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PRINCIPALI TIPI DI ERRORI:
• Errore grossolano (o occasionale): Si verifica occasionalmente, è spesso di grande entità quindi facilmente trovabile, e provoca un significativo scostamento di un singolo dato da tutti gli altri (dato anomalo o outlier). Esempio= dato scritto male da 10,31 a 1031,00. Se il dato viene trovato può essere corretto e utilizzato, se non si capisce la causa dell'errore il dato deve essere buttato.
OUTLIER= Può capitare, nel corso di una misura, di avere un valore che si discosta significativamente da tutti gli altri dati replicati (outlier); È necessario stabilire se il valore ottenuto deve essere utilizzato per il calcolo della media oppure se va considerato un dato anomalo e quindi scartato; La scelta va fatta seguendo uno dei criteri codificati ed accettati (es. Q-test di Dixon); È importante, laddove possibile, cercare di chiarire la natura del dato anomalo (campione alterato, errore di misura, errore di.
trascrizione…);In alcuni casi (es. errore di trascrizione), il dato può essere recuperabile.
- Errore sistematico: Causa lo scostamento in blocco (scostamento della media) di un set didati sperimentali dal valore vero (o accettato). Influenza l’accuratezza di una misura.
- Errore che avviene sempre allo stesso modo, come una bilancia tarata male.
- Gli errori sistematici hanno un valore definito e valutabile; gli errori sistematici hannofrequentemente una causa identificabile;
- Per misure replicate effettuate nello stesso modo hanno lo stesso ordine di grandezza egeneralmente influenzano tutti i risultati di un set di misura allo stesso modo.
- Provocano uno scostamento unidirezionale dal valore vero che può essere costante oproporzionale e può assumere valore sia positivo che negativo.
- Gli errori sistematici introducono un bias nella tecnica di misura= sinonimo di erroresistematico. Due tipologie = costante e proporzionale.
ERRORE COSTANTE= La relazione
L'ideale teorica delle pesate ci sarebbe una relazione costante tra il valore misurato e il valore vero, sono uguali: y = x, ovvero una retta che parte dall'origine. Invece, l'errore sistematico costante equivarrebbe a y = x + q, ovvero una retta parallela alla retta ideale ma spostata più in alto o in basso lungo l'asse delle y. Più facile da capire rispetto a quello proporzionale e correggibile attraverso una somma o sottrazione.
L'errore proporzionale: più è elevata la concentrazione, più sarà grande l'errore. Esso è zero se la grandezza misurata è nulla. La pendenza è diversa rispetto alla retta ideale, y = a (costante di pendenza) x. Per correggere l'errore bisogna stimare la costante a e dividere per la stessa costante ai nostri dati.
Perché avvengono gli errori sistematici? Errori strumentali: dovuti a imperfezioni, a malfunzionamento degli strumenti di misura e/o a variazioni delle condizioni di misura.
Contaminazione della strumentazione o della vetreria- Variazioni di temperatura (o altri fattori che hanno un’influenza)- Fluttuazioni nella tensione di alimentazione- Guasto o malfunzionamento di componenti
Errori di metodo: dovuti a comportamento chimico o fisico non ideale dei reagenti e delle reazioniutilizzate in un procedimento analitico; Es. Un operatore fa sempre lo stesso errore comedimenticare un reagente.
Errori personali: causati da valutazioni personali dell’analista nel corso del procedimento analiticoadottato. Come stimare e correggere gli errori sistematici?
- Analisi di campioni standard ovvero che conosciamo il valore vero
- Analisi con metodi analitici indipendenti
- Variazioni della quantità di campione
- Calibrazione
Esempio metodo 1 e 2: Se abbiamo una bilancia regolata male cosa posso fare? Posso usare deipesi standard per vedere come cambia il loro peso e quindi capire l’errore sulla bilancia, oppureavere una altra bilancia
fidata e sicura e bilanciare i nostri campioni non standard e vedere se i valori sono compatibili o no. Quindi dopo aver verificato il di avere un errore sistematico, lo correggiamo attraverso analisi standard o calibrazione. Definizione di STANDARD: STANDARD PRIMARIO: composto altamente purificato impiegato come materiale di riferimento per la preparazione di SOLUZIONI STANDARD (a concentrazione nota). Esempio pesetto con peso verificato da aziende specializzate e fatto da un materiale inerente ovvero che non subisce variazioni nel tempo ovvero acciaio. REQUISITI DI UNO STANDARD PRIMARIO: - elevata purezza (> 99.98%); devono essere disponibili metodi idonei per confermare tale purezza. La purezza così elevata fa sì che il prezzo sia molto alto. - stabilità all'aria: non deve essere igroscopico, ossidabile all'aria o assorbire CO2; deve quindi rimanere inalterato durante le operazioni di pesata. - assenza di acqua di idratazione (la composizione delsolido non cambia con le variazioni di umidità relativa).✓ deve essere essiccabile (es. 110- 120°C) e conservabile allo stato puro.
✓ disponibilità a costo contenuto, nei limiti del possibile.
✓ solubilità nel solvente di utilizzo (es. H2O).
✓ alto peso molecolare (per minimizzare l'errore di pesata).
✓ reazione quantitativa (= completa), rapida e selettiva ovvero reagisce solo o quasi con l'analita.
NB: Pochi composti presentano tutte queste proprietà! Per certi composti è impossibile averli al livello primario.
Es: carbonato di sodio, ftalato acido di potassio usato per delle reazioni di neutralizzazione con dei composti basici che non posso essere portati a uno standard primario, cloruro di sodio, ossalato di sodio, bicromato di potassio, ecc...
SOLUZIONI DI STANDARD PRIMARI:
N.B un composto che è stabile allo stato puro nella confezione, potrebbe non rimanere stabile in soluzione!!!
Una soluzione di uno standard primariodeve:
- Essere stabile per lungo tempo nel solvente desiderato
- Reagire velocemente con l'analita (brevi intervalli di tempo tra le aggiunte di reagente)
- Reagire completamente con l'analita
- Reagire selettivamente con l'analita
- idrossido di sodio (standardizzato con ftalato acido di potassio) non è stabile nel tempo, allo stato liquido e solido, e diventa facilmente carbonato di sodio con l'anidride carbonica dell'aria atmosferica sia in
- acido cloridrico (standardizzato con carbonato di sodio)
- permanganato di potassio (standardizzato con ossalato di sodio)
Desunti dagli strumenti di misura; Queste fluttuazioni avvengono anche cercando di lavorare con la massima cura; Gli errori casuali non possono essere eliminati, anche se possono essere ridotti operando con cura. Gli errori casuali possono essere valutati mediante opportuni metodi statistici.
Scelta del metodo analitico:
- Quanto campione ho a disposizione?
- Qual è l'intervallo di concentrazione dell'analita?
- Che accuratezza viene richiesta? Di solito viene detta dal committente e da questo possiamo decidere che unità di misura adottare.
- Quali sono le proprietà chimico-fisiche del campione?
- Quanti campioni devo analizzare?
- Quanto tempo posso dedicare all'analisi?
- Quanto costa l'analisi? Fattore economico.
ROBUSTEZZA = Misura della capacità di una procedura analitica di non essere alterata da piccole variazioni dei parametri che, a priori, possono
prevedibilmente influenzarne i risultati. Valuta l'affidabilità della procedura durante il lavoro di routine. Viene misurata mediante una serie di piccole variazioni apportate deliberatamente ai parametri influenti. Es.: il risultato non cambia se si lavora a pH uguali a quello teorico circa 0.1. Se un metodo è robusto rispetto alla temperatura vuol dire che fare misure con quel metodo a 5°C o 100°C non avrà risultati troppo differenti. Al contrario se i risultati sembrano numeri dell'otto il metodo non sarà robusto alla temperatura. Livello di ripetibilità ovvero valutato nello stesso laboratorio con lo stesso strumento e lo stesso operatore. SOLIDITÀ = Grado di resistenza delle prestazioni di un metodo analitico a variazioni ambientali ed operative (diverso laboratorio, analista, strumento, reagente, ecc.). Analoga alla robustezza riguarda fattori qualitativi. Livello di riproducibilità valutata in laboratori diversi con
temperature diverse.ATTENDIBILITÀ = è definita da: ripetibilità, riproducibilità, accuratezza.
SENSIBILITÀ = capacità di distinguere concentrazioni vicine di analita. Non vuol dire la più piccola quantità rilevabile con un metodo.
SELETTIVITÀ = è la possibilità di determinare una specie chimica in presenza di altre sostanze. Identifica un solo analita che si può trovare anche in una matrice ovvero dove ci sono altre sostanze. Metodo non è mai al 100% selettivo.
SPECIFICITÀ = quando risponde ad una sola specie chimica (selettività assoluta), termine sconsigliato da IUPAC.
CONVENIENZA = è definita da: disponibilità di apparecchiature e di personale addestrato.
VELOCITÀ di esecuzione
TRACCIABILITÀ, O RIFERIBILITÀ (TRACEABILITY, monitorare su carta) = —>Uno strumento per misura o regolazione è sottopo