Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Canto II Inferno Divina Commedia Pag. 1 Canto II Inferno Divina Commedia Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Canto II Inferno Divina Commedia Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Canto II Inferno Divina Commedia Pag. 11
1 su 11
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I cieli li cacciano perché non sono degni di rimanere in cielo. ma allo stesso tempo non li vuole

• nemmeno l’inferno più profondo perché non hanno osato abbastanza ribellarsi a dio. Non li

desidera nessuno, né l’alto né il basso. !

La loro mancanza di dignità, enfatizzato dalla negazioni “non”, ci sono molte litoti “alcuna”. Non li

• vuole nessuno. !

terzina di riposta di Virgilio servono alla presentazione degli ignavi. (34-42) Sono presentati come

• una massa. L’idea di massa sta nel plurale “l’anime”, “cattivo coro”, “angeli,” il pronome

“caccianli”, “li riceve”, “d’elli”—-> sempre dipinti come un gruppo indistinto. !

inversioni sintattiche “caccianli i ciel” mette enfasi sul verbo, indica il verbo di cacciare cioè il

• disprezzo per costoro. !

chiasmo con “inferno riceve” e”caccianli i ciel” (alliterazione della “i”)!

• verbi posti all’apertura e chiusura del verbo—> posizione metricamente forte nel verso. !

!

v.46-54 !

Rime che tornano all’interno della commedia che vogliono indicare la drammaticità della loro

• situazione. “forte, morte”. Lamento talmente forte che in rima con morte fa pensare che loro

preferirebbero morire, piuttosto che stare in questa condizione. !

di nuovo viene iterato l’epiteto “maestro”!

• sfera sensoriale dell’udito “lamentar li fa sì forte?”. !

• punto di vista fonico: pesantezza di questa condizione e di conseguenza il dolore e il tema del

• peccato. Loro sono in questa condizione perché hanno peccato. allitterazione della “r”!

enjambement dopo “greve” che enfatizza questa parola, sempre con il suono duro della “r”. !

• sta chiedendo perché gridano così tanto, di chiede Dante? !

• Virgilio risponde: te lo dirò molto brevemente. Risposta breve è perché questi dannati non sono

• nemmeno degni di una lunga spiegazione. Hanno una condizione così bassa che non dobbiamo

nemmeno perdere tempo. “non ragioniamo di lor, ma guarda e passa”.!

hanno una vita “cieca” (metaforicamente ciechi) e “bassa”. la vita è cieca perché ora sono in

• una condizione di buio eterno che significa che non c’è la luce perché non c’è Dio. la loro vita

che non gli ha fatti scegliere, e vedere il bene di conseguenza sono all’inferno in una condizione

di oscurità perenne, privi della speranza. !

la loro vita è bassa perché sono così passivi che non hanno una morale, sono al di sotto degli

• altri dannati. richiama il simbolismo spaziale. hanno una condizione di mancanza di dignità e

inoltre sono all’inferno. !

cieco —> simbolismo cromatico, oscurità!

• basso— >simbolismo spaziale.!

• legge del contrappasso: perché loro non sono lì in tranquillità ma verranno sottoposti a una pena

• molto severa. !

termine dispregiativo “ invidiosi”—> anastrofe mette in evidenza la loro bassezza morale ed

• etica. !

V-49-51!

• “mondo”—-> soggetto del verso. V.49 è un iperbato, sintassi sovvertita per mettere in rilievo la

• parola “fama”. Non sono degni di essere ricordati. !

idea di massa “loro”. !

• “misericordia e giustizia”—> attributi di Dio, divini. il mondo terreno non li ricorda, dio li sdegna, di

• conseguenza anche noi non “ragioniam di lor, ma guarda e passa”.!

Uso della negazione, litoti, mostrano questa assenza di dignità, non vale la pena. !

• “guarda e passa”—> guarda oltre, si collega all’idea del cammino verso il regno dell’oltre tomba. !

• V-52- Contrappasso: il legame che intercorre tra il peccato commesso e la pena la quale le

• anime sono sottoposte. Tale legame può essere costruito sul principio dell’analogia o del

contrasto. !

principalmente per opposizione: sono costretti a correre incessantemente (ignavi) !

• tuttavia, nella terzina dal verso 64-69 troveremo anche una analogia con la loro condizione e

• quella che è stata definita una “cieca vita tanto bassa” verrà per analogia associata a dei “vermi”

che raccolgono il loro sangue. —> verme connotazione di ripugnanza. !

immagine dell’”insegna”—> è l’insegna che ricorda l’appartenenza politica. è in un movimento

• costante all’interno dell’anti inferno (“correva”). !

sfera sensoriale dalle vista che viene esplicitata tramite due verbi “riguardai” e “vidi”. —> ora si

• avvicina e vede gli ignavi. !

separazione tra il soggetto “insegna” e il pronome relativo “e io” è molto forte per indicare

• l’importanza dell’insegna e del movimento “girando correva”—> sempre l’utilizzo di due verbi. !

“tanto ratta”—> molto veloce. è una corsa molto veloce. !

• 2 terzina allitterazione della t “ratta, tratta, fatta”e la rima con la doppia t è una rima semantica

• per analogia ed enfatizza la velocità di questo movimento e l’idea di massa.!

“lunga”—> così lunga questa moltitudine di “gente”, enjambement enfatizza con la mancanza di

• una pausa il movimento, ed è simmetrico alla terzina precedente. !

“mi parea indegna”—> indegna suffisso di negazione, così come l’insegna non era data la

• possibilità di fermarsi, allo stesso modo non viene data a loro. indegna e insegna è un suono

cacofonico (non suona bene) producono un suono sgradevole mostrando il disprezzo di Dante.

fonosimbolismo. !

56-57—-> giudizio morale dicendo che è un peccato molto diffuso tra i suoi contemporanei. sta

• facendo un riferimento alla società a lui contemporanea. !

l’uso di questi vocaboli “sì”, “tanta” e “tanto”—> poliptoto e uso del sì fa riferimento fa riferimento

• alla loro pena, allo strazio, intensifica la loro condizione rendendola più drammatica. !

riferimento alla contemporaneità continua nella terzina successiva perché dante fa riferimento ai

• suoi contemporanei e dice: “poscia ch’io..”—> ha riconosciuto qualcuno e parla di qualcuno che

ha fatto un gran rifiuto, una figura molto importante dal punto di vista religioso (riferimento a

Papa Celestino V)!

59-60—-> perifrasi per PAPA CELESTINO V è un papa che aveva accettato la nomina ma nel

• mese di ottobre aveva dato le dimissioni e rinunciato al solio pontificio (carica di papa) . PONZIO

PILATO (altra possibile interpretazione). !

la rinuncia e la viltà di Papa è importante per aver causato l’arrivo di Bonifacio Ottavo (colui che

• esiliò Dante). !

Immagine biblica: Ponzio Pilato era un romano, governatore della provincia, coinvolto nella vita

• di Gesù, poiché se ne è lavato le mani dalla sua condanna. individuo che non ha preso né la via

del bene né quella del male. !

“riconosciuto”, “vidi” e “conobbi” dittologia—> come se fossero dei sinonimi.!

• “gran rifiuto”—-> si tratta di un momento dal punto di vista storico e religioso importante (leggere

• approfondimento sul libro). !

62—> “cattivi” sinonimo di “triste”, sinonimi per indicare i vili !

• “setta di cattivi”—> allitterazione della “t” simboleggia la massa, simboleggia gli ignavi. !

• “dio spiacenti e a’nemici sui”—> nessuno li ritiene degni. !

• Sfera sensoriale della vista è presente in questa terzina perché “questa era la setta dei

• cattivi”——> sono vicini a lui, esperienza del passato che rimane viva anche nel presente. !

“setta” sinonimo di “tratta” di cui abbiamo parlato al verso 55.!

• v-64 non hanno mai preso decisioni, non hanno mai vissuto davvero. doppia negazione (litote)

• con l’utilizzo dell’anastrofe riproduce nuovamente la loro mancanza di dignità. La loro condizione

è indiciate in modo brutale dal fatto di essere “ignudi e stimolati molto”—> privi di qualsiasi

dignità. !

“insetti”—> costantemente li pungono e li feriscono. Sono stimolati a correre per non farsi

• pungere dagli insetti. !

“questa”, “questi”, “ivi”—> rappresentazione pittorica, è talmente vivida che sembra che dante

• stia dipingendo un quadro ed è a scopo didascalico, fatto per insegnare ai suoi contemporanei. !

v.67-69- analogia con la loro bassezza, ignavi e vermi. Così come gli insetti sono degli animali

• fastidiosi allo stesso modo i vermi servono a rappresentare che si nutrono del loro sangue

stando si loro piedi. “fastidiosi”—> aumenta il loro dolore e il loro fastidio a calpestarli,

sensazione di ribrezzo. aumenta l’idea del dolore che provano gli ignavi. (anastrofe)!

tatto con la vista “fastidiosi vermi”. !

• v.67. Iperbato che mette in rima volto ricolto e molto che serve ad indicare come fossero coinvolti

• da questo dolore da capo a piedi e come fosse fastidioso da diversi punti di vista. Allitterazione

della “o” amplifica questa idea di cupezza. !

il sangue che si unisce alle lacrime intensifica la sofferenza. !

• tema del contrappasso, dolore, ferocia con la quale vengono rappresentati, tema secondario

• della mancanza di dignità rappresentato dall’idea di massa. !

presentazione indiretta di celestino V è un modo di denigrarlo. immagine del papa ha dato via a

• diverse interpretazioni. !

dal verso 70 abbiamo un cambio di sequenza e abbiamo una nuova schiera di dannati che Dante

• scorge nel paesaggio infernale, si tratta della riva acheronte. !

questo cambio, ci mostra la sua totale mancanza di empatia, di compassione nei confronti degli

• ignavi. —-> “e poi ch’a riguardar oltre mi diedi.!

paesaggio fluviale—-> “ a la riva d’un gran fiume”—> immagine di matrice classica, mutuato dal

• mito greco che è arrivato fino a lui tramite l’enedie di Virgilio. Si verifica uno dei fenomeni di

interstualità con la rappresentazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraBergomi99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Italiano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bettoni Francesca.