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MECCANISMI DI CONTROLLO
• L’ormone paratiroideo, la vitamina D e la calcitonina interagiscono nei meccanismi di controllo del
metabolismo del calcio e del fosforo a livello osseo, renale ed intestinale (Fig. 2.2). Il calcio
ionizzato (Ca++) è la forma fisiologicamente di maggiore rilevanza e responsabile delle varie
attività biologiche. La calcemia totale (10 mg/100ml) varia proporzionalmente con la
concentrazione delle proteine plasmatiche,ma quest’ultima non influenza la concentrazione
plasmatica dello ione calcio. La frazione legata alle proteine costituisce una riserva da cui può
venire liberato lo ione in relazione alle variazioni del pH plasmatico:
• un’elevazione del pH induce lo ione a legarsi con le proteine;
• una diminuzione del pH tende a far liberare lo ione.
• La proteina plasmatica che ha più alta affinità per il calcio è l’albumina (1 g di albumina lega 0,7
mg circa di calcio). Lo 0,5% del calcio totale forma il cosiddetto pool del calcio scambiabile,
costituito dal pool del calcio plasmatico, dal pool del calcio presente nel liquido extracellulare e da
quello dei tessuti molli, inclusa la quota depositata sulla superficie ossea e facilmente
mobilizzabile.
• Quando il livello di calcio ionizzato si abbassa, le paratiroidi secernono paratormone in maggior
quantità e le cellule parafollicolari della tiroide riducono la liberazione di calcitonina. Queste
variazioni in sincronia nella secrezione dei due ormoni hanno come effetto un incremento del
riassorbimento osseo e renale di calcio. Come conseguenza diretta una maggior quantità di calcio
entra in circolo ed i livelli di calcio ionizzato si riaccostano alla normalità. I meccanismi con cui il
paratormone è in grado di intervenire nella regolazione della omeostasi calcica agiscono
direttamente e contemporaneamente sull’osso, sul rene e sull’intestino tenue.
AZIONI
• Azione sull’osso: le cellule bersaglio del paratormone a livello osseo sono gli osteociti dell’osso
compatto, gli osteoblasti delle superfici ossee e gli osteoclasti. L’azione si svolge sia in senso
catabolico, ad insorgenza rapida o lenta, sia in senso anabolico, di modesta entità, derivante dalla
risposta diretta delle cellule ossee all’ormone. La componente rapida dell’effetto catabolico
comporta l’attivazione del complesso osteocita-osteoblasto e l’inibizione degli osteoclasti. Ne
consegue la liberazione della quota di calcio facilmente mobilizzabile dalla superficie ossea, che si
trova quindi in equilibrio con il plasma. La componente con maggior periodo di latenza comporta
la neosintesi di enzimi, con stimolazione alla proliferazione degli osteoclasti, cui consegue la
demolizione dei costituenti ossei minerali e proteici e liberazione di calcio dalla matrice ossea.
• Azione sul rene: il paratormone esercita un’azione rapida sul rene con:
– aumento della escrezione di fosfati, potassio, acido carbonico (effetto fosfaturico);
– diminuzione della escrezione di ioni idrogeno, ioni ammonio, calcio e magnesio (effetto ipocalciurico).
• L’effetto fosfaturico è immediato, ma di scarsa durata, dovuto ad una ridotta capacità di
riassorbimento dei fosfati inorganici ad opera delle cellule epiteliali del tubulo renale prossimale e
distale. La ritenzione di calcio è ottenuta per l’azione del paratormone sul tubulo renale, nel quale
aumenta il riassorbimento del calcio.
• Azione sull’intestino: il paratormone promuove l’assorbimento del calcio presente nella dieta
per mezzo di un meccanismo attivo a livello del piccolo intestino, con la partecipazione della
vitamina D che viene trasformata in 1,25-diidrossicolecalciferolo, il metabolita fisiologicamente
attivo della vitamina D. Il processo viene promosso tramite la sintesi di una proteina
calciofissatrice, essenziale per il trasporto intestinale del calcio.