e del Web 3.0 offrono straordinarie opportunità commerciali per l'applicazione della strategia che Castells chiama "mercificazione della libertà": recintare i beni comuni della comunicazione libera e mettere in vendita l'accesso alle reti di comunicazione globale chiedendo in cambio alla gente che ceda la propria privacy e diventi bersaglio di pubblicità. Più le aziende investono nell'espansione delle reti di comunicazione, più la gente costruisce le proprie reti di autocomunicazione di massa acquisendo così il potere.
I padroni delle reti aziendali multimediali globali restano comunque i detentori del potere della società in rete perché programmano la rete decisiva. La loro relazione con gli attori sociali su cui esercitano il potere è anch'essa facile da individuare:
trasformano gli esseri umani in audience vendendo l'immagine della vita in cui viviamo. La linea che sarà elaborata nelle reti dipende da ciò che esiste, ma entro un ventaglio di prodotti predefiniti, e che si vende. La scelta del consumatore presuppone il consumo più che la co-produzione. Per questo l'autocomunicazione di massa, che accresce l'abilità di produrre messaggi, è potenzialmente una sfida al controllo commerciale della comunicazione e potrebbe cambiare le relazioni di potere nella sfera della comunicazione. Per il momento c'è ancora competizione ineguale tra la produzione mediatica professionalizzata e i nostri home video di bassa qualità o i blog. Le reti di comunicazione sono indispensabili alla costruzione del potere e del contropotere politico. I padroni delle reti di comunicazione aziendali forniscono le piattaforme per la costruzione di significato anche per altri attori sociali, in questo modo esercitano ilpotere di networking su altri attori controllando l'accesso alle reti di comunicazione. Il potere di creazione di reti nell'ambito politico, che è il potere di definire regole e linee nel politico, dipende dalla capacità di vincere la competizione per l'accesso alla carica politica, e politica mediatica dall'ottenere il supporto o almeno la rassegnazione dei cittadini. La è il meccanismo fondamentale in cui opera l'accesso al potere politico e la formazione delle politiche. I padroni dei media esercitano il potere di gatekeeping, formattano e distribuiscono i programmi politici in base ai loro specifici interessi di organizzazioni mediatiche. La politica mediatica è l'interfaccia tra reti politiche e reti mediatiche. La gestione di questa interfaccia si potere di commutazione chiama commutazione reticolare. Il controllo di essa si chiama (switching power). I switching sono i detentori del potere di commutazione.
società in rete, per il momento, è una società capitalista e poiché la società in rete è globale, noi viviamo nel capitalismo globale. Le dinamiche della società in rete globale interagiscono con le dinamiche del capitalismo per costruire le relazioni sociali, comprese le relazioni di potere. Le reti di comunicazione sono nella gran parte possedute e gestite da reti aziendali multimediali globali. Il cuore delle reti di comunicazione globale è connesso con aziende che sono a loro volta dipendenti da investitori finanziari e mercati finanziari. Gli investitori fanno le loro puntate in base alla performance attesa dal business mediatico sui mercati finanziari globali. Il mercato finanziario globale esercita il potere in rete sull'economia globale, come è risultato dalla crisi dell'economia globale che è esplosa nell'autunno del 2008 a seguito dell'assenza di una reale regolamentazione dei mercati.
“La turbolenza informazionale” svolge un ruolo di primo piano nel determinare la psicologia degli investitori e quindi le loro decisioni finanziarie. Il networking globale dei mercati finanziari implica che ogni turbolenza nell’informazione si diffonda istantaneamente nella rete, che si tratti di guerra in Medio Oriente, di una catastrofe naturale o di uno scandalo finanziario.
Castells usa il termine “automa globale” per riferirsi al mercato finanziario globale, in quanto esso funziona in gran parte in base a una dinamica propria, senza il controllo da parte di determinate aziende o regolatori, eppure disciplina e plasma l’economia globale.
La logica di networking dei mercati finanziati è della massima importanza, per l’esercizio del potere nelle reti di comunicazione. Vengono infatti decise le informazioni finanziarie rilevanti da diffondere ed esercitano un potere di influenza sulla percezione e la formazione delle decisioni di meta-rete imprese.
formazione del potere complessivo. Essa stabilisce le regole del gioco politico e definisce le istituzioni e le leggi che governano la società. La rete politica è responsabile della distribuzione del potere tra i vari attori sociali e della gestione delle risorse pubbliche. 4. La rete di produzione culturale ha un ruolo importante nella formazione del potere attraverso la creazione e la diffusione di idee, valori e narrazioni che influenzano le opinioni e i comportamenti delle persone. Questa rete include i media, l'industria dell'intrattenimento, le istituzioni culturali e gli intellettuali. 5. La rete militare è un'altra componente fondamentale nella formazione del potere. Essa garantisce la sicurezza e la difesa del territorio e degli interessi nazionali, e può essere utilizzata anche come strumento di coercizione e controllo. 6. La rete criminale globale rappresenta una forma di potere illegale e non ufficiale. Questa rete si occupa di attività illegali come il traffico di droga, il contrabbando, la tratta di esseri umani e la corruzione. Essa può influenzare il potere ufficiale attraverso la corruzione e l'intimidazione. 7. Infine, la rete globale di scienza, tecnologia e gestione della conoscenza è fondamentale per lo sviluppo e l'innovazione. Questa rete comprende istituzioni accademiche, centri di ricerca, aziende tecnologiche e organizzazioni internazionali che contribuiscono alla creazione e alla diffusione della conoscenza scientifica e tecnologica. Questa rete può influenzare il potere attraverso l'innovazione e la creazione di nuove opportunità economiche. In conclusione, le reti svolgono un ruolo cruciale nella formazione del potere. Esse sono interconnesse e si influenzano reciprocamente, creando sinergie e dinamiche complesse. Comprendere e analizzare queste reti è fondamentale per comprendere la natura e la distribuzione del potere nella società.retificazione complessiva del potere. Come fanno le reti di potere a connettersi tra loro mantenendo la propria sfera d'azione?