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A4. IL SONETTO PROEMIALE E LA PRESENTAZIONE DEL TEMA
Il Canzoniere si apre con un sonetto al quale è affidata una FUNZIONE INTRODUTTIVA. In
questo sonetto la materia dell'opera viene presentata da un punto di vista fortemente
autocritico. La passione amorosa, che è l'oggetto del racconto, appare superata e
rinnegata in questo sonetto iniziale. I limiti di essa risultano ben chiari al poeta. Il sonetto
dunque corrisponde alla conclusione ideologica del libro, il raggiungimento della coscienza
e dell'integrità psicologica. Questo sonetto è stato collocato all'inizio del Canzoniere per
volere dell'autore, il quale voleva orientare la lettura in senso critico dei testi che seguono.
In essi infatti l'individuo è completamente assorbito dall'errore della passione. Ma dal
sonetto iniziale sappiamo che questa condizione verrà superata, e l'opera nel suo insieme
testimonia il cammino per raggiungere questo risultato. Il lettore è subito posto in contatto
con la TRAMA NARRATIVA. I sonetto dal II al VI prospettano una vera e propria costruzione
romanzesca, ricostruiscono il primo incontro tra il poeta e la donna fornendo le notizie
relative a Laura e al suo mondo.
A5. L'INTRECCIO DEL CANZONIERE
Il tema dell'amore non è l'unico del libro. Vi compaiono, in posizione subalterna, anche altri
temi. I testi relativi alle altre tematiche non sono raggruppati, ma si trovano invece
intrecciati e mescolati con i testi di argomento amoroso. Questa scelta serve ad
ALLEGGERIRE e a VARIARE la struttura dell'opera. Ma serve soprattutto a sottolineare il suo
carattere soggettivo e autobiografico: oggetto del Canzoniere non è infatti la storia
dell'amore del poeta per Laura, ma la storia di una ricerca psicologica e ideologica del
poeta, misurata prevalentemente sull'amore ma non solo su di esso.
La COSTRUZIONE A INTRECCIO del Canzoniere testimonia la condizione frammentaria e
discontinua della soggettività lirica.
A6. IL TEMA DELLA LONTANANZA
La SOGGETTIVITA' DEL POETA sta al centro del Canzoniere, così come il suo mondo
interiore. Il vero protagonista è il personaggio che dice “io” in cui P. si rappresenta e che
coincide solo in parte con l'io reale. L'oggetto amato perciò appare distante, perché il
poeta è tutto concentrato su di sé, finisce per allontanare la vera Laura e per sostituirla
con un'immagine ideale, densa di significati simbolici. Laura diventa così un fantasma
interiore, una proiezione del desiderio del poeta stesso.
Al centro del Canzoniere c'è il tema dell' ASSENZA. Nella prima parte del Canzoniere
(quella in vita di Laura) la lontananza della donna è di tipo geografico. Nella seconda parte
(quella in morte di Laura) la lontananza sarà temporale. In entrambi i casi, la separazione
del poeta dall'amata porterà a uno stato di scissione interiore: l'individuo avverte un senso
di crisi e di minaccia, cui tenta di porre rimedio la memoria.
A7. BELLEZZA E CRUDELTA': LAURA ALLO SPECCHIO
La lontananza di Laura è anche distanza psicologica. La donna è spesso fredda e altera,
tanto da essere una “nemica”. Il rapporto stilnovistico fra amata e amante è così
capovolto: Laura non solo non è un angelo che porta salvezza (lo diverrà dopo la morte)
ma è causa di sofferenza e scissione interiore. Origine del dolore è il DESIDERIO
INAPPAGATO, suscitato dalla bellezza sensuale di Laura. Questo tema è al centro del ciclo
dei sonetti allo specchio (XLIV-XLVI): la donna contempla la propria bellezza riflessa, si
chiude in sé e si sottrae all'amore del poeta.
A8. IL TEMA DELLA MEMORIA
Il tema della MEMORIA è un tema decisivo nel Canzoniere. Il rapporto con la donna,
impossibile nella realtà, si costruisce nell' ASSENZA, affidato al potere rievocativo e
rielaborativo della memoria. La natura antiromanzesca del Canzoniere è data dal continuo
ritorno delle stesse tematiche, degli stessi momenti decisivi, negando ogni possibilità di
sviluppo. Al presenta risulta impossibile stabilire un contatto con Laura, perciò la figura
femminile assume spessore e concretezza fisica solo grazie al ricordo, a metà tra verità
oggettiva e proiezione fantastica.
Attorno al tema della memoria nasce la SPECIALIZZAZIONE DEL LINGUAGGIO POETICO
come linguaggio rievocativo, come controllo della perdita e come affermazione di ciò che
non c'è o di ciò che non c'è più.
A9. LA RIFLESSIONE POLITICA. LA CANZONE ALL'ITALIA E LA CRITICA DELLA CORRUZIONE
ECCLESIASTICA
La canzone all'Italia interrompe una serie di quattro canzoni dedicate a Laura. La
variazione del tema rientra nella tendenza a fare del Canzoniere un'opera incentrata sulla
soggettività del poeta e non esclusivamente sulla sua esperienza amorosa. Fanno parte
della POESIA POLITICA E CIVILE anche tre sonetti (CXXXVI-CXXXVIII) che criticano la
corruzione della curia avignonese.
Il TEMA POLITICO E IL TEMA RELIGIOSO sono strettamente intrecciati. La degenerazione
della vita politica degli Stati italiani e dei costumi ecclesiastici rappresentano un'unica crisi
della civiltà. Come Dante, Petrarca sente la continuità tra il mondo a lui contemporaneo e il
mondo antico; ma difficilmente riparabili gli appaiono le contraddizioni tra il valore della
civiltà romana e la corruzione presente. La virtù latina e la purezza della Chiesa delle
origini sono, come per Dante, il parametro e la misura della degradazione, poiché sono
visti come punti di riferimento da cui trarre spunto per un rinnovamento. Il senso di
continuità è entrato in crisi, tuttavia Petrarca stenta a convincersi della nascita di un'epoca
nuova, del tutto contrapposta rispetto al mondo antico.
Un'altra differenza nei confronti di Dante riguarda la POSIZIONE DELL'INTELLETTUALE.
Dante si sente ancora un'intellettuale di tipo comunale, coinvolto nelle questioni politiche;
Petrarca percepisce l'espulsione degli intellettuali dalla politica e prende posizione da un
punto di vista esterno, più morale che politico. Egli assume una posizione che ritiene
essere superiore, non coinvolta con le parti in causa. È per questo che Petrarca si definisce
una nuova figura di intellettuale, costretto dai rapporti sociali a vivere separato dalla
società e orientato a costruire un sistema ideologico tale da trasformare in un privilegio
tale condizione obbligata.
A10. L'AMORE, LA CADUCITA' E LA SCISSIONE DELL'IO
Nella tradizione lirica, attraverso l'esperienza amorosa il poeta guarda al SENSO DI TUTTA
L'ESISTENZA. P. analizza con lucidità i propri conflitti interiori, le proprie angosce e
lacerazioni. Laura non è solo la donna desiderata, ma un emblema della bellezza delle
cose terrene e della loro fragilità. Le sue malattie e persino il suo invecchiamento
ricordano che ella, pur nella sua angelica forma, è una creatura mortale. Il tormento
amoroso rivela l'incertezza di tutta la condizione umana, sia in senso cristiano (il peccato e
la dannazione) sia in senso moderno (la scissione causata da una passione alla quale
l'individuo non sa rinunciare).
A11. LA MORTE E LA TRASFIGURAZIONE DI LAURA
Il 6 aprile 1348 si verifica, annunciata da tristi presagi, la morte di Laura. Dopo l'iniziale
disperazione, il poeta riconsidera tutta la lunga storia del proprio amore alla luce della
scomparsa definitiva di Laura. La donna tuttavia gli è ora vicino come non mai da viva,
indicandogli la strada del pentimento e della redenzione.
L'esperienza di distanza vissuta quando Laura era viva cede il posto a una possibilità
d'incontro e di ricomposizione; la donna acquista sempre di più caratteristiche materne
senza smarrire mai del tutto i segni della femminilità terrena.
Il tema della MEMORIA domina la scrittura. La frequenti apparizioni di Laura consentono
una possibilità d'incontro al presente che prima non era mai stata conseguita con
altrettanta serenità. Qui il linguaggio petrarchesco persegue un ideale di armonia e di
purezza.
La figura di Laura subisce nella conclusione del Canzoniere una PROFONDA
TRASFORMAZIONE: la critica parla infatti di TRASFIGURAZIONE DI LAURA. Laura perde,
dopo la morte, i tratti ambigui e complessi che ne caratterizzavano il comportamento da
viva. Questa trasformazione è affidata qui anche a interventi espliciti della donna, che
consola il poeta e lo incoraggia a superare la passione che lo ha fino a quel momento
legato a lei. La scomparsa di Laura porta a compimento un'evoluzione psicologica del
poeta già avviata nella parte centrale del Canzoniere. La passione erotica è superata
attraverso l'apertura di una nuova prospettiva, orientata ai valori religiosi (rinuncia,
pentimento, conversione).
Il nuovo rapporto con Laura è fondato sulla prospettiva trascendente da lei indicata o sul
rimpianto delle esperienze mancate. Il poeta è chiamato a rappresentare e a valorizzare la
propria vicenda. Davanti a questo compito, il linguaggio poetico dichiara la propria
insufficienza. Petrarca applica così a un oggetto umano (la bellezza di Laura) il grande
tema medievale dell' INEFFABILITA' DEGLI OGGETTI MISTICI, ricollegandosi al Paradiso
dantesco.
A12. DAL LUTTO ALLA CONVERSIONE. LA CONCLUSIONE DELL'OPERA
La lunga riflessione sulla morte di Laura porta alla sua accettazione e a una condizione più
serena, nella quale il pentimento lascia spazio alla CONVERSIONE. Qui il rapporto con la
perdita di Laura e con la sua assenza non implica più alcuna tensione, se non qualche
momento di dolore. La lunga lotta per la conquista della coscienza, intesa come
padronanza del proprio complesso mondo interiore, appare finalmente vinta.
La conclusione dell'opera rende esplicita la nuova condizione del poeta: l'oggetto d'amore
non è più la donna desiderata, neppure nelle forme dell'angelo stilnovistico, bensì la
VERGINE MARIA, l'incarnazione più alta del nuovo modello di femminilità che Laura è
venuta poco a poco determinando. Alla Madonna il poeta dedica tutta la propria opera,
aprendone così un'interpretazione in chiave religiosa. Alla Madonna egli chiede l'aiuto
ancora necessario per completare il distacco da quella esperienza troppo umana. In questo
modo la canzone conclusiva alla Vergine, “Vergine bella, che di sol vestita”, si colloca,
idealmente, subito prima del sonetto proemiale che introduce il Canzoniere e che mostra
che la preghiera rivolta alla Madonna è stata effettivamente accolta.
B1. PETRARCA FONDATORE DELLA LIRICA MODERNA
Petrarca è il fondatore della lirica moderna. Il C