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La rigenerazione dei tessuti negli animali

Ci sono alcuni animali in grado di rigenerare i propri tessuti anche quando non hanno un volume sufficiente per rigenerare il tessuto. Supponiamo ci sia un danno ad uno dei nostri tessuti: se questo danno mantiene l'organizzazione tissutale, le cellule staminali sono in grado di rigenerare il tessuto e ripristinarne la funzione; se crescerà, perché non c'è fisicamente una guida che indichi alle cellule staminali di ricreare il tessuto.

Nel caso in cui, ad esempio, amputiamo una gamba, questa non permette alle cellule staminali di ricreare il tessuto. Nella salamandra, dopo l'amputazione dell'arto, osserviamo la proliferazione di alcune cellule: si tratta di cellule staminali di diverso tipo. Le cellule staminali riescono a lavorare anche grazie alla presenza di cellule di supporto; si tratta di cellule già completamente differenziate, che aiutano le cellule staminali a muoversi, migrare, proliferare e differenziare nel tipo tissutale di interesse. La cosa più incredibile non è solo vedere

comead un certo punto c'è la formazione di una nuova zampa (con tutti gli elementi propri) ma che questa è anche funzionante. Non si manifesta solo una ricrescita in massa del tessuto, ma anche un mantenimento della funzionalità. Questo è un aspetto rilevante, se pensiamo a degli approcci di ingegneria tissutale, necessitiamo di vari tipi di cellule che abbiano una corretta interconnessione tra di loro. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La capacità rigenerativa dell'uomo è molto limitata; i bambini hanno delle ottime capacità rigenerative, che diminuiscono all'aumentare dell'età dell'individuo. Ciò accade perché nell'uomo abbiamo cellule staminali adulte con una capacità rigenerativa limitata in caso di danni molto gravi (danni di tipo traumatico,

congenito, chirurgico).

Definizione di cellule staminali

Sono due gli aspetti che le definiscono:

  • Capacità di self-renewal, ovvero autoreplicarsi nelle loro caratteristiche di staminalità; una cellula staminale deve poter dar vita ad un'altra cellula figlia, staminale
  • Capacità di differenziare, ossia acquisire un particolare fenotipo (=insieme delle caratteristiche biologiche e funzionali) di una specifica tipologia cellulare cellule somatiche

Ci sono varie tipologie di cellule staminali. La cellula staminale per eccellenza è quella embrionale, ma abbiamo cellule staminali anche in fase fetale e nella fase dell'adulto (dopo la nascita, individuo completamente formato).

A seconda dello stadio di sviluppo, le cellule staminali che caratterizzano quello stadio hanno delle proprietà diverse.

  • Totipotenti, in grado di differenziare in qualsiasi tipologia cellulare, sono in grado anche di generare le staminali embrionali
Pluripotenti (cellule staminali embrionali o iPSCs) in grado di differenziare nei tre strati germinali (ectoderma, mesoderma, endoderma) in grado di generare l'intero individuo. Una volta differenziate, le cellule sono "committed", commissionate verso uno specifico tessuto, e a quel punto possono essere: - Multipotenti, cellule staminali adulte che possono differenziare in diversi tipi cellulari; una cellula staminale adulta ha una maggiore propensione nel differenziamento rispetto ad una certa tipologia di cellula, o possono essere spinte verso altre tipologie cellulari (ad es. le cellule staminali muscolari adulte cellule satelliti hanno come principale capacità differenziativa quella di generare mioblasti, che sono cellule commissionate che andranno a creare nuove fibre muscolari, ma durante le distrofie possono generare anche adipociti). - Unipotenti, cellule che hanno la possibilità di proliferare e di dar vita ad un solo tipo di cellula.

cellula completamente differenziata

Cromatina: materiale genetico quando non è suddiviso in cromosomi. La disponibilità all'arrivo degli enzimi necessari alla trascrizione dei geni, come spazio sterico, dipende dallo stato di metilazione della cromatina: più il DNA è metilato, meno accesso c'è, e quindi la cellula è incapace di attivare una trascrizione che è relativa solo ad un set di geni, e che quindi la identifica in maniera molto più precisa.

Costruzione della struttura base dell'organismo

Le cellule da sole sarebbero delle entità sparse, nemmeno in grado di comunicare tra loro, se non ci fosse la matrice extracellulare. Un tessuto è costituito da cellule, organizzate al suo interno grazie all'ambiente matrice extracellulare, in particolare all'ECM, che crea un vero e proprio scaffold in cui le cellule possono stabilmente permanere ed interagire.

La matrice extracellulare è un insieme di

La matrice extracellulare è composta da una varietà di componenti proteici e non proteici che viene prodotta e secreta dalle cellule stesse. Una cellula è in grado di modificare il suo ambiente extracellulare andando a modificare la secrezione di ECM. Una volta secreta nello spazio extracellulare, essa viene rimodellata e riorganizzata a formare fibrille o un network. Questa matrice così deposita non è inerte, è in grado di dare una serie di informazioni alle cellule, attraverso una serie di diverse caratteristiche, tra cui anche la composizione stessa: a seconda dei tipi di proteine che ci sono all'interno, le cellule riceveranno dei segnali dall'ECM che vengono trasformati in segnali biochimici all'interno della cellula e faranno sì che la cellula attivi un certo pathway di trascrizione genica. La matrice extracellulare può essere modellata da alcuni enzimi, chiamati metalloproteasi (proteasi=cleavage/taglio delle proteine). Queste proteasi sono in grado di demolire la matrice; la

demolizione e costituzione dell'ECM (la metalloproteasi può essere specifica della matrice fa sì che ci sia una variazione della per un determinato componente), dell'organizzazione tridimensionale, meccanica, topografica della matrice stessa e infine permette il rilascio di fattori extracellulari, come fattori di crescita o altre molecole segnale che la matrice intrappola (fa da reservoir). VIDEO Citoscheletro: una cellula è costituita da una membrana plasmatica che contiene il citoplasma, che è una soluzione liquida al cui interno troviamo i vari organelli della cellula (nucleo, mitocondri, ribosomi, reticolo endoplasmatico); le cellule possiedono una fitta rete di proteine tubulari che dipartono da una parte all'altra della cellula all'interno del citoplasma e vanno a creare il citoscheletro. Il citoscheletro è lo scheletro della cellula. La struttura del citoscheletro varia a seconda della tipologia cellulare, ed è responsabile della forma.

l'organizzazione una forte connessione delle attività migratorie della cellula. C'è tra lo spazio extracellulare ed il citoscheletro, attraverso degli specifici recettori transmembrana. I recettori (nel video sono mostrate le integrine) sono in grado di interagire con molecole e complessi molecolari, che l'integrina assume; la sua conformazione dipende dal tipo di matrice extracellulare che lega. L'integrina lega una proteina → → → Rapporti di causa-effetto: cambia conformazione messaggio alla cellula la cellula attiva un determinato pathway cellulare. La matrice extracellulare è una percentuale molto elevata del nostro corpo. Il 30% delle proteine del corpo umano è costituito da collagene. Questi sistemi interagiscono in maniera molto complessa tra loro, e queste indagini e studi sono ad oggi elementi che vanno approfonditi dai ricercatori. Le glicoproteine contengono catene di zuccheri.

quindi sono proteine che sulla loro catena hanno legati degli zuccheri.

La composizione della matrice extracellulare dipende dal tipo di tessuto e cellula. Esempio: muscolo. Le miofibre sono circondate dalla matrice, che consente il movimento sincrono delle stesse, la generazione della contrazione e della forza. Le fibre muscolari sono in grado di contrarsi in maniera volontaria grazie all'azione dei neuroni; questi hanno il proprio corpo cellulare nel midollo spinale e hanno degli assoni lunghi che raggiungono ogni muscolo del corpo (raggiungono la cellula muscolare e la innervano). Il punto di contatto tra il muscolo e la terminazione nervosa è noto come giunzione neuromuscolare. Il muscolo è attaccato anche alle ossa, la porzione che lega il muscolo alle ossa è detta miotendinea. Se andiamo a valutare tutti questi

aspetti vediamo che la matrice extracellulare dellaporzione miotendinea è specifica di quella data porzione, perché questa zona ha funzione di ancoraggio, deve essere molto resistente: per questo motivo viene prodotta una matrice extracellulare tipica della giunzione miotendinea ricca di collagenele miofibre, invece, che devono essere molto elastiche, l'ECM sarà completamente di tipo I. Tra diversa.La composizione e la proporzione relativa di ciascuna di queste molecole sono determinate dalla posizione, dalla funzione fisiologica e dai tipi di cellule adiacenti del tessuto in cui risiedono le cellule. Questa specifica composizione molecolare dell'ECM è indicata come microambiente locale. Le cellule in un particolare tessuto secernono molecole che determinano l'ECM circostante. Ad esempio, le cellule intestinali sintetizzano, modificano e secernono le molecole necessarie per la matrice che le circonda, mentre gli osteoblasti generano le molecole.

dell'ECM rigido dell'osso umano. Questa diversità nella composizione dell'ECM in diversi tessuti crea proprietà particolari in base al loro ruolo e funzione unici. La matrice extracellulare può essere coinvolta nella comunicazione cellulare. È stato dimostrato che anche l'interazione tra le cellule e l'ECM ha un impatto intracellulare. Ad esempio, le forze sulle molecole di integrina transmembrana possono provocare l'attivazione della rete di actomiosina intracellulare. Questo può promuovere la migrazione cellulare, la divisione e altre risposte cellulari. Alcune di queste risposte includono cambiamenti nell'espressione genica e cascate di segnalazione cellulare. Allo stesso modo, l'integrina può comunicare informazioni intracellulari all'esterno della cellula. Inoltre, l'ECM è noto per legare le molecole di segnalazione, che possono essere rilasciate in seguito alla degradazione dell'ECM.

(reservoir-serbatoio). Le cellule sono in grado di produrre proteine che hanno un ruolo diretto di segnale e di cambiamento di segnale di una cellula; questo può essere un fattore di crescita,
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Publisher
A.A. 2020-2021
95 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/34 Bioingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher unaltraelena di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bioingegneria cellulare e dei tessuti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Urciouolo Anna.