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A
C La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata da 3
B zone concentriche: epidermide, corteccia, cilindro centrale. ● Si tratta del fusto o stele di una dicotilede, detto "eustele". I fasci
05. Descrivere la seguente immagine: sono collaterali sono distribuiti secondo una circonferenza e
A) si tratta di sezione trasversale di quale organo? separati da raggi midollari che collegano il midollo al cilindro
B) nominare le parti indicate dalle lettere corticale.
A
B
C
D Midollo
06. Descrivere l´anatomia della struttura primaria del fusto.
07. Descrivere l´anatomia di una sezione trasversale di fusto di pianta erbacea.
● 6/7. La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata da 3 zone concentriche: epidermide, corteccia e cilindro centrale.
Nelle dicotiledoni il "cilindro centrale" o "stele" è caratterizzato da parenchima "interfascicolare" o "raggi midollari primari" tra i fasci
conduttori e da "parenchima midollare" o"midollo" nella zona interna ai gruppi di fasci. Nelle monocotiledoni lo spessore della
corteccia è minore ed è difficile distinguere il midollo. L'epidermide è un tessuto tegumentale che si origina dal protoderma, la quale
si origina dallo strato esterno di cellule della tunica del cono vegetativo. La corteccia sono gli strati di cellule sotto l'epidermide, è
formata da tessuti parenchimatici, specialmente meccanici; se la pianta è giovane e il fusto verde, i primi strati di cellule sono
clorenchima. Il cilindro centrale o stele è costituito dai fasci conduttori, circondati da tessuti parenchimatici e meccanici, e dal
midollo. I fasci conduttori delle piante con accrescimento diametrico secondario sono detti f. "collaterali aperti" perchè presentano il
procambio (cellule meristematiche) tra xilema e floema. I "raggi midollari primari" separano i fasci collaterali.
© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 26/78
Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 016
01. Le cerchie annuali sono il risultato dell'azione di:
cambio
sughero
meristema apicale del germoglio
lenticelle
02. Il corpo secondario della pianta deriva da:
il fellogeno
due diversi tipi di cambio
il cono vegetativo
due meristemi primari
03. Il cambio cribro-vascolare nella foglia: nel fusto!
assume disposizione a cerchio
origina il corpo secondario della foglia
è sempre nella faccia adassiale
nessuna risposta è corretta
04. Descrivere l´anatomia della struttura secondaria del fusto.
05. Descrivere la funzione del cambio subero-fellodermico.
● 4. Le gimnosperme e parte delle angiosperme dicotiledoni presentano accrescimento secondario, in diametro, grazie a due
meristemi laterali: il "cambio cribro-legnoso" e il "cambio subero-fellodermico". I tessuti che ne derivano costituiscono il corpo
secondario della pianta. Il cambio "cribro-legnoso" detto anche "cribro-vascolare" è il meristema che origina lo xilema e il floema
secondario e i tessuti parenchimatici che li circondano. Deriva dal procambio e dalle cellule dei raggi midollari primari. Il cambio
"fascicolare" si forma all'interno dei fasci conduttori primari; il cambio "interfascicolare" si forma per differenziamento delle
cellule dei raggi midollari. Il cambio "c-l" comprende 2 tipi di c.: le "iniziali fusiformi", le "iniziali dei raggi". Le prime si
dividono originando 2 c.: una c. "madre del floema secondario" e una c. fusiforme che rimane tale; le c. "madri" si differenziano
in xilema, prodotto verso l'interno, o floema, verso l'esterno. Le c. iniziali dei raggi originano le c. dei "raggi midollari", che sono
coinvolti nel trasporto di acqua e altre sostanze (fotosintati) e nell'accumulo di nutrienti. Con la crescita in diametro del fusto i
raggi midollari primari si distanziano e tra loro vengono prodotti nuovi "raggi midollari secondari".
● 5. Il cambio "subero-fellodermico" o "fellogeno" è un meristema secondario laterale formato da un monostrato di c. cubiche che
originano "sughero" verso l'esterno e "felloderma" verso l'interno. Fellogeno, sughero e felloderma costituiscono il "periderma". A
maturità, le c. di sughero muoiono. L'impermeabilità del sughero fa si che tutti i tessuti ad esso esterni muoiano per mancanza di
nutrienti e acqua. L'insieme dei tessuti all'esterno del fellogeno è detto "scorza" o "ritidoma". Le "lenticelle" nel periderma
permettono gli scambi gassosi, si formano dove erano presenti uno o più stomi; in autunno le regioni interne delle lenticelle
suberificano, chiudendole, in primavera il nuovo fellogeno deriva dalla ripresa dell'attività del cambio s-f spinge i tessuti verso
l'esterno e fa riaprire le lenticelle. Lo "xilema secondario" o "legno" è costituito da trachee e/o tracheidi circondati da tessuti
parenchimatici, meccanici, secretori. Ha un sistema assiale con funzione di conduzione, meccanica, riserva; un sistema radiale con
funzione di collegamento trasversale e riserva. Il "floema secondario" o "libro" o "cribro" è costituito da sistema assiale, con tubi
cribrosi o c. cribrose, parenchima, fibre, sclereidi, e sistema radiale, con parenchima dei tubi midollari.
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Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 017
01. All´estremità della radice, è presente:
la piumetta
la cuffia
la radichetta
la banda
02. La regione della radice che presenta la banda di Caspary é:
il rizoderma
l´endoderma
l´epidermide
il sughero
03. I peli radicali:
sono pluricellulari
non sono vivi
aumentano la superficie di assorbimento
trasportano prodotti della fotosintesi
04. Descrivere l´anatomia dell´apice della radice.
● L’apice radicale è la zona sotto alla cuffia che si divide per mitosi aumentando il numero di cellule della radice.
All’apice della radice ci sono cellule meristematiche (meristema apicale). -L’apice radicale è composto da tre tessuti. Il
rizoderma è l’epidermide della radice che si origina dal meristema primario (protoderma). Il meristema fondamentale è
il meristema primario che origina i tessuti parenchimatici della corteccia. Il procambio è il meristema primario che
origina il tessuto vascolare del cilindro centrale. Il centro quiescente è la zona centrale del meristema apicale le cui
cellule si dividono raramente. © 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 28/78
Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 018
01. Il velamen riveste:
pneumatofori
radici aeree
radici accessorie
austori
02. Osserva la figura e scegli tra le opzioni il nome dell'organo indicato dal punto di domanda:
radici contrattili
austori
radici secondarie
pneumatofori
03. Descrivere 4 tipi di radici "specializzate".
04. Descrivere la classificazione delle radici specializzate.
● 3/4. Esistono radici specializzate, generalmente legate a particolari ambienti: l'organizzazione interna di tali radici rimane
•
costante dal punto di vista anatomico ma le funzioni variano. Radici tuberizzate o "rizotuberi" o "bulbotuberi", sono radici
•
ingrossate, con il parenchima corticale specializzato nell'assorbimento e contenimento di sostanze di riserva. Pneumatofori o
"radici respiratorie", sono radici aeree specializzate in grado di assorbire O dall'ambiente epigeo, caratteristiche di terreni poveri di
•
O a geotropismo negativo. Austori, le tipiche radici delle piante parassite che penetrano nei tessuti conduttori della pianta ospite per
dell'ospite. Possono essere epigee (Cuscuta) o ipogee (Orobanche). • Radici di
succhiarne il contenuto, assorbire sostanze nutritive
piante di mangrovie, foresta costituita da piante prevalentemente legnose, che si sviluppa sui litorali bassi delle coste marine
•
tropicali, la cui caratteristica è la presenza di "radici accessorie" che sollevano il tronco dal fango. Radici contrattili o "radici a
trazione", sono le radici avventizie che bulbi, tuberi e rizomi emettono per fissarsi meglio al terreno e controllare l'interramento
della base del fusto, per mantenere la giusta profondità anche in occasioni sfavorevoli, dotate di un parenchima corticale in cui
avvengono cambiamenti dello stato di turgore. • Radici aeree o "pendenti", sono le radici avventizie di molte orchidee epifite che
vegetano su alberi tropicali, sono rivestite dal "velamen", epidermide pluristratificata costituita da cellule morte a parete ispessita, in
grado di assorbire umidità atmosferica e l'acqua depositata sulle foglie dalle piogge o dalla rugiada.
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Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 019
01. Descrivere i tipi di riproduzione vegetativa.
02. Descrivere il ciclo "aplo-diplonte".
03. Descrivere il ciclo "aplonte".
● 1. La riproduzione di piante e dei funghi può essere di tipo vegetativo o sessuale. La riproduzione vegetativa (agamica) permette
la moltiplicazione di un individuo in seguito a divisione del corpo vegetativo o al distacco di una sua parte. Il nuovo individuo è detto
clone e mantiene il genotipo della generazione precedente. I processi sono molti e lo stesso organismo ne può attuare più di uno:
gemmazione, frammentazione, sporulazione. • La scissione è tipica degli unicellulari, consiste nella formazione di 2
scissione binaria,
cellule figlie per divisione mitotica della cellula iniziale. Le 2 c. figlie sono identiche e possono dividersi con la stessa modalità (es.
• La gemmazione avviene quando una delle 2 c. formate per mitosi è più piccola e deriva da una protuberanza dell’altra
diatomee).
(es. lievito). • La frammentazione consiste nel distacco di una parte del corpo che da sola riforma un organismo completo. Nelle alghe
e nelle briofite avviene tramite i propaguli vegetativi: gruppi di c. prodotte da diverse parti. Nelle piante superiori avviene con la
formazione di bulbi, tuberi, stoloni, rizomi, o tecniche artificiali: talea, innesto, margotta. • La sporulazione consiste n