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>>METILAZIONE DEL DNA
Enzimi normalmente detti DNA METIL TRASFERASI trasferiscono un gruppo metilico al DNA.
Normalmente attaccano un gruppo metile CH quando in una sequenza di DNA trovano una serie
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di doppiette dette CpG (citosina fosforo guanina) CG stanno nello stesso filamento di DNA non
opposte sui due filamenti. Il gruppo metile è attaccato alla citosina formando 5-metil-citosina.
Le CpG island si trovano spesso in regioni non codificanti al 5’ dei geni dove si trovano le
sequenze dei promotori e quando la DNA-METIL-TRASFERASI attacca un gruppo metile alla
citosina la trascrizione viene repressa, il gene risulta silenziato. Quando il gene è ipermetilato
esso viene disattivato. I geni metilati richiamano la ISTONE DEACETILASI HDAC che
condensa la cromatina e impedisce la trascrizione.
Anche la metilazione dell’istone H3 è un fenomeno che porta al silenziamento genetico.
>>ACETILAZIONE DEGLI ISTONI = proteine che fanno parte del core del nucleosoma attorno
al quale il DNA si avvolge due volte per formare la collana di perle.
Gli istoni hanno caratteristica di contenere una serie di molecole di lisina, amminoacido carico
positivamente, flessibili che sporgono dalla loro porzione globulare. In virtu’ della carica
positiva, le lisine interagiscono con i gruppi fosfato del DNA e favoriscono il
COMPATTAMENTO della cromatina.
Le lisine possono essere reversibilmente acetilate e deacetilate da enzimi specifici;
l’acetilazione neutralizza la carica positiva eliminando l’interazione con il DNA e rendendo meno
compatto il DNA. L’acetilazione degli istoni decondensa il DNA e quindi FAVORISCE la
trascrizione genica. Quando la lisina viene acetilata si attacca un gruppo acetile ch3cooh
all’estremità N-terminale, a NH3+ togliendogli la sua carica. L’enzima che lo lega si chiama
ISTONE ACETIL-TRANSFERASI.
Gene Oncosoppressori: la proteina di quel gene impedisce la proliferazione. In molti tumori
questi geni risultano silenziati e di conseguenza (perché vengono deacetilati) la proteina non
viene prodotta. Quindi le HDAC possono essere considerate dei target di composti antitumorali.
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Alcuni inibitori delle HDAC sono composti antitumorali perché, favorendo l’acetilazione,
aumentano l’espressione di geni oncosoppressori che normalmente sono silenziati nei tumori.
Alcuni farmaci sono inibitori degli istoni deacetilasi. Il DNA risulta acetilato e il gene
oncosoppressore viene copiato e prodotto in proteina
L’insieme delle acetilazioni, metilazioni, fosforilazioni istoniche rappresentano il CODICE
ISTONICO.
Gli eventi epigenetici sono tipici della vita embrionale e sono stati creduti irreversibili. Durante
la vita embrionale vengono inattivati geni che alla cellula nervosa non serviranno mai per tutta
la sua vita come il gene delle globine, questo gene viene altamente metilato. Negli eritrociti
invece i promotori dei geni delle globine sono quasi per niente metilati, ipometilazione. Si
pensava che una volta stabilito il livello di metilazione a livello embrionale esso non cambiasse
più, le cellule mantenevano una memoria epigenetica. Ora sappiamo che non è vero che non può
essere modificato l’asseto epigenetico nelle cellule adulte. Fattori comportamentali e ambientali
possono influenzare il controllo epigenetico di un organismo. Modificare l’assetto epigenetico.
Modificazioni epigenetiche nel feto possono essere dovute a stress severo, tossine
nell’ambiente in cui vive la madre, nutrizione. Una volta sviluppato durante la vita non è detto
che questo assetto rimanga così com’è: ci sono fattori che lo vanno a influenzare: come sostanze
chimiche, nutrizione, i Pm10 possono modificare l’assetto epigenetico.
MECCANISMI DI RIPARAZIONE DEL DNA
Nonostante le modificazioni casuali create ogni giorno nel DNA di una cellula umana da incidenti
metabolici, sono pochi i cambiamenti stabili (mutazioni) nella sequenza del DNA di una cellula
tipica. Meno di un cambiamento accidentale su mille nel DNA provoca una mutazione, il resto
viene eliminato con notevole efficienza dai meccanismi di riparazione del DNA. Esistono
numerosi meccanismi di riparazione, ciascuno catalizzato da una serie diversa di enzimi. Questi
meccanismi dipendono dall’esistenza di due copie dell’informazione genetica, una su ciascun
filamento della doppia elica del DNA: se la sequenza di un filamento viene cambiata
accidentalmente, l’informazione non è persa in quanto resta nella sequenza dei nucleotidi del
filamento complementare. La sopravvivenza di una specie può essere migliorata mediante
cambiamenti genetici, ma la sopravvivenza dell’individuo richiede stabilità genetica. Il
mantenimento della stabilità genetica richiede non solo un meccanismo accurato per replicare il
DNA, ma anche meccanismi per riparare le lesioni accidentali che avvengono nel DNA. I processi
di riparazione del DNA solo raramente falliscono, portando ad un cambiamento permanente nel
DNA (mutazione). Una mutazione può essere fatale per un organismo se il cambiamento avviene
in un punto vitale della sequenza del DNA. Nella maggior parte dei casi avvengono in cellule
somatiche e non spermatiche o uova quindi non vengono trasmessi alla progenie. (nella fase G1
p53 controlla che il DNA non sia danneggiato, in caso blocca il ciclo cellulare e conduce all’apoptosi).
Danni al DNA più frequenti: - depurinazione – deaminazione, entrambi insorti spontaneamente
- formazione di dimeri di pirimidina timina indotti da luce ultravioletta, in risposta a mutageni.
La prima proteina che interviene è la stessa DNA POLIMERASI che lavora nella sintesi di un
nuovo filamento di DNA utilizzandone uno stampo. Legge le basi azotate del filamento stampo
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e ne crea uno nuovo con le basi complementari. A volte sbaglia complementare accorgendosi
subito e funge da correttore di bozze grazie alla sua attività esonucleasica 5’-3’ e ricomincia a
leggere il filamento andando avanti. La DNA polimerasi svolge la sintesi da translesione, ovvero
la sintesi di un nuovo DNA in regioni nelle quali lo stampo è danneggiato, sintetizzando nuovi
filamenti di DNA in cui l’errore è stato rimosso. Una volta passato il macchinario di replicazione
del DNA, gli errori rimasti o insorti successivamente diventano la sede di azione di un diverso
gruppo di enzimi e proteine facenti parte del meccanismo di RIPARAZIONE PER ESCISSIONE.
Schema generale del meccanismo di riparazione dei danni al DNA:
1)La porzione alterata di un filamento danneggiato di DNA è riconosciuta e asportata da enzimi
specifici: ENDONUCLEASI DI RIPARAZIONE DEL DNA che tagliano lo scheletro di DNA nelle
adiacenze del sito danneggiato, reclutati da proteine di riconoscimento. Essi idrolizzano i legami
fosfodiestere che uniscono i nucleotidi danneggiati al resto della molecola del DNA, altri enzimi
facilitano l’allontanamento di uno o più nucleotidi, lasciando una interruzione. Vi è la differenza
tra RIPARAZIONE PER ESCISSIONE DELLE BASI e RIPARAZIONE PER ESCISSIONE DEI
NUCLEOTIDI.
2) La DNA polimerasi riempie l’interruzione allungando l’estremità 3’ del filamento interrotto
facendo una copia dell’informazione conservata del filamento buono.
3)La DNA ligasi sigilla la rottura che rimane dopo l’azione della DNA polimerasi.
<-errore limitato che coinvolge
una base, C deaminata.
Individuate da DNA glicosilasi
specifiche, rimosso lo zucchero
fosfato da endonucleasi AP e
fosfodiesterasi che riconosce la
depurinazioni. La DNA polimerasi
aggiunge nuovi nucleotidi e il loro
legame è catalizzato dalla ligasi.
Errore che coinvolge più basi, ->
dimero di pirimidina, interviene
una endonucleasi a tagliare lo
scheletro in due punti. Un’elicasi
si lega al tratto di DNA tra i due
tagli e lo svolge staccandolo dal
resto del DNA. Una DNA
polimerasi introduce i nucleotidi
mancanti e una ligasi ripristina l’integrità del filamento. 92
I MUTAGENI sono:
- fisici come radiazioni non ionizzanti (raggi UV) e radiazioni ionizzanti. Possono causare
alterazioni della struttura del materiale genetico per effetto diretto delle radiazioni del DNA
o per effetto indiretto dovuto alla produzione di ioni e radicali liberi a carico di altri componenti
cellulari. Tipo di danno: rottura di uno o entrambi i filamenti di DNA, eliminazione di basi, legami
tra basi azotate all’interno di un filamento DIMERI DI TIMINA. Se questo è un gene coinvolto
nella proliferazione della cellula che controlla la sua proliferazione non lo controlla più e può
iniziare a proliferare in modo incontrollato. Si genera spesso a livello melanocetico della pelle
che si trasformano in cellule di melanoma-> controllo delle abbronzature sia naturali che
artificiali. Melanoma: tumore che si sta sviluppando con incidenza maggiore in individui femmine
giovane.
Radiazioni ionizzanti: raggi X. Essi non vanno direttamente a danneggiare DNA ma danneggiano
componenti della cellula inducendo la formazione di ioni nel citoplasma (o radicali liberi) i quali
non sono stabili e possono entrare nel nucleo danneggiando il DNA.
- chimici come agenti alchilanti che legano all’acido nucleico un gruppo alchilico (metile o etile),
alterano le basi causando appaiamenti errati; o agenti intercalanti molecole chimiche di grosse
dimensioni che si inseriscono fra le basi azotate non facendo riconoscere alla DNA polimerasi
la base azotata e ne mette una a caso, causano inserzioni e delezioni.
Errori spontanei
Depurinazione: ho un filamento di DNA. La guanina o adenina che è una purina si stacca per
• idrolisi spontanea del legame glicosidico che la lega al desossiribosio. Nel filamento di DNA ho
questo nucleotide fosfato zucchero che non ha più la base attaccata. Se non viene sistemato
la DNA polimerasi quando torna vede che manca una base e attacca una base a caso che se la
attacca giusta bene, se no ci sarà una mutazione nel nuovo filamento.
Deaminazione. La citosina perde nh2 diventando uracile tipico del RNA. È una reazione di
• idrolisi causata dalla collisione di una molecola di acqua con il legame che lega il gruppo
amminico della base all’anello pirimidinico o purinico.
EFFETTO DI MUTAZIONI PERMANENTI
L’mRNA che contiene codoni mutati.
-MUTAZIONE MISSENSO: si forma un codone mutato che codifica per un amminoacido
differente. Ho una tripletta con una mutazione: CTC -> GAG richiama acido glutammico, se ho
CAC ->GUG un codone diverso che richiama valina quindi nella proteina avrò un amminoacido
diverso.
La sostituzione di una coppia di basi può creare una mutazione non stop che converte un codone
di stop in un codone che codifica per un amminoacido, al contrario si ha una:
-MUTAZIONE NON SENSO: si forma un codone per amminoacido in un codone stop. Il
processo di tra