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FOGLIE:
1) basali: tondeggianti/cuoriformi,dentate, lungamente picciolate;
2) caulinari inferiori: formate da 3 foglioline;
3) culinari superiori: bi/tri pennatosette lineari o intere.
FIORE: riuniti in ombrelle formate da 8-12 raggi e sono più o meno bratteate, sono bianchi.
FRUTTO: 2 piccoli achenio che formano un diachenio, sono ricoperti di peli setolosi e rigidi,sono
giallo-verdastri con numerose sacche oleifere
DROGA: diacheni
CATEGORIA: carminativi ed espettoranti.
UTILIZZO: carminativi ed espettoranti.
STORIA: È una delle spezie più antiche, diffusa tra gli Egiziani, i Greci e soprattutto i Romani che
la usavano per insaporire piatti a base di pollo, maiale, verdure e piccoli dolcetti speziati che
venivano servirti come digestivo.
Annaffiatura: si accontenta delle piogge. Saltuariamente
Esposizione: molto soleggiata
Terreno: ricco, fertile, ben drenato, asciutto
Nome comune: Finocchio
Nome scientifico: Foeniculum vulgare
Famiglia: Apiaceae
PIANTA:erbacea bienne o perenne, comune nella regione mediterranea. fusto eretto, cilindrico
glabro e ramificato h max 2m. Esistono 2 varieta:
1) varieta vulgare= finocchio amaro;
2) varieta dulce= finocchio dolce.
FOGLIE:amplessicauli, con guaina molto spessa e lamina fogliare divisa in laccinie e apice
appuntito.
FIORE:gialli portati in infiorescenze ad ombrella terminali.
FRUTTO:diacheni cilindrici con coste sporgenti, hanno forte odore di anice.
DROGA:diacheni
CATEGORIA: carminativi ed espettoranti, la radice è un valido diuretico.
STORIA: La storia del finocchio comincia dalla pianura di Maratona, località della Grecia che fu
teatro della famosa battaglia che vide affrontarsi Ateniesi e Persiani, dove in origine il finocchio
cresceva spontaneo e proprio per questa ragione gli antichi lo chiamavano marathon.
COLTIVAZIONE: Il finocchio preferisce terreni fertili e profondi, ben drenati, ricchi in sostanza
organica e ben dotati in elementi nutritivi per poter sviluppare un apparato radicale forte e ben
approfondito. Sono da evitare i ristagni di acqua ed i terreni troppo sciolti. Preferisce i terreni con
una reazione attorno alla neutralità, pH 5,8-6,9.
Nome comune: Genziana
Nome scientifico: Gentiana lutea
Famiglia: Gentianaceae
PIANTA: erbacea perenne con fusto cilindrico semplice ed eretto, glabra, cresce tra 1000-2000m
sulle Alpi, in Europa centrale e meridionale e in Asia minore.
FOGLIE:
- basali: grandi, ridotte nel picciolo con nervature ben evidenti
- caulinari: decrescenti verso l alto, opposte, sessili, lanceolate, amplessicauli.
FIORE: grande dimensioni, giallo, riunito in fascetti all'ascella delle foglie superiori, calice a forma
di spata, corolla stellata divisa da 5 a 9 lobi con stami con lunghe antere rosse.
FRUTTO: capsula ovoide appuntita
DROGA: rizomi e radici raccolti in autunno.
CATEGORIA: eupeptici, stimolante dell'appetito, stomachico.
STORIA: Plinio ci racconta che il nome della Genziana deriva dal greco ghentiané, derivato a sua
volta da Genthios, nome del re dell’Illiria che per primo l’avrebbe scoperta. Ma ciò è poco
credibile, giacché non ci sono elementi storici probanti tali possibilità.
COLTIVAZIONE: La genziana predilige climi freschi e sufficientemente piovosi, terreni ben
drenati e non pesanti, derivanti sia da substrati sia calcarei che silicei.
Nome comune: Centaurea minore
Nome scientifico: Centaurium minus
Famiglia: Gentianaceae
PIANTA: erbacea annuale o bienne h max 60cm.
FOGLIE:
- Basali: raggruppate in rosette, ovali e sessili
- Apicali: opposte, oblunghe, piu piccole
FIORE: rosa riuniti in infiorescenze cimose
FRUTTO: capsula deiescente con 2 valve
DROGA: sommità fiorite
CATEGORIA:amaro-tonico, colagogo, febbrifugo.
COLTIVAZIONE: non va annaffiata spesso, anzi prima di annaffiarla lasciare che il terreno
rimanga asciutto per 2 giorni dopodiché ogni 2/3 settimane bagnare il substrato profondamente.
Necessita alcune ore al giorno di sole.
Nome comune: Peperoncino
Nome scientifico: Capsicum anuum
Famiglia: Solanaceae
PIANTA: erbacea annuale importata dal sud America coltivata nella regione mediterranea h max
1.20m, ramificata.
FOGLIE: alterne oblunghe-lanceolate, lungamente picciolate raggruppate a 3 di cui una più grande.
FIORE:bianchi con calice poco sviluppato e corolla a 5 petali stellati
FRUTTO: peperonide, bacca globosa e bislunga può essere giallo rosso o verde
DROGA: frutto
CATEGORIA: eupeptico, rubefacente, antireumatico.
STORIA: Originario del Messico, dove era già presente cinquemila anni prima di Cristo, venne
importato in Spagna dal medico e biologo Diego Alvarez Chanca che ne portò alcune piantine in
Europa.
Annaffiatura: regolare, ma senza eccedere per evitare i ristagni
Esposizione: in pieno sole. Teme l'eccesso di calore e freddo
Terreno: soffice e arricchito
Nome comune: Lavanda
Nome scientifico: Lavandula angustifolia
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: sufrutico sempreverde, con rami giovani erbacei e quadrangolari, originaria delle zone
mediterraneo.
FOGLIE:opposte, colore verde-cenere, molto strette, lineari o lanceolate, e all'ascella delle foglie ci
sono foglie più piccoline
FIORE:i fusti fiorali sono nudi al di sotto dell'infiorescenza; le infiorescenze sono a spicastro, i fiori
sono molto piccoli ognuno portato all'ascella di una brattea ovale bruno-rossastra, il calice è
leggermente pubescente e color bluastro la corolla è blu-violacea con 4 stami.
FRUTTO: tetrachenio
DROGA: sommità fiorite fresche raccolte prima della completa apertura fiorale.
CATEGORIA: neurodepressori, cicatrizzante, antiemetico.
STORIA: La lavanda è conosciuta ed utilizzata dall’uomo da oltre 2500 anni con impieghi che si
sono mantenuti pressoché immutati nel corso dei secoli; Egizi, Fenici ed altri popoli la impiegavano
per il profumo e nella mummificazione.
Esposizione: resiste al caldo e al freddo
Terreno: ben drenato, preferisce i suoli calcarei
Nome comune: Menta piperita
Nome scientifico: Mentha x piperita
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: erbacea perenne, 1 anno di vita presenta una radice principale e delle radichette,
successivamente la radice si trasforma in radice stolonifera e le radichette in stoloni i quali crescono
sia orizzontali che in profondità, dai nodi delle radici partono verso l alto i fusti eretti e ramificati di
colore verde-rossastro.
FOGLIE: opposte, ovali-oblunghe, margine seghettato, acute finemente pubescenti nella pag
inferiore x presenza di peli corti e rigidi e piccole ghiandole, sono di colore verde brillante.
FIORE: infiorescenze a spicastro terminali, con calice persistente e corolla imbutiforme e labiata di
colore viola-rosso.
FRUTTO: tetrachenio
DROGA: sommità fiorite che producono olio
CATEGORIA: stimolante, antispasmodico, stomachico, carminativo.
LEGGENDA: Ovidio narra che la ninfa Myntha di bellezza stupefacente venne trasformata nella
pianta della menta da Proserpina, moglie gelosa di Plutone, ed il suo caratteristico profumo gli fu
donato dal dio come ultimo gesto d’amore.
COLTIVAZIONE: La menta si adatta molto bene a quasi tutti i climi, preferendo temperature miti,
non teme le gelate o le brinate tardive, richiede esposizione al sole.
Predilige terreni freschi, sciolti, profondi e fertili.
E’ sconsigliata la sua coltivazione in suoli argillosi, umidi e freddi durante l’inverno, in terreni con
ristagno idrico, poiché, in questo caso, è più frequente la comparsa di malattie fungine.
Nome comune: Melissa
Nome scientifico: Melissa officinalis
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: erbacea perenne h max 1m, fusti eretti e ramificati, originaria dell'Europa meridionale e
Asia occidentale, coltivata anche in Africa e America.
FOGLIE: opposte, picciolate, ovate-cuoriformi, margine dentato, pubescenti perché peli di
rivestimento e peli secretori.
FIORE: infiorescenze a verticillastro, con corolla labiata e tubuliforme, calice persistente e di colore
prima bianchi poi gialli.
FRUTTO: tetrachenio
DROGA: foglie
CATEGORIA: neurodepressori, antispasmodico, stomachico, carminativo.
STORIA: Pur essendo nota fin dall'antichità, fu solo nel X secolo che si cominciarono a conoscere
le molteplici proprietà della melissa e ad apprezzarla come cordiale contro la malinconia.
Annaffiatura: sporadica
Esposizione: luogo semi-ombreggiato
Terreno: bello drenato
Nome comune: Rosmarino
Nome scientifico: Rosmarinus officinalis
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: arbusto sempreverde con portamento cespuglioso, molto ramificato, i rami giovani sono
pubescenti, originario della zona del mediterraneo.
FOGLIE: opposte, strette, allungate, lineari o lanceolate, sessili, coriacee, verde scuro nella pagina
superiore e biancastre nella pagina inferiore per presenza di peli di rivestimento, margine intero
leggermente revoluto
FIORE: ermafroditi, sessili, in lunghe infiorescenze a spicastro bratteate.
Calice campanulato, tegumentoso;
Corolla di colore lilla-viola azzurra, bilabiata, con 2 stami inseriti alla fauce della corolla;
Ovario supero formato da 4 logge uniloculate.
FRUTTO:tetrachenio
DROGA: foglie e sommità fiorite
CATEGORIA:eupeptici, carminativo, coleretico, stimolante, antispasmodico
STORIA:i romani fecero il rosmarino simbolo di amore e morte, non veniva utilizzato in cucina ma
per insaporire il vino, nel 300 già lo troviamo in uso come aroma per il cibo.
Annaffiatura: sporadica
Esposizione: luogo luminoso, sopporta bene il freddo
Terreno: bello drenato
Nome comune: Salvia officinale
Nome scientifico: Salvia officinalis
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: arbusto o suffruttico di h max 80cm, con fusto eretto, quadrangolare e ramificato,
originario della zona del mediterraneo orientale.
FOGLIE: persistenti, lanceolate, penninervie, opposte, e pagina inferiore biancastra per la presenza
di peli bianchi e lanosi, margine crenato.
FIORE: in infiorescenze a spicastro terminale bratteate;
Calice campanulato;
Corolla bi/tri labiata di colore violaceo;
Ovario formato da 4 logge uniloculate;
Androceo con 2 stami.
FRUTTO: tetrachenio
DROGA: foglie
CATEGORIA: eupeptici
CURIOSITA: Presso i Romani era considerata pianta sacra che poteva essere raccolta da persone
“elette”, vestite in un modo particolare, dopo aver fatto sacrifici con pane e vino, senza usare
utensili di ferro perché tale metallo è incompatibile con la Salvia.
Annaffiatura: non teme la siccità, ma il ristagno idrico(le foglie anneriscono)
Esposizione: posizione soleggiata e calda
Terreno: preferisce un terreno soffice, ma si adatta
Nome comune: Salvia sclarea
Nome scientifico: Salvia sclarea
Famiglia: Lamiaceae
PIANTA: erbacea bienne h max 80 cm, fusto eretto ramificato,vellutato per presenza d peli
ghiandolari e rivestime