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queste piante, farle sviluppare di più, in modo che filtrano di più e pompino di più e questo si può
fare inoculando i funghi simbionti che inducono un effetto crescita ma oltre ai funghi esistono i
batteri RIDOSFERICI che si vivono sulla radice, alcuni di essi possono essere molto favorevoli per
la pianta riescono a farla sviluppare di più l'importante è selezionarli. I batteri e i funghi
interagiscono con le radici.
GRAFICI: I microorganismi, a basse concentrazioni, non danno nessun vantaggio aumentando la
concentrazione di microorganismi c'è un effetto migliorativo ma non di grande vantaggio,
aumentando ulteriormente le piante riescono meglio a rimuovere i nitrati.
L'otteniemento di questo dati ha portato al FATTORE DI RIMOZIONE DEL NITRATO
La resa di un fitodepuratore si può ottimizzare aggiungendo microorganismi.
Le radici funzionano abbinate alla funzione aerea e insieme ai microorganismi.
Un'applicazione pratica dei fitodepuratori per per reflui urbani c'è ma non è pensabile costruire dei
fitodepuratori per futili cause in quanto la depurazione di città non è possibile però può risolvere il
problema di abitazioni isolate non raggiunte dalle fognature con grande risparmio sia per gli abitanti
sia per il comune perchè la fitodepurazione funziona anche sui reflui umani e animali.
La fitodepurazione può essere usata nel Lazio per depurare le acque e risolvere i problemi più gravi.
Tecnica introdotta 15 anni fa e all'estero è molto più diffusa in Italia di meno. Pochi sono i
professionisti che hanno le competenze di progettare questi impianti. Il depuratore normale col
passare del tempo ha problemi di manutenzione quindi ulteriori costi il fitodepuratore non è ha
quasi se non quello di togliere l'eccesso di erbacee. Abbelliscono la zona perchè possono essere
abbelliti con piante acquatiche.
IL FUSTO
E' una struttura primaria. Il fusto si origina dall'apice che prende il nome di APICE VEGETATIVO
oppure GEMMA APICALE. Quest'apice vegetativo è diverso dall'apice radicale tuttavia c'è una
zona, la zona meristematica avvolta da foglioline che vanno a rivestire l'apice a costituire la gemma.
Tra una fogliolina e l'altra ci sono i primordi dei rami. In questa zona del fusto le cellule dopo
essersi divise vanno incontro a distensione e la distensione (lontano dalla produzione di auxina) è
indotta dall'ormone auxina (acido indol-acetico) prodotto nelle gemme cioè zona apicale dopodichè
le cellule vanno incontro a differenziamento. Vediamo i fasci la parte interna è nera la parte esterna
è bianca e tra i due c'è un meristema secondario che è il cambio ( lo vediamo come una fascetta).
Questi sono fasci collaterali aperti, cioè posseggono il cambio, e vediamo anche come sono disposti
in modo ordinato lungo una circonferenza. Questi fasci sono posti nel cuore del fusto in quello che
costituisce la stele (parola “steleo” colonna), per indicare questa struttura ordinata si aggiunge il
prefisso “EU” quindi EUSTELE. Eustele perchè i fasci collaterali aperti sono disposti in modo
ordinato. La presenza del meristema secondario all'interno di un fascio consente la fusione dei
diversi fasci in un cerchio unico. E' presente soprattutto nelle gimnosperme e nelle dicotiledoni, le
monocotiledoni non hanno struttura secondaria. Ci sono però delle monocotiledoni arboree per
esempio il “tronchetto della felicità” oppure le palme, queste hanno una struttura secondaria però è
una struttura secondaria anomala. La struttura secondaria è una caratteristica delle gimnosperme e
delle dicotiledoni. Dicotiledoni e gimnosperme in struttura primaria hanno quella che si dice una
EUSTELE.
Schema di struttura primaria di una monocotiledone => La stele è la struttura centrale vediamo dei
fasci collaterali chiusi, senza cambio e disposti in modo disordinato. La parola per indicare questa
struttura è ATASSOSTELE (senza ordine),non c'è passaggio alla struttura secondaria in compenso
c'è una maggiore quantità di tessuto meccanico.
IMMAGINI:
– Sezione trasversale di monocotiledone perchè è una atassostele e il bordo nero che si vede
intorno rappresenta cellule con parete lignificata, funzione di sostegno. Nelle