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COMUNI MEDIEVALI

L'anno 1000 è da considerare uno spartiacque, l'anno in cui si pone fine all'Alto Medioevo e inizia il Basso Medioevo. Si afferma un nuovo modo di organizzare la società. Non c'è più l'idea di un'Europa cristiana governata da un solo imperatore, si affermano due istituzioni universali: Chiesa e Impero. Rifioriscono le città, i commerci, si assiste ad una graduale trasformazione delle monarchie feudali in stati nazionali, un primo delinearsi della civiltà europea e la nascita della società borghese ossia una nuova classe politica.

Si verificano una serie di fattori che favoriscono la ripresa economica europea. L'agricoltura è la forma principale di sostentamento e ricchezza, favorita da un miglioramento delle tecniche agricole, da migliori superfici coltivabili e lo sviluppo dell'economia produrrà la trasformazione del curtense, sistema vigente fino ad allora, un sistema chiuso che.

Diverrà aperto. Il processo di urbanizzazione è segno di questo processo, caratterizzato da più aspetti.

I contadini si spostano verso le città in cerca di lavoro e libertà ed è sufficiente, per loro, vivere nel centro urbano per svincolarsi dallo stato servile e diventare uomini liberi.

Il comune medievale è la caratteristica forma di governo autonomo che appare in Europa dopo l'anno Mille. Si sviluppa fino ad ottenere dei riconoscimenti giuridici e politici da autorità superiori e in Italia raggiunge una autonomia di fatto. L'età comunale è contrassegnata dal governo locale dei comuni.

La città, intesa come organizzazione sociale dell'antica civiltà greco-italica, è quella che resiste. L'aggregato di edifici era attraversato, da un punto di vista fisico, da strade che si intersecavano al centro, formando il forum luogo di discussione degli affari politici e dove si teneva il mercato.

Le mura della città erano delimitate da porte per entrare e uscire dalla città. La fascia di terreno coltivato è detta "campagna", territorio funzionale per la vita della città. Ad ogni partizione territoriale corrispondono particolari condizioni giuridiche degli abitanti: all'interno del centro urbano, da un punto di vista civile, troviamo i "cives"; nella campagna, da un punto di vista giuridico, troviamo i "rustici" del territorium. Questa creazione della civiltà si sviluppa dove sono avvenute le invasioni germaniche e diventano un modo di concepire, da un punto di vista etico-politico, il territorio, in contrapposizione alla barbarie, imponendosi con il nome di "civilitas", come simbolo della civiltà. Differenza tra "civilitas" e "cives": i primi sono barbari, i secondi abitanti della civitas. I popoli barbarici ignoravano l'organizzazione della città, non la conoscevano. COMUNE – organizzazione. Tra XI e il XII.di vista storico? Esistono diverse teorie a riguardo. Una di queste, risalente al 1800, vede la storia del comune come il risultato di una rivoluzione contro l'invadenza della Chiesa. Secondo questa teoria, il comune nacque come una necessità dei cittadini di liberarsi dall'oppressione della Chiesa e delle istituzioni feudali. Tuttavia, questa teoria non è considerata attendibile in quanto la guerra combattuta per il comune avvenne quando il processo comunale era già attivo. La seconda teoria, invece, riguarda il materialismo storico. Secondo i materialisti, per comprendere le trasformazioni dei comuni nel tempo, è necessario mettere in primo piano il fattore economico. Questa teoria è considerata meritevole in quanto spiega il problema di come il comune si è manifestato e mette in rilievo aspetti rilevanti. Alcuni studiosi considerano il comune come la sintesi di tanti fattori storici. Inoltre, un elemento importante da considerare è la spontaneità creatrice del comune, che rappresenta una civiltà nuova. In definitiva, il comune è una realtà complessa che può essere analizzata da diversi punti di vista.ponte di scambio, in cui la campagna fornisce i prodotti agricoli e la città fornisce beni e servizi. Il comune ha una propria organizzazione politica, con un governo locale composto da un sindaco e un consiglio comunale. Ha anche un proprio sistema giudiziario, con un tribunale comunale che si occupa di questioni legali all'interno del territorio comunale. Inoltre, il comune ha il potere di tassare i suoi cittadini per finanziare le sue attività e servizi. Nel corso dei secoli, il ruolo e l'importanza dei comuni sono cambiati, ma ancora oggi rappresentano una parte fondamentale dell'organizzazione politica e amministrativa di molti paesi.Il rapporto di interdipendenza del comune con la città è fondamentale, perché fornisce manodopera alla città che ne ha sempre più bisogno. Inoltre, migliora la qualità di vita delle persone perché ne favorisce l'ingresso. Il secondo elemento caratterizzante il comune è la popolazione, strettamente legata all'elemento territoriale. Il popolo è chiamato anche "cives minores". La borghesia è una classe sociale che nasce col comune, classe di "cives mediani". Manda avanti l'economia della struttura comunale. Chi appartiene alla classe dei nobili, cioè i feudatari, sono i "cives maiores". Sono ricchi proprietari che vivono di rendita dalle terre. Poi vi fanno parte anche coloro che con le proprie attività economiche cercano di fare fortuna, i mercanti e industriali che riescono a ottenere anche titoli nobiliari. Tutti questi costituiscono una classe politica e sociale, quella dei magnati che darà vita alla prima organizzazione istituzionale del comune. Il popolo, invece,è quello che lavora, favorendo l'accumulo di ricchezza degli industriali. cives,Le tre classi sociali formano il complesso dei tutti questi godono di diritti politici.C'è anche chi non gode di diritti, il popolo minuto, i contadini e i forestieri, questi sono sottoposti ad altro tipo di normative.Il primo governo del comune è costituito dalla classe dei cives maiores, è di tipo oligarchico, di natura aristocratica.Il comune civitatis nasce come organizzazione messa in piedi dai cives, una forza associativa forte che si impone in un periodo di crisi dello Stato.Il moto associativo sta alla base del comune, spinge alla sua nascita e presuppone l'esistenza di diritti e interessi.Il comune è frutto di una evoluzione del pensiero non di una rivoluzione.Elementi essenziali della struttura comunale.Assemblea, governo, uffici. Consilium,Assemblea: chiamata anche all'inizio venivano chiamati in presenza tutti i cives, cioè gli appartenenti.

alle tre classi che godevano di diritti politici. Successivamente, poterono partecipare solo i capi famiglia. L'Assemblea si riuniva nella pubblica piazza e deliberava sugli affari di maggiore importanza, serviva per decidere se il comune era in pace o in guerra, se doveva allearsi con altri comuni, discuteva sulla imposizione dei tributi, la destinazione dei beni del comune, la nomina di magistrature. Questa, però, diventa un organo desueto e nascono i Consigli di Credenza, al loro interno gli uomini erano considerati particolarmente credenti e moralmente dotati rispetto ad altri abitanti del comune. Gli uomini di fede vengono scelti all'interno della comunità ed erano obbligati a giurare e mantenere il segreto sulle cose del comune e sulle discussioni che avvenivano nel Consiglio. Poteva essere composto da un numero variabile di consiglieri, diverso a seconda del comune. Con la partecipazione agli affari del comune delle classi meno elevate, si creano due assemblee ristrette:

Il Consiglio di Credenza Maggiore o Generale della Campana, composto da un numero variabile di persone. A Firenze era presente il Consiglio dei 500. I membri erano eletti in maniera diversa a seconda della città e duravano in carica di un anno. Il potere di governo è esecutivo e ricomprende anche quello giudiziario.

Sono affidati prima ad un organo collegiale fino a trasformarsi in una forma più evoluta. Nella prima fase del regimen è un organo collegiale chiamato Consolato. Si parla di comune consolare, formato da consoli. I consoli avevano un numero variabile e la loro elezione avveniva tramite il sistema di cooptazione.

L'Assemblea generale sceglieva un numero ristretto di cittadini che dovevano eleggere i consoli, questi, ovviamente, derivavano dalle famiglie più influenti del comune. In alcuni comuni vi erano le famiglie consolari. Deliberavano a maggioranza e se non veniva presa una decisione, questa spettava ad un arbitro. Erano considerati

Amministratori del comune. Quando gli affari del comune si complicarono fu necessario separare le funzioni esecutive da quelle giudiziarie. Tutti i consoli giuravano di governare secondo regole stabilite dall'Assemblea e di osservarle durante tutto il mandato.

Il giuramento era chiamato breve consulum, al quale corrisponde il populi, cioè il popolo che giura obbedienza alla suprema magistratura. Entrambi rendono esecutive le decisioni dei consoli.

Compiti del console: potevano nominare tutti gli ufficiali. Troveremo un comune consolare fino alla Pace di Costanza, 1183.

DOMANDA FREQUENTE D'ESAME: QUANDO AVVIENE IL PASSAGGIO TRA IL COMUNE CONSOLARE E IL COMUNE PODESTARILE? DOPO LA PACE DI COSTANZA.

PACE DI COSTANZA. Firma tra l'Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico I Barbarossa e i rappresentanti della Lega Lombarda (Milano, Lodi, Piacenza, Parma). La Lega si alleò con papa Alessandro III per far cadere l'Imperatore. Federico e il suo esercito furono

L'Imperatore dovette riconoscere alla Lega Lombarda numeroseconcessioni amministrative, politiche e giudiziarie. Federico rinunciava alla nomina dei podestà, riconoscendo i consolinominati dai cittadini. I comuni, in cambio, si impegnavano a fornire cibo alle truppe imperialiche si recavano in quei territori quando l'Imperatore scendeva in Italia. Riconoscevano la prerogativa imperiale di giudicare in appello solo edesclusivamente le questioni di grande importanza. La lotta dei comuni contro Federico, mise a dura prova l'ordinamentoconsolare, che perse forza. Il governo oligarchico non rimase imparziale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiaredda93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle Istituzioni politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Nieddu Annamaria.