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VALUTAZIONE CLINICA E
FUNZIONALE
Valutazione clinica
I segni clinici dell’iperparatiroidismo sono principalmente dovuti alla condizione di
squilibrio calcemico. Una fase iniziale di iperparatiroidismo è spesso asintomatica e
viene diagnosticata sulla base di esami di routine (40%).Altre volte la diagnosi viene
sospettata in presenza di calcolosi renale o dolore o deformità ossee (osteite
fibrocistica).
Possono frequentemente associarsi all’iperparatiroidismo altre condizioni patologiche:
ulcera peptica,pancreatite, ipertensione arteriosa, cheratopatia, artralgie, artrite,
gotta, disturbi mentali e coliche renali.
ipercalcemia
L’ di per sé è in grado di provocare numerose manifestazioni cliniche:
• nausea, vomito, costipazione;
• poliuria e polidipsia;
• affaticamento, debolezza, stupore;
• depressione, psicosi;
• calcificazioni metastatiche
VALUTAZIONE CLINICA E
FUNZIONALE
Valutazione funzionale
I parametri più importanti per porre diagnosi di iperparatiroidismo primario sono il
simultaneo incremento della calcemia e dei livelli sierici di paratormone (PTH).
Il PTH circolante viene misurato tramite dosaggio radioimmunologico. Elettivamente
viene dosato il peptide integro, che nell’iperparatiroidismo primario è superiore al
frammento peptidico centrale (sequenza 48-68). Ciò consente di discriminare con
maggiore accuratezza i pazienti affetti da iperparatiroidismo primario latente rispetto
ai soggetti sani. In altre situazioni in cui si osserva ipercalcemia (per es. sarcoidosi,
metastasi ossee ecc.) la concentrazione plasmatica di PTH è ridotta a livelli quasi
indosabili.
L’iperparatiroidismo dovuto a produzione ectopica dell’ormone può presentarsi con livelli
di PTH moderatamente in elevazione. Se permane il sospetto di presenza di tumori
secernenti peptidi simili al PTH, per porre diagnosi di localizzazione, potrà essere
dirimente l’esecuzione di una radiografia del torace e/o una pielografia e/o una
ecografia epatica e splenica. È possibile osservare pazienti affetti da
iperparatiroidismo con valori calcemici nella norma. Questa situazione è indotta dal
concomitare di diverse condizioni patologiche. L’insufficienza renale,
l’ipoalbuminemia, la pancreatite, l’ipovitaminosi D, l’ipomagnesiemia e un eccessivo
apporto di fosfati possono sottendere questa evenienza. La correzione di questi
disordini può ristabilire una ipercalcemia e smascherare l’iperparatiroidismo.
Una ipofosfaturia è presente nell’80% dei pazienti, associata ad iperfosfaturia, legata ad
un diminuito riassorbimento tubulare (RTF) di fosfati. L’escrezione urinaria di calcio
può essere invece aumentata, normale o ridotta.
VALUTAZIONE CLINICA E
FUNZIONALE
• I più importanti parametri bioumorali per valutare una condizione di
iperparatiroidismo, in ordine di importanza sono:
• calcemia;
• dosaggio del PTH;
• fosfatemia;
• cloremia (aumentata);
• profilo proteico elettroforetico;
• fosfatasi alcalina (aumentata solo in presenza di un’alterazione ossea importante);
• creatininemia;
• uricemia;
• azotemia;
• calcio urinario;
• ematocrito;
• pH arterioso;
• magnesemia;
• VES. E SE CI SONO DUBBI…..
• Misurare il cAMP nefrogeno (aumentato),
• l’1,25-diidrossicolecalciferolo
• il riassorbimento tubulare di fosfati (RTF).
Un innalzamento della calcemia ed una ipofosfatemia sono suggestivi di
iperparatiroidismo, ma in circa il 50% dei pazienti la concentrazione
plasmatica dei fosfati è normale. D’altro canto pazienti con ipervitaminosi
D, sarcoidosi,tumori maligni primitivi e ipertiroidismo possono essere
ipofosfatemici. Questa situazione non si verifica nelle pazienti affette da
carcinoma mammario con ipercalcemia, nelle quali può essere presente un
iperparatiroidismo secondario. In questo caso risulta di grande valore il
dosaggio del paratormone, dal momento che il livello di quest’ultimo è
basso o quasi indosabile nei pazienti con ipercalcemia dovuta a cause
diverse dall’iperparatiroidismo primario o ectopico.
I livelli di PTH dovrebbero essere dosati in tutti i pazienti con ipercalcemia
persistente o in tutti i pazienti normocalcemici a carico dei quali si sospetta
un iperparatiroidismo.
DIRIMERLI….!
• pazienti con iperparatiroidismo e funzionalità renale nei limiti della normalità presentano
iperfosfaturia dovuta al basso riassorbimento tubulare dei fosfati (RTP):
• RTP (%) = 100 ´ [1 – (P urinario ´ creatinina sierica) / (creatinina urinaria ´ P sierico) ]
• Questa formula si dimostra valida solo in pazienti con buona funzionalità renale. Un innalzamento
della cloremia, riscontrato nel 40% dei casi, è spiegabile con la diminuzione del riassorbimento
dei bicarbonati a livello del tubulo renale prossimale per azione diretta del PTH, che conduce ad
un aumentato riassorbimento di cloro e ad una modesta alcalosi tubulare renale ipercloremica.
Altre condizioni di ipercalcemia, non dovute a iperincrezione di paratormone, non si
accompagnano ad ipercloremia. Il rapporto cloro-fosforo accentua la discrepanza esistente tra un
lieve incremento del cloro e un lieve decremento del fosforo: un rapporto ³ 33 è suggestivo per
presenza di iperparatiroidismo.
• L’elettroforesi delle proteine plasmatiche deve essere eseguita per escludere il mieloma multiplo e
la sarcoidosi, in cui è presente una ipergammaglobulinemia. La fosfatasi alcalina è aumentata nel
15% dei pazienti con iperparatiroidismo primario, ma può anche innalzarsi in pazienti con
malattia di Paget o portatori di malattie neoplastiche o epatopatie. Per poter discriminare tra
queste condizioni patologiche è utile dosare la 5-nucleotidasi, che si innalza parallelamente alla
fosfatasi alcalina nelle epatopatie
INDAGINI RADIOLOGICHE E
STRUMENTALI
• Indagini radiologiche e strumentali
• vari reperti
Nei pazienti con iperparatiroidismo primario possono essere descritti
radiologici, peraltro individuabili solo quando sia presente una importante
compromissione ossea. L’iperparatiroidismo primario e secondario causa un
riassorbimento osseo subperiostale e cisti ossee (osteite fibrocistica: morbo di
Recklinghausen) a livello delle falangi (Fig. 2.4 a). Quando presenti, questi reperti
sono patognomonici di iperparatiroidismo. Altre anomalie ossee sono presenti al III
esterno della clavicola, dove si osserva una demineralizzazione degli strati ossei più
esterni; a livello della teca cranica, dove diminuisce la definizione del tavolato osseo
compatto (Fig. 2.4 b); a carico degli alveoli dentali dove si verifica la scomparsa della
lamina dura (Fig. 2.4 c).
• La localizzazione preoperatoria dei tumori paratiroidei è ottenuta nel 75% dei pazienti
ecografia.
con l’ Altre indagini strumentali utili per la definizione anatomica sono la
tomografia computerizzata del collo e la scintigrafia con 201Tl o 99Tc. È consigliabile
la cateterizzazione venosa selettiva per
• il dosaggio del paratormone nei pazienti che necessitano di reintervento per
persistenza dell’iperparatiroidismo.
ALL’RX
Riassorbimento subperiostale e
cisti ossee a livello delle falangi.
Tumore bruno a carico del tavolato
osseo compatto della teca cranica
IPERPARATIROIDISMO IN
GRAVIDANZA
L’iperparatiroidismo materno compare in piccola percentuale durante la
gravidanza; può essere diagnosticato nella madre rilevando una
ipercalcemia del neonato. Il grado della ipercalcemia è da lieve a
moderato; può comunque anche esservi, raramente,
compartecipazione ossea. La concentrazione del calcio nel liquido
amniotico e nel plasma fetale è maggiore della norma, ma
quest’ultima diminuisce dopo la nascita con la possibile comparsa di
tetania. Nel neonato la fosfatasi alcalina è elevata, ma non vi sono
elementi per una compartecipazione ossea. L’aborto o la morte
neonatale sono più frequenti.
Si ritiene che l’ormone materno non attraversi la barriera placentare
ma l’ipercalcemia e l’ipofosfatemia materna si traducano in una
ipoplasia delle paratiroidi fetali.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
produzione ectopica
Distinguere l’iperparatiroidismo dovuto alle paratiroidi da quello dovuto a .
Le neoplasie che più frequentemente sono in grado di produrre peptidi con attività biologica simile
al PTH sono il carcinoma a cellule squamose del polmone, l’ipernefroma e il cancro della vescica.
Più raramente possono produrre un iperparatiroidismo ectopico l’epatoma, i tumori ovarici,
gastrici, pancreatici, della ghiandola parotide o del colon. Un improvviso instaurarsi dei sintomi,
aumento della VES, anemia, calcemia elevata (14 mg/dl) e aumento dell’attività fosfatasica
alcalina in assenza di osteite fibrocistica depongono per la forma a produzione ectopica.
Nei pazienti che presentano una modesta ipercalcemia e un’anamnesi positiva per nefrolitiasi ed
ulcera peptica, la diagnosi è indirizzata verso l’iperparatiroidismo primario. Un’altra patologia che
Milk Alkali Syndrome,
deve essere esclusa nella diagnosi differenziale è la dovuta ad una
eccessiva introduzione di sostanze ad alto contenuto di calcio: prodotti derivati dal latte, antiacidi,
soda. La calcemia in questa condizione si normalizza dopo la sospensione del loro apporto
dietetico. I pazienti sono spesso portatori di insufficienza renale con basso contenuto di calcio
nell’urina e tendenza alla alcalosi metabolica. Non va esclusa la possibilità di una coesistenza della
Milk Alkali Syndrome e dell’iperparatiroidismo, per la alta incidenza in quest’ultima affezione di
patologia ulcerosa, che richiede l’uso protratto di antiacidi. Un’altra endocrinopatia che può
ipertiroidismo.
causare ipercalcemia ed ipercalciuria è l’ Piuttosto che le alterazioni prodotte
dall’ipercalcemia, sono le manifestazioni della tireotossicosi che, essendo più eclatanti, conducono
il paziente all’osservazione del medico.
Un modesto innalzamento transitorio della calcemia può essere provocato dalla somministrazione di
diuretici tiazidici. Per accertarne l’eziologia sarà sufficiente sospendere la terapia sostituendola
ipercalcemia ipocalciurica familiare
con farmaci di altre classi. L’ è una condizione che si
associa a livelli di Ca++ nel sangue cronicamente elevati e può presentare delle difficoltà nella
diagnosi differenziale con l’iperparatiroidismo primario. La diagnosi di questa anomalia è