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Reazione stereospecifica mediata da enzimi
Il progesterone viene metabolizzato rapidamente per riduzione a 5β-pregnan-3α,20-diolo ed escreto come solfato dopo riduzione dei due chetoni. L'uso vaginale rappresenta un'alternativa all'uso orale che prevede un'eccessiva metabolizzazione (come parte di un trattamento con tecnologia riproduttiva assistita "ART" per donne infertili con deficit di progesterone) - uso locale fondamentale per la somministrazione del progesterone eludendo il passaggio dal fegato. Mentre l'ormone naturale è poco usato, sono molto diffusi analoghi sintetici che trovano un ampio uso terapeutico: - Disfunzioni del ciclo - Terapia dell'aborto - Contraccezione L'inconveniente principale del progesterone è la sua scarsa attività per via orale e la necessità di frequenti somministrazioni anche per via parenterale. Per tale ragione la ricerca si è orientata soprattutto.All'identificazione di prodotti semisintetici (ottenute tramite reazioni di semisintesi in quanto fare la struttura steroidea è molto difficile = si prende il prodotto naturale e si effettuano reazioni chimiche per non renderle riconoscibili agni enzimi metabolici) attivi per via orale.
Sono derivati dell'androstano e del 19-norandrostano
ETISTERONE: l'anello A rimane uguale ed è un derivato dell'androstano. La sostituzione in posizione 17 è fatta con un OH in β ed un etino che determina rigidità = ancora attivo sul recettore ma non riconosciuto dagli enzimi metabolici.
DIMETISTERONE: ci sono due metili in più rispetto all'etistertone che sono uno sulla catena dell'alchino dove si ha un propino (o propinile) e l'altro in posizione 6.
I derivati del 19-norandrostano (come dire dell'estrano) costituiscono un gruppo piuttosto numeroso di composti il cui sviluppo è da ricollegare all'osservazione
Che il metile 19 del progesterone non è indispensabile per l'attività progestinica.
NORETISTERONE: presenta di nuovo l'etino ma non ha il metile in 19 per cui è un derivato del norandrostano.
NORETINODREL: derivato del 19-norandrostano. Il doppio legame è stato spostato tra la posizione 5-10 che garantisce sempre una certa planarità tra gli anelli A e B, pur avendo perso il nucleo steroideo poiché non ha la struttura ciclopentanoperidrofenantrenica.
NORGESTREL: derivato sintetico totale che non presenta il metile 18, ma un etile angolare (cosa mai vista nei derivati naturali).
DESOGESTREL: sempre un derivato del norgestrel dove non si ha più il chetone in 3, ma si ha un alchene sull'anello C.
LINESTRENOLO: conserva il doppio legame.
GESTODENE: ha sempre l'etile come sostituente angolare e presenta un doppio legame anche sull'anello D.
NORGESTIMATE: ha l'etile angolare e un estere (acetato). Per la prima
volta non si ha un carbonile in 3, ma un'ossima (sorta di modificazione dove l'ossigeno è sostituito da un'idrossilammina). Derivati del 17α-idrossiprogesterone: su questo OH si possono sintetizzare degli esteri → si vanno a creare dei profarmaci perché gli esteri, in vivo, libereranno il farmaco. Il vantaggio è quello di avere esteri a lunga catena per aumentare l'emivita e quindi fare delle forme che abbiano lunga durata d'azione. Acetato: estere piccolo Caproato: sono 6 atomi di C dove aumentando la lipofilia si può pensare a delle formulazioni ritardo. SAR: l'attività è potenziata dall'introduzione di un insaturazione in 6. La presenza di un metile o alogeno in posizione 6 (Medrossiprogesterone acetato) o di un metile in 11 determina un aumento d'attività, prevenendo probabilmente la riduzione metabolica delle due funzioni carboniliche e l'ossidazione alla posizione.6. L'introduzione di un atomo di fluoro alla posizione 21 oltre a prevenire l'ossidrilazione a questo punto potenzia l'efficacia orale del composto. L'inversione di configurazione alle posizioni 9 e 10 del progesterone porta al retroprogesterone più attivo del prodotto di partenza tanto per via parenterale che per via orale. L'introduzione di un'insaturazione tra 6 e 7 del retroprogesterone dà il diidrogesterone, un efficace progestinico orale.
SINTESI del NORGESTREL: È una sintesi totale. Tra le complessità dello steroide c'è la stereochimica e i quattro anelli fusi insieme. Non si può pensare di fare una semisintesi perché si ha un etile angolare non presente in natura e quindi bisogna costruirsi ex novo la struttura.
Si parte da dei sintoni disponibili commercialmente. Questa sintesi è stata utilizzata da un chimico russo, Torgov, che era a capo della sezione di chimica che si occupava degli
steroidi. Per sintetizzare il nucleo a 4 termini si parte dal 6-metossi-1-tetralone (anello aromatico legato ad un anello alifatico con un chetone ed il metossi) che andrà a costituire gli anelli A e B. Questo va a reagire con il vinilmagnesiocloruro (reattivo di Grignard) ed in particolare con il carbonio carbonilico del tetralone determinando la sintesi degli alcoli, in particolare si forma un alcol terziario.
Il dichetone e cioè il 2-etilciclopentano-1,3-dione, andrà a costituire l'anello D, porta un etile che formerà l'etile angolare.
L'alcol terziario reagisce con il dichetone formando l'addotto di Torgov (addizione del tetralone con alcol terziario e ciclopentano) che in ambiente acido ciclizza formando l'anello tetraciclico che porta l'etile tra l'anello C e l'anello D. Quello che si forma è un diene che presenta un doppio legame in posizione 8 ed un doppio legame in posizione 14, quindi si ha un 8,14-diene.
di Torgov. Questa molecola ha parecchie problematiche perché presenta due doppi legami → bisogna ridurre questi doppi legami in modo da ottenere una giunzione CIS (cosa non banale).
Si può contare sul fatto che questa molecola è planare e le due facce non sono ingombrate nello stesso modo: la faccia interiore è libera, mentre quella superiore è ingombrata.
In realtà, l'unico doppio legame che si riduce con l'utilizzo di idrogeno catalizzatore è il doppio legame in 14. Gli idrogeni, legati al catalizzatore, attaccano da sotto poiché è il lato meno ingombrato → starà in alfa = riduzione stereospecifica per la presenza dell'ingombro sterico.
A questo punto si fa una reazione trattando il chetone con acetiluro di potassio (reattivo organometallico dove il potassio ha una carica positiva ed il C una carica negativa) che andrà ad attaccare il carbonio carbonilico che si trasformerà
nelcorrispondente alcol. Per la riduzione del doppio legame in 4 si usa un sistema riducente più forte che si basa su litio metallico e ammoniaca liquida. Il prodotto che si forma, il trans, è più stabile e la reazione porta alla formazione soltanto del prodotto trans.
L'anello A è un etere aromatico che deve diventare un carbonile coniugato con un doppio legame. Si utilizza una riduzione con sodio, ammoniaca liquida e alcol = RIDUZIONE DI BIRCH. È una reazione classica per trasformare il benzene nel corrispondente diene (solo due doppi legami).
Il diene che si forma è un etere legato ad un doppio legame che, in ambiente acido, dà il corrispondente chetone con trasposizione del doppio legame e trasformazione dell'anello A con il chetone in 3 e quindi α,β-insaturo.
CONTRACCETTIVI
La contraccezione determina una mancata gravidanza interferendo con il meccanismo d'ovulazione, di migrazione dell'ovulo, di secrezione ormonale.
di trasporto dello spermatozoo, di fecondazione, d'annidamento dell'ovulo e di sviluppo dell'embrione. I contraccettivi orali attualmente in uso agiscono con un meccanismo di feed-back negativo impedendo, a causa della loro presenza a concentrazioni elevate, l'ovulazione. Infatti, viene impedita la secrezione dei fattori di rilascio delle gonadotropine (LHRF e FSHRF) e delle gonadotropine stesse (FSH e LH) che sono essenziali per la maturazione e lo sviluppo dell'ovulo. Noi li definiamo SPRMs. Sono delle combinazioni di principi attivi in una singola forma farmaceutica = PRINCIPI ATTIVI DIVERSI A DOSE FISSA (le concentrazioni non possono variare e non si può regolare la dose sul singolo paziente). Questo facilita l'aderenza alla terapia e favorisce la compliance. Contengono sempre un PROGESTINICO ed un composto ad attività estrogenica che è l'ETINILESTRADIOLO. L'etiliestradiolo ha il posizione 17α un etinile che protegge.La funzione (così si somministra per os). Il NORGESTREL è l'unica molecola che ha un etile tra gli anelli C e D (composto unicamente di sintesi). Il LEVONORGESTREL indica che la molecola non è racemica, ma si ha una rotazione del piano della luce polarizzata perché è un enantiomero puro. Il LEVO indica la chiralità dell'etile. (Eugynon®) Norgestrel + etinilestradiolo
Egogyn®, Evanor®, Loette®, Microgynon®, Levonorgestrel + etinilestradiolo (Miranova®, Novogyn®, Ovranet®)
(Dueva®, Gracial®, Mercilon®, Planum®, Desogestrel + etinilestradiolo
Practil®, Securgin®) (Arianna®, Fedra®, Ginoden®, Harmonet®, Gestodene + etinilestradiolo
Minesse®, Minulet®)
SPRMs = selective progesteron recector modulators = molecole che hanno un profilo selettivo a seconda dei vari tessuti. Sono molecole recenti e molto ricercate perché se si ha ad esempio un'azione
Un agonista su un tessuto ed un antagonista su un altro, si riesce a selezionare solo le azioni positive e ad eliminare quelle negative. Il primo SPRM è stato il MIFEPRISTONE o RU 486. L'effetto è abortigeno (da non confondere con contraccettivo post-coito o pillola del giorno dopo). Ha permesso di fare l'aborto con una compressa e quindi non si eseguiva più per via chirurgica.
In alcuni tessuti avrà effetto agonista ed in altri effetto antagonista. L'effetto antagonista si ha a livello dell'utero dove si lega ai recettori del progesterone con un'azione antagonista. Quindi la parete dell'utero si assottiglia e si indebolisce così che l'ovulo fecondato si stacca.
Si somministra successivamente un secondo farmaco che è il MISOPROSTOLO, una prostaglandina che causa contrazione a livello uterino, con conseguente espulsione dell'embrione.