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MASSOLIT!
Gribaedov – viene fatta un'attenta descrizione (casa di Gribaedov, chiamata così perché doveva essere
appartenuta alla zia dello scrittore), anche se secondo Bulg. Lo scrittore non aveva alcuna zia
proprietaria di immobili – anzi, c'è addirittura chi dice che lo stesso autore vi abbia letto GORE OT
UMA alla zia. Fatto sta che la casa d'estate diventava un ristorante e caso vuole fosse anche la sede
della MASSOLIT – nessuno la chiamava casa di .., ma semplicemente Gribaedov. Descrizione delle
impressioni della MASSOLIT (come se la passano bene questi membri della MASSOLIT... - caspita,
maledizione non essere un genio della scrittura! - parla di invidia), il piano terra apparteneva al
ristorante, che aveva dei piatti fantastici e a prezzi molto convenienti. L'autore Bulg. dice cosa aveva
una volta sentito: due che parlano della cena – eh, sai vivere tu!... - cibo, jazz, servizio cortese / affari
→
letterari improrogabili che d'estate costringono a stare in città, ma che cibo che c'è... ti stai
distraendo lettore...!!!
12 letterati erano giunti per la riunione e aspettavano Berliotz, nervosi e irritati, sia per l'afa che per
il suo ritardo. - “io lavoro meglio sempre fuori città...”
Dopo un po' andarono al piano di sotto, ma dovettero mangiare dentro e non in veranda, per colpa di
Berliotz. Iniziò la musica e ballavano tutti! Si divertivano e quando qualcuno urlò che Berliotz era
morto, pensarono subito a cosa dovevano fare: un telegramma! Un telegramma collettivo! - ma tanto
è morto … il dolore decresce, si beve, si mangia, perché noi siamo vivi e per lui non possiamo fare
niente! A un certo punto arriva Ivan Nicolaevic con il cero nuziale e l'icona. Cercava il professore,
ma veniva preso per pazzo (consulente- professore – spia, il cui nome inizia con la W, quello che ha
ucciso Berlioz al Patriarse). Guardò tutti i tavoli, ma non lo trovava – viene dato per sconvolto dalla
morte, si scagliarono contro Ivan, che fu portato al manicomio da Riuchin.
Clinica costruita da poco sulle rive del fiume nei pressi di Mosca – il dottor Stravinskij fa tutte le
domande del caso, lui è nervoso – ma lei è in una clinica, non le faremo nulla se non sarà necessario.
Ivan racconta tutto, del professore, della Moscova, di come lo voleva prendere, di Ponzio Pilato, ma
il dottore è accondiscendente, a quanto pare pensa che sia matto. Cerca di chiamare la polizia, vuole
andare via e gli fanno una puntura per calmarlo – lo lasciano andare… e lui si addormenta, dicendo
“quello che mi interessa è Pilato…Pilato…” – lo portano via, in una stanza.
Il dottore dice che Ivan è affetto da ipereccitabilità motoria, delirante schizofrenia e nichilismo.
Pensano che il consulente sia dovuto ad allucinazioni.
“Mosca era lì, si sentiva che ti sarebbe venuta addosso, per inghiottirti!” – Riuchin tornando indietro
è sconvolto, dalla situazione e dalle offese che gli ha recato Ivan sul suo modo di scrivere (“non credo
in nulla di quello che scrivo…”) ed era consapevole che della sua vita non poteva cambiare nulla, per
questo beveva.
Stepan Bogdaevic Lechadeev, direttore del Teatro di Varietà, che condivideva un appartamento di 5
piani sulla Sadovaja con Berlioz. Appartamento numero 50 che godeva di una reputazione ambigua,
che fino a due anni prima apparteneva a una gioielliera che affittava 3 camere su 5 – al loro tempo
iniziavano cose strane, gli inquilini sparivano e l’appartamento era visto come maledetto e iniziarono
a svilupparsi leggende. Da quando i due avevano iniziato ad abitare lì, erano iniziate a succedere cose
strane, a partire proprio dalle loro consorti, sparite.
È mattino, si sta svegliando, è nella sua stanza e si vede riflesso nello specchio in modo strano – poi
vede il diavolo seduto lì, che gli aveva preparato la colazione post-sbornia, con vodka, pane bianco,
caviale, funghi porcini marinati (ma cosa ci fa lì uno sconosciuto con vodka e cibo?!?!).
Gli dice chi è, alla fine – professore di magia nera, Woland, gli dice che aveva ricevuto il benestare
per fare 7 spettacoli e che doveva essere lì il giorno dopo per mettersi d’accordo sui particolari. Ma
Stepa è sconvolto, principalmente perché non si ricorda niente e giura pensando che quel tizio lui il
giorno prima non l’aveva visto. Guardando il contratto però c’è la sua firma! E gli erano stati dati un
anticipo di 10mila rubli per gli spettacoli, di cui lui aveva la ricevuta.
Allora decide di andare in anticamera verso il telefono, vede la porta sigillata (per Berlioz) – chiama
il direttore finanziario per avere delucidazioni – era così. Quando torna vede altri due, il gatto e
l’amico del professore, che gli dice essere il suo seguito, che ha bisogno di spazio e che quindi c’è
qualcuno di troppo – Stepan. Ampia critica verso la categoria di Stepa: il tizio a quadretti dice che
non fanno niente, se ne approfittano, bevono ecc. perché non capiscono il ruolo che gli è stato
attribuito. Il gatto dice che usano le macchine statali a sbaffo.
Arriva un altro uomo, che esce dallo specchio e lo manda a Jalta.
Quando la commissione arriva per ritirare i manoscritti del defunto, non c’è nessuno – invece al tavolo
c’era quello a quadretti. Dice di essere Korofev, interprete di uno che non parla la loro lingua, uno
straniero. Il presidente della cooperativa inquilini voleva sapere – al telefono l’ufficio stranieri gli
dice che era tutto accordato e che la cooperativa era pronta ad affittare per una settimana
l’appartamento a Woland per 500 rubli al giorno. Ma chiedetene di più!!! 5000 – e si ritrova a firmare
il contratto per quella cifra, così. Sta antipatico a Woland, e l’interprete chiama per dire che il
presidente ha della valuta estera, nascosta in bagno (lo anticipano). Mangiano prelibatezze, ma
suonano: entrano due persone, che vogliono andare in bagno – e invece che esserci rubli, ci sono dei
dollari. Va a vedere la cartella con il contratto, ma non c’era più niente!!! Lo portano via.
Iniziano a succedere cose strane, al vicino del presidente, al direttore finanziario – gli arriva un
telegramma con scritto che Stepa è a Jalta, ma non ci credono, pensano che sia uno finto.
Arriva il gatto, che intima di non inviare più telegrammi – Ivan Saveljevic e Varenuchka,
amministratore del teatro Varietà.
Ivan cerca di scrivere del consulente – ma non riesce bene a spiegarsi, si tormenta.
Uomo che ha conosciuto personalmente Ponzio Pilato, cosa c’è da sapere di più? Forse era meglio
chiedergli come sarebbe finita. L’uomo è mortale e alle volte muore all’improvviso. Beh ci sarà un
nuovo direttore, forse migliore del primo – che cosa sarei io, nel caso? Un cretino, sentì dire con la
voce del consulente. Inizia a sognare – il gatto, felice e sul balcone vede un uomo, che sussurra shh!
Lichadeev sparisce, Varenushka anche sparisce. Rimskij, direttore finanziario, cerca di chiamare per
capire dove sono, ma i telefoni non funzionano. A un certo punto arriva la celebrità straniera e lui era
l’unico che poteva accoglierlo, insieme ai suoi due accompagnatori; tutti i funzionari del teatro erano
incantati da quella persona – specie quando ruba l’orologio a Rimskij.
Inizia lo spettacolo – Bengalskij (sch), celebre presentatore di Mosca, fa una presentazione di Woland,
maestro di magia nera. I tre entrano in scena – si siede sulla poltrona, che ha fatto apparire lui (che
strabilia il pubblico). – dimmi Korofev, il popolo di Mosca è cambiato? Lui dice sì, guardando il
pubblico, strabiliato ancora dalla poltrona. “Hai ragione! Esternamente sono molto cambiati, come la
città! Con tram, automobili, autobus…” Tutti erano attratti, pensando fosse un preludio a un trucco
di magia. Lui però non parla con ammirazione (come invece dice Bengalskij, vergognandosi) – ma
non gli interessano quelle cose, quanto gli interessa se questi cittadini sono cambiati internamente!
Però si accorge della preoccupazione e iniziano i trucchi di magia, carte, e poi uno si trova 1000 rubli
in tasca – ma poi tutti ricevono i soldi, che cadono dall’alto. Tutti frugavano, salivano sulle poltrone,
cercavano sotto, litigano, litigano… arriva la polizia, che conduce alcuni spettatori via. Fagotto
interrompe la pioggia di denaro e Bengalskij continua, parla di ipnosi collettiva…
Fagotto dice di nuovo che è bugia, le banconote sono autentiche!!!! – poi dice che lui sta rovinando
lo spettacolo e chiese agli spettatori che cosa debba fare? Gli spettatori dissero di tagliargli la testa,
loro lo fecero! E gli spettatori erano sbigottiti, urlavano, impazziti.
Woland dice: l’umanità ama il denaro, di qualsiasi cosa sia fatto, è sconsiderata, ma ogni tanto la
misericordia riempie i loro cuori. Riattaccò la testa e scomparve tutto, le macchie di sangue e mandò
via Bengalskij con dei soldi.
Il mago era sparito dalla scena e aprirono sul palco un negozio per signore, con tappetti, vestiti
francesi, scarpe e cappellini, profumi, borsette, astucci d’oro per il rossetto. Una ragazza dai capelli
rossi, bella ma rovinata da una cicatrice al collo, sorride vicine alle vetrine come se fosse lei la
responsabile. Fagotto disse che a ciascuna donna sarebbero stati sostituiti vestiti vecchi con vestiti
parigini. Arriva la prima, che si prova diverse scarpe – esce poi con un vestito bellissimo, lei è
bellissima, le viene anche regalato un astuccio con un profumo. Di nuovo iniziò il caos, con donne
ovunque, che si provavano scarpe, vestiti ecc. – un uomo poi disse che la moglie aveva l’influenza e
che quindi voleva un ricordo per la moglie. Poi Fagotto dice che il negozio avrebbe chiuso un minuto
dopo – le donne si accalcavano e allo scadere sparì tutto: il palcoscenico era di nuovo nudo e vuoto.
A un certo punto arriva il presidente della Commissione artistica dei teatri di Mosca, Semplejavic
Arkadij, che vuole sapere il trucco dei soldi e vuole che si sappia la sorte del presentatore, perché il
suo pubblico si preoccupa. Era sul palco insieme a una donna anziana (la moglie) e una giovane –
Fagotto disse che tutto era chiaro – la massa degli spettatori esige una spiegazione. Ma a Fagotto pare
invece che non sia così. Fagotto accetta, ma dice che prima avrebbe fatto un altro trucco e smaschera
l’amante di Arkadij, dicendo che lui la sera prima non aveva fatto una riunione, ma era con lei.
Fagotto definisce quel trucco come smascheramento, che voleva lo smascheramento dei trucchi.
La polizia, curi