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NORTRIPTILINA DESIPRAMINA

Un derivato particolare è l'opipramolo (a lato), dove il gruppo dimetilamminico è stato sostituito con una piperazina idrossietile: il gruppo OH viene utilizzato per derivatizzare la molecola con acidi grassi a lunga catena, i quali permetteranno il deposito del farmaco a livello adiposo con conseguente rilascio lento e graduale; ciò permette di diminuire le somministrazioni.

O Cocaina: agisce principalmente come inibitore del re-uptake delle monoammine (soprattutto D ma anche 5-HT e NA), causando un aumento della loro concentrazione a livello cerebrale dando effetti psicoattivi. Agisce inoltre come antagonista dei canali del Na voltaggio-dipendenti (in analogia ad altri anestetici locali), dando così anche proprietà anestetiche. La molecola è caratterizzata da un azabiciclo (come atropina) sostituito con 2 gruppi esterei. Possiede numerosi effetti collaterali quali disturbi della memoria e della visione, inibizione.

dellesecrezioni (es. xerostomia) e della peristalsi, tachicardia, palpitazioni e tremori; α2-adrenergicio Antagonisti presinaptici: sono presinaptici sia a livello delle sinapsiadrenergiche (autocettori) che di quelle serotoninergiche (eterocettori), inibendo ilrilascio di NA e 5-HT: la loro inibizione aumenta quindi il rilascio dei due NT. Mianserinae mirtazapina hanno anche un’azione antagonista sui recettori 5-HT ;2Ao Inibitori del re-uptake di NA e DA: vediamo solo il bupropione (molto simileall’amfepramone), usato in: ▪ Disassuefazione da fumo: dato dall’effetto dopaminergico; ▪ Anoressizzante e antidepressivo: dato dall’effetto noradrenergico. 18/11/22o Inibitori del re-uptake di NA: selettivi per NA ma in realtà hanno una debole attivitàinibitoria per il trasportatore della serotonina. La reboxetina ha due centri chirali,uno sul C morfolinico e l’altro sul C a cui si lega la morfolina. Si usa solo l’S,S. Lapresenza del gruppo

Il etossilico sul fenile è caratteristico degli SSRI. Ha meno effetti collaterali rispetto ai farmaci visti finora, ma dà comunque ipertensione.

  • Metabolismo:

Inibitori delle MAO: anche chiamati piremetici, sono tra i farmaci caduti più in disgrazia dati gli effetti collaterali ma comunque ancora utilizzati come anti-Parkinson. Le MAO usano il FAD come cofattore, ed operano la degradazione ossidativa sul terminale amminico di molte ammine biogene. Sono principalmente localizzate a livello della membrana mitocondriale, e si dividono in MAO-A, più selettiva verso la serotonina e monomerica, e MAO-B, più selettiva verso feniletilamine e benzilammina e dimerica; hanno la stessa attività verso NA, D e tiramina (Tyr decarbossilata, o NA mancante dell'OH in m). La MAO-B è il target principale nel trattare il Parkinson poiché più presente nelle vie nigro-striatali rispetto alle MAO-A. Le MAO possono essere inibite in maniera

reversibile o irreversibile; data la differenza strutturale tra MAO-A e MAO-B, è stato possibile sviluppare inibitori selettivi: vediamo quindi composti di interesse storico e ancora usati, non come prima scelta, come antidepressivi:
  • Derivati idrazinici:
    • Iproniazide: scoperta sulla base dell'attività antidepressiva mostrata nei pazienti in cura con isoniazide per trattare la tubercolosi. È come l'isoniazide ma è isopropilata sull'Nidrazinico. Non più usata;
    • Fenelzina: inibitore irreversibile per interazione col FAD.
  • Tranilcipromina (1S,2R): analogo rigido delle anfetamine. Agisce per inibizione irreversibile. Ciclizzando l'amfetamina, veniva persa l'attività di blocco del rilascio di NA mentre aumentava l'inibizione non selettiva delle MAO;
  • Derivati propargilamminici: il capostipite è la pargilina, non selettiva e irreversibile per reazione del triplo legame col FAD. Dalla pargilina si...

Sono ottenuti due ligandi:

  • Clorgilina: selettivo per la MAO-A e irreversibile. Si ricorda anche la moclobemide, molto usata in terapia un tempo come inibitore reversibile; l'N basico è morfolinico;
  • Selegilina: selettivo per la MAO-B e irreversibile. Ha un centro chirale, R.

Questi inibitori hanno il problema di dover essere assunti seguendo una specifica dieta: assumendo cibi ricchi di tiramina, quest'ultima non potrà essere metabolizzata dalle MAO e verrà perciò internalizzata nelle vescicole di NA sostituendovisi; inoltre, dato l'effetto positivo della tiramina sulla liberazione di NA, si potranno avere crisi ipertensive sempre a causa del mancato metabolismo da parte delle MAO;

Inibitori delle COMT: funzione di metilare l'OH in m di A, NA e D. Possono essere inibite da polifenoli quali pirogallolo (usato solo per indagini farmacologiche data la sua tossicità) e acido gallico (usato per il controllo delle emorragie);

hanno azione antiossidante, data la presenza dei tre gruppi OH, e funzionano quindi da falsi substrati dell'enzima. Si usano per trattare il Parkinson (vedi farmaci per il Parkinson).

Sistema dopaminergico

Dopamina: come NA ma manca dell'OH laterale. I recettori sono divisi in:

  • D1-like: D1 e D5. Sono accoppiati a proteine G e G (segnalazione mista).
    • D1: striato e corteccia;
    • D5: ippocampo e ipotalamo.
  • D2-like: D2, D3 e D4. Sono accoppiati a proteine Gi.
    • D2: striato, ipofisi e substantia nigra;
    • D3: ipotalamo, nucleus acumbens e tubercolo olfattivo;
    • D4: corteccia frontale e midollo allungato.

A livello centrale, le principali vie neuronali che usano fibre dopaminergiche sono:

  • Via nigro-striatale: dalla substantia nigra al ganglio della base. Via più degenerata nel Parkinson. Utilizzando farmaci antipsicotici viene indotto il Parkinson iatrogeno (effetto extrapiramidale);
  • Via meso-limbica: dalla VTA al nucleus acumbens. Via più coinvolta.
nellepatologie psichiatriche e nell'assuefazione da droghe. Un'aumentata attività di questa via porta allo sviluppo dei sintomi positivi dellaschizofrenia (vedi antagonisti dopaminergici); - Via meso-corticale: dalla VTA alla corteccia prefrontale. Una riduzione dell'attività di questa via (più precisamente della corteccia prefrontale) porta allo sviluppo dei sintomi negativi della schizofrenia (vedi antagonistidopaminergici); - Via tubero-infundibolare: fibre ipotalamo-ipofisarie che controllano il rilascio di PRL. La dopamina inibisce il rilascio dell'ormone, comportandosi quindi da neurormone.e gli effetti scatenanti dall'attivazione dei vari recettori sono i seguenti (a sx quelli sul SNC): SNP - Surrene: inibizione della secrezione di aldosterone e modulazione della secrezione di NA; - Rene: inibizione del riassorbimento di Na e stimolazione della secrezione di renina; - Vasi: vasodilatazione e modulazione del rilascio.diNA;• Cuore: funzioni ancora sconosciute nonostante siano presenti tutti i recettori tranne il D3. I farmaci per il Parkinson non sono selettivi per D1 e D2, portando quindi ad effetti collaterali che coinvolgono le vie meso-limbica e meso-corticale. La biosintesi della dopamina si ferma prima dell'idrossilazione della catena laterale (vedi sistema adrenergico). La terminazione dell'azione avviene tramite MAO, COMT e per re-uptake. La dopamina è molecola fotosensibile e facilmente ossidabile sull'anello catecolico; è inoltre altamente flessibile, il che le permette di assumere diverse conformazioni. Le più rilevanti sono:• Gauche: sia prossimale che distale, sono le meno favorite;• Anti: più favorita. Comprende due sotto-conformazioni::o Rotamero uno dei due OH è vicino all'NH . È la 2 conformazione più attiva;:o Rotamero gli OH puntano entrambi in verso opposto all'NH .2Perché la molecola

Sia attiva, fenile e catena laterale devono essere complanari (a diff di NA); ciò è stato scoperto grazie all'apomorfina, emetico di origine naturale e analogo rigido della dopamina.

Per studiare il Parkinson bisogna usare agenti induttori, ovvero molecole che scatenino neurodegenerazione; alcuni esempi sono il rotenone e la 6-idrossidopamina. Un'altra molecola importante è la 1-metil-4-fenil-tetraidropiridina (MPTP): scoperta da uno studente di chimica americano, in vivo viene attaccata dalle MAO generando MPP+ tossico per le fibre dopaminergiche.

Parkinson: malattia neurodegenerativa caratterizzata da tremore degli arti a riposo, bradicinesia e rigidità muscolare. Colpisce il fascio nigro-striatale, facente parte del sistema extrapiramidale. Le cause sono diverse:

  • Danni da ROS a livello mitocondriale;
  • α-sinecleina: misfolda e precipita se fosforilata e/o in presenza di ioni metallici;
  • α-sinucleinaCorpi di Lewy: inclusioni
intracellulari composte da α-sinecleina e che interferiscono con la trasmissione dopaminergica, sbilanciando il controllo del motoneurone verso l'ACh piuttosto che verso D. La malattia si manifesta quando il ca. 70-80% dei neuroni dopaminergici sono degenerati, e quindi la diagnosi viene fatta in stadio tardivo; ciò è dovuto all'innesco di meccanismi di compensazione, messi in atto dall'organismo, che ritardano l'insorgenza dei sintomi. Il deficit dopaminergico è anche visibile dal punto di vista istologico poiché si ha la scomparsa della colorazione bruna data dalla neuromelanina a livello della substantia nigra, con contemporanea comparsa di corpi di inclusione di α-sinecleina (corpi di Lewy). La malattia ha un decorso di ca. 5-10 anni, al termine del quale il paziente cade in uno stato di disabilità e immobilità; i farmaci in terapia non curano la malattia ma ritardano solo l'inevitabile. Il PD non è sempre associato alla demenza senile.

Ma spesso alla neurodegenerazione della substantia nigra si associa neurodegenerazione cognitiva. Alcuni farmaci usati in terapia, tutti antagonisti muscarinici, sono triexifenidile, biperidene, bornaprina, metixene e orfenadrina (già visti alcuni nella parte dei recettori muscarinici); sono molto lipofili e mancano del gruppo estereo (tranne bornaprina), il che li renderebbe molto più labili.

Agonisti dopaminergici

Gli agonisti dopaminergici utilizzati si dividono in agonisti ad azione:

  • Diretta: diverse classi, sia naturali che di sintesi. Per il recettore dopaminergico, un anello catecolico con solo l'OH in m rappresenta il bioisostero dell'anello indolico (bioisosterismo indolo-fenolo). Le modifiche sono state fatte, oltre che per modulare potenza ed efficacia, anche per superare alcuni ostacoli farmacocinetici come mancata permeabilità alla barriera ematoencefalica, facilità di ossidazione, metabolismo delle MAO e/o delle
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
80 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rikk_sani00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica farmaceutica e tossicologica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Menarini Roy.