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Riferimento al Pantheon
È una cupola pura, come se appoggiasse direttamente al suolo. Ha un tamburo legato alla terra. La cupola del planetario ha l'attacco del suo tamburo a 2m e 10cm, rendendola una cupola bassa. Il cuore del planetario è il proiettore, che ha un costo di 4 milioni di euro, lo stesso dell'edificio. Ha un diametro di 15 metri. Inoltre, c'era l'idea di includere il muso della scienza e della tecnica. La tipologia prevede una parte rappresentativa, che racconta l'esperienza di essere al planetario, ovvero la cupola, e una parte tecnica che definisce lo spazio destinato al museo, caratterizzato da un grande traliccio metallico. Il museo avrebbe dovuto avere uno spazio per appendere il pendolo di Foucault, alto 19 metri. L'involucro tecnico, insieme alla cupola, si trova su un basamento. La cupola rappresenta il sole e, per analogia, vengono appesi altri pianeti per illustrare il sistema solare.
Data: 26/10/20 – 10:15-13:15
Tema: Rapporto tra Architettura e Natura
Analisi del luogo
dopo l'analisi del tema. Ma il rapporto con la natura è perennemente presente in tutte le fasi del progetto. Si distingue ciò che è un manufatto architettonico e ciò che è natura, ma i rapporti degli elementi costruttivi architettonici sono ricavati in qualche modo dalla natura. Il rapporto si manifesta sotto due aspetti: 1) Legato all'elemento architettonico, della costruzione, desunto, preso in prestito dalla natura tramite l'atto dell'osservare e del riprodurre. 2) Nel rapporto tra i luoghi urbani e i luoghi naturali: questione generale del locus Locus – non è semplicemente il luogo in cui ci si trova, è un insieme di elementi che si costituiscono morfologicamente il luogo, ma che determinano anche le relazioni tra le parti che rendono riconoscibile il luogo e che lo rendono adatto ad ospitare un'architettura, piuttosto che un'altra. Rapporto architettura-natura legato agli elementi dellacostruzione – colonne, capitelli, archi, volte. Paragoniamo la colonna ad un tronco d’albero. Non solo l’ordine corinzio, ma tutte le colonne fanno riferimento al tronco dell’albero, per la loro conformazione. Il tronco di un albero è stato il primo elemento costruttivo per costruire la capanna, il primo riparo. L’uomo ha iniziato a trovare ed impiegare nella costruzione della sua casa dei materiali resistenti, che potessero durare nel tempo. La non ancora colonna è quindi poi diventata di pietra, più solida, ha iniziato a definire quell’elemento architettonico che, in relazione con le altre parti architettoniche, ha dato origine ai primi edifici di culto: i templi.
Colonna che volontariamente sottolinea la sua volontà di essere analoga alla natura – la colonna arboriforme (usata da Bramante, di fianco al portale di accesso della canonica della basilica di Sant’Ambrogio), con i rami spezzati che dal tronco si
dipartono a modellare la tipica forma dell'albero.
Il modo di riferirsi alla natura non è solo antico - riferimento ad un palmeto nella moschea di Paolo Portoghesia Roma. Richiamo allo stesso carattere che si può percepire camminando, passeggiando in un palmeto. Le forme sono stilizzate, ma il carattere è identico. Le palme, con il fogliame si intrecciano e confluiscono nelle volte.
Rapporto architettura-natura per i Greci
Presenza della natura nell'architettura classica - dal trattato di Vitruvio sappiamo come gli ordini architettonici classici nascono dalla natura, le loro proporzioni, le misure, il loro carattere fanno riferimento, sono direttamente connessi alla natura. Il dorico è più duro, resistente, lo ionico è più snello ed elegante, il corinzio il più rappresentativo ed aulico.
Proprio come in natura esistono tanti tipi di fusti di alberi diversi.
Ernesto Nathan Rogers cita, riferendosi al tempio,
L'esempio delle gocce di rugiada che si formano nella parte inferiore della trabeazione del tempio classico. Rappresentate come gocce di pietra, divenendo così parte della decorazione, integrante con l'edificio.
La città greca – è costruita a partire dalla strada, dalla via sacra, dal percorso che collega l'Agorà (centro urbano destinato alla politica, al commercio, alla vita laica) con l'Acropoli (area sacra). Il percorso sacro è sempre pensato in funzione del paesaggio e degli orientamenti. A seconda del percorso che si doveva compiere e a seconda della conformazione morfologica del territorio, intorno alla via sacra si organizzava la città classica. Agorà e Acropoli, città nella città, sono costruite in continuo rapporto con la natura. Il locus in questo caso non è solo elemento generatore della città, ma è la sua spiegazione.
Gli edifici che si costruiscono sull'acropoli e il loro posizionamento seguono regole prevalentemente religiose, soprattutto legate all'andamento del sole. Sull'acropoli i templi hanno tra di loro una relazione. Demetrios Pikionis (architetto greco del 900) riprende, riqualifica, ripavimenta la via sacra originaria dell'acropoli di Atene: in questo suo percorso raggiungeva i Propilei che puntavano direttamente sul Partenone. La città greca ha un rapporto con la natura di condivisione, di adattamento. La natura è parte della costruzione della città. Teatro greco - scavato su un declivio, il paesaggio naturale che fa sfondo alla scena, è uno dei protagonisti della rappresentazione. Rapporto architettura-natura per i Romani Città romana - rapporto fortemente artificiale, manovrato dall'uomo. La regola costruttiva segue la superiorità dell'uomo sulla natura. Il contrario dei Greci. Supremazia dell'uomo checontrolla la natura. Esempi di edifici che più raccontano tale supremazia sono i ninfei e terme. Teatro romano - costruisce la scena, con gli elementi dell'architettura nobile, pregiata, preziosa, cioè l'architettura classica, recuperata dai greci: colonne con il sistema trilitico, richiamo alla città imperiale per eccellenza, Roma, in specifico al Palazzo dell'Imperatore. I romani, con la conquista del mondo greco, si appropriano dei teatri greci, e costruiscono la grande scena, eliminando qualunque tipo di rapporto con l'ambiente naturale (es. teatro di Side, antica città dell'Anatolia meridionale, che si affacciava direttamente sul mare). Via trionfale romana - costruita dall'arco di trionfo fino al foro, pavimentata e costruita con dei colonnati, anche per tutto il tratto esterno della città, si costruisce con gli elementi nobili della città classica. Al contrario della via sacra greca, che rimane unelemento percorribile costellato di edifici, che segue l'andamento morfologico del territorio.
Rapporto architettura-natura nel Medioevo
Cattedra gotica - edificio emblematico, che riunisce entrambi gli aspetti del rapporto architettura-natura
- Cattedrale gotica di Chartres - svetta nella natura, racconta la propria presenza e svela anche il luogo in cui sorge: svela la città di Chartres. Costruisce in qualche modo il paesaggio, lo disegna, traccia una distanza su scala extraurbana, diventa un punto di riferimento.
- Cattedrale - costruita con degli elementi che sono un forte richiamo con il mondo della natura. Fitto bosco, ordinato, che fa filtrare la luce dall'alto, dalle foglie. Pilastro innervato, composito che poi si dirama nei costoloni che determinano le volte. Effetto molto simile che si ha percorrendo un luogo naturale come il bosco.
Rapporto architettura-natura nel Rinascimento
Rivoluzione nel rapporto con la natura - tutto viene riportato
All'essere umano, alle misure dell'uomo. La natura è l'uomo, le sue proporzioni, il suo corpo, la sua figura. L'uomo come elemento naturale di riferimento per eccellenza. Riscoperta del mondo classico - il modello del bello architettonico è la natura stessa, gli ordini architettonici sono espressione di una legge naturale. L'architetto rinascimentale continua a confrontarsi in modo diretto e indiretto con la rilettura degli antichi. Riscoperto il trattato di Vitruvio, periodo dei grandi trattatisti. Differenza: nel Rinascimento l'elemento naturale di riferimento è l'uomo. Nella progettazione architettonica la questione del rispetto delle misure e delle proporzioni dell'uomo è imprescindibile. Le misure e le proporzioni non sono più quelle dell'elemento naturale esterno alla città (murata, per difendersi dalla natura). Annunciazione di Piero della Francesca - le proporzioni non
corrispondono a quelle reali, volutamente. La vergine è messa al confronto con la colonna corinzia (asse di simmetria del dipinto e incrociandosi con la trabeazione divide il dipinto in quattro settori distinti). Figura della vergine e colonna sono in equilibrio, in un rapporto reciproco (l'Alberti più volte rende la colonna analoga alla figura umana, non più al tronco d'albero). Ridimensionando la colonna, o rendendo fuori scala la figura umana, questo rapporto tra le parti rende in perfetto equilibrio questa analogia. Trattato di Serlio - disegni in cui si capisce il rapporto tra elemento architettonico e figura umana. L'Alberti nel suo trattato paragona la colonna ad un essere vivente, ma non si spinge fino alle rappresentazioni di Serlio. Entasi della colonna, nasce come correzione ottica, nel Rinascimento viene interpretata come esibizione dello sforzo, da qui nasce la sua ragione.
Già Vitruvio nel suo trattato sostiene l'analogia continua tra l'elemento architettonico e l'elemento naturale. Accomuna il dorico alla forza e alla grazia di un uomo virile, lo ionico alla snellezza della figura femminile e il corinzio alla esile figura di un fanciullo. Serlio si spinge oltre nel processo di antropomorfizzazione: auspica l'utilizzo dell'ordine dorico nelle chiese dedicate ai santi accentuatamente virili (S. Giorgio, Paolo, Pietro), consiglia lo ionico per le sante matrone e gli eruditi e il corinzio come unico ordine possibile che si addice alla madonna e alle sante vergini. Continuo rapporto tra uomo ed elemento architettonico è una costante che costruisce l'intera storia dell'architettura. Rapporto città-natura - cambio durante il Rinascimento. La natura diventa paesaggio. La vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci ha un'ambientazione simbolica e molto precisa. Gli scambi con la campagna diventano quotidiani.
Paesaggio utilizzato e controllato dall'uomo. Nei quadri di Leonardo e di Raffaello il paesaggio diventa un attore che partecipa alla rappresentazione (come nel teatro greco). Scene rappresentative di momenti importanti della Bibbia con il dettaglio del paesaggio, in cui si intravedono città.