Il ruolo delle arti figurative nell'umanesimo
Secondo Bertone la questione principale non è la cristianità di Martini ma è relativa al fatto che riesce ad ascendere in paradiso ma inteso come il mondo delle idee: non tanto come cristiano ma come preumanista. Umanesimo: platonismo. Con questo dittico petrarca riabilita enormemente lo statuto delle arti figurative: tradizionalmente erano considerate nell'ambito delle arti puramente meccaniche. Trasforma la pittura da arte meccanica ad arte liberale: formatasi in epoca greco-romana questa divisione viene vissata dal retore marziano Capella che ha suddiviso le arti meccaniche realizzate per meri scopi utilitaristici e le arti liberali, ritenute degne dell'uomo libero e considerate come fonte di un sapere disinteressato. A loro volta si suddividevano nelle arti del trivio e del quadrivio. Con questo dittico evidenzia il ruolo delle arti figurative. Parallelo con sonetto 338: nella quale vi è una trascrizione laica del vangelo 12 di Matteo.
- Adelia Noferi, 1980 afferma che attraverso questa riscrittura Petrarca evidenzia l'identificabilità tra Laura: Cristo, Petrarca: evangelista chiamato a testimoniare. Testimone oculare di un evento straordinario, e cioè la presenza in terra di Laura, testimonia la bellezza paradisiaca di Laura.
- Ballata 11 parla del tema del velo. Seconda strofa: sì mi governa il velo che per mia morte, La donna era più compassionevole verso l'io lirico prima che si accorgesse del desiderio amoroso, dopo che le intenzioni amorose furono chiarite, si ritrasse dietro il velo. Sì mi governa il velo: l'io lirico è governato dal velo. Un velo nasconde lo sguardo e i capelli di Laura anche celandola alle vicissitudini naturali.
- Ring composition: primo e tredicesimo verso.
- Sabrina Stroppa: l'essenza stessa del desiderio è l'ablazione, eliminazione del velo di vedere Laura. In Petrarca non si dà pensiero se non nel discorso amoroso.
Anche il discorso sull'arte si innesta sempre sopra un discorso amoroso.
- Secondo Contini in Dante è presente un plurilinguismo dantesco contrapposto all'unilinguismo petrarchesco. Dante con registri diversi tra l'inferno, purgatorio, paradiso, giochi stilistici interni. Petrarca invece sceglie secondo Contini una lingua unitaria senza escursioni molto accentuali, avvalendosi della medietas, stile medio che rifiuta punte basse ma anche sublimi e connotato dalla ripetizioni infinita di un ristrettissimo numero di parole.
- La collocazione di 77 e 78, Marco Sant'Agata evidenzia come la scelta petrarchesca sia adeguata al contenuto dei sonetti: la Laura paradisiaca ritrattasi accorda con i nuovi tratti celestiali che la donna inizia ad assumere dalle canzoni 70-73. Parla di una vera e propria svolta spiritualizzante, con canzoni caratterizzate da una visione spiritualeggianti e una condanna all'amore sensuale. Le canzoni 71-73 sono celebri perché le.
‘canzoni degli occhi’‘cantilene oculorum’ ovvero canzoni dedicate agli occhi di laurea intesi come apparenza della bellezza celeste, quindi vi è un opportuno posizionamento dei testi 77-78.
Nel componimento petrarca propone un nuovo statuto del segno artistico in parte platonico in parte differente: Platone propone una svalutazione dell’arte intesa come copia delle copia; la realtà che ci circonda è già una copia del mondo delle idee e l’arte è una copia ulteriore che allontana sempre di più dalle essenze, dalla verità. L’idea di petrarca invece è raggiungere attraverso la poesia, l’arte la forma vera. In 77 vediamo Simone martini essere catapultato nel mondo delle idee, Petrarca suppone anche l’ampia svalutazione artistica. Petrarca smentisce le posizioni di Agostino personaggio nel secretum: Agostino condanna ampiamente l’amore di petrarca per il segno artistico, inteso
comeritratto.Petrarca invece propone un nuovo statuto del segno artistico che va oltre imateriali per avvicinarsi a una realtà superiore. Simone martini supera il puroscopo imitativo perchè scorge nella figura un significato celato ai più e quindi siavvicina a verità superiori. Non è più sola imitazione ma ci avvicina al nascosto.L’artista deve avvicinarsi e coincidere con l’oggetto per poterlo dipingere: lauraè paradisiaca e per poterla rappresentare martini è costretto ad ascendere.
• Marcello Ciccuto, nel suo volume figure di petrarca (1991): sottolinea comequesto concetto si ritrova in parte in dante nella canzone ‘nelle dolci rime’presente nel convivio;il soggetto deve trasformarsi nell’oggetto per poterlo ritrarre. Si superaampiamente la poesia siciliana in cui il riferimento alle arti figurative erasuperficiale
• Giordano Bruno afferma che per comprendere la natura dobbiamo essere lanatura.
L'oggetto contemplante deve diventare l'oggetto contemplato. Giordano Bruno lo spiega con il Mito di Atteone: un cacciatore che nelle neiboschi osserva la Dea Diana nuda che rappresenta la natura; per aver osservato questa nudità è trasformato in cervo e viene sbranato da alcuni cani. Il predatore diventa preda come il contemplante diventa il contemplato.
Nel sistema petrarchesco il sistema onomastico (cioè il modo di chiamare le persone) di Laura: è l'oggetto del desiderio ma è anche soggetto perché rappresenta l'alloro poetico. Laura si petrarchizza e petrarca si 'laureizza'.
Ungaretti, autore molto petrarchesco, parlando di Petrarca nella nota d'autorea Sentimento del Tempo compie una distinzione tra l'assenza e il vuoto: l'assenza riguarda elementi che possono essere recuperati (Laura distante, morta, che però può essere recuperata attraverso la poesia/memoria), mentre il vuoto.
Tipico del Barocco, non può essere colmato da nulla perché fa riferimento ad un principio primo ormai smarrito che potrebbe essere colmato solo da Dio, tanto è che proprio nel Barocco e nel 900 ci sono forti dubbi sull'esistenza di Dio.
Sant'Agata richiama l'attenzione su una similitudine intertestuale del sonetto 77 individuata da Ludovico Castelvetro, un commentatore del 500, in le Silvae di Stazio in cui a proposito della statua equestre di Domiziano si chiede se questa sia un'opera derivata dal cielo.
SONETTO 78-77 sono considerati due prospettive diverse. Dopo aver esaltato in maniera assoluta l'arte di Simone Martini, nel 78 Petrarca invece evidenzia i limiti di questa operazione artistica e la dimensione aporetica del ritratto moderno perché vorrebbe un contatto fisico (o secondo altri un dialogo amoroso) che l'immagine dipinta non consente. Si presenta quindi come il secondo pannello del dittico e costruito.
Secondo una ring composition. Un altro elemento di inversione rispetto a 77 è che come preumanista petrarca ragiona molto sul rapporto con gli antichi e se in 77 la gara risulta essere vinta dai moderni in 78 l'antico sembra avere la meglio perché petrarca si pone in una condizione di inferiorità rispetto a Pigmalione. La datazione è la stessa di 77.
Imitatio/aemulatio: principi nati nel medioevo e riaffermati nel rinascimento
Imitatio: imitazione dei moderni sugli autori antichi in campo letterario/artistico
In 77 abbiamo l'Aemulatio: imitazione con una sfumatura di gara, competizione, dove il letterato/artista sfida i modelli antichi. Esempio: Dante riprende la metamorfosi ovidiana ma dichiara esplicitamente la superiorità delle sue metamorfosi 'circolari' e quindi un accrescimento. In 77 la gara è vincente rispetto al modello antico, prevale l'aemulatio; mentre in 78 l'imitatore resta tale e rimane perdente.
(rispetto a Pigmalione)Modello sfruttato nel novecento: Montale riprende la poesia d’annunziana ma la attraversa superandola e si pone in un rapporto di aemulatio.
Lo schema metrico è: due quartine in cui le rime sono incrociate o abbracciate ABBA ABBA mentre le due terzine sono rime replicate o ripetute CDC CDC, sono comunque definite replicate o ripetute come per il sonetto 16 anche se sono leggermente diverse: il 16 infatti è CDE-CDE.
Se nel sonetto 77 il punto di vista è relativo alla composizione del ritratto, nel 78 il tema è la fruizione dell’opera artistica, 77: momento positivo, euforico: 78: momento disforico, ripiegamento nel processo di fruizione e dei suoi limiti.
Molte anastrofi (inversioni del dettato sintattico)
Quando giunse a Simon l’alto concetto Quando giunse in mente a Simone Martini la sublime ispirazione ch’a mio nome gli pose in man lo stile, che su mia richiesta gli mise in mano la matita s’avesse dato a l’opera
gentile se avesse conferito all'opera gentile colla figura voce ed intellecto, insieme all'immagine anche voce e capacità di intendere. Alto concetto: ispirazione anche sacra/ idea platonica. Gli evangelisti non compongono autonomamente ma quasi sotto dettatura divina e ritorna questo concetto di Petrarca e Simone Martini evangelista. Stile= stilus/matita: si fa riferimento in realtà alla verghetta, strumento che serviva per disegnare, una sorta di bastoncino. Gentile: perché raffigura una donna gentile d'animo, dialoga con gentile donna di 77 e con cortesia di 16. Intellecto: capacità di intendere. Se l'avesse resa viva è il significato complessivo di sospir' molti mi sgombrava il petto, mi avrebbe sgombrato il petto di molti sospiri, che ciò che altri à più caro, a me fan che mi fanno apparire vile=di poco vile: valore/ciò che invece gli altri apprezzano enormemente perché 'n vista ella si.mostra humile perché ella si mostra umileScarica il documento per vederlo tutto.
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