Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 116
Botanica Pag. 1 Botanica Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Botanica Pag. 91
1 su 116
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

A

C La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata da 3

B zone concentriche: epidermide, corteccia, cilindro centrale. ● Si tratta del fusto o stele di una dicotilede, detto "eustele". I fasci

05. Descrivere la seguente immagine: sono collaterali sono distribuiti secondo una circonferenza e

A) si tratta di sezione trasversale di quale organo? separati da raggi midollari che collegano il midollo al cilindro

B) nominare le parti indicate dalle lettere corticale.

A

B

C

D Midollo

06. Descrivere l´anatomia della struttura primaria del fusto.

07. Descrivere l´anatomia di una sezione trasversale di fusto di pianta erbacea.

● 6/7. La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata da 3 zone concentriche: epidermide, corteccia e cilindro centrale.

Nelle dicotiledoni il "cilindro centrale" o "stele" è caratterizzato da parenchima "interfascicolare" o "raggi midollari primari" tra i fasci

conduttori e da "parenchima midollare" o"midollo" nella zona interna ai gruppi di fasci. Nelle monocotiledoni lo spessore della

corteccia è minore ed è difficile distinguere il midollo. L'epidermide è un tessuto tegumentale che si origina dal protoderma, la quale

si origina dallo strato esterno di cellule della tunica del cono vegetativo. La corteccia sono gli strati di cellule sotto l'epidermide, è

formata da tessuti parenchimatici, specialmente meccanici; se la pianta è giovane e il fusto verde, i primi strati di cellule sono

clorenchima. Il cilindro centrale o stele è costituito dai fasci conduttori, circondati da tessuti parenchimatici e meccanici, e dal

midollo. I fasci conduttori delle piante con accrescimento diametrico secondario sono detti f. "collaterali aperti" perchè presentano il

procambio (cellule meristematiche) tra xilema e floema. I "raggi midollari primari" separano i fasci collaterali.

© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 26/78

Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE

SCIENZE BIOLOGICHE

Docente: Balzan Sara

Lezione 016

01. Le cerchie annuali sono il risultato dell'azione di:

cambio

sughero

meristema apicale del germoglio

lenticelle

02. Il corpo secondario della pianta deriva da:

il fellogeno

due diversi tipi di cambio

il cono vegetativo

due meristemi primari

03. Il cambio cribro-vascolare nella foglia: nel fusto!

assume disposizione a cerchio

origina il corpo secondario della foglia

è sempre nella faccia adassiale

nessuna risposta è corretta

04. Descrivere l´anatomia della struttura secondaria del fusto.

05. Descrivere la funzione del cambio subero-fellodermico.

● 4. Le gimnosperme e parte delle angiosperme dicotiledoni presentano accrescimento secondario, in diametro, grazie a due

meristemi laterali: il "cambio cribro-legnoso" e il "cambio subero-fellodermico". I tessuti che ne derivano costituiscono il corpo

secondario della pianta. Il cambio "cribro-legnoso" detto anche "cribro-vascolare" è il meristema che origina lo xilema e il floema

secondario e i tessuti parenchimatici che li circondano. Deriva dal procambio e dalle cellule dei raggi midollari primari. Il cambio

"fascicolare" si forma all'interno dei fasci conduttori primari; il cambio "interfascicolare" si forma per differenziamento delle

cellule dei raggi midollari. Il cambio "c-l" comprende 2 tipi di c.: le "iniziali fusiformi", le "iniziali dei raggi". Le prime si

dividono originando 2 c.: una c. "madre del floema secondario" e una c. fusiforme che rimane tale; le c. "madri" si differenziano

in xilema, prodotto verso l'interno, o floema, verso l'esterno. Le c. iniziali dei raggi originano le c. dei "raggi midollari", che sono

coinvolti nel trasporto di acqua e altre sostanze (fotosintati) e nell'accumulo di nutrienti. Con la crescita in diametro del fusto i

raggi midollari primari si distanziano e tra loro vengono prodotti nuovi "raggi midollari secondari".

● 5. Il cambio "subero-fellodermico" o "fellogeno" è un meristema secondario laterale formato da un monostrato di c. cubiche che

originano "sughero" verso l'esterno e "felloderma" verso l'interno. Fellogeno, sughero e felloderma costituiscono il "periderma". A

maturità, le c. di sughero muoiono. L'impermeabilità del sughero fa si che tutti i tessuti ad esso esterni muoiano per mancanza di

nutrienti e acqua. L'insieme dei tessuti all'esterno del fellogeno è detto "scorza" o "ritidoma". Le "lenticelle" nel periderma

permettono gli scambi gassosi, si formano dove erano presenti uno o più stomi; in autunno le regioni interne delle lenticelle

suberificano, chiudendole, in primavera il nuovo fellogeno deriva dalla ripresa dell'attività del cambio s-f spinge i tessuti verso

l'esterno e fa riaprire le lenticelle. Lo "xilema secondario" o "legno" è costituito da trachee e/o tracheidi circondati da tessuti

parenchimatici, meccanici, secretori. Ha un sistema assiale con funzione di conduzione, meccanica, riserva; un sistema radiale con

funzione di collegamento trasversale e riserva. Il "floema secondario" o "libro" o "cribro" è costituito da sistema assiale, con tubi

cribrosi o c. cribrose, parenchima, fibre, sclereidi, e sistema radiale, con parenchima dei tubi midollari.

© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 27/78

Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE

SCIENZE BIOLOGICHE

Docente: Balzan Sara

Lezione 017

01. All´estremità della radice, è presente:

la piumetta

la cuffia

la radichetta

la banda

02. La regione della radice che presenta la banda di Caspary é:

il rizoderma

l´endoderma

l´epidermide

il sughero

03. I peli radicali:

sono pluricellulari

non sono vivi

aumentano la superficie di assorbimento

trasportano prodotti della fotosintesi

04. Descrivere l´anatomia dell´apice della radice.

● L’apice radicale è la zona sotto alla cuffia che si divide per mitosi aumentando il numero di cellule della radice.

All’apice della radice ci sono cellule meristematiche (meristema apicale). -L’apice radicale è composto da tre tessuti. Il

rizoderma è l’epidermide della radice che si origina dal meristema primario (protoderma). Il meristema fondamentale è

il meristema primario che origina i tessuti parenchimatici della corteccia. Il procambio è il meristema primario che

origina il tessuto vascolare del cilindro centrale. Il centro quiescente è la zona centrale del meristema apicale le cui

cellule si dividono raramente. © 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 28/78

Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE

SCIENZE BIOLOGICHE

Docente: Balzan Sara

Lezione 018

01. Il velamen riveste:

pneumatofori

radici aeree

radici accessorie

austori

02. Osserva la figura e scegli tra le opzioni il nome dell'organo indicato dal punto di domanda:

radici contrattili

austori

radici secondarie

pneumatofori

03. Descrivere 4 tipi di radici "specializzate".

04. Descrivere la classificazione delle radici specializzate.

● 3/4. Esistono radici specializzate, generalmente legate a particolari ambienti: l'organizzazione interna di tali radici rimane

costante dal punto di vista anatomico ma le funzioni variano. Radici tuberizzate o "rizotuberi" o "bulbotuberi", sono radici

ingrossate, con il parenchima corticale specializzato nell'assorbimento e contenimento di sostanze di riserva. Pneumatofori o

"radici respiratorie", sono radici aeree specializzate in grado di assorbire O dall'ambiente epigeo, caratteristiche di terreni poveri di

O a geotropismo negativo. Austori, le tipiche radici delle piante parassite che penetrano nei tessuti conduttori della pianta ospite per

dell'ospite. Possono essere epigee (Cuscuta) o ipogee (Orobanche). • Radici di

succhiarne il contenuto, assorbire sostanze nutritive

piante di mangrovie, foresta costituita da piante prevalentemente legnose, che si sviluppa sui litorali bassi delle coste marine

tropicali, la cui caratteristica è la presenza di "radici accessorie" che sollevano il tronco dal fango. Radici contrattili o "radici a

trazione", sono le radici avventizie che bulbi, tuberi e rizomi emettono per fissarsi meglio al terreno e controllare l'interramento

della base del fusto, per mantenere la giusta profondità anche in occasioni sfavorevoli, dotate di un parenchima corticale in cui

avvengono cambiamenti dello stato di turgore. • Radici aeree o "pendenti", sono le radici avventizie di molte orchidee epifite che

vegetano su alberi tropicali, sono rivestite dal "velamen", epidermide pluristratificata costituita da cellule morte a parete ispessita, in

grado di assorbire umidità atmosferica e l'acqua depositata sulle foglie dalle piogge o dalla rugiada.

© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 29/78

Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE

SCIENZE BIOLOGICHE

Docente: Balzan Sara

Lezione 019

01. Descrivere i tipi di riproduzione vegetativa.

02. Descrivere il ciclo "aplo-diplonte".

03. Descrivere il ciclo "aplonte".

● 1. La riproduzione di piante e dei funghi può essere di tipo vegetativo o sessuale. La riproduzione vegetativa (agamica) permette

la moltiplicazione di un individuo in seguito a divisione del corpo vegetativo o al distacco di una sua parte. Il nuovo individuo è detto

clone e mantiene il genotipo della generazione precedente. I processi sono molti e lo stesso organismo ne può attuare più di uno:

gemmazione, frammentazione, sporulazione. • La scissione è tipica degli unicellulari, consiste nella formazione di 2

scissione binaria,

cellule figlie per divisione mitotica della cellula iniziale. Le 2 c. figlie sono identiche e possono dividersi con la stessa modalità (es.

• La gemmazione avviene quando una delle 2 c. formate per mitosi è più piccola e deriva da una protuberanza dell’altra

diatomee).

(es. lievito). • La frammentazione consiste nel distacco di una parte del corpo che da sola riforma un organismo completo. Nelle alghe

e nelle briofite avviene tramite i propaguli vegetativi: gruppi di c. prodotte da diverse parti. Nelle piante superiori avviene con la

formazione di bulbi, tuberi, stoloni, rizomi, o tecniche artificiali: talea, innesto, margotta. • La sporulazione consiste n

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
116 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Braglia Roberto.