Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Cinesiologia Pag. 1 Cinesiologia Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Cinesiologia Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Cinesiologia Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Cinesiologia Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

-ADDUZIONE/ABDUZIONE/SUPINAZIONE/PRONAZIONE:

* Adduttori e pronatori: i peronei

Il peroneo breve si inserisce sulla testa del 5° metatarso, contraendosi solleva il margine laterale del piede

Il peroneo lungo fino a sotto il malleolo ha un decorso simile al breve. Successivamente passa sotto tutta la

pianta e si inserisce sulla testa del 1° metatarso. Contraendosi abbassa la parte mediale (puo avere azione diretta

e indiretta)

Adduttori-supinatori: tibiali

Il tibiale posteriore ha il tendine che passa dietro al malleolo. Agisce inserendosi sul tubercolo dello scafoide e

contraendosi tira lo scafoide in basso (lo abbassa). Questo gli permette di portarlo in supinazione

Il tibiale anteriore è più supinatore che adduttore. Si trova nel quadrante antero-mediale. Si va ad inserire sulla

base del primo metatarso e ha un’inserzione anche sul 1° cuneiforme. Contraendosi solleva il primo metatarso e

primo cuboide. Questo provoca lo scivolamento del primo cuboide sullo scafoide

L’estensore lungo delle dita è più adduttore che supinatore.

Pronatori-supinatori

La potenza dei supinatori supera quella dei pronatori senza appoggio (a catena cinetica aperta)

A catena cinetica chiusa prevalgono invece i pronatori, am di poco rispetto ai supinatori.

SUPINATORI > PRONATORI = CATENA CINETICA APERTA

SUPINATORI < PRONATORI = CATENA CINETICA CHIUSA

VOLTA PLANTARE è fondamentale per gli sportivi perche ha 2 grosse funzioni:

1) Deve essere molto robusta e resistente per andare a funzionare come supporto del corpo e

successivamente andare a distribuirlo lungo il piede.

2) Deve essere anche flessibile per adattarsi alle irregolarità del terreno ed elastica x assorbire gli urti (grazie

anche alla componente muscolare)

Il piede è costituito: falangi + ossa del metatarso + ossa del tarso ed ha il compito di modulare la forza da

imprimere sul terreno dopo aver registrato con recettori la consistenza del terreno.

La volta plantare è costituita da quasi tutte le ossa del piede, maggiormente da ossa del metatarso e tarso.

Il piede è composto da 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli, 250mila ghiandole sudoripare.

Grazie alla volta si ha una migliore distribuzione del peso corporeo verso il suolo e una migliore risposta del suolo

per il terzo principio della dinamica (ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria).

La volta del piede può essere paragonata ad una semicupola: man mano che acquisiamo la stazione eretta, la

volta si va a sollevare (da bambini è quasi assente) perché il peso si va a distribuire nella parte laterale della parte

anteriore

Facendo riferimento all’architettura la volta plantare corrisponde alla volta classica che è come fissata da due

pilastri che permette di mantenerla bloccata, i pilastri corrispondono ai legamenti e ai muscoli.

Non ha tutti i lati uguali

Archi del piede

La volta plantare è sostenuta da 3 archi:

1) Arco longitudinale interno o mediale: dal calcagno alla testa del 1° metatarso. È composto da 5 segmenti

ossei (calcagno, astragalo, scafoide, 1° cuniforme, 1° metatarso). È l’unico sollevato da terra di circa 15-18

millimetri.

Ci sono 2 grossi sistemi di forze (sistemi trabecolari):

Le forze vengono trasmesse dalla corticale anteriore, si posizione posteriormente verso la parte posteriore

dell’astragalo e si portano posteriormente a ventaglio sul calcagno. Questa è la zona più resistenza

Quelle che arrivano dalla corticale posteriore della tibia si dirigono in avanti passando dalla parte del collo della

testa dell’astragalo, passano sullo scafoide, sul cuboide e si portano sul 1° metatarso

L’arco è mantenuto in sede dai legamenti del calcagno con l'astragalo e del calcagno con lo scafoide, ma

soprattutto è tenuto da dei tiranti lungo tutto l’arco o una parte dell’arco (il tibiale posteriore), infatti agisce

spingendo in basso lo scafoide e quindi si solleva il tarso mantenendo l’arco saldo.

Un altro muscolo che mantiene l’arco interno è il peroneo lungo (agisce come tensore) che ha un decorso laterale

ma sotto il malleolo si intreccia e si porta nella parte opposta, sulla base del 1° metatarso. Contraendosi porta ad

abbassare il 1° metatarso, il 1° cuboide e lo scafoide. Abbassandosi aumentano l’arco.

Altri due muscoli che agiscono sulla volta interna come protettori sono il flessore proprio dell’alluce e flessore

comune delle dita che si trovano su tutto l’arco. Agiscono a livello dell’articolazione metatarso-falange perché

mantengono la parte dell’arco. Inoltre il flessore proprio dell’alluce ha un decorso particolare perché

posteriormente al piede il suo tendine passa tramite 2 tubercoli (quello dell’astragalo e quello del calcagno). → non

permette l'appiattimento del piede.

Durante il passo l’astragalo slitterebbe posteriormente, ma non succede perché il flessore proprio dell’alluce

contraendosi lo spinge in avanti o lo tiene stabile nella sua contrazione. La stessa cosa accade a livello del

calcagno. Il tendine passa sotto la mensola del calcagno, tenderebbe a scendere ma lo tiene in posizione.

Altro muscolo è l’adduttore dell’alluce che copre completamente l’arco ed aumenta la concavità della volta. È

capace di avvicinare la parte anteriore

con la parte del calcagno

Altri due muscoli sono l’estensore delle dita e il tibiale anteriore che appiattiscono l’arco o ad aiutare

leggermente l’arco interno. A catena cinetica chiusa sicuramente appiattiscono la volta. A catena cinetica aperta

non hanno una grossa azione sulla volta plantare. → appiattiscono le dita

2) Arco longitudinale esterno o laterale: è l'arco meno elastico, parte dal calcagno e va sulla testa del 5° metatarso.

È composto solo da 3 segmenti (dal calcagno, cuboide e 5° metatarso). I punti di appoggio maggiori sono a

livello della tuberosa del calcagno e della testa del 5° metatarso

Elevato 2 millimetri, ma grazie alla presenza di tessuti molli appoggia al terreno.

Le trasmissioni delle forze avvengono attraverso l’astragalo e sul calcagno. Ci sono 2 grossi sistemi di forze

(sistemi trabecolari): (forze come 1))

Quelli che escono dalla parte anteriore della corticale vanno posteriormente quasi esclusivamente sul calcagno,

prendono l’astragalo solo in minima parte.

Quelle che arrivano dalla corticale si portano su tutto l’astragalo, passano sul cuboide e attraversano tutto il 5°

metatarso.

Il laterale ha un sistema di forze maggiore chiamato arciforme: il superiore è concavo verso il basso mentre il

1. posteriore è concavo verso l’alto. Il punto più debole è il punto in cui si incrociano: nella parte anteriore del

calcagno (chiave a volta) → se cado a piedi uniti può cedere la chiave a volta: frattura.

L’arco è tenuto dal legamenti e dai muscoli.

Il legamento connette il calcagno con il cuboide e il metatarso (chiamato calcaneo-cuboide-metatarso), presenta

una parte più superficiale e una più profonda, evita un

cedimento del calcagno sul cuboide.

I muscoli dell’arco esterno sono maggiormente il peroneo breve e il peroneo lungo. Sono conservatori della volta.

Quello breve si inserisce sulla testa del 5° metatarso e contraendosi avvicina lo scafoide con il calcagno e si alza

leggermente questa zona.

Quello lungo agisce sul tubercolo del calcagno mantenendo in alto il calcagno

Un altro muscolo che mantiene protetto l’arco è l’abduttore del 5° dito. Percorre tutto l’arco interno e

contraendosi aumenta la forma dell’arco ed è un conservatore della volta.

Altri muscoli che invece non preservano la volta sono il muscolo peroneo terzo, estensore comune delle dita e

tricipite surale. Questi 3 hanno una caratteristica particolare: il tricipite surale in certe condizioni diminuisce l’arco

esterno perché quando inizio a staccare il tallone dal suolo gli archi vengono appiattiti nei primi gradi di flessione

plantare, man mano che la flessione aumenta protegge tutta la volta plantare. Quindi se un bimbo ha i piedi piatti lo

faccio camminare sulle punte. Quando cammini sulle punte attivi gastrocnemio, flessore delle dita e tibiale

posteriore: questi contribuiscono ad aumentare la volta plantare.

PRESERVANO: peroneo lungo (flessore plantare+pronatore+abduttore), peroneo breve e abduttore V dito.

NON PRESERVANO: peroneo terzo, estensore comune dita e tricipite surale.

3)Arco trasversale o anteriore: collega la testa del 1° metatarso con la testa del 5° metatarso.

È sollevato di circa 6 millimetri dal suolo, a livello del 2/3° metatarsale. I punti di appoggio sono la testa del 1° e

del 5° metatarso ma è formato da tutti e 5 metatarsi.

La testa del 2° metatarso è la più sollevata (15 mm) poi dalla terza diminuiscono fino ad arrivare a 0.

È un arco anteriore ma può essere anche a livello mediale (o curvatura trasversale mediale) e posteriore (curvatura

trasversale posteriore) .

A livello mediale è formato dai 4 cuboidi mentre posteriormente dal cuboide e scafoide

I cuboidi sono protetti dal peroneo lungo che li mantiene in sede. La parte posteriore è mantenuta dalle espansioni

plantari del tibiale posteriore. Tante curvature vengono mantenute da 3 muscoli principali: dall’abduttore

dell’alluce che contraendosi abduce l’alluce a aumenta la volta, dal peroneo lungo sulla curvatura mediale, il tibiale

posteriore, adduttore dell’alluce.

Distribuzione dei carichi: viene distribuito maggiormente a livello del calcagno (50%) poi distribuito in maniera

non uniforme anteriormente, e due terzi della seconda metà (35%) a livello del 5° metatarso e un terzo (15%) a

livello del 1° metatarso.

Deformazioni statiche: sia dell’arco interno che dell’arco esterno.

Dall’arco interno posso avere una malformazione che provoca il piede cavo (piede che ha un aumento dell’arco

interno. Questo perché l’arco non essendo elastico la pianta non ammortizza e non distribuisce il carico in modo

corretto) o il piede piatto (la volta cede e ho il piede piatto perché ho un arco intento sprofondato. Classico piede

a papera e non assorbe urti con il terreno).

Da quello esterno posso avere una deformazione della curva trasversale. Nel piede piatto sono appiattite (quella

centrale e posteriore).

In pronazione aumento la superficie di appoggio → maggior stabilità-

LE LOGGE DELLA GAMBA: nella gamba troviamo i muscoli estrinseci del piede e delle dita del piede (sono

però intrinseci della gamba)

- Loggia anteriore: contiene il tibiale anteriore, l’estensore lungo dell’alluce, l’estensore lungo delle dita,

peroneo anteriore o terzo. Sono quasi tutti flessori dorsali ma hanno anche delle azioni secondarie a livello del

piede

- Lo

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
20 pagine
SSD Scienze mediche MED/48 Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martina-iraci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cinesiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bragonzoni Laura.