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Hírlap (chiusura del giornale)
La sua decisione suscita scalpore e viene interpretata da quasi tutti a livello politico;
Nel frattempo, sul piano personale:
- 1935: morte del padre;
- 1936: matrimonio religioso con Lola.
Non provi simpatia per Nyugat,
È significativo che Márai rivista letteraria nata nel 1908 che vede transitare le più grandi figure letterarie ungheresi -> la vita del giornale può essere scandita in tre/quattro fasi, ognuna delle quali vede protagonista un importante scrittore che ne funge da guida. Márai viene considerato facente parte della seconda fase della rivista letteraria, anche se egli mantiene sempre un atteggiamento distaccato nei confronti di questa. Dopo la morte di Ernő Osvát (1876-1929), redattore della prima generazione di la Nyugat, freddezza si tramuta in aperta ostilità. Márai attacca il nuovo corso della rivista, diretta da Mihály Babits e Zsigmond Móricz, che cercano
Riassumendo, Nyugat è una rivista che mescola letteratura e politica, nata con l'obiettivo di elevare la letteratura ungherese al livello di quella europea. Tuttavia, la scrittura dei suoi protagonisti non può essere completamente separata dalla realtà circostante. Verso la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40, nonostante la produzione letteraria sia ancora abbondante, Márai ha degli scontri con altri artisti e viene attaccato personalmente. Nel 1937 pubblica "A (I gelosi)", continuando la trilogia "féltekények" iniziata nel 1929 con "A" ("L'opera dei Garren"). Nel 1938...“A (“Le quattro stagioni”): nell’opera è possibilenégy évszak”notare i tratti di un atteggiamento mutato --> il ritirarsi, il mettersial riparo in una sorta di stoicismo viene evidenziato mediante unascrittura meno passionale e più tecnicamente perfetta, come a voler crearenel mondo irreale della carta la perfezione che non riesce a trovare nellavita reale --> strutture sintattiche perfettamente cesellate;
-1939: il figlio Kristóf, nato il 28 febbraio, muore il 6 aprile --> doloremorte del figlio:per la terza poesia intitolata “Egy kisgyermek halálára”(“Sulla morte di un bambino”) del ciclo “Ujjgyakorlatok” (“Esercizi perle dita”) => in seguito i due coniugi non avranno mai la possibilità diavere un altro bambino, se non adottandone uno più tardi;
- Gli anni ‘40 vedono Márai uno scrittore prolifero --> le opere di
Questo periodo si concentrano ancor più intensamente sulla preoccupazione per un mondo che va sgretolandosi (la II Guerra Mondiale è ormai alle porte);
1939: "Eszter ("L'eredità di Eszter"); hagyatéka"
1940: "Vendégjáték ("Recita a Bolzano"); Bolzanóban" "Kaland" ("Avventura"): dramma rappresentato nel 1940 per la prima volta a Budapest, di grande successo, ebbe 351 rappresentazioni; "Színbad ("Színbad torna a casa"): riferimento a Gyula Krúdyhazamegy" (1878-1933) considerato il suo maestro, di cui i critici considerano il personaggio di Színbad proprio l'alter ego;
1941: "Az ("La donna giusta"); igazi" "Kassai ("Ronda a Kassa"); őrjárat"
1942: "A ("Le braci"); gyertyák csonkig égnek"
“Ég (“Cielo e terra”);és föld”: <i>“A (“I borghesi di Kassa”): dramma messo in scena nellokassai polgárok”</i> stesso anno;
- 1943: “Füves (“Erbario”);könyv”; “Sirály” (“Il Gabbiano”);
- 1943: nel dicembre di quell’anno, viene eletto membro dell’Accademiadelle Scienze, grande onoreficienza della quale però sarà in seguitoprivato poiché espulso;
- 1943-1944: “Napló” (“Diari”): inizia in questa particolare fase i Diariche compila fino alla morte --> siamo ormai sul finire della II GuerraMondiale e tali sono il dolore, la delusione e la preoccupazione di Máraiche decide di abbandonare momentaneamente la scrittura di grandi opereper dedicarsi ad una scrittura dalla dimensione più intima e privata.
Questi diari sono per noi molto utili in quanto costituiscono unafondamentale
Il silenzio costituisce dunque per diverso tempo la sola soluzione per un intellettuale inattaccabile: borghese sì, ma antinazista ed antifascista oltre che anticomunista. Márai si ritira nei suoi diari, ma quando, come dice egli stesso, non può più restare nel silenzio, decide di lasciare l'Ungheria con la sua famiglia;
Se il nazismo minava gradualmente ogni libertà di pensiero e di opinione, rendendo gli organi di stampa mezzi di informazione pilotata [si considerino le pagine dei giornali filotedeschi e filonazisti durante la II Guerra Mondiale: "Egyedül (Siamo soli)", "Magyarság vagyunk" (Magiarità), "Magyar (Strada ungherese)", "Magyar (Vitaút" Életungherese)], l'ostilità e la campagna per emarginare Márai da parte dei comunisti divengono sempre più feroci dopo il 1945 fino ad
arrivarea rendere impossibile la pubblicazione delle sue opere.
1948.augusztus 31: lascia per sempre l'Ungheria
- Il comunismo viene definitivamente istituito in Ungheria;
- In Svizzera per 7 settimane;
- Lasciata la Svizzera si ritira con la moglie sulla collina di Posillipoa Napoli, vivendo in condizioni precarie (vd. Il romanzo "San Gennaro vére","Il sangue di San Gennaro");
Dal momento dell'emigrazione anche Lola comincia a scrivere un diario,
-dove registra quotidianamente ogni evento, diario che lo scrittore leggeràdopo la morte della donna (1986) --> nel suo scritto la moglie sottolinea
hai scritto i Diari per gli altri, adesso io scrivo questo diario per"tute";
- Márai visse a Napoli dal 1948 al 1952 a Villa Ricciardi dove scrissela poesia "Halotti ("Orazione funebre"). L'edificio è diventatobeszéd"un rudere, quindi la targa commemorativa si trova sulla parete della
Casadi fronte (via Nicola Ricciardi 7). Il suo carattere determinato e orgoglioso lo porta ad autoesiliarsi dalla sua terra d'origine. Interessante inoltre la questione linguistica: ricordiamo come, durante il primo periodo della sua carriera da giornalista principalmente in Germania, Márai scrivesse soprattutto in tedesco e continuasse anche ad esercitare le altre lingue di sua conoscenza, in quanto libero di poter comunque parlare l'ungherese e di prendere decisioni circa la propria vita; tuttavia, nel momento in cui tali possibilità gli vengono negate, Márai decide di esercitare unicamente la propria lingua, sebbene questo gli costi l'emarginazione e difficoltose condizioni economiche;
Nel corso degli anni dell'emigrazione continua a trattare tematiche che il regime comunista proibisce di diffondere. Unisce la malinconia del ricordo alla precisione e all'acutezza delle analisi storiche. Orgoglioso è il legame di Márai con
La sua amata patria, sulla quale non smette mai di tenere un occhio vigile nella speranza di poter farvi ritorno al più presto non appena la situazione politica venga a modificarsi --> basti pensare che nel 1956, alla notizia che in Ungheria il regime comunista sta per crollare, prende un aereo per Monaco, dove si stabilisce in attesa; tuttavia ciò non accadrà e Márai sarà costretto a tornare negli Stati Uniti.
“Nem vagyok nacionalista, én patrióta vagyok - s ez eléggé pontos különbsétés. A patrióta szeret valamit, ami az övé, a nacionalista mohón (“Io non sono gyűlöl valamit, ami a másé, s amit szeretne megszerezni.”