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TEMI:
− parodia del concilio degli dei : scena tipica dell'epica. Gli dei si comportano secondo le
procedure del senato romano
− il viaggio (→ Orazio)
− il banchetto e il mangiare
− l'amore: Lucilio è l'antesignano della poesia personale d'amore
− le questioni letterarie
TONI:
− moralismo : contro il luxus e le manie grecizzanti. Si afferma come caratteristica della
successiva produzione satirica.
− spirito polemico
− realismo (attenzione alla vita quotidiana)
STILE → disarmonia: certamente meditata per un preciso programma espressivo
− solenne: delle tragedie romane: parodiato. Convergenza tra Lucilio e Callimaco, e poi tra
Lucilio e la poesia neoterica.
− lessico tecnico: finora escluso dalla poesia latina
− lingua colloquiale attinto da diversi strati sociali, per cui compaiono anche molti grecismi
6) LA STORIOGRAFIA DELLE ORIGINI
Frutto intellettuale del ceto dirigente, come l'oratoria, la storiografia arcaica fu di tipo annalistico
(con avvenimenti esposti in ordine cronologico) e nacque per fini politici; fu soprattutto
agiografica e del tutto priva di analisi critica.
GLI ANNALISTI IN LINGUA GRECA
I primi annalisti romani scrissero in greco, forse perché influenzati dalla raffinata prosa letteraria
ellenica, forse perché volevano rivolgersi ai lettori non latini delle rive del Mediterraneo. I pochi
frammenti rimasti degli autori più importanti sono insufficienti per esprimere un giudizio di
merito.
• QUINTO FABIO PITTORE fu senatore e combattè contro i Galli e contro Cartagine.
Dopo la sconfitta di Canne del 216 fu inviato a consultare l'oracolo di Delfi sulla sorte della
città. I suoi ANNALES, dall'arrivo di Enea alla battaglia di Zama, godettero di buona fama e
furono una fonte di notizie per gli storici successivi.
• LUCIO CINCIO ALIMENTO. Di lui si sa solo che fu pretore nel 210 a.C. e che fu preso
prigioniero nella seconda guerra punica. La storia trattata nei suoi ANNALES doveva avere
un contenuto analogo a quella di Fabio Pittore, ma non ne ebbe ugual fama, anche se Polibio
gli riconosceva una certa obiettività.
GLI ANNALISTI IN LINGUA LATINA
Pochi frammenti rimangono delle opere degli annalisti in lingua latina, successori di Catone.
• VALERIO ANZIATE era già noto presso gli antichi per la superficialità e le esagerazioni
storiche, che compilò ben 75 volumi diAnnali fino a Silla.
• L. CASSIO EMINA e L. CALPURNIO PISONE, le cui opere arrivavano alla distruzione
di Cartagine
• CORNELIO SISENNA (morto nel 67 a.C.), oratore e sostenitore di Silla, la cui
opera,HISTORIAE, in 23 libri, fu apprezzata da Sallustio e Cicerone.
LA MONOGRAFIA STORICA
All'epoca dei Gracchi (sec. II a.C.) incominciarono ad affermarsi l'interesse per gli avvenimenti
contemporanei, o comunque non troppo lontani nel tempo, e la necessità di un metodo serio di
analisi. Nacque così la monografia storica, che vide come maggiori rappresentanti Celio Antipatro,
Sempronio Asellione, Cornelio Sisenna.
• LUCIO CELIO ANTIPATRO (sec. II a.C.), di origine plebea, fu il primo ad abbandonare
lo schema annalistico della storia generale e cercò di dare alla narrazione una veste artistica.
Rimangono una sessantina di frammenti della sua monografia in 7 libri sulla seconda guerra
punica. Nell'età dei Gracchi la storiografia non è praticata da figure in primissimo piano.
4
Celio è l'iniziatore a Roma della monografia storica in lingua latina: scrive un'opera sulla
II guerra punica, oggi perduta. La prima storiografia romana infatti fu di tipo annalistico, in
prosa (Annales di Ennio) o in poesia (Origines di Catone).
• SEMPRONIO ASELLIONE, tribuno militare nella guerra numantica agli ordini di
Scipione l'Emiliano, narrò "le vicende cui era stato presente". Fu il primo a usare un vero
metodo storico, ispirandosi al razionalismo dello storico greco Polibio (202-120 ca a.C.);
ricercò così le cause degli avvenimenti, curando di esporli in forma elegante. Egli dichiara in
un'epistola che è una cosa da bambini scrivere quando è iniziata e finita la guerra o cose del
genere; egli riferisce solo gli eventi ai quali ha assistito in prima persona, con l'intenzione di
studiarne il processo delle cause e delle intenzioni. Adotta quindi un metodo razionalistico,
influenzato dalla pratica dello storico greco Polibio, che era stato a Roma presso gli
Scipioni.
• LA RETORICA A ERENNIO
La Retorica ad Herennium è un manuale pratico di retorica in 4 libri. L'ignoto autore, si propone
di insegnare l'arte dell'eloquenza agli aspiranti oratori: il I e il II libro trattano dell'inventio, cioè
come trovare gli argomenti più convincenti per la causa, il III della dispositio, della memoria e
dell'actio, cioè come elaborare il discorso, memorizzarlo, impostare la voce e i gesti; il IV
dell'elocutio, cioè la scelta dello stile adatto al discorso. Quest'ultimo libro è il più importante dal
punto di vista letterario, perché l'autore si dilunga a illustrare le figure retoriche, ben 64, e insiste in
particolare sulla metafora. Nell'opera viene per la prima volta formulata la dottrina dei tre stili
(figura): alto (gravis), medio (mediocris), dimesso (estenuata).
7) I PRENEOTERICI, I NEOTERICI E CATULLO
I sec aC: rinnovamento del gusto letterario.
Cicerone conia per queste tendenze innovatrici, sprezzanti della tradizione romana (personificata da
4 L'iniziatore del genere monografico fu Tucidide.
Ennio) la sprezzante definizione di poetae novi (o neoteroi alla greca); il suo fastidio si manifesta
poi in un'altra definizione: cantores Euphorionis, dal nome del poeta Euforione di Calcide (III
aC), celebre per la densità e l'erudizione dei suoi versi, e assunto a emblema della poetica
alessandrina.
Il processo di modernizzazione del gusto letterario promosso dai poetae novi non è che un aspetto
del fenomeno generale di ELLENIZZAZIONE DEI COSTUMI che caratterizza la società
romana nell'età della repubblica. Questa è una conseguenza delle grandi conquiste del II aC , che
avevano messo a contatto l'arcaica società dei contadini-soldati con popolazioni abituate a forme di
vita più raffinate. Si ha quindi un indebolimento dei valori e delle forme della tradizione.
Di davvero nuovo rispetto ai predecessori i neoterici hanno non la predilezione per la letteratura
greca più recente, ma la decisa IMITAZIONE degli aspetti eruditi che la caratterizzavano:
− gusto per la contaminazione tra generi
− interesse per sperimentazione metrica
− ricerca di un lessico e stile sofisticati
− carattere disimpegnato della loro poesia.
5
Il modello di tale poesia è CALLIMACO , poeta ellenistico assunto a modello degli ideali di
poesia alessandrina; i suoi componimenti si caratterizzavano per:
− cura formale, lavoro di lima
− componimenti brevi ma stilisticamente elaborati e ricci di erudizione mitologica e
antiquaria: polemizzava con gli epigoni dell'epos omerico (mega biblion, mega kakon).
Anche Catullo e i neoteroi irridono gli imitatori di Ennio.
Negli ultimi decenni del II aC compare nell'élite romana una poesia di
− tono leggero
− dimensioni ridotte (epigrammi, epillio, poemetti mitologici..), che danno modo al poeta di
sfoggiare la propria erudizione e di attuare raffinate strategie compositive (racconti a
incastro...).
− destinata al consumo privato
− il carattere scherzoso è testimoniato dal termine che desinava tali poesia, nugae, che ne
indicava la natura disimpegnata, di semplice intrattenimento.
Questa poesia è frutto dell'otium, dello spazio sottratto agli impegno civili e dedicato alla
conversazione dotta. Si caratterizza inoltre per:
− interesse per i sentimenti privati, disinteresse per la vita spesa al servizio dello stato
(modello cittadino-soldato), per i valori della tradizione
− ricerca di elaborazione formale
Quindi vi è una vicinanza tra neoteroi e EPICUREISMO per quanto riguarda il rifiuto di una vita
impegnata (negotium) in favore di una vita appartata (otium).
La differenza tra i due sta però nella CONCEZIONE DI AMORE: per gli epicurei, il cui fine è
l'atarassia, l'eros è una malattia da fuggire perché fonte di angoscia e dolore; per i neoteroi invece
l'amore è il sentimento centrale della vita, ed è quindi il tema privilegiato della loro poesia.
DIFFERENZE TRA PRENEOTERICI E NEOTERICI:
1) maggiore consapevolezza dei neoterici
2) maggiore scarto rispetto alla tradizione letteraria latina nelle poesie dei neoterici
3) preneoterici si caratterizzano per l'artificioso sperimentalismo praticato sui modelli greci
Scrive gli AITIA cioè un poema in distici elegiaci sulle “cause”, ovvero sulle origini di feste, nomi...
5 il bersaglio della sua polemica è il poema epico degli epigoni di Omero
4) per i preneoterici l'otium ha uno spazio limitato accanto alle attività proprie del civis; i
neoterici prediligono una poesia che non concede solo uno spazio limitato all'otium e ai
suoi piaceri, ma che li colloca al centro dell'esistenza, facendone dei valori assoluti.
POETI: PRENEOTERICI
LUTAZIO CATULO Precursore dei neoteroi.
potente aristocratico e console al tempo della guerra contro i Cimbri
(101 aC).
Riserva all'otium e alla poesia nugatoria uno spazio limitato, essendo la
sua vita ancora incentrata sui doveri del civis.
Attorno a lui si raccoglie un gruppo di letterati accomunati dal nuovo
gusto per la poesia leggera di intrattenimento; non si parla però di un
circolo, dal momento che i poeti erano collegati solo da una comunanza
di gusti e orientamenti letterari.
VALERIO EDITUO Primo autore di epigrammi erotici di maniera alessandrina.
LEVIO I aC. Si segnala per la libertà nel coniare composti e nello sperimentare
forme metriche inusitate.
Se prima la poesia nugatoria era ancora strettamente dipendenti dai
modelli ellenistici, Levio elabora (non imita) i testi che imita in maniera
maggiore, sperimentando nuove possibilità espressive. È quindi
considerato un anello di congiunzione e il precursore più diretto della
poesia neoterica vera e propria.
NEOTERICI
VALERIO CATONE Sorta di caposcuola; maestro e critico di poesia
VARRONE ATACINO È alla ricerca di un nuovo linguaggio poetico
CINNA Amico di Catullo; si caratterizza per erudizione e labor limae.
LICINIO CALVO Amico di Catullo CATULLO
Nasce a Verona, nella Gallia Cisalpina. Le notizie bibliografiche provengono per lo più dai suoi
carmi.
A Roma conobbe e frequentò personaggi di spic