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VICENDE EDITORIALI
Ebbe a che fare con la censura sia da vivo che da morto. Dopo la sua morte la moglie continuò a sistemare e correggere il
manoscritto. All’inizio degli anni ’60 tentò di pubblicare il testo. Questo era un periodo particolare: Periodo del Disgelo.
Questo perché è segnato da una relativa e minima apertura e critica al governo di Stalin; al momento il capo del partito è
Krushov che per affermare il suo potere cerca un minimo di differenziarsi da Stalin. Tra il 1966-67 uscì il romanzo in una
versione pesantemente censurata nella rivista <<Moskva>>. Nel 1967 alla vedova di Bulgakov venne consentito di andare
all’estero e nello stesso anno a Parigi esce la prima edizione non censurata in russo (presso la casa editrice UMSA-Press). Ci
sono due tipi diversi di pubblicazione —> Sam is dat: edizione clandestina (fogli battuti a macchina) che circolava di mano in
mano, veniva fotocopiata o ricopiata e pian piano si sviluppava in Unione Sovietica; Tam is dat: case editrici all’estero che
pubblicavano in russo. Il romanzo però non è ancora finito, perché ci sono problemi per quanto riguarda le sue intenzioni, le
correzioni della moglie. Nel 1969 Esce a Francoforte un’edizione dove sono evidenziati gli interventi della censura sovietica.
Nel 1973 esce in Unione Sovietica la prima edizione completa del romanzo (ma con delle differenze rispetto all’edizione
occidentale). Nel 1989 Esce a Kiev una nuova edizione e nuova versione del romanzo sulla base dello studio dei manoscritti e
della redazione della vedova dello scrittore.
TRE LINEE NARRATIVE
Il Maestro e Margherita
Ponzio Pilato
Storia di Woland e della sua corte
Le tre linee si intrecciano tra di loro. Il maestro compare nel romanzo grazie al suo rapporto con Margherita e alle sue vicende
con la censura. A un poeta fedele al partito viene commissionata una opera contro la religione; prima scena è della discussione
tra questo poeta e l’editore dell’opera che sostiene che lui abbia reso vivo Cristo, mentre non avrebbe dovuto farlo. In questo
dialogo si inserisce Woland e da qui il discorso si sposta su altre domande; se Dio non c’è cos’è l’uomo? Woland fa notare
che l’uomo è immortale e qualche volta è improvvisamente mortale: allude al destino del poeta. Il dialogo del primo capitolo si
conclude con Woland che dice che Cristo è esistito, non è una convinzione personale e non c’è bisogno di una testimonianza.
Da qui parte l’espediente per raccontare la storia di Ponzio Pilato. Questa storia è quella che racconta il Maestro nel suo libro.
I personaggi principali entrano nelle diverse linee narrative. I personaggi vivono nella Mosca degli anni ’30, ma la storia di
Ponzio Pilato ricollega il maestro all’antichità: ci sono diverse dimensioni: spaziale (Mosca), temporale (Diavolo, Cristo) e la
dimensione di Gerusalemme.
INCIPIT
[Testo 1 Bulgakov] Scena iniziale: descrizione dei due personaggi, attenzione particolare per i vestiti. Importante è il tono di
questa narrazione e i segnali del narratore nella descrizione della scena. Di fatto è l’incontro di due persone in una sera di
maggio. Nella scena c’è qualcosa di particolare: nonostante l’afa nessuno è andato al parco: il narratore dice “spaventosa
serata di maggio”, quindi di fatto anticipa ciò che verrà. Nella scena al chiosco i due chiedono da bere, ma l’inserviente
risponde che non c’è nulla: la sua risposta è emblematico del “byt” sovietico —> ovvero il vivere quotidiano sovietico. La sua
risposta e il fatto che “sembrò quasi offesa” riassume il vivere sovietico, come in un rapporto conflittuale tra il cittadino e gli
impiegati, il loro modo di rapportarsi al pubblico. Questa è la scena che precede l’apparizione di Woland. Questa dimensione
strana che si percepisce continua, Berlioz si sente male, sente quasi un colpo al cuore ed è un presentimento dei tragici
avvenimenti che seguiranno. Berlioz ha una visione di un uomo trasparente che fluttua vestito a quadretti, la sua reazione non
può essere; ma il narratore dice “ma questo sta accadendo”. Tutto ciò sottolinea il sostrato tragico e allusione agli eventi
futuri.
Woland che è il Diavolo. Nella letteratura viene spesso legato all'assunzione di alcool. Quando si inserisce Woland i due stanno
parlando del fatto che Dio non esiste. Woland appare ai due personaggi come uno straniero perché parla perfettamente russo
ma con un forte accento. Anche la sua descrizione fisica è avvolta nel mistero. Nella descrizione di Woland c’è una continua
allusione a quello che accadrà. Colpisce il fatto che è asimmetrico: ha un sopracciglio diverso dall’altro, metà dei denti di un
tipo e metà di un altro, ha un occhio diverso dall’altro. Questa è la descrizione dello straniero che compare: si interessa
dell’esistenza di Cristo. Inoltre inserisce un quesito nuovo: se l’uomo non ha Dio chi è che governa la vita dell’uomo? Quindi
sposta l’attenzione da Dio all’uomo. Parlano di Kant che aveva dato le sue motivazioni sulla inesistenza di Dio e ne da una sua.
Berlioz non conosce Kant e dice che potrebbero sbatterlo in un campo di concentramento. Woland insiste sulla questione
dell’uomo. Bezdionni risponde che l’uomo governa la sua vita. Successivamente Woland farà predizioni sul futuro/fine dei due
personaggi: Berlioz che muore sotto un tram e l’amico che viene spedito in manicomio e gli taglieranno la testa. Compare in
questo primo capitolo solo la linea narrativa di Woland e successivamente quella di Ponzio Pilato.
FONTI LETTERARIE “Le avventure di Cicikov”
Gogol’ è una delle principali fonti di Bulgakov: aveva scritto ambientato a Mosca, dove lui e il
“Anime morte”:
suo servo hanno una serie di avventure, che nella loro struttura ricordano le avventure di Cicikov nelle
smascheramento delle anime morte e del male. Anche nelle “Veglie…” compare la figura del Diavolo anche in senso
comico.
Hoffman : che era già stato per Gogol’ un modello.
Faust di Goethe : epigrafe all’inizio del romanzo che corrisponde al ruolo di Woland nella Mosca contemporanea; Woland
che è il male punisce e smaschera. Nome della protagonista è Margherita; tema dell’infanticidio —> Margherita incontra
madre che aveva soffocato suo figlio appena nato, stessa cosa che Margherita del Faust aveva fatto col figlio. Altra
somiglianza è il bastone di Woland, che come pomello ha il cane barbone —> Mefistofele compare a Faust come un
cane. Ognionny j angel; Merezkovskij.
Brjusov, Il procuratore della Giudea
Anatole France, (1980)
LA LINEA NARRATIVA DI WOLAND
Scorrendo la struttura del romanzo si nota che i primi capitoli sono quasi dominati dalla figura di Woland e delle avventure del
suo seguito a Mosca. Woland: rappresentazione del diavolo, nel 1 capitolo viene descritto in modo esaustivo —> evidente è la
asimmetria tipica del personaggio (occhi diversi, denti con metalli diversi, alto ma non enorme, sembrava zoppicare ma di fatto
non lo faceva). Oltre l’aspetto fisico colpisce l’accento di Woland: accento straniero che a volte c’è a volte no; la sua
professione non è chiara, quando appare i due personaggi in scena si interrogano sulla sua nazionalità, sul modo in cui parla
russo; lo chiamano infatti straniero. Woland è un turista straniero ma è anche un professore di magia nera, chiamato come
esperto a Mosca (consultant), è un perito. Nei capitoli successivi viene chiamato artista: prestigiatore straniero che viene
chiamato a Mosca per insegnare i trucchi e far vedere cosa sa fare. Riprende anche l’epigrafe del romanzo (tratta dal Faust):
“Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene”. Questa frase racchiude il compito
di Woland nella Mosca del maestro e Margherita; esegue una serie di trucchi ad una serie di persone. All’interno di questo
filone narrativo si trova una carrellata di personaggi che rappresentano la società di Mosca: il direttore del teatro, direttore
finanziario, direttore del condominio di Berlioz. Serie di personaggi che come in una grande galleria danno un quadro preciso
della società di Mosca di questo periodo. Woland e il suo seguito “inducono in tentazione”, ovvero ciò che dovrebbe fare il
diavolo, quindi mettono in crisi il sistema sociale tramite le loro magie, macchinazioni. La loro azione assume i tratti non solo di
un malo scherzo del diavolo tentatore, ma mettono in crisi il sistema marcio e mettono in evidenza gli aspetti più negativi dei
personaggi che rappresentano questa società. L’opera maligna del diavolo si rivela una sorta di strumento di giustizia che
smaschera l’ipocrisia, la malvagità e l’incompetenza dei personaggi che vengono messi in ridicolo dai Woland e il suo seguito.
Per ogni personaggio si potrebbe considerare cosa gli viene fatto da Woland e il suo seguito e le sue malefatte.
IL SEGUITO DI WOLAND
Korov’ev - fagotto : questo personaggio indossa un vestito a quadretti.
Kot Begemot : gatto, che viene descritto come un enorme gatto peloso e paragonato ad un ippopotamo. É una figura
immaginaria che già nella Bibbia di Giobbe si trovava, prima non era un gatto, ma aveva sembianze di un ippopotamo nel
romanzo di Bulgakov.
Hella : vampira; ha un ruolo secondario nel romanzo e nel seguito. Aiuta Woland e i suoi uomini, lei vampirizza un uomo,
spaventa un direttore, aiuta Margherita a prepararsi per il gran Sabba che deve presiedere. Pare che per questo personaggio si
sia ispirato ad una tradizione precedente; così venivano chiamate le ragazze morte prematuramente e venivano considerate
degli spiriti nell’isola di Lesbo.
Azazello : partecipa anche lui alla punizione-giustizia inscenata. Ha una zanna, è guercio e ha i capelli rossi. È un
personaggio d’azione, che viene utilizzato soprattutto per parlare con Margherita e quando lo fa si rivolge a lei in modo diretto
tanto che Margherita si offende mortalmente: scambia la proposta del servo per una proposta indecente, l’incontro è spesso
sul punto di naufragare. I due personaggi sono incompatibili.
Hanno un ruolo importante nello smascheramento dei personaggi moscoviti. Compaiono altri personaggi. Importante è che
questa schiera di personaggi assume questo significato, che riguarderà anche Maestro e Margherita. Non solo svela l’ipocrisia
dei personaggi, ma è colui che realizza la condanna del Maestro e Margherita, è chiamato a portare il loro destino e a
obbedire ad una volontà finale che è quella di Cristo.
LO SMASCHERAMENTO (dissipazione delle nubi).
Woland come s