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Scena II: Salvato dalla trappola di Corbolo
Poi accusa il serve di aver convito il figlio a vendere le vesti per ricavare del denaro da spendere. Poi accusa il figlio che vuole avere dei rapporti prima del matrimonio.
Scena III: Inizia la seconda recita di Corbolo
Corbolo va piangente da Ilario fingendo che Pacifico abbia scoperto Flavio con la moglie Lena e ora lo vuole colpire con uno spiedo e ha chiamato in aiuto due amici (ovvero i due staffieri). Ilario gli chiede dove sia il figlio e Corbolo gli dice che è a casa di Fazio e Ilario gli chiede perché sia proprio lui. Corbolo riesce comunque a usare questo inconveniente e gli dice che la storia che gli aveva raccontato prima era una bugia per nascondere la verità: ovvero i 25 fiorini servivano per darli a Pacifico affinché si calmasse. Flavio lo aveva mandato da Giulio affinché gli prestasse i soldi mentre lui restava in ostaggio da Fazio ma Cremonino ha rovinato tutto. Ilario, essendo abituato a risolvere le
cose con il denaro, si sente più tranquillo ma glidato che si sono messi d'accordo colchiede perché Pacifico dovrebbe fargli del maledenaro. E Corbolo gli dice che Pacifico si sente ingannato perché i soldi non arrivano eha iniziato a inseguire Flavio con lo spiedo in mano e il ragazzo si è rifugiato da Fazio.Per convincerlo gli fa capire che Pacifico se non avrà i soldi si rivolgerà alla legge e aFerrara la legge sugli adulteri è molto severa. Lo dissuade anche dal rivolgersi al podestàe da Pacifico perché è troppo rischioso e che ci penserà lui.
IV SCENA: assolo di Ilario che decide di parlare con Fazio affinché intervenga arisolvere la situazione. Non è sciocco perciò fa di testa sua nonostante Corbolo gli avevadetto di aspettare a casa.
Corbolo congeda gli staffieri dicendo che ha avuto un'altra
V SCENA: soffiata e ora igiudei hanno l'autorizzazione.
VI SCENA: assolo di
Corbolo che è euforico perché pensa di aver ottenuto la vittoria ma appena pronuncia queste parole vede entrare qualcuno a casa di Fazio e ha paura che possa scoprire tutto.
VII SCENA: Pacifico va da Corbolo ma il servo non si ricorda il nome della persona che ha visto entrare da Fazio. Alla fine dice che si tratta di Menghino, il servo di Fazio. Corbolo sente che la vittoria si è allontanata e che non può più fare nulla. Così esce di scena. Corbolo fallisce per ben due volte quindi è un servo perdente e i suoi sforzi per aiutare il padrone sono fallimentari. Probabilmente lui è una parodia del personaggio del servo.
VIII SCENA: ritorna Menica senza aver svolto il suo compito e dice che per strada ha incontrato Fazio e Ilario mentre stavo discutendo.
IX SCENA: Ilario e Fazio stanno parlando: Ilario è preoccupato per il figlio mentre Fazio non può credere al tradimento di Lena. Ilario così capisce che Fazio è
innamoratodi Lena e che non lo aiuterà con Pacifico. Fazio vuole vendicarsi di Lena e Ilario gli dice di vendicarsi pure ma di non fare del male al figlio perché se avesse saputo che Lena era sua non si sarebbe mai permesso di avvicinarsi a lei. SCENA: Menghino esce di casa e va dai due vecchi dicendo di aver visto Licinia abbracciata con Flavio. Fazio dice di non urlarlo perché sarebbe un disonore per la figlia e ora vuole vendicarsi di Flavio. Le sue parole ricordano quelle di Damone preoccupato per la perdita di onore di Polinestra. Fazio vuole morire. L'unico rimedio è il matrimonio riparatore tra i due ragazzi. Le ultime due scene sono quelle aggiunte della seconda redazione. Sono importanti per la caratterizzazione del personaggio di Lena. Senza di esse la commedia sarebbe finita con il lieto fine (le nozze dei giovani). Ora invece il finale ha un tono un po' amaro e nonc'è un lieto fine per Lena. I 25 fiorini, nominati per tutta la commedia, non vengono mai sborsati e rimangono nelle tasche di Ilario. Lena che credeva di poter controllare tutto non controlla niente e tutto si svolge senza che lei faccia niente.
XI SCENA: scambio di battute tra Pacifico e Lena. Lui la rimprovera dicendole che la sua cattiveria l'ha portata a questo. Ma lei non può tollerare di essere rimproverata da un marito che disprezza. Lo incolpa di averla indotta a concedersi a Fazio per avere aiuto economico e gli rinfaccia di averla resa una puttana. Inoltre, dopo tutto il bene che lei gli ha fatto, la sta rimproverando. Ma Pacifico le dice che è colpa sua, perché doveva fare la puttana in modo più moderato. E lui ha solo assecondato le sue voglie, sapendo che si prostituisce volentieri. Le dice che non avrebbe dovuto spingere delle ragazze di buona famiglia ad avere rapporti prima del matrimonio.
Ora c'è una forte autodifesa di
Lena: insite sul fatto che è lei ha portare i soldi a casa e se fosse ancora giovane li avrebbe potuti mantenere facendo la prostituta ma ormai sta invecchiando e quindi deve pensare al futuro e ha dovuto imparare per tempo a fare la ruffiana. Pacifico allora le dice che se lei avesse fatto una cosa del genere alla figlia di un altro l'avrebbe apprezzato, ma non con Fazio che li sta aiutando. Ma Lena gli dice che se il suo piano avesse funzionato, lui non l'avrebbe accusata. XII SCENA: Pacifico esce di scena e arriva Menica che vuole far pace tra Lena e Fazio. Menica le dice che ha solo fatto del bene a Fazio: ora Licinia si sposerà con Flavio e Fazio non si sarebbe mai aspettato un matrimonio così vantaggioso. Lena non sapeva nulla di ciò e tutto è avvenuto senza il suo controllo. Come Corbolo anche lei è una perdente e non svolge bene il suo ruolo di ruffiana. Menica le fa un discorso: Fazio non può smettere di amarla nonostante avessetutte le ragioni per essere arrabbiato con lei. Inoltre appena aveva saputo della finta treswca con Flavio stava per morire ma quando ha scoperto la verità era contentissimo. Lena è rassegnata, e dice che se Fazio non la tratterà bene allora lei si comporterà come prima. Allora Menica le rivela che è stato proprio Fazio a mandarla da lei affinché facessero pace.
A differenza delle commedie di Ariosto il rapporto con il modello classico viene meno quanto Aretino non ha una formazione umanistica e non ha conoscenza del teatro classico. Non vi sono i soliti personaggi delle commedie classiche ma i personaggi sono tipici del mondo cortese e la maggior parte di loro non hanno un nome proprio ma vengono indicati con il loro ruolo.
La commedia ha una doppia redazione ma la prima può essere solo ipotizzata perché ci è giunta solo la stampa veneziana del 1534 ma la genesi è precedente. Infatti è
unacommedia mantovana e Aretino abitò a Mantova tra il 1526 e il 1527, soggiornando alla corte dei Gonzaga dopo essere scappato da Roma a causa di un agguato, probabilmente a opera del datario pontificio Gilberti che aveva promosso una religiosità più severa e non accettava le continue provocazioni di Aretino. Tra i protagonisti della commedia c'è Federico Gonzaga e quando Aretino arrivò a Mantova era marchese e in seguito divenne duca. Nella commedia talvolta Federico viene indicato come marchese e questo è probabilmente un residuo della prima redazione sfuggito alla revisione della seconda redazione. La commedia si basa su una burla che Federico Gonzaga (che non appare mai in scena) fa al Merescalco, ovvero fa circolare la voce che ha deciso di farlo sposare a discapito della nota avversione del Merescalco per le donne. Perciò la commedia si basa sui personaggi (ad eccezione di Ambrogio) che cercano di convincere il Merescalco a sposarsi.difendono il matrimonio. Perciò la struttura della commedia è quella delle dispute: c'è una parte suasoria e una parte dissuasoria. È una commedia d'azione, non succede assolutamente nulla ma è un continuo conversare sullo stesso tema. Inoltre è una commedia maschile, l'unica donna presente è la balia, ed è fortemente misogina. La commedia è preceduta dalla dedica a Argentina Pallavicino, letterata di cui non ci è giunto nulla, e vi è una personificazione della commedia perché l'autore finge che sia sua figlia e dice di averla mandata da Argentina per poter avere la stessa educazione della donna. Si fa anche riferimento al Merescalco consigli del marito di Argentina, Guido Rangoni, uomo d'armi al servizio di Francesco I e della Chiesa, si sarebbe sposato.
PROLOGO
Il prologo inizia con un segmento encomiastico in cui loda gli
spettatori che sono andati a vedere la commedia (a differenza del prologo della Cortigiana in cui l'attore prologante attacca gli spettatori), e loda anche Ippolito de Medici dicendo che così come il pubblico loda la commedia con la loro presenza, così Ippolito la il mondo con la sua presenza. È un prologo originale, infatti vi è un vero e proprio numero teatrale a sé, sganciato dal resto della commedia. L'attore prologante si esibisce e dà prova delle sue doti mostrando come avrebbe interpretato lui i diversi personaggi della commedia. Questo prologo esprime i gusti di Aretino che desiderava una commedia in cui i personaggi venissero interpretati da un solo attore. I personaggi interpretati sono:
- la ruffiana: dice che se fosse una ruffiana sarebbe 'discinta e scalza' (dittologia1) petrarchesca presente nel 33° sonetto dei Rerum Vulgarium Fragmenta). Dice che il compito della ruffiana sia quello di adulare la donna per ben
disporla al messaggio chelei le deve dare da parte del corteggiatore.
2) la madonna schifa il poco: personaggio inventato da Aretino, è una donna schizzinosa che si mostra onesta ma in realtà non lo è. E se la ruffiana le desse la lettera dell’innamorato la insulterebbe, si mostrerebbe scandalizzata e strapperebbe la lettera. Ma quando è sola cercherebbe di ricomporla e manderebbe un segnale al suo corteggiatore per fargli capire di aver apprezzato.
l’innamorato: si mostrerebbe accompagnato da un servo per farsi lucidare le scarpe, 3) indosserebbe un cappello con una piuma e passando sotto la casa dell’innamorata canterebbe una canzone (una ripresa del 37° sonetto del Canzoniere), poi le farebbe comporre madrigali e canti in sua lode. E nel cappello porterebbe un’immagine con una mano, un cuore e un delfino.
4) il geloso: dice che nessuno potrebbe impersonare il geloso meglio di lui.
l’avaro: annacquerebbe il vino, peserebbe il pane e
Il testo tratterebbe sul prezzo della carne e litighere.