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RISERVE DI TRIACILGLICEROLI
Quando gli ormoni segnalano una carenza di energia metabolica, triacilgliceroli
depositati nel tessuto adiposo vengono mobilizzati e trasferiti a quei tessuti
(muscolo scheletrico, cuore e corteccia renale) dove gli acidi grassi possono
essere ossidati per produrre energia. Gli ormoni adrenalina e glucagone, secreti
in risposta a una bassa concentrazione di glucosio nel sangue, si legano ad un
recettore sulla membrana dell’adipocita e stimola, tramite una proteina G,
l’adenilato ciclasi a produrre cAMP (un metabolita molto importante coinvolto
nei meccanismi di trasduzione del segnale) ; questo attiva la proteina chinasi
cAMP-dipendente (PKA) che fosforila la lipasi ormone-sensibile e le molecole di
perilipina A (una famiglia di proteine) sulla superficie della goccia lipidica. La
fosforilazione della perilipina A consente l’accesso della lipasi ormone-sensibile
alla superficie della goccia lipidica, dove essa idrolizza i triacilgliceroli in acidi
grassi liberi e glicerolo. Gli acidi grassi rilasciati dall’idrolisi del triacilglicerolo
ad opera della lipasi ormone-sensibile diffondono fuori dall’adipocita nel sangue
dove si legano alla sieralbumina. Una volta legati a questa proteina solubile,
gli acidi grassi sono trasportati ai tessuti. Qui gli acidi grassi si dissociano
dall’albumina e sono portati attraverso trasportatori posti sulla membrana
plasmatica nel citosol dove fungono da combustibile metabolico.
Circa il 95% dell’energia ricavabile dai triacilgliceroli risiede nelle lunghe catene
degli acidi grassi ; soltanto il 5% dell’energia deriva dal glicerolo. Il glicerolo
rilasciato dalla lipasi viene fosforilato dalla glicerolo chinasi e il glicerolo 3-
fosfato così prodotto viene ossidato a diidrossiacetone fosfato. L’enzima
glicolitico trioso fosfato isomerasi converte questo composto in gliceraldeide 3
fosfato , che entra nella via glicolitica.
GLI ACIDI GRASSI SONO ATTIVATI E TRASPORTATI NEI
MITOCONDRI
Gli enzimi coinvolti nell’ossidazione degli acidi grassi sono localizzati nella
matrice mitocondriale. Gli acidi grassi con catene non più lunghe di 12 atomi di
carbonio possono entrare nei mitocondri senza l’aiuto di trasportatori di
membrana. Quelli con 14 o più atomi di carbonio, che costituiscono la maggior
parte degli acidi grassi liberi ottenuti dalla dieta o rilasciati dal tessuto adiposo,
devono prima subire una serie di tre reazioni enzimatiche dette sistema shuttle
o shuttle della carnitina.
FASE DI ATTIVAZIONE : La prima reazione è catalizzata da una famiglia di
isozimi presenti nella membrana mitocondriale esterna, le acil-CoA sintetasi
che catalizzano la reazione seguente :
Acido grasso + CoA + ATP = acil-CoA + AMP + PPi
L’acil-CoA sintetasi catalizza la formazione di un legame tioestere tra il gruppo
carbossilico dell’acido grasso e il gruppo tiolico del coenzima A, formando un
acil-CoA; contemporaneamente, l’ATP subisce una scissione in AMP e PPi. La
reazione di attivazione degli acidi grassi avviene in due tappe :
- nella prima l’acido grasso reagisce con l’ATP per formare Acil-adenilato (un
intermedio) e PPi.
- Il pirofosfato viene idrolizzato da una pirofosfatasi inorganica che trascina la
reazione precedente nella direzione della formazione dell’acil-CoA. In questa
reazione viene utilizzata l'energia del legame anidridico che si forma tra il
carbossile e il fosfato per legare il gruppo tiolico del CoA-SH.
Gli acil-CoA formati sul lato citosolico della membrana mitocondriale esterna
possono essere trasportati nel mitocondrio per essere ossidati oppure utilizzati
nel citosol per sintetizzare lipidi della membrana. Tuttavia l’acil-CoA formatosi
non può attraversare la membrana mitocondriale interna ; pertanto il gruppo
acilico deve essere trasferito alla carnitina, formando acil-carnitina – la
seconda reazione dello shuttle. Questa transesterificazione è catalizzata
dall’enzima carnitina aciltrasferasi I. Il trasferimento intermembrana
avviene attraverso ampi pori (formati dalla proteina porina) nella membrana
esterna. L’acil-carnitina raggiunge la matrice mediante una diffusione facilitata
effettuata dal trasportatore acil-carnitina/carnitina presente nella membrana
mitocondriale interna.
Nella tappa finale dello shuttle della carnitina, il gruppo acilico viene trasferito
al coenzima A intramitocondriale ad opera della carnitina aciltrasferasi II.
Questo isozima rigenera l’acil-CoA, che viene rilasciato insieme alla carnitina