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Libro di Mitridate VI
Il libro di Mitridate VI narra delle guerre di Pompeo in Hispania (Spagna romana) e in Macedonia (parte meridionale della penisola balcanica).
La guerra mitridatica, che si combatté tra la Repubblica romana e il Ponto in Asia Minore, è il tema del terzo libro. Prende il nome da Mitridate VI, che all'epoca era il re del Ponto.
Il quarto libro narra la conclusione delle guerre servili, ovvero le tre rivolte di schiavi contro la Repubblica romana, avvenute nel 71 a.C.
Il quinto libro narra la guerra di Pompeo contro i pirati.
Lettera di Mitridate VI
La lettera di Mitridate VI esprime il motivo per cui i romani hanno portato guerra, ovvero la loro inestinguibile sete di ricchezze e di potere.
Stile Sallustiano
Lo stile sallustiano si caratterizza per una scrittura rapida ed essenziale, basata sull'inconcinnitas, cioè il contrario della ricercatezza di simmetria e dei periodi ampi ed equilibrati che costituivano la concinnitas di Cicerone. La sua visione severamente etica si traduce in una sintassi libera.
compaiono asimmetrie, antitesi, grecismi, termini dottie antichi. È uno stile austero e maestoso, che approda però in una drammaticità intensa: Giugurta e Catilina sono personaggi tragici, e gli argomenti delle due opere, sono anch'essi tragici poiché esprimono la drammaticità della crisi. OPERE CONSIDERATE "SPURIE": L'invectiva in Ciceronem e L'Invectiva in Sallustium (Cicerone) Le due "Epistulae ad Caesarem senem de re publica": irrisione di Cicerone, della sua politica e delle sue ambizioni. Lucrezio La notizia biografica più ampia di Lucrezio ci viene da Girolamo (IV_V secolo d.C.). secondo Girolamo Lucrezio sarebbe nato intorno al 96 a.C., per morire suicida nel 43 a.C., dopo aver scritto alcuni libri nei momenti di lucidità lasciatigli da una pazzia dovuta a un filtro d'amore. La notizia della follia è un'invenzione nata in ambiente cristiano nel IV secolo, al fine discreditare la polemica antireligiosa di Lucrezio. Si ipotizza un'origine campana, basandosi sulla presenza a Napoli di una SCUOLA EPICUREA. Lucrezio è un divulgatore dell'epicureismo nel suo De rerum natura. EPICUREISMO: Dottrina filosofica, enunciata nella sua forma più antica dal filosofo greco (341-270 a.C.), fondata principalmente sulla ricerca di un sapiente equilibrio interiore, raggiungibile attraverso la serena padronanza di sé di fronte alle cose, nel soddisfacimento dei propri bisogni e nel godimento del piacere, e attraverso la liberazione dal timore della divinità e della morte. L'epicureismo insegnava che gli Dei esistono, ma senza intervenire nelle vicende umane, che si arriva al piacere solo attraverso l'atarassia (indifferenza alle passioni). ostilità dei TRADIZIONALISTI contro l'epicureismo. Forte l'unico riferimento certo attribuito a Lucrezio è la testimonianza di Cicerone in una lettera del.54 a.C. al fratello Quinto, nella quale Cicerone dà il suo giudizio in merito ad un manoscritto di Lucrezio affidatogli per la pubblicazione.
Lucrezio decise di farsi divulgatore di Epicuro, scrivendo un poema epico-didascalico, che riprende i modelli greci antichi, come Empedocle, filosofo del V secolo a.C., autore di un poema Sulla natura.
"De rerum natura" (la natura delle cose) è un poema epico-didascalico latino, scritto nel I secolo a.C.
Lucrezio vuole diffondere il messaggio della filosofia dell'epicureismo, proibita a Roma, secondo cui gli Dei esistevano, ma vivevano al di fuori del mondo incuranti degli uomini, e secondo cui l'uomo doveva vivere nel proprio privato.
È composto da 6 LIBRI divisi in 3 DIADI:
LA PRIMA E ULTIMA COPPIA: trattano della fisica e del cosmo;
LA SECONDA: espone l'antropologia e la psicologia.
LIBRO I: si apre con l'inno a Venere, personificazione della forza generatrice della natura; inizia l'esposizione
della teoria atomica, secondo cui l'atomo si muove si scontra e dà origine ai corpi e ai mondi.
LIBRO II: Gli atomi si muovono e si aggregano, e grazie al clinamen, cioè all'inclinazione rispetto alla verticale, rimbalzano, si incontrano e si aggregano.
LIBRO III: parla dell'anima umana e del corpo: sono uniti e non possono vivere separatamente quando muore il corpo, muore anche l'anima. La vita dopo la morta è una favola senza fondamento.
LIBRO IV: descrive il meccanismo delle varie funzioni del corpo, dei sensi, dei desideri e delle idee. le sensazioni sono provocate da gruppi di atomi (simulacra) che si staccano dai diversi oggetti ed entrano nel corpo, dando origine alla vista, al tatto, al gusto e all'olfatto.
LIBRO V: Il poeta estende la sua visione a tutto l'universo: questo non fu creato dagli Dei; il mondo non è eterno, è mortale e in esso non vi è posto per gli Dei. Dal caos iniziale è avvenuta la creazione
Dei corpi celesti e della terra. Egli espone poi il sorgere e l'evoluzione della vita sulla Terra. Tutta la seconda metà del libro V tratta invece dell'origine della vita sulla Terra e della storia dell'uomo: né gli animali, né gli umani sono stati creati da un dio, ma si sono creati grazie a particolari circostanze: il terreno umido e il calore. Fra le tappe del progresso umano, quelle positive (scoperta del fuoco, sviluppo del linguaggio), sono state alterate da altre negative (l'inizio e il progresso dell'attività bellica). Il progresso ha portato però anche decadenza morale (bisogni innaturali, quali la guerra, o le ambizioni) soluzione EPICUREISMO: la natura del corpo ha bisogno di poche cose.
LIBRO VI: il poeta descrive la natura di diversi fenomeni fisici e metereologici (fulmini, terremoti). Narra la peste di Atene del 430 a.C. Lucrezio può essere considerato "poeta-vate" poiché esorta
Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1; Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;illettore-discepolo affinché segua il percorso educativo da luidelineato. Il messaggio di Lucrezio, basato sulla comprensione dellecause oggettive che regolano i fenomeni, vuole distruggere ognipossibile superstizione. Il lettore deve essere consapevole dellospettacolo della natura.viene presentato, nei vari elogi, come un eroe, colui cheEpicuroha saputo liberare l’umanità dai terrori ancestrali.nel testo in cui Lucrezio si rivolge al lettore invitandolo apassaggiriflettere su quanto crudele sia la religio tradizionale (narrata nel Ilibro, la morte di Ifigenia per mano di suo padre Agamennone,poiché la nave salpasse alla volta di Troia) è proprio la religione,secondo Lucrezio, ad opprimere la vita degli uomini.timore della morte, secondo la dottrina epicurea, deve essereileliminato.
STILE LUCREZIANO: Cicerone ammirava Lucrezio sia perl’accuratezza del pensatore, ma anche per la capacitàdell’elaborazione artistica.stile si
Lega al fine di persuadere il lettore: sono frequenti le ripetizioni, poiché Epicuro stesso raccomandava di riassumere in brevi concetti chiave per facilitare la memorizzazione.
Per convincere il lettore, usa uno stile più aggressivo e spesso violento (diatriba: una forma di insegnamento filosofico, cui principale esponente fu Bione di Boristene (325-255 a.C): indica un contrasto che conduce a qualcosa di positivo.
Nuove: poiché nella lingua latina mancava la possibilità di tradurre alcuni termini dal greco, si utilizzavano perifrasi o neologismi.
Numerosi vocaboli poetici forniti dalla tradizione arcaica riprendono Ennio o anche Livio Andronico e Pacuvio.
Dimostra di possedere una vasta conoscenza della letteratura greca, come Omero e Platone.
I "Poetae novi" o "Neoteri" è un termine che venne usato per la prima volta da Cicerone, con il quale indicava i poeti della sua società che...
Siatteggiavano a innovatori. Il progetto di rinnovamento del gusto letterario è la conseguenza della generale ellenizzazione dei costumi: il fenomeno è la conseguenza delle grandi conquiste del II secolo a.C. che aveva messo la società greca a quella romana.
Nel campo letterario si assiste a un lento ma progressivo indebolimento dei valori e delle forme della tradizione; affinamento del gusto e della sensibilità. I poeti neoteri prendono dai poeti ellenistici:
- L'interesse per la sperimentazione metrica;
- La ricerca di un lessico e di uno stile sofisticati;
- Negli ultimi decenni del II secolo a.C., di una poesia scherzosa e disimpegnata, nell'ambito dell'élite colta romana. I componimenti venivano chiamati "nugae" (barzellette, cose di poco conto). Contrapponendosi all'antica, tradizionale poesia latina delle grandi composizioni epiche, i neoteroi si ispirarono alla lirica ellenistica, con brevi carmi.
fortemente personali, spesso amorosi, elaborati in forme raffinate e impreziositi da notazioni erudite.
Publio Valerio CatoneMaestro della scuola è considerato, massimoCatullo Licino Calvo Elvio Cinna Marcoesponente; sono poi da ricordare, Furio Bibaculo, Ticida, Quinto Cornificio.
CATULLO
Gaio Valerio Catullo nacque a Verona, nella Gallia Cisalpina, intorno all'84 a.C. Di famiglia agiata, giunse a Roma e iniziò a frequentare personaggi di spicco dell'ambiente politico e letterario. Ebbe una relazione d'amore con Clodia (nobildonna romana, figlia di Appio Claudio Pulcro, console nel 79 a.C.). Secondo Girolamo morì a 30 anni.
OPERE:
116 carmi raccolti in un LIBER (raccolta di poesie in vario metro) che si suole suddividere in tre sezioni:
- (1-60): componimenti brevi a carattere leggero, 'nugae';
- (61-68): numero di carmi limitato, di maggiore impegno stilistico: 'carmina docta'.
- (69-116): carmi brevi in distici elegiaci.
“epigrammi”.BREVI: viene recuperata la dimensione intima; i principaliCARMItemi sono: l’amore, le amicizie, gli affetti, le passioni, gli aspettiminori o minimi dell’esistenza sono l’oggetto di questa poesia.
Lo sfondo della poesia di Catullo è costituito dall’ambiente letterarioe mondano della capitale.
FIGURA DI LESBIA: l’evento che segnò profondamente la LAvita e la poesia catulliana fu l’incontro con la donna che nelsuo canzoniere prende il nome di LESBIA. Questa figura risultaancor’oggi molto misteriosa, poiché non si sa se sia esistita