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Teoria ripresa da S. Isidoro di Siviglia (VI - VII sec.)
Varianti allo schema "T-O" sono le mappe del tipo "T-Z(ONEN)" in cui la Terra è suddivisa in zone o in base al clima (queste ultime suddividono l'ecumene in sette tipi di clima, secondo gli insegnamenti tolemaici)
Esempi di mappe zonali. A sinistra da un manoscritto di Macrobio (XIII sec.), a destra dall'Orbis Breviarium (1495)
Le rappresentazioni dell'ecumene non seguono principi scientifici, ma assolvono essenzialmente una funzione decorativa e didascalica in quanto inserite all'interno di manoscritti
Uso di elementi simbolico - decorativi per colmare i vuoti della carta
La terra può essere inscritta in un quadrato secondo l'interpretazione del Vangelo di Matteo e dall'Apocalisse di Giovanni in cui si fa riferimento ai quattro angoli della terra e ai quattro venti
I tre continenti possono essere simboleggiati dai figli di Noè, che ne simboleggiano la
comune matrice etnico religiosa: Sem = Asia, Cam = Africa,Jafet = Europa Rappresentazioni del paradiso terrestre e dei luoghi santi della cristianità, di paesi inventati come del Prete Gianni, dei regni biblici di Gog e Magog, delle 10 tribù perdute di Israele ed altre rappresentazioni fantastiche Terra inscritta in un quadrato con rappresentati i 4 venti o angeli dell'apocalisse Paradiso terrestre quarta pars transoceanum (Antartide) Mappamondo del XII sec. (?) Secondo la teoria degli antipodi, maturata da un manoscritto della Biblioteca Nazionale di Torino in età classica, come esistevano gli uomini dell'estremo nord (Iperborei) dovevano esistere gli uomini dell'estremo sud (Ipernotoi), potrebbe essere ricavata da Erodoto Destinate ad un pubblico più vasto erano sicuramente due carte del XIII sec., la carta di Ebstorf e la carta di Hereford, compendiografico del sapere e della cultura medievale (valenza enciclopedica) La carta di Ebstorf La carta di HerefordHereford
Costruita nel monastero benedettino di Misura 1,34 x 1,65 metri e si trova ancora Ebstorf, presso Ülzen, fu scoperta nel oggi come pala d’altare della cattedrale di 1830
L’autore, Richard di Haldingham, svela il Consisteva di 30 tavole di pergamena che suo nome in un’iscrizione in francese unite davano un diametro di 3,58 x 3,56 m normanno
Probabile autore in Gervasio di Tilbury, La sua realizzazione è compresa tra il 1260 un inglese insegnante di legge canonica e il 1270 a Bologna poi prevosto a Ebstorf (1234)
Mappamondo di Ebstorf (ricostruzione) Mappamondo di Hereford
Orientamento con l’est in alto e al centro la città di Gerusalemme
Elementi comuni Tripartizione dell’ecumene e presenza di tutto l’immaginario medievale: a luoghi reali se ne affiancano altri di fantastici, in cui troviamo la presenza di animali e popoli frutto della fantasia
Compaiono i primi elementi legati alle nuove Elementi innovativi conoscenze geografiche
come l'acquisizione dellamaggiore estensione dell'Africa Nel tardo medioevo la cartografia ecumenica circolare si arricchisce di nuovi elementi, derivati dalle testimonianze dei crociati, dei pellegrini e dei naviganti. Saldatura tra le carte a "T-O" e la cartografia nautica Mappamondo di Fra Mauro (1457-59) Fonti (dichiarate) sono i portolani ed i racconti dei viaggiatori Prototipi: gli itineraria scripta romani, ma in genere sono redatti sulla scorta di notizie fantastiche ITINERARI La loro realizzazione viene collegata all'opera svolta dalle scholae peregrinorum, nate a Roma intorno all'VIII sec., punto di riferimento per tutti i pellegrini d'Europa Elaborate da religiosi che raccolgono le impressioni di viaggio dei pellegrini, si configurano sotto forma di elenchi con descrizioni dei luoghi santi (chiese, basiliche) Tra i più noti Itinerario di Einsiedeln (IX sec.) che riporta un elenco dei monumenti di Roma, allineati lungo le strade che entrano incittà attraverso 12 porte Mirabilia Urbis Romae (XI sec. ?), riporta un elenco dei monumenti cristiani e pagani di Roma e corredato di spiegazioni fantastiche sugli avvenimenti dell'antichità e sui luoghi visitati da santi e martiri Carta dei crociati (XIV sec.), opera realizzata con rigore scientifico che propone descrizioni loro cammino da Londra a Gerusalemme Contrapposto alla cultura dell'Europa, l'Islam conosce la sua espansione economico-politica in età medievale La cartografia nel mondo In questo periodo al pensiero religioso Islamico espresso da Maometto nel Corano si affianca la rielaborazione delle dottrine cristiana ed ebraica ed il pensiero scientifico derivato dalla cultura persiana, egiziana ed indiana oltre che dalla cultura greca classica Nell'828 viene fondato a Bagdad, capitale del califfato, un grande osservatorio astronomico Tra l'VIII e il X sec. vennero tradotti in lingua araba i testi fondamentali della scienza greca e tra leLe prime opere tradotte furono quelle di Tolomeo (Almagesto e Geografia). Dall'XI sec. nella cartografia islamica si comincia a riflettere il contatto con l'Europa grazie alle relazioni economiche tra Venezia e Bisanzio e alle conquiste dei califfati di Spagna. Il maggiore cartografo del tempo è considerato al Idrisi (Edrisi), nato a Ceuta nel 1100 e formatosi a Cordova. Edrisi operò a Palermo presso la corte di Ruggero II per il quale realizzò un testo in cui erano raccolte tutte le notizie per realizzare una descrizione geografica del mondo (Libro di Re Ruggero). Il manoscritto conteneva una carta generale del mondo (Tabula Rogeriana) in cui viene adottata la divisione della Terra in zone climatiche e l'orientamento è dato dal sud. Guide alla navigazione per mare. La loro produzione si associa alla ripresa dell'economia agricola e delle attività commerciali interrotta dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente e alla ripresa dei trasporti marittimi.
più economici e veloci di quelli terrestri
I portolani sono espressione delle nuove entità statali il cui potere politico ed economico aveva origine nel commercio e nella navigazione
Repubbliche marinare di Genova, Amalfi, Pisa e Venezia
Barcellona, isole Baleari e Durazzo
Il più antico portolano che riguarda la totalità del Mediterraneo è datato 1296 conosciuto con il nome di Compasso da Navegare
È scritto in una sorta di lingua franca, il sabìr, parlata dai marinai e derivata dalla fusione di più idiomi
Contiene la descrizione in senso orario di tutte le coste del Mediterraneo (dalla penisola iberica fino a quella balcanica, dall’Asia minore alla Palestina, Egitto e Marocco atlantico)
Contiene la segnalazione di percorsi in mare aperto (pelei o pileggi) e termina con la descrizione dei litorali delle isole maggiori e agli arcipelaghi
La completezza del Compasso da Navegare fa supporre che per la sua realizzazione ci si basati su
documenti precedenti, portolani parziali i cui primi esemplari risalgono tra la fine del XII e l'inizio del XIII sec. (in coincidenza con la diffusione nel Mediterraneo della bussola) traduzione grafica delle ricerche che Carte nautiche o compassi il portolano rendeva in forma discorsiva Le carte nautiche descrivono solo la linea di costa e venivano abbozzate dai nocchieri (in mare) mentre la stesura definitiva veniva fatta in terra ferma, nelle varie botteghe sorte nelle città marinare La definizione di comppasso derivadal disegno della rosa dei venti La suddivisione in venti (16 o 32) adottata nella carta assume lo stesso valore negli effetti di calcolo che la scala ha per le carte terrestri Un altro tracciato che si ritrova in alcune carte nautiche è dato da un sistema di quadrati più grandi e più piccoli articolati in modo che i lati dei quadrati più grandi costituiscano la diagonale di quelli più piccoli Questo è l'unico tracciato,insieme alla toponomastica, a comparire sulle carte; non ricopre mai tutta la superficie della carta ma solo in periferia, collegato alla rosa dei venti. Tale quadrettatura ha valore geometrico e consente di posizionare sulla carta i diversi elementi. Tipo di doppio reticolato utilizzato dall'autore della Carta Pisana per tracciare la linea di costa.