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AUTOFAGIA
L’autofagia è un processo che si innesca per rimuovere macromolecole o organelli alterati. La
cellula risponde ad eventi di stress cercando di rimuovere ciò che è alterato al fine di riportare
la cellula alla sua normalità. Cellule che non completano il ciclo autofagico possono accumulare
aggregati o autofagosomi e andare incontro a degenerazione (patologie neurodegenerative).
D’altra parte l’autofagia nei tumori può rendere le cellule resistenti alle cure citotossiche come
la chemioterapia. 130
CELLULE STAMINALI
CELLULE STAMINALI: cellule di cui il destino non è ancora “deciso” sono cellule indifferenziate
che riproducendosi possono rimanere staminali o differenziarsi in modo irreversibile.
Si dice quindi che essa hanno due proprietà: l’autorinnovamento e dare origine a cellule
differenziate.
Una cellula staminale si divide in due in modo asimmetrico in due cellule figlie di cui una è cellula
staminale, l’altra no, è una cellula staminale “destinata” che andrà incontro a differenziazione.
Essa si divide prima in due cellule progenitrici, esse si dividono in 4 precursori che mi danno 4
cellule somatiche differenziate. Il numero totale di cellule staminali rimane costante in un
tessuto.
Cellule staminali si dividono in:
Totipotenti: sono cellule che possono dividersi dando luogo alla formazione di tutte le cellule di
tutti i tessuti dell’organismo e gli annessi embrionali. Sono totipotenti solo le cellule negli stati
precoci dell’embrione: fino a 3 giorni.
Pluripotenti: cellule in grado di dare luogo a tutti i tessuti di un individuo ma non agli annessi
embrionali (placenta, sacco vitellino, cordone ombelicale). Sono pluripotenti le cellule della
massa interna della blastocisti, rivestita dal trofoblasto, dette anche cellule staminali
embrionali embrione di 1 settimana.
Multipotenti: cellule maggiormente differenziate rispetto alle precedenti, sono in grado di dare
luogo a tutti i tipi cellulari del tessuto di appartenenza. Vengono considerate multipotenti le
cellule staminali dell’adulto, come le cellule ematopoietiche e le mesenchimali. Sono cellule che
possono essere differenziate solo in cellule del tessuto da cui provengono. Embrione di 1 mese
e adulto.
Dove si trovano le cellule staminali embrionali, quindi le pluripotenti? ES
Nell’embrione di 1 settimana/10 giorni. L’embrione in questa fase è una Blastocisti: costituita
da strato esterno di cellule dette TROFODERMA che prendono contatto con l’utero per
l’impianto in esso; da altre cellule interne dette “massa cellulare interna”.
Prelevando le cellule staminali embrionali dalla massa cellulare interna e mettendole in cultura
in laboratorio esse crescono e daranno luogo a tutti i tessuti di un individuo ma non agli innesti
embrionali.
Le staminali in un adulto sono multipotenti e hanno minore capacità di differenziamento.
All’interno di ogni tessuto esiste una popolazione cellulare che serve da rinnovamento del
tessuto stesso, definita popolazione di cellule “staminali”. Esse messe in cultura danno luogo a
formazione di cellule di quel tessuto da dove originano. Svolgono la loro funzione e sotto stimoli
vanno incontro a morte. La cellula staminale del sangue per esempio si trova nel midollo osseo e
subendo differenziamento può diventare cellula specializzata del sangue: globulo rosso, bianco
o piastrine
CELLULE STAMINALI PLURIPOTENTI INDOTTE: iPS
Da un individuo adulto prendo cellule già differenziate e con una manipolazione genica/
RIPROGRAMMAZIONE GENETICA= aggiungendo geni alla cellula usando i virus a DNA, faccio
in modo che esse esprimono proteine tipiche delle cellule staminali embrionali. Passano da cellula
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staminale multipotente a CELLULA STAMINALE PLURIPOTENTE INDOTTA che si comporta
come una cellula staminale embrionale. Metodo studiato per chi ha problemi neurodegenerative.
Le iPS possono essere coltivate in laboratorio, differenziate e poi reinserite nei tessuti
degenerati. Il vantaggio in questo caso è che non servono embrioni da cui prelevare cellule
staminali.
Per generare cellule staminali oggi esistono due modi: estrarre le cellule della massa interna di
una blastocisti o prendere una cellula adulta già differenziata e modificala in laboratorio
ottenendo una iPS. RIPRODUZIONE
La riproduzione permette il trasferimento del materiale genetico a nuovi individui assicurando
la continuazione della specie. Può essere: asessuata o sessuata, ma può anche avvenire per
partenogenesi.
RIPRODUZIONE ASESSUATA
Origina organismi uguali a chi li ha generati. Negli organismi unicellulari essa equivale alla
divisione cellulare dove la cellula figlia contiene lo stesso patrimonio genetico della cellula
parentale perché prima di dividersi si è duplicata esattamente in due.
Nei procarioti (batteri e alghe azzurre) e negli eucarioti unicellulari (protisti e lieviti) la
divisione cellulare è preceduta dalla mitosi. Può avvenire in organismi pluricellulari generalmente
marini. Si parla di GEMMAZIONE: Il corpo della madre produce una GEMMA, escrescenze che
possono rimane legate al corpo materno o staccarsi. FRAMMENTAZIONE: Un organismo adulto
si suddivide in tanti frammenti e ciascuno si svilupperà per dare un organismo uguale a quello da
cui è derivato. Esempio stella marina.
Vantaggi: riproduzione semplice che non richiede sforzo energetico. Gli unicellulari possono
facilmente colonizzare territori diversi. Svantaggio: non c’è variabilità genetica-> vantaggio
della riproduzione sessuata.
Esempio particolare è la PARTENOGENESI: generazione verginale.
Si verifica quando si ha la formazione dei gameti, ma non la fecondazione, per cui l’individuo ha
origine dall’uovo non fecondato (ad es. le uova delle api fecondate danno femmine diploidi ma le
uova non fecondate danno maschi aploidi). La partenogenesi può verificarsi anche tra i
vertebrati (ad es. nella lucertola dell’Arizona) ed anche tra i pesci e gli anfibi. Gli adulti che si
sviluppano da uova partenogenetiche sono spesso aploidi e le loro cellule della linea germinale
non subiscono processi meiotici per formare gameti maturi. In altri casi, gli adulti sono diploidi
in quanto i gameti aploidi del genitore replicano il proprio corredo cromosomico prima di dare
inizio allo sviluppo.
In genere sono animali/organismi che possono andare incontro a riproduzione sessuata ma in
alcune condizioni particolari come la cattività, o situazioni ambientali particolari, in assenza di
esemplari maschio, negli esemplari femmine si genera un embrione senza fecondazione del
maschio. Succede nelle api. L’ape regina riceva gli spermatozoi una volta sola. Le uova danno
luogo a femmine con cellule diploidi. Altre cellule non vengono fecondate ma vanno comunque
incontro a sviluppo di un nuovo organismo che saranno maschi aploidi. La cellula uovo da sola da
luogo a sviluppo di embrione. Ma se è una cellula aploide da origine a embrione con tutte cellule
aploide. Se questo volesse andare incontro a riproduzione sessuata le sue cellule non vanno
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incontro a meiosi perché sono già aploidi. Nei mammiferi non può accadere perché se un aploide
duplica il suo dna si hanno 23 coppie identiche: omozigosi al 100% che nei mammiferi è
incompatibile con la vita. Nelle vipere la partenogenesi avviene anche con maschi attorno.
MEIOSI
RIPRODUZIONE SESSUATA
E’ assicurata da cellule (gameti-aploidi) emesse da due individui di sesso opposto i
quali pertanto sopravvivono alla riproduzione. Le cellule destinate alla riproduzione
(cellule germinali-diploidi) si differenziano da quelle somatiche trasformandosi in
4 gameti a corredo cromosomico dimezzato, mediante il processo della meiosi
(processo che prevede due divisione mitotiche).
Il ciclo riproduttivo sessuato, quindi, comporta l’alternanza di generazioni di cellule
aploidi (che contengono una singola serie di cromosomi) con generazioni di cellule
diploidi (che contengono una doppia serie di cromosomi). L’unione di due gameti
(uovo e spermatozoo) dà origine ad un nuovo individuo (zigote- prima cellula di un
orgamnismo) a corredo cromosomico somatico, comportando il mescolamento di
genomi differenti.
OGNI COPPIA DI CROMOSOMI CONTIENE UN CROMOSOMA DI ORIGINE PATERNA E
CROMOSOMA DI ORIGINE MATERNA.
I cromosomi sono presenti in coppie nelle cellule somatiche e i membri di una coppia sono i
cromosomi omologhi. Se una cellula contiene 2 cromosomi di ogni tipo, cioè due serie di
cromosomi, si dice che possiede un corredo cromosomico diploide; se invece è presente un
cromosoma di ogni coppia di omologhi, si dice che il corredo è aploide. Nell’uomo il numero
diploide è 46 e il numero aploide è 23
GENE: unità ereditaria fondamentale, è una sequenza di DNA che si trova in un certo
locus di un cromosoma (locus: posizione occupata da un gene su un cromosoma). Ogni
coppia di cromosomi (2 cromosomi omologhi 1 della mamma 1 del papà) contengono gli
stessi geni nello stesso ordine ma non necessariamente di forma identica.
[ rappresenta un gene: metti cromosoma singolo e individui pezzi di esso che sono geni.
Rappresenta l’allele del gene: disegno l’altro cromosoma identico e nella stessa posizione segno
.] ALLELI: due geni che stanno nello stesso locus genico di due cromosomi
l’allele del primo gene
omologhi, codificano per lo stesso carattere anche se non necessariamente nello stesso modo
(se sono diverse espressioni allora l’organismo è eterozigote per quel gene e viene espresso il
dominante dei due).
Il termine meiosi significa “rendere più piccolo”, in riferimento al fatto che il numero dei
cromosomi viene dimezzato (divisione riduttiva). Durante la meiosi una cellula diploide duplica
una volta il proprio DNA e poi va incontro a 2 divisioni cellulari, producendo potenzialmente 4
cellule aploidi. La meiosi consiste di due divisioni nucleari e citoplasmatiche denominate prima e
seconda divisione meiotica.
Visto che il DNA si era duplicato i cromosomi sono sotto forma di due cromatidi fratelli.
Meiosi 1: i membri di ogni coppia di cromosomi omologhi prima si uniscono a formare una tetrade,
segue la separazione dei cromosomi omologhi con i cromatidi fratelli ancora uniti nelle due figlie.
Avrò 23 cromosomi sotto forma di due cromatidi fratelli per uno. 133
Meiosi 2: i cromatidi che costituiscono ciascun cromosoma omologo si separano e vengono
distribuiti ai nuclei delle cellule figlie aploidi con 23 cromatidi a testa. ( due cromatidi fratelli
della mamma e due cromatidi fratelli del papà vanno in quattro gameti diversi).
MEIOSI I:
PROFASE 1: avvengono gli eventi fondamentali (come anche nell’anafase). Divisa in fasi:
- Leptotene si condensano i cromosomi che si sono duplicati