Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 52
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 1 Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 52.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Caratteri tipologici dell'architettura Pag. 51
1 su 52
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Formazione del tipo

Ci sono diverse interpretazioni:

Argan afferma che il tipo non è mai formulato a priori ma dedotto da una serie di esemplari.

Es. il tipo del tempio rotondo non è identificabile con un particolare tempio, ma è il risultato di un'operazione di sovrapposizione di tutti i templi rotondi.

La nascita di un tipo è dunque condizionata dal fatto che già esiste una serie di edifici aventi tra loro un'evidente analogia funzionale e formale.

Si comincia a parlare di tipo quando questo si consolida.

Il processo di formazione del tipo conserva i caratteri comuni alla serie eliminando i caratteri particolari dei singoli edifici: procedimento di riduzione.

La forma base porta in sé non solo i caratteri fondanti il tipo dedotti dalle serie precedenti, ma anche i caratteri che possono determinarne la mutazione.

Il processo formativo di una tipologia è un processo condotto in vista di una finalità artistica (o progettuale): le

Serie tipologiche in architettura si formano specialmente in rapporto alla loro configurazione (es. l'edificio sacro rotondo può adempiere a diverse funzioni: battistero, mausoleo,...). Le tipologie architettoniche vengono distinte da Argan in tre grandi categorie:

  1. Configurazioni di edifici (es. edifici a pianta centrale, longitudinale, mista)
  2. Grandi elementi costruttivi (es. coperture piane, a volta, a cupola, i sistemi architravati o ad-archi)
  3. Elementi decorativi (es. ordini delle colonne, i fregi, i timpani,...)

Argan afferma che ciò corrisponde alla prassi compositiva in cui si succedono la pianta, i sistemi costruttivi, la decorazione finale: ogni opera architettonica mira, in definitiva, a porsi come un tipo.

ELEMENTI - tempio di ordine dorico

Vitruvio identifica gli elementi principali, la variazione della loro forma (es. i diversi ordini), descrive le prassi costruttive degli antichi. Vitruvio dice che il fondamento della costruzione degli antichi è quello

Di far corrispondere la composizione degli elementi al loro esatto proporzionamento. Lui descrive minuziosamente tutto ciò che gli elementi devono avere. Vitruvio da dei numeri precisi (es. nell'ordine dorico la colonna deve avere 20 scanalature).

BASAMENTO

Il basamento è quella parte che coinvolge i gradini, l'altezza del tempio rispetto al suolo. Determinare quanto è alto il basamento in un edificio è una questione fondamentale. Choisy ci spiega che nel tempio dorico cambia un po' la forma del basamento in base ai secoli.

BASE

È un elemento tettonico, è ciò che sta tra il basamento e il fusto della colonna. Funge da cuscinetto, da punto di raccordo. È un punto di giunto. Le proporzioni tra base e basamento rappresentano anche la bellezza e l'armonia dell'edificio. La venustas in questo caso ha anche fare con la firmitas.

TRABEAZIONE

È formata da architrave, fregio con triglifi (tre elementi a rilievo e due

scanalature -glifi-) e metope8formelle a bassorilievo) e cornice.

L'architrave è l'elemento orizzontale che sta sopra le colonne.

Tra colonne e architrave c'è il capitello.

Qui c'è la questione tra architettura in pietra e lignea (materiale dell'architrave nelle prime architetture).

La cornice è un elemento su cui poi si appoggia il timpano.

TIMPANO

Grande elemento triangolare con decorazione e può avere proporzionamenti diversi.

TIPO COME ELEMENTO GENERATIVO

DURAND, dopo la rivoluzione francese, cerca di individuare il tipo in quanto elemento appartenente a un insieme generale tramite un'operazione di riduzione che tende all'eliminazione delle sue caratteristiche accidentali. Il tipo diviene elemento generativo che compone un repertorio legato alle nuove istanze della città moderna, nata con l'industrializzazione.

In sue due diversi scritti egli studia i diversi tipi nei secoli e fa un processo di astrazione della

forma ed esemplificazioni di regole di costruzione. Durand fa vedere come si combinano le forme (es. forma chiusa, forma chiusa con ripartizione interna semplice o doppia, ...) e come queste si trasformano, fissando anche delle proporzioni. Altre tavole riprendono i principi sulle forme e li articolano rispetto agli elementi delle costruzioni: es. gli atri e i vestiboli. Durand fa vedere un numero di variazioni sul tema del vestibolo, che potrebbe essere esteso per altre tavole. Durand usa una griglia e degli elementi costruttivi semplici (muri e colonne) e fa vedere delle diverse composizioni. Fa anche vedere le diverse disposizioni di edifici privati, ad esempio i diversi fronti della strada. Durand parla anche di edifici pubblici e fa vedere come si possano creare diversi edifici a partire da diverse composizioni orizzontali e verticali, a partire dal quadrato passando dalle sue suddivisioni.

5 PASSAGES E GALLERIE

Lunedì 11 ottobre 2021 10:28

PARIGIA Parigi nel 1786 viene realizzato

Il primo passage, all'interno dei giardini del Palais Royal: la Galeries de Bois. Il passage ospitò circa 355 negozi, e divenne una delle maggiori attrazioni di Parigi. Realizzata inizialmente in legno, negli anni fu dotata di una struttura muraria e di una copertura in vetro (65x8,5m), che ne fecero il più grande passage costruito in quel periodo. A causa di un incendio del 1828 la galleria venne demolita e sostituita dalla Galerie d'Orleans. La maggior parte dei passages parigini venne realizzata nei quindici anni successivi al 1822, e la prima condizione della loro diffusione è dovuta a una congiuntura del mercato tessile. La galleria aveva già influenzato il panorama internazionale, e le principali città iniziarono a dotarsi di questi spazi a partire dal IXX secolo. I passages ebbero una grande diffusione anche perché a inizio '800 la circolazione dei pedoni nei centri città era difficoltosa (a causa dell'ampio traffico).

generato dalle carrozze), quindi il passagedava un camminamento più sicuro e permetteva di accorciare i percorsi.Il passage rappresenta anche il frutto della rivoluzione industriale, il trionfo della borghesia e losviluppo della tecnica e del commercio.Il passage è un'invenzione nell'ambito del commercio al dettaglio perché per la prima volta il pianoterra di queste gallerie viene destinato esclusivamente alle vetrine dei negozi e anche perchévengono utilizzati materiali nuovi (poi adottati e portati in altri luoghi, come stazioni, serre, mercaticoperti,…).

PASSAGES: spazi che si formano tra due cortine di edifici, coperti da coperture in ferro e vetro, chepermettono ai passanti di trovare rifugio durante le giornate di pioggia.L'ingresso dei passage non è monumentale, ma si inserisce in modo silenzioso all'interno dellacortina edilizia.I passages attraversarono tre fasi architettoniche:

PASSAGES BRILLANTI: si sviluppano a

Partire dal 1796. Il termine 'brillante' deriva dal tipo di commercio effettuato al tempo: lusso

PASSAGES LUMINOSI: questi sono chiamati così perché il sistema di copertura viene dotato di vetrate ferro e vetro che portano la luminosità esterna in uno spazio interno. In questo periodo i passage si dotano anche di decorazioni realizzate con stucchi e modanature, mentre la struttura principale rimane in legno

PASSAGES METALLICI: iniziano a dotarsi di una struttura metallica in cui il legno ha solo funzione decorativa

L'ISOLATO: PASSAGE DU CAIREE' il primo passage realizzato (1798) ancora esistente, costruito a ritorno di Napoleone III da un viaggio in Egitto nel quartiere popolare di Saint-Denis. E' un passage modesto, privo di decorazioni interne, con una copertura in ferro e vetro. L'ingresso del passaggio, nella sua decorazione, rende evidente la campagna di Egitto di Napoleone III, poiché vi sono tre teste raffiguranti il Dio

Hathor è un fregio a geroglifici. SISTEMA DI ISOLATI: PASSAGE DES PANORAMAS, PASSAGE JOUFFROY, PASSAGE VERDEAU Questi tre passaggi sono uno conseguente all'altro, e mettono in connessione tre isolati. Il Passage des Panoramas venne iniziato nel 1799 e realizzato in due fasi. L'aspetto che ha dato successo al passaggio sono gli elementi delle rotonde: strutture cilindriche accessibili all'interno del passage che permettevano al visitatore di immergersi nella riproduzione dei panorami di alcune città europee, secondo una moda che si diffuse durante l'800. Il visitatore accedeva agli spazi cilindrici mediante corridoi gradatamente bui, poi entrava in una piattaforma da cui si potevano osservare panorami che periodicamente venivano sostituiti. Il Passage Jouffroy venne realizzato nel 1845. È il primo passage interamente in ferro e vetro che apre la stagione dei passages metallici, in cui il legno è solo decorativo. Il passage presenta una deviazione interna. Il Passage Verdeau venne realizzato nel 1847. È il più corto dei tre passaggi e presenta una galleria di negozi specializzati in libri antichi e stampe.

Il passage era molto stretto, e ciò non permetteva di mettere le vetrine su entrambi i lati, quindi vengono poste solo su un lato e l'altro ha delle scaffalature.

Nel 1882 il passage portava anche al museo delle cere Grevin, quindi era molto frequentato.

Nel 1846 venne realizzato il Passage Verdeau, interamente in ferro e vetro. La copertura rende luminoso lo spazio.

La decorazione interna è leggera e in stile neoclassico.

SISTEMA COMPLESSO DI SPAZI: GALERIE VIVIENNE, GALERIE COLBERT

Queste due sono gallerie: sono spazi realizzati appositamente per il commercio, non semplicemente uno spazio coperto tra due cortine.

La Galerie Vivienne venne realizzata nel 1826, in uno dei quartieri più ricchi di Parigi, su iniziativa del presidente della camera dei notai Marchoux, che acquistò il quartiere con lo scopo di realizzare una galleria e trarne profitto. La galleria connette tre strade molto frequentate e ha una disposizione a L.

È molto decorata e ha un pavimento a mosaico.

Ebbe un grande successo anche grazie alla vicinanza ai giardini del Palais Royal. La Galerie Colbert è parallela alla Galerie Vivienne. Venne realizzata nel 1826. Il suo aspetto è più monumentale, ottenuto mediante stucchi che simulano il marmo, presente come rivestimento degli ordini architettonici. È presente una statua che sostituisce un precedente candelabro. Elemento interessante è la rotonda, realizzata nel nodo tra i due bracci. Essa influenzò anche la tradizione di altre architetture (es. Galleria Vittorio Emanuele). Viene realizzato anche un georama, che voleva concorrere con il cosmorama realizzato nella Galerie Vivienne. LE GALLERIE IN EUROPA Il successo delle gallerie parigine ebbe influenza su diverse capitali europee. Anche l'Italia iniziò ad adottarsi di gallerie (es. Trieste, Torino, Napoli, Genova, Milano,...). In Italia si diffondono in un periodo di declino dei passage, quindi più come funzione politica che come spazio commerciale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
52 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele090400 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Caratteri tipologici dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Valente Ilaria Pamela Simonetta.