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IL GLICOCALICE
I lipidi presenti nella membrana plasmatica possono legare catene di zuccheri generando così i
glicolipidi. Le proteine della membrana plasmatica possono legare brevi catene di zuccheri,
ovvero oligosaccaridi, generando così glicoproteine. Tutti i carboidrati appartenenti ai glicolipidi
e alle glicoproteine contribuiscono a formare il GLICOCALICE che si affaccia sempre sul
versante non citosolico della cellula. Aiuta a proteggere la superficie cellulare dal
danneggiamento chimico e meccanico. Le catene di zuccheri assorbono acqua rendendo così
scivolosa la membrana cellulare: questa caratteristica aiuta per esempio le cellule mobili. Il
glicocalice svolge un ruolo fondamentale nel riconoscimento e nell’adesione cellulare. Il
Glicocalice è quindi un involucro che distingue cellule specializzate e media l’interazione cellula-
cellula. 37
ORGANELLI CITOPLASMATICI
Gli Eucarioti presentano membrane interne che mantengono l’organizzazione interna della
cellula e la specializzano: COMPARTIMENTALIZZAZIONE in ORGANELLI: strutture
citoplasmatiche rivestiti da membrana uguale a quella plasmatica e in SISTEMI DI
MEMBRANE.
Sistemi di membrane interne: Organelli provvisti di membrane:
1) Involucro nucleare 1) Mitocondri
2) Reticolo endoplasmatico 2) Cloroplasti (cellula vegetale)
3) Apparato di Golgi 3) Lisosomi
4) Perossisomi
SISTEMI DI MEMBRANE INTERNE
1) INVOLUCRO NUCLEARE
Il nucleo è rivestito da un involucro nucleare costituito da 2
membrane concentriche separate da uno spazio perinucleare
necessarie per proteggere il patrimonio genetico.
È in contatto con le cisterne del reticolo endoplasmatico rugoso e
come esso presenta spesso ribosomi attivi nella sintesi proteica.
Internamente presenta una rete di filamenti intermedi che
formano la LAMINA NUCLEARE: struttura proteica che riveste
l’interno della membrana conferendo supporto strutturale al nucleo.
Le membrane presentano PORI NUCLEARI che consentono il
passaggio di molecole ma con una rigida selezione. Ogni poro è
costituito da un piccolo canale cilindrico che si estende attraverso
tutte e due le membrane nell’involucro a livello di ogni singolo poro
le due membrane si fondono formando una complessa struttura
proteica detta complesso del poro nucleare, ognuno costituito da 30 diverse proteine chiamate
nucleoporine. Ha un’organizzazione ottagonale delle due subunità poste sia nel lato interno che
esterno e collegate da altre proteine. Alcuni complessi del poro mostrano un granulo centrale
chiamato trasportatore.
2) RETICOLO ENDOPLASMATICO
Rete di elementi tubulari e cisterne ramificate ed interconnesse
-Reticolo Endoplasmatico Liscio: in quanto non presenta ribosomi è la sede di sintesi di Vescicole
di trasporto, lipidi e lipoproteine, membrane. Deposito di calcio nella cellula muscolare.
-Reticolo Endoplasmatico Rugoso: in quanto è ricoperto da ribosomi che sintetizzano proteine.
Coopera per la sintesi e smistamento delle proteine. Una volta sintetizzate esse entrano nelle
membrane del reticolo endoplasmatico rugoso e vengono modificate chimicamente. Escono in
vescicole e si dirigono tutte all’apparto di Golgi dove vengono ulteriormente modificate e escono
ancora in vescicole. Traffico vescicolare. Alcune di queste andranno verso la membrana per
uscire tramite esocitosi o per farne parte, atre andranno ai lisosomi per la demolizione. La
proteina per sapere dove deve dirigersi viene prodotto con una PEPTIDOSEGNALE. Nel citosol
c’è una particella che riconosce il segnale con ricettore sul reticolo endoplasmatico a cui si lega
e trascina la proteina. 38
Nel reticolo avvengono modificazioni come la GLICOSILAZIONE DELLE PROTEINE a livello
dell’ASPARGINA, ovvero l’aggiunta di brevi catene oligosaccaridiche grazie a oligosaccaride-
transferasi sul gruppo amminico dell’aspargina) ma il processo viene generalmente terminato nel
complesso del Golgi. Nel lume avviene anche il ripiegamento delle proteine con la formazione di
ponti disolfuro dove è presente l’enzima proteina disolfuro isomerasi.
3) COMPLESSO DEL GOLGI
Dal reticolo esce una vescicola che si fonde con il complesso del Golgi.
Costituito da3 cisterne: cis, media/mediana, trans nelle quali le proteine vengono rielaborate e
inglobate in vescicole di secrezione. Il complesso è coinvolto nello smistamento delle proteine
le quali uscendo possono andare verso i lisosomi per la degradazione o verso la membrana per
secrezione con esocitosi o per farci parte. Avviene la Glicosilazione di gruppi OH.
ORGANELLI PROVVISTI DI MEMBRANE
1) LISOSOMI
Organelli rivestiti da membrana contengono diversi enzimi detti IDROLASI ACIDE. I lisosomi
demoliscono sostanze, cellule o corpuscoli cellulari che dall’esterno entrano nella cellula per
fagocitosi (il fagosoma entra nella cellula e va nel lisosoma) o macromolecole che vengono
degradate in molecole più piccole che sono riutilizzate, o organelli vecchi. Durante l’Apoptosi la
cellula che muore si suddivide in piccole corpi apoptodici fagocitati da cellule vicine.
Enzimi chiamati Idrolasi perché c’è una Reazione di idrolisi. Detti acidi perché sono enzimi che
hanno il massimo di attività a PH=5 acido. Prendono poi nomi specifici come NUCLEASI
(demoliscono nucleotidi), PROTEASI (demoliscono proteine). Per mantenere il PH acido, la
membrana dei lisosomi contiene una POMPA PROTONICA ATPASICA = una proteina che
demolisce ATP e usa l’energia ricavata per spingere protoni contro gradiente elettrochimico,
nel lisosoma che già conteneva H+. Si trovano in tutte le cellule eucariotiche.
2) PEROSSISOMI: organelli rivestiti da membrana dove avvengono ossidazioni da catalizzate
da ossidasi (enzimi) che formano acqua ossigenata, molecola instabile che tende a dividersi in
due gruppi OH detti RADICALI LIBERI DELL’OSSIGENO. Essi sono pericolosi, possono andare
nel nucleo a strappare elettroni dalla molecola di DNA che viene danneggiata e danneggiando di
conseguenza le proteine. Per evitare ciò i perossisomi contengono anche l’enzima specifico
CATALASI che catalizza la reazione tra acqua ossigenata e un’altra molecola. La molecola cede
elettroni che sono acquistati dall’acqua ossigenata formando due molecole di acqua.
3)MITOCONDRI: organello costituito da due membrane una esterna (lipidi 40/50%) e una
interna (21% lipidi) che presenta creste, introflessione della membrana. All’interno del
mitocondrio c’è una matrice semifluida. All’interno si trovano anche piccole molecole di DNA
(deriva da cellula procariote ancestrale -> teoria endosimbiotica) circolare codificanti per alcuni
RNA e delle proteine necessarie al mitocondrio unitamente ai ribosomi necessari per la loro
sintesi. La membrana esterna assomiglia alla parete dei batteri mentre la membrana interna
assomiglia alla membrana plasmatica dei batteri. Nella membrana esterna ci sono le PORINE
attraverso cui passano diverse sostanze. Per passare nella matrice all’interno della membrana
interna invece intervengono dei trasformatori. Compito: trasformazione dell’energia chimica in
ATP. Avviene: fosforilazione ossidativa che necessita dell’enzima ATP SINTASI. Ci sono circa
da 1.000 a 30.000 mitocondri per cellula. Ciclo vitale e biogenesi: dopo una breve fase di
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accrescimento, i mitocondri si dividono in mitocondri più piccoli, sono eliminati mediante
autofagia: sono inglobati nella membrana del RE e poi degradati nei lisosomi.
4)CLOROPLASTO: sede della fotosintesi delle piante e nelle alghe. Hanno doppia membrana.
RIBOSOMI = Strutture citoplasmatiche non organelli!!
Formati da due sub-unità una maggiore l’altra minore costituite da molecole di RNA ribosomiale
che si associano a un numero di proteine. Ci sono RNA ribosomiali diversi nelle due sub-unità e
quindi un numero di proteine diverse nelle due sub-unità. Il ribosoma è sito della sintesi delle
proteine. Nella subunità più piccola si trova il sito di legame per l’ mRNA, in quella maggiore si
trova il sito di legame per i tRNA.
TRASPORTI ATTRAVERSO LA MEMBRANA PLASMATICA
(prima fai la descrizione della membrana come è composta, fosfolipidi, sfingolipidi; valutazione della sostanza che deve passare)
La membrana plasmatica è una barriera semipermeabile, non
tutti i soluti possono passare. La membrana è costituita da un
doppio strato di fosfolipidi quindi le sostanze che passano
sicuramente da sole sono liposolubili -> diffusione semplice
sono tutte molecole idrofobiche. Molecole polari idrofiliche
possono passare solo se sono molto piccole e prive di carica:
H2O, glicerolo etanolo. Molecole polari idrofiliche più grandi
non possono passare da soli: glucosio, nucleotidi, aminoacidi
hanno certe dimensioni. Anche gli ioni non possono passare,
hanno una carica e sono idrofilici. PRINCIPALI
TIPI DI
TRASPORTI:
-diffusione semplice
–diffusione facilitata (o trasporto passivo)
secondo gradiente elettrochimico
-trasporto attivo (pompe) contro gradiente
elettrochimico. 40
DIFFUSIONE SEMPLICE
• Non è selettiva, non saturabile, porta all’equilibrio e passano tutte le molecole apolari
idrofobiche (acidi grassi, grandi molecole polari come i lipidi), idrofiliche solo piccole e prive di
carica netta (acqua, etanolo), gas (CO2 e O2).
Le molecole/i soluti si muovono per gradiente di concentrazione, passano dall’ambiente più
concentrato a quello meno concentrato fino a raggiungere l’equilibrio. Non necessitano di
trasportatore.
LA DIFFUSIONE SEMPLICE DELL’ACQUA attraverso una membrana è detta osmosi. Ci sono
due tipi di fenomeni: se la membrana è permeabile al soluto ed esso pasa secondo gradiente ho
diffusione, se la membrana è impermeabile al soluto e ho passaggio di acqua in modo da
equilibrare le concentrazioni nei due ambienti allora ho l’OSMOSI. Si definisce Pressione
osmotica la pressione che si deve esercitare per non permettere l’innalzamento di acqua
nell’ambiente più concentrato. Con il termine OSMOLARITA’ si intende la concentrazione di
soluti in una soluzione. La differenza di osmolarità fra interno ed esterno della cellula fa
muovere l’acqua. Normalmente la concentrazione di soluti dentro e furi la cellula è uguale. Se
ho una cellula che contiene una soluzione con concentrazione di soluti molto maggiore allora la
cellula si rigonfia di acqua e rischia di scoppiare. C’è dunque Isosmolarità tra interno e esterno
della cellula.
DIFFUSIONE FACILITATA/TRASPORTO PASSIVO
• Riguarda molecole idrofiliche di certe dimensione (glucosio amminoacidi nucleotidi) senza carica
netta e gli ioni che avendo carica non sono affini allo strato idrofobico della membrana.
Il loro passaggio è reso possibile dalla presenza di proteine di membrana. Avviene per gr