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PATOLOGIE DELLE PARATIROIDI

Le paratiroidi sono le 4 ghiandole situate sulla parete posteriore della tiroide che secernono il paratormone che svolge un ruolo nella regolazione del metabolismo del calcio: - Agisce sull'osso attivando gli osteoclasti - Agisce sul rene determinando riassorbimento tubulare del calcio - Agisce sull'intestino tenue perché stimola un enzima, la 1,25 idrossilasi, che a sua volta media l'assorbimento di calcio La calcemia normale è compresa tra 8,20 - 10,40 mg/dl, le paratiroidi secernono cronicamente in maniera basale PTH, una diminuzione o un aumento determinano una diminuzione o aumento della calcemia. Abbiamo forme di iperfunzioni come l'iperparatiroidismo (la riduzione del livello di calcemia stimola l'aumento di produzione di PTH): - Quando l'ipocalcemia persiste nel tempo la ghiandola paratiroidea andrà incontro ad ipertrofia ed iperplasia; - Vi può essere una forma di iperfunzione perché si.

è formato un adenoma• oppure un carcinoma

Mentre i tumori della tiroide non sono iperfunzionanti, i tumori delle paratiroidi danno sempre iperfunzione.

Gli adenomi interessano generalmente le paratiroidi inferiori.

Le manifestazioni cliniche di un eccesso di PTH possono coinvolgere:

  • i reni (se aumenta il riassorbimento di calcio è facile che questo possa− precipitare e dare calcoli)
  • lo scheletro (poichè vengono stimolati gli osteoclasti possiamo avere un− osteoporosi secondaria o osteomalacia, può dare sintomi simili alla Gotta)
  • SNC (l'ipercalcemia può dare segni di labilità emotiva, apatia, astenia,− stancabilità, depressione; tutto questo perchè il calcio è un elemento che va a interagire con le membrane neuronali)

La diagnosi si effettua con dosaggio del PTH, ecografia e scintigrafia.

La terapia è principalmente chirurgica.

PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI

Le principale ghiandole salivari sono

le seguenti strutture ghiandolari salivari: le sottolinguali, le sottomandibolari e le parotidi. Queste ghiandole sono composte da diverse componenti, tra cui unità secretorie, dotti intercalati, dotti striati, dotti interlobulari che si aprono all'esterno e dotti secretori. Fondamentalmente, le ghiandole salivari comprendono due tipi di cellule: cellule luminali e cellule non luminali. La distribuzione delle neoplasie delle ghiandole salivari si localizza principalmente nel 70% delle parotidi, nel 22% delle sottomandibolari e nell'8% delle ghiandole salivari minori. Quando è necessario rimuovere, ad esempio, la parotide, ci sono importanti rapporti con il VII nervo cranico che attraversa proprio la parotide e durante l'intervento chirurgico è possibile che possa essere danneggiato. In base all'istotipo, le neoplasie delle ghiandole salivari possono essere distinte in forme benigne e forme maligne (carcinomi), che a loro volta possono essere divise in base al livello di invasività in low grade e high grade. I fattori di rischio per le neoplasie delle ghiandole salivari includono la perdita di alleli, traslocazioni, ecc., l'infezione da Epstein Barr virus, l'esposizione alle radiazioni e il fumo. Durante l'esame obiettivo, saranno osservati i seguenti sintomi:danneggiato il nervo facciale durante l'intervento chirurgico per rimuovere la massa, sia perché il tumore stesso comprime il nervo. La paralisi del facciale può causare una serie di sintomi, tra cui debolezza o incapacità di muovere i muscoli del viso, difficoltà nel chiudere l'occhio o nell'alzare la fronte, e alterazioni del gusto. La terapia per la paralisi del facciale dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, terapia fisica o intervento chirurgico. È importante consultare un medico se si sospetta di avere una massa dolente o se si manifestano sintomi di paralisi del facciale.l'adenoma che inglobando il nervo può determinare questa paralisi, o è il chirurgo che opera che facilmente può ledere questo nervo, infatti si può avere proprio la caduta dei muscoli omolaterali e la difficoltà a chiudere la palpebra. Infatti la neoplasia anche quando è benigna se porta una disfunzione del facciale o problemi estetici va asportata. Le metastasi inoltre sono molto frequenti. La diagnosi si effettua con esame obiettivo, ecografia, biopsia, TAC e RMN. PATOLOGIE DELL'ESOFAGO Esso viene suddiviso in tre porzioni: - lo sfintere esofageo superiore - il corpo - lo sfintere esofageo inferiore Dal punto di vista strutturale abbiamo 3 tuniche: - la mucosa - la sottomucosa - la muscolare È importante il drenaggio linfatico, è una parte del tubo digerente che viene affiancata da stazioni linfonodali per tutto il suo decorso e questo comporta 2 tipologie di problematiche: - la patologia dei linfonodi può essere correlata alla

patologia dell'esofago- patologie dell'esofago maligne possono rapidamente diffondersi tramite ilinfonodi

Nella zona dello sfintere esofageo superiore abbiamo un particolare orientamento dei fasci muscolari, tant'è che abbiamo un orientamento trasversale dei fasci del muscolo crico-faringeo e un orientamento obliquo dei fasci muscolari costrittore inferiore e faringeo

Questa zona quasi triangolare viene detta triangolo di Killian ed è la zona più soggetta alla formazione dei diverticoli faringo-esofagei.

Il diverticolo appunto è un'estroflessione delle tuniche e il quello che si forma in questa zona si chiama diverticolo di Zenker.

Esistono diverticoli:

  • VERI (quando è tutta la parete che partecipa alla formazione del diverticolo)
  • FALSI (se è solo una componente)

In base alla localizzazione di questi diverticoli possiamo classificarli in:

  • ipofaringei (come il Zenker)
  • parafrontali: Più o meno a metà

epifrenici

L'eziologia può essere dovuta a:

  • Pulsione (ad esempio quello di Zenker è la pulsione di questi 2 muscoli che fa estroflettere la zona più debole)
  • Trazione (se i linfonodi dell'esofago vengono interessate da patologie infiammatorie come la TBC, i linfonodi aumentano molto di dimensioni, producono molta fibrina per l'infiammazione, dal momento che la fibrina è un collante che terrà ben adesi i linfonodi all'esofago, quando l'infiammazione regredisce, i linfonodi ritornano nelle dimensioni originali, la fibrina rimane e si tira indietro la parete dell'esofago e si formano i diverticoli da trazione)

La sintomatologia può essere:

  • asintomatica
  • possono dare un problema neuromuscolare durante la peristalsi (l'esofago non riesce a far progredire tranquillamente il bolo) per cui si può avere disfagia
  • rigurgito (le sacche dell'esofago si riempiono di materiale ingerito che resta bloccato nella sacca)
non va nello stomaco ma va a decomporsi e c'è il rigurgito), il pz può anche riferire che il mattino si alza e trova sul cuscino del materiale nauseabondo- fetor exore (alitosi spiccata) La diagnosi si basa sull'anamnesi, EGDS, manometria esofagea e PHmetria. Un'altra patologia dell'esofago è l'acalasia. È l'alterato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione. In una prima fase si ha una ipertrofia della muscolatura esofagea dopodiché si arriva al megaesofago (l'esofago cerca di far proseguire il cibo, lo sfintere non si rilascia e quindi si allarga l'esofago). Nell'esofago a caraturacciolo invece ci sono zone che si dilatano altre che si contraggono ma ciò non è utile alla progressione del cibo. La malattia da reflusso gastroesofageo invece è una serie di segni e sintomi legati al passaggio del materiale dello stomaco verso l'esofago. I sintomi tipici sono pirosi,rigurgiti acidi, disfagia, dolore toracico, mentre i sintomi atipici sono raucedine e tosse. Il materiale dello stomaco è acido, la parete dell'esofago non è predisposta a resistere all'acido per cui va rapidamente incontro a infiammazione, tanto è che la prima parte della malattia è rappresentata da un' esofagite da reflusso. Ad un certo punto il tessuto dell'esofago diventa colonnare, questo perché l'esofago cerca di risolvere il problema trasformandosi nello stesso epitelio dello stomaco, tanto è che il paziente avverte un miglioramento. Però nel momento in cui accade questo, per il paziente aumenta il rischio di sviluppare un tumore dell'esofago, infatti il 5,6% dei pazienti con esofago di Barrett svilupperà un tumore esofageo che ha una prognosi molto infausta. Un'altra causa che determina reflusso gastroesofageo è l'ernia iatale: cioè quando lo stomaco impegna lo iatus diaframmatico, losfintere esofageoinferiore perde la continenza e il contenuto dello stomaco facilmente può tornare in esofago. Le complicanze possono essere: - emorragia (molto rara) - Esofago di Barret (abbastanza frequente) - stenosi (se la patologia è davvero grave) La terapia si basa su antiacidi (H2 antagonisti, inibitori di pompa protonica), procinetici, dieta, e variazioni dei comportamenti (mangiare leggero la sera, non dormire supini, ecc.). I fattori di rischio invece per i tumori dell'esofago sono: - fumo di sigaretta - assunzione volontaria o accidentale di sostanze caustiche - patologie funzionali come l'acalasia - dieta Abbiamo 2 tipi di carcinomi esofagei: - SPINOCELLULARE che si localizza nei due terzi superiori - ADENOCARCINOMA nell'ultima parte che può essere vegetante, ulcerato o infiltrante. Una grossa problematica è rappresentata dalla diffusione linfatica proprio per l'importante rapporto che questo organo contrae con il sistema linfatico e da spesso.

Metastasi su fegato e milza. La disfagia è il sintomo più frequente, poi si hanno scialorrea, rigurgito, dolore ed emorragie. Una volta fatta diagnosi si fa la chirurgia che offre al paziente una pessima qualità della vita poiché avrà serie difficoltà nell'alimentarsi. Il carcinoma del cardias invece è distinto sia dal carcinoma dello stomaco che da quello dell'esofago: si può localizzare 5 cm sopra o 5 cm sotto la linea di passaggio fra esofago e stomaco (linea Z). Distinguiamo il tumore del cardias in tre tipologie - tipo 1: da 1-5 cm a monte rispetto alla linea Z.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
29 pagine
SSD Scienze mediche MED/18 Chirurgia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wallacekr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chirurgia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Gallelli Luca.