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PEDANA DI FORZA
Posta su pavimento del laboratorio nascosta per non influenzare il passo una
volta passato su di essa. Misura le forze scambiate dall'appoggio con il terreno su
3 assi (verticali,antero-posteriore, medio-laterali). Rileva forza concentrata su un
punto e non quella distribuita , prende in esame il CENTRO DI PRESSIONE (COP).
Due tipi di pedane:
-con sensori Piezoelettrici adatta a movimenti rapidi e dinamici, no statici.
-adatta a movimenti meno dinamici, analisi dell'equilibrio e della posturain
quanto estensimetrica offre la misura della polarizzazione elettrica per effetto
della deformazione meccanica.
A seconda del movimento analizzato,se il segnale è molto rapido (frequenza di
campionamento ALTA), se la variazione di segnale è lenta (frequenza di camp.
BASSA).
Equilibrio(50-100 HZ), atterraggio(500-5000 Hz), cammino,cosa( 250-500 Hz).
Utilizzo di sensori sensibili all'azione meccanica, i quali trasducono in segnali
elttrici l'azione meccanica a cui la pedana stessa è sottoposta per effetto del
carico applicato. Nei quattro angoli della pedana è presente una CULLA DI
CARICO che misura il carico verticale, le forze di taglio orizzontali nelle direz.
antero-posteriori e medio-laterali e i momenti torcenti relativi ai 3 assi.
Normalizzare i dati al peso(TARARE LO STRUMENTO a seconda dello studio da
fare) corporeo(variabile) dividendo il valore ottenuto al peso corporeo e
moltiplicandolo per 100. Inoltre in base a ciò che vogliamo studire poniamo lo 0
della membrana ad un livello X.
Affinchè i dati appresi dall'analisi del movimento siano accettabili occorre che
-la pedana sia ISOLATA dal resto del pavimento e che inoltre il soggetto
mantenga normale andatura di corsa a contatto con la pedana;
- tutto il piede sia entro la superficie della pedana.
La prova perde di validità se:
-overstriting (allungamento del passo) -understriting (accorciamento del passo)
-piede parzialmente fuori da pedana
La velocità e la calzatura influenzano la FORZA DI REAZIONE del suolo.
STABILOMETRIA(misura l'oscillazione del COP in un arco di tempo): altro valore
misurabile è il COP e la sua variazione in un arco di tempo rispetto alla posizione
media. Viene fuori un gomitolo, quanto più esso è piccolo e confinato, tanto
minori saranno gli spostamenti quindi il soggetto gode di buona stabilità.
MOMENTO DELLA FORZA RISULTANTE PIEDE-SUOLO associando i dati elaborati
con la pedana dinamometrica ad una contemporanea analisi
stereofotogrammetrica si calcolano i momenti alle diverse articolazioni (anca-
velocità
ginocchio-caviglia), ricavando anche la potenza articolare data dalla
angolare momento articolare.
X
SINTESI la pedana misura: -forza risultante piede-suolo(dinamica del passo)
-COP(analisi stabilometrica di stabilità) -momento di una forza -potenza
articolare(p.dinamometrica + stereofot.)
la stereofotogrammetria studia la cinetica del movimento, la pedana
dinamometrica analizza la dinamica del movimento.
PROTOCOLLO ACQUISIZIONE CAMMINO: azzeramento pedana, premo "monitori",
far salire e scendere soggetto, prove di cammino finchè la camminata non
diventa naturale quindi ACQUISISCO.
PROTOCOLLO ACQUISIZIONE CAMMINATA + STEREOFOTOGRAMMETRIA:
calibrazione, posizione terna nel centro dell'area daanalizzare, acquisire,
posiziono 2 assi perpendicolari all'angolo della pedana per farla identificare dal
sistema, new stick con marcker nel sistema, posiziono marker su soggetto e
faccio camminare( prima provo), aquisisco.
STEREOFOTOGRAMMETRIA
Sistema di Motion Capture Marked-based mira a ricostruire la cinematica dei
segmenti ossei attraverso l'individuazione della traiettoria 3D dei marker
applicati sulla superficie corporea. Sistema composto: -Strutture di acquisizione
(telecamere dotate di dispositivi per la rilevazione del segnale luminoso e la
trasduzione in segnale elettrico, come i sensori CCD e CMOD, telecamere ad
infrarossi); illuminatori, schede di acquisizione, softwer di elaborazione dei dati.
Dato un punto in movimento nello spazio tridimensionale del
laboratorio(marker), la stereof. fornisce in ciascun istante di tempo il vettore
posizione (coordinate X,Y,Z) cosi da ricostruire la posizione e l'orientamento
relativo di ciascun sistema di riferimento anatomico associabile alla componente
ossea sottostante (movimento dello scheletro ad ogni frame).
Funzionamento basato su PRINCIPIO DI TRIANGOLAZIONE (quando almeno due
telecamere riprendono contemporaneamente un punto dello spazio 3D(marker),
allora è possibile partire dalle immagini formatesi sui piani principali delle
telecamere x ricostruire la posizione di quel punto. Il sistema si basa sul fatto che
i marker riflettono i raggi infrarossi dalle telecamere e li trasmettono sui piani
princ. delle telecamere passano per i punti nodali. In fase di riconoscimento, le
coordinae del punto P sono ricostruite a partire dalle proiezioni P1 e P2 sui
p.princ. delle telec. passando da N1 e N2. Le tele devono essere disposte in
modo tale che la retta che dal punto P1 passa per N1 vada adintersecarsi nel
punto P acquisito con la retta P2 N2. Per ricostruire P con la triangolazione è
necessario definire un sist. di rif. globale fissando i parametri dell'intero sistema.
-Parametri esterni:posiz. ed orientamento dei piani ptincipali delle telecamere
-Parametri interni:lunghezza focale, coordi. N, coeff. di distorsione.
CALIBRAZIONE
Determinazione parametri est-int: CALIBRAZ. STATICA-oggetto con valori noti;
CALIBRAZ. DINAMICA-oggetto nello spazio(def. volume di acquisizione)
Terna cartesiana: sist. di riferimento tecnico solidale con l'osso(cluster di marker).
Ricostruzione delle coordi. dei punti di repere anatomici rispetto al sist. di rif.
Ricostruzione della posizione e dell'orientamento di ciascun sist. di rifer.
anatomico rispetto al labor. frame to frame. Calcolo per ogni artic. la posiz e
orient dei sist. di riferimento tecnico dei 2 segmenti corporei adiacenti. Individuo
errori
POSIZ. MARKER:
1 Protocollo tecnico: cluster di marker in posizioni non corrispondenti ai punti
anatomici, ogni cluster individua un sist. di rif. solidare con seg corporeo ma
indipendente da quello osseo(calibraz aggiuntiva)
2 Protocollo anatomico: posiz dei marker su punti di repere che informano la
posiz dell'osso, centri articolari calcolati con algoritmi basati sui parametri
antropometrici del sogg.
Protocollo SAFLO: (cammino,salir le scale,postura eretta), marker su punti di
reere anatomici, patologie analizzate (scoliosi,spina bifida, distrofia musc).
Utilizzo di marker estesi(con segmenti che si allontanano dal corpo) vantagg. x
intra-extra rotazioni rispetto l'asse, svantagg. durante particolari movimenti per
oscillazioni o staccarsi.
vant: pochi marker-utile x bambini
limiti: telec. posteriori, marker pelvi troppo vicine, numerose misure
Protocollo VCM: (cammino,scale,postura eretta), patologie
analizzate( emiplegia,scoliosi,spina bif,distr.musc) posizionamento marker in
seguito a considerazioni geometriche(stima dei singoli segmenti corporei)
vant: pochi marker, utile a bambini
limiti: almeno 4 telec, marker estesi, cinem. articolare in 3 gradi di libertà
Protocollo CAST: (cammino,scale,sedia,pedalata,corsa) patologie
analizzate( artrosi, piede paitto, tremore,sla) utilizza marker tecnici si calibrano in
base ai punti di repere anat. e gli assi anatomici.
vant:flessibilità su numero marker e telecamere
limiti: molti marker, necessità acquisizioni aggiuntive.
Confronto tra protocolli: in base ai piani analizzati, le variazioni tra i risultati di
protocolli differenti possono variare o restare simili: flesso-est:risultati non si
discostano, ad.abduzione: leggera variabilità, intra-extra rot:notevole variabilità
differenze dovute a posizionamento dei marker, dato che rilevano angoli di
movimento nei diversi assi.
ERRORI
1-Errori strumentali(intrinseci al sist. di rilevamento); 2-Errori nella determinaz di
coordinate locali dei p.repere anatomici (dislocazione di p. di repere a. e si
propagano al calcolo della posa dei sistemi di riferimento a. e quindi agli angoli
articolari; 3-Errori derivati da artefatti di tessuti molli. E. strumentali sono più
facili da identificare e facilmente eliminabili e compensabili, gli altri sono casuali
e molto più difficili da quantificare. 1-intrinseci al sistema di misura
stereofotogram. Tali x cui anche in condizioni di rilevazione in statica, le
coordinate ricostruite dal sistema variano. Tale errore si riflette nel calcolo della
posa del sistema tecnico e quindi della cinematica articolare. Si distinguono
ulteriormente in E. SISTEMATICI (errata calibrazione dello strumento, disposizione
errata delle camere che limitano la validità della misurazione. Piu grande è il
campo da analizzare e più grande sarà l’errore. Evitare tali errori modificando i
pixel) ed E. CASUALI (attribuibili al caso, al processo di digitalizzazione
dell’immagine, frequenti e prodotti dal rumore elettronico, sono riducibili col
filtraggio). I dati rilevati nell’analisi del movimento si svolgono entro uno spettro
di frequenza limitato, a cui si sommano le frequenze-rumori (derivanti
dall’esterno), per cui possono essere filtrati i rumori eliminando o confinando la
sensibilità della telecamera entro certi range di frequenza. Esempio la
camminata ha un range di freq.. pari a 1 HZ perciò si elimina la variazione rapida
sopra i 3 HZ, eliminando la frequenza di segnale alto.(nel caso contrario il
filtraggio non è possibile in quanto si apre il range di frequenza fino a 3 per i
movimenti veloci, non potendo cosi eliminare la variazione lenta). Prima di ogni
rilevazione lo sperimentatore deve stimare gli errori sperimentali residui tramite
SPOT-CHECKS(dispositivi guidati manualmente dall’operatore per la misura della
distanza tra marker o tramite dispositivo motorizzato per la misura dello
spostamento dei marker), il quale comprende:
-misura distanza tra marcatori
-misura spostamento marcatori
Pendulum test(distanza tra due marcatori posti su un pendolo rigido a distanza
nota che oscilla su due assi di movimento); Full Volum Test (asta rigida, allineato
al sistema di rif, mossa a vel. Costante); Walking Test (asta rigida, la tiene con
diverse orientazioni); Mal Test (monitora la variazione dei marker durante una
rotazione)
Altro errore strumentale è la posa del cluster, il cui numero ottimale è 4, il raggio
medio del cluster deve essere almeno 10 volte la deviazione standard stimata
dall’errore strumentale, l’asse princ. Del cluster deve essere disposto verso il
punto di repere anat. di maggior interesse, in fine il cluster deve essere lontano
dalla condizione di allineamento dei marcatori.
2-mislocazione dei punti di repere anatomico che ha effetto sia sull&rsq