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Sviluppo della radio in Europa
Si profilarono 2 modelli: quello Europeo basato sul monopolio e sul controllo statale della radio e quello USA basato sull'iniziativa privata.
L'Olanda fu la prima nel 1919 a fornire trasmissioni regolari. In GB le trasmissioni iniziarono nel 1920.
Ma per le circostanze storico politiche e sociali, era sullo Stato che il sistema radiofonico europeo si doveva appoggiare per tentare di affermarsi. Nella dimensione europea, la radio era considerata un bene pubblico che offriva un servizio alla collettività.
In GB fu creata la BBC nella quale si riunirono 6 aziende produttrici e venditrici di radio. La BBC non veniva finanziata dalla pubblicità, ma dal pagamento di un canone. Dopo la crisi del mercato radiofonico britannico, nel '27 la BBC cambiò nome in British Broadcasting Corporation e lo Stato ne acquistò gran parte, per farne una proprietà pubblica. La BBC non poteva fare pubblicità, nonostante W Churchill.
si oppose perché favorevole a un sistema di radiofonia privata e commerciale. I principi guida della BBC erano: istruzione, informazione e intrattenimento, ma con indirizzo pedagogico. Cmq la BBC riuscì a conquistarsi un discreto margine di libertà. Italia e Germania i regimi totalitari puntarono sulle potenzialità propagandistiche che la radio poteva realizzare. Negli USA Roosvelt inaugurò le fireside chats trasmesse alla radio, nelle quali i Presidenti si rivolgevano direttamente al pubblico.La radio in Italia
Le trasmissioni radiofoniche in Italia si svilupparono solo a partire dagli '20. L'avvio e il successivo sviluppo della radio furono accompagnati dall'instaurarsi del regime nazista. L'inizio ufficiale ebbe luogo nel 1924, quando il diritto di radiodiffusione fu concesso in esclusiva all'Unione Radiofonica Italiana (URI). Nel 1927 l'URI divenne EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche). Era previsto un...
Abbonamento e all'inizio, per ragioni di maggior benessere, la radio si diffuse soprattutto nel Nord Italia. Inizialmente il regime organizzò un progetto pubblico orientato a diffondere la radio nelle scuole di campagna come ascolto collettivo: la radiorurale. Nel '37 l'abbassamento dei prezzi determinò il lancio sul mercato della Radio Balilla. Si svilupparono rubriche radiofoniche, commedie musicali, riviste etc. La pubblicità cominciò a divenire una risorsa fondamentale per la radio. Presto il regime intuì nella radio la possibilità di uno strumento di propaganda, ma ciononostante, la propaganda fascista mancò di una vera strategia. Quando apparve la Tv, il mercato radiofonico sembrava destinato al declino, ma con l'invenzione dei transistor, che permettevano di realizzare delle radio di modeste dimensioni, questo pericolo fu scongiurato. In IL CONFRONTO CON LA9 Europa si cominciarono a diffondere le prime radio pirata.
Negli anni '80 venne inventato il walkman. Nel 1944 l'EIAR divenne RAI. Nacquero molte radio pirata e successivamente delle radio private che potevano trasmettere a livello locale. La radio risalì la china nelle preferenze degli italiani, soprattutto negli anni '70, con le nuove emittenti private. Nel '76 vennero legalizzate le radio private e radio 105 divenne la prima stazione radio a diffusione nazionale. Autoradio e ascolto radio tramite Internet grazie al DAB (digital audio broadcast) che consente di trasmettere oltre al sonoro, anche immagini e parole. La televisione seconda rivoluzione inavvertita La tv è senza dubbio il media più democratico (non è richiesta alfabetizzazione come per il giornale). Proprio per la sua larga accessibilità, la tv si è diffusa come mezzo di comunicazione di massa in grado di raggiungere grandi pubblici. La Tv si è venuta identificando conL'ambienteL MEDIA PIÙ POPOLARE domestico. Un consumo che dalla visione collettiva è divenuto prettamentea consumo individuale. Recentemente si è sviluppato il narrowcasting conTv a tema.
Nel '35 la G diede il via al primo programma televisivo del mondo,ERtrasmesso per 4 ore e mezza alla settimana. Nello stesso anno furonotrasmesse le Olimpiadi di Berlino.
Nel '36 la GB avviò con la prima emittente pubblica la BBC unaprogrammazione quotidiana, anche se solo di 2 ore e limitata a Londra e dintorni.
DEL LA RADIO Negli USA lo sviluppo della tv si concretizzò intorno al '39, quando la RCAusò una telecamera per diffondere il discorso inaugurale del Presidente Roosvelt. Come per la radio, Sarnoff intuì le potenzialità del nuovo media.
Nel '53, vennero prodotti i primi televisori a colori e nel '56 fu predispostala videoregistrazione.
L'ONDA LUNGA La diffusione della Tv divenne
La pubblicità televisiva ha avuto un impatto significativo a partire dagli anni '50. A soffrirne maggiormente è stato il cinema. La TV è diventata la terza attività giornaliera dopo il lavoro e il sonno. La prima pubblicità è stata quella della Bulova nel '41. La pubblicità televisiva è stata ridimensionata a seguito dello scandalo payola (bustarella) emerso nel quiz Twenty-One, nel quale si facevano vincere i telespettatori più telegenici che assicuravano più alti indici di ascolto. Successivamente si è optato per lo spot. La TV ha adottato palinsesti generati dall'esperienza radiofonica e ha proposto un tipo di offerta detta "generalista" con l'obiettivo di attrarre il maggior numero di spettatori. I networks televisivi hanno iniziato a offrire i loro programmi a stazioni locali affiliate e in un secondo momento queste stazioni si sono raggruppate in syndications, ovvero circuiti televisivi che presentavano offerte televisive in comune. La TV ha accolto i telefilm.
Che prevedevano l'interruzione pubblicitaria a un certo punto della storia. Altri spettacoli introdotti furono: game show, telegiornali. In seguito fu introdotto il VHS e il DVD.
A TV VIA CAVO PRIMO ESEMPIO DI NARROW CASTING
Alla fine dei '40, in USA cominciarono a diffondersi i cable operator systems che attraverso linee via cavo trasportavano il segnale televisivo nelle case di chi voleva usufruirne. Tale sistema produceva immagini più nitide. Questa possibilità convinse le società ad offrire dei canali a pagamento.
Il 1° tentativo di pay tv via cavo fu quello della Subscription tv del 1964 in Califoria, ma venne ostacolato dai grandi networks. La Corte suprema si espresse in senso favorevole alle pay, impedendo però la diffusione di alcuni eventi (es. sport).
Nel 1972 il gruppo Time lanciò una TV a pagamento che trasmetteva cinema e sport: l'Home box office HBO.
Agli inizi degli anni '70, una legislazione più snella e
gli sviluppi della tecnologia satellitare, favorirono il diffondersi della tv via cavo. Durante l'amministrazione Kennedy, la NASA lanciò il 1° satellite intercontinentale. Il primo evento internazionale trasmesso via satellite, fu le olimpiadi di Tokio, inoltre, nel '69 fu trasmesso lo sbarco sulla luna. L'HBO optò per una modalità di trasmissione che metteva in comunicazione satellite e cavo, raggiungendo così una copertura nazionale. Nel 1976, Ted Turner, diede vita alla CNN. Negli anni '90 la rivoluzione digitale rese possibile la distribuzione culturale al posto della produzione culturale. La via italiana alla tv passando per gli Stati Uniti La tv opera nella convivenza di 2 sistemi produttivi: - Quello statunitense, improntato a una visione commerciale - Quello della maggior parte dei paesi europei, orientato al broadcasting pubblico di proprietà statale. In Europa accanto ai monopoli pubblici verso gli anni '70, siIn ITA il sistema TV si configurò prima come monopolio dei partiti, poi con l'avvento delle reti Fininvest, come duopolio. La tv Italiana nel 2004 ha compiuto 50 anni e fu proprio nel '54 che la RAI divenne da Radioaudizioni Italia a Radiotelevisione italiana, proprio per legittimare la comparsa del nuovo media. Il finanziamento avveniva con il pagamento del canone, affiancato dalla pubblicità. La tv che inizialmente si guardava nei locali pubblici, a causa del suo alto costo, conquistò subito il pubblico italiano. Da un punto di vista sociale, la TV innescò un processo di alfabetizzazione e fu strumento di aggregazione. Anche la Chiesa cattolica, superate le iniziali diffidenze, individuò nella Tv uno strumento dalle grandi potenzialità per una potente forma di integrazione e controllo sociale. La Rai divenne la più importante industria culturale, ma non senza ostilità di gran parte
del ceto intellettuale e politico. Non a caso, infatti, nel '54 (anno di nascita della tv italiana), la Einaudi pubblicò Minima moralia di Adorno (Scuola di Francoforte), nel quale criticava fortemente la tv. In Italia la diffusione della TV giocò un importante ruolo sociale, in una realtà che stava vivendo un'importante trasformazione economica e politica e che in pochi anni trasformò il paese da agricolo a industriale. Processi che la TV italiana spesso riuscì a rappresentare, presentando tante italie. Come l'originalità italiana per il cinema, la tv svolse una funzione di coesione culturale e identitaria della collettività nazionale. La tv italiana più che modificare la società italiana, l'ha accompagnata in un momento di grande trasformazione culturale, politica e sociale. Uno strumento di ineuguagliabile unificazione nazionale. L'avvento della Tv ha coinciso con i grandi mutamenti dovuti ai processi diLa modernizzazione che in Italia sono avvenuti molto rapidamente. In Italia la TV ha preceduto i processi di scolarizzazione di massa, modificò irapporti spazio-temporali allargando i confini di una mobilitazione sociale e culturale diffusa in gran parte della popolazione italiana.
I primi 20 anni della Tv italiana, furono contrassegnati dal monopolio pubblico RAI e dalla direzione generale (60-74) di Ettore Bernabei. La TV divenne in breve tempo il primo medium di massa, capace di competere con qualsiasi altra forma di intrattenimento. Inizialmente l'offerta di trasmissioni televisive era di poche ore al giorno e suddivisa in 3 generi: spettacolo, cultura, informazione (ricalcando il modello GB della BBC).
Inizialmente c'era una fascia oraria dedicata ai ragazzi (17.30-19) e una per gli adulti (20.45-23.00) preceduta dal telegiornale. Per indurre facilmente gli spettatori all'appuntamento serale, si suddivisero i giorni della settimana a seconda della tipologia del programma.
programma:L : filmUNED&Ig