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Costituenti lipidici delle membrane biologiche

I fosfogliceridi sono i principali costituenti lipidici delle membrane biologiche. Sono formati da glicerolo-3-fosfato, le cui posizioni C1 e C2 sono esterificate con acidi grassi. I fosfogliceridi sono quindi molecole anfipatiche, con code non polari alifatiche e teste polari.

I fosfogliceridi più semplici sono gli acidi fosfatici, presenti solo in basse quantità sulle membrane biologiche.

Gli sfingolipidi, invece, fanno parte dei costituenti principali delle membrane biologiche. La maggior parte di essi deriva dall'amminoacido a 18 atomi di carbonio, la sfingosina, il cui doppio legame si trova in trans. I derivati della sfingosina sono detti ceramidi.

I ceramidi sono i precursori degli sfingolipidi più abbondanti:

  1. Sfingomieline, che sono ceramidi che hanno come testa polare una fosfocolina. Costituiscono circa il 10-20% dei lipidi della membrana plasmatica.
  2. Cerebrosidi, che sono ceramidi la cui...

La testa polare è costituita da un singolo monosaccaride. Questi lipidi sono privi di gruppi fosforici. Gangliosidi, che sono quelli più complessi. Si tratta di ceramidi a cui sono uniti oligosaccaridiche includono almeno un residui di acido sialico. Essi sono componenti delle membrane e costituiscono circa il 6% dei lipidi nel cervello.

Mercoledì 17 marzo 2021

COLESTEROLO

Li steroidi sono per la maggior parte di origine eucariotica, il cui capostipite è il colesterolo. Il colesterolo è lo steroide più abbondante negli animali, è classificato come sterolo, grazie al suo gruppo C3-OH. Il colesterolo è uno delle componenti principali delle membrane plasmatiche. Il suo gruppo -OH polare gli conferisce un carattere debolmente anfipatico, mentre la sua struttura ad anelli fusi conferisce rigidità. Le piante contengono poco colesterolo, mentre nei mammiferi rappresenta il precursore degli ormoni steroidei. Gli ormoni steroidei sono

classificati in base alle risposte fisiologiche che inducono: 1. Glucocorticoidi, come il cortisolo, modificano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine. 2. Aldosterone ed altri mineralcorticoidi, che regolano l'escrezione dei sali e dell'acqua da parte del rene. 3. Androgeni ed estrogeni, che incidono sullo sviluppo e sulle funzioni sessuali. Mercoledì 17 marzo 2021 I DOPPI STRATI LIPIDICI In soluzione acquosa, le molecole anfipatiche (saponi, micelle, detergenti) formano aggregati globulari, in cui i gruppi idrocarburici non sono a contatto con l'acqua. Tale architettura molecolare elimina i contatti sfavorevoli tra l'acqua e le code idrofobiche dei composti anfipatici, permettendo la solvatazione delle teste polari. Le molecole anfipatiche a coda singola, come ad esempio gli anioni dei saponi, formano micelle sferoidali o ellissoidali. I doppi strati lipidici hanno proprietà simili a quelle dei fluidi. Il trasferimento di una molecola lipidica.

Attraverso un doppio strato è un evento raro; questo processo è denominato diffusione trasversale o flip-flop. È un evento raro perché il flip-flop richiede che la testa polare idratata del lipide attraversi l'intero composto del doppio strato; le velocità di flip-flop dei fosfolipidi presentano tempi di dimezzamento pari a svariati giorni o più. I lipidi sono altamente mobili nel piano del doppio strato; questo processo è detto diffusione laterale. A causa dell'elevata mobilità dei lipidi, il doppio strato lipidico può essere considerato come un fluido bidimensionale. L'interno del doppio strato lipidico è in movimento costante a causa delle rotazioni attorno ai legami C-C delle code lipidiche. La viscosità del doppio strato aumenta nei pressi delle teste polari lipidiche, che hanno rotazioni limitate e mobilità vincolata a causa.

delle interazioni tra altre teste polari o cariche.
La fluidità di un doppio strato lipidico è temperatura-dipendente.
Quando un doppio strato lipidico viene raffreddato al di sotto di una temperatura di transizione, va incontro ad una sorta di cambiamento di fase in cui si trasforma in un solido gelatinoso, con perdita della sua fluidità.
La temperatura di transizione dipende da due fattori: lunghezza e grado di insaturazione degli acidi grassi e quantità di colesterolo.
Il colesterolo è, quindi, importante perché rende meno drastico il cambiamento di stato; esso si interpone e va a rompere le interazioni fra le catene, diminuendo la temperatura di fusione.
Sopra la temperatura di transizione, i lipidi altamente mobili sono in uno stato noto come cristallo liquido, poiché sono ordinati secondo alcune direzioni.
Le temperature di transizione della maggior parte delle membrane biologiche si trovano nell'intervallo compreso tra i 10 e i40 °C. 39 mercoledì 17 marzo 2021 LE PROTEINE DI MEMBRANA Le membrane non sono costituite solo da lipidi, ma anche da proteine, le cosiddette proteine di membrana. Le proteine di membrana catalizzano reazioni chimiche, mediano il flusso di nutrienti e di sostanze di scarto e partecipano al trasferimento delle informazioni riguardanti l'ambiente extracellulare a varie componenti intracellulari. Queste molecole espletano le loro funzioni in associazione con il doppio strato fosfolipidico; esse devono, quindi, interagire con la parte interna idrofobica. Le proteine di membrane sono di tre tipi: 1. Intrinseche, o integrali 2. Estrinseche 3. Legate covalentemente ai lipidi Proteine integrali o intrinseche Le proteine integrali, o intrinseche, si trovano in stretta associazione alle membrane, tramite effetti idrofobici e possono essere rimosse solo con agenti che disgregano anche la membrana (es. sodio dodecilfosfato). Questi agenti solubilizzano le proteine; una volta solubilizzate, le

Le proteine integrali possono essere purificate grazie ad alcuni metodi di purificazione delle proteine anfipatiche.

Le proteine integrali sono sostanze i segmenti proteici immersi nella parte interna, non polare, hanno in prevalenza residui superficiali idrofobici, mentre le porzioni che si trovano all'ambiente acquoso sono rivestite da residui polari. Questa situazione fu dimostrata attraverso un metodo che usa agenti che reagiscono con le proteine, ma che non sono in grado di attraversare le membrane. Ad esempio, il dominio extracellulare di una proteina integrale lega anticorpi indotti contro di essa, ma quello citoplasmatico lo fa esclusivamente se la membrana è stata lesionata. Queste tecniche hanno rivelato che la glicoforina A e la proteina di membrana degli eritrociti possiedono tre domini:

  1. Un dominio N-terminale, situato all'esterno e composto da 72 residui
  2. Una sequenza di 19 residui

Mercoledì 17 marzo 2021

costituita quasi interamente da elementi idrofobici3. Un dominio C-terminale citoplasmatico di 40 residui che presenta un’elevata quantità di residui carichi e polari.

proteina transmembrana (TM),Quindi, la glicoforina A è una ciò significa che attraversa interamente lo spessore della membrana. Studi fatti su vari tipi di membrane, hanno dimostrato che queste strutture sono asimmetriche, in quanto una specifica proteina di membrana è localizzata invariabilmente su una particolare faccia della membrana, oppure, è orientata in un’unica direzione rispetto alla membrana (nel caso di una proteina transmembrana).

Le proteine transmembrana possono contenere alfa-eliche o foglietti beta; ad esempio, la sequenza transmembrana fatta da 19 residui della glicoforina A, forma un alfa-elica. Successivamente, due scienziati hanno utilizzato la cristallografia elettronica, al fine di stabilire la struttura della proteina integrale di membrana batteriorodopsina. Questa

molecola è formata da 247 residui ed è prodotta da unbatterio alofilo. La batteriorodopsina è una pompa protonica attivata dalla luce:genera, infatti, un gradiente di concentrazione di protoniattraverso la membrana cellulare, che fornisce energia perla sintesi di ATP. La batteriorodopsina è formata per lasette trattimaggior parte da un fascio di a forma dibastoncini ad alfa-elica di circa 25 residui che attraversanoil doppio strato lipidico in direzione perpendicolare al pianodella membrana. barili beta.

Determinate proteine, invece, contengono dei Un segmento proteicoimmerso nella porzione polare di una membrana deve ripiegarsi in modo dasoddisfare il potenziale di formazione di legami idrogeno del suo scheletropolipeptidico. I barili beta transmembrana a struttura nota, sono formati da 8 a 22filamenti polipeptidici; il numero di filamenti deve essere pari, al fine di permettere al41 mercoledì 17 marzo 2021foglietto beta di chiudersi su se stesso con

tutti i suoi filamenti antiparalleli. I bariliporine, beta si possono osservare nelle proteine che formano canali situate nella membrana esterna dei batteri gram-negativi. Le porine consentono l'ingresso di piccoli soluti polari, come ad esempio le sostanze nutrienti. Le porine batteriche sono monomeri o trimeri di subunità identiche; inoltre, studi evidenziano che la maggior parte delle porine è formata da un barile beta antiparallelo a 16 filamenti che dà origine ad un canale centrale lungo circa 55 A. Le porine sono costituite da 8 foglietti beta antiparalleli. Proteine legate covalentemente ai lipidi Alcune proteine associate alle membrane contengono lipidi covalentemente legati che ancorano la molecola proteica alla membrana. Le proteine associate ai lipidi sono di tre tipi: 1. Proteine prenilate, che formano legami covalenti con lipidi costituiti da unità isopreniche. Le proteine prenilate sono prevalentemente ancorate alle membrane intracellulari e al lato

1. Le proteine di membrana sono spesso modificate attraverso l'aggiunta di gruppi di acidi grassi. Questo processo è chiamato acilazione e coinvolge l'aggiunta di acidi grassi alle proteine della membrana plasmatica. Le proteine possono essere acilate con diversi tipi di acidi grassi, ma due dei più comuni sono l'acido miristico e l'acido palmitico.

2. L'acilazione con acido miristico e acido palmitico è una modifica stabile, il che significa che il gruppo di acidi grassi rimane legato alla proteina per tutta la sua vita. Le proteine acilate con acido miristico sono distribuite in diverse parti della cellula, tra cui il citosol, il reticolo endoplasmatico, la membrana plasmatica e il nucleo. L'acilazione con acido palmitico avviene tramite un legame tioestere con un residuo specifico di cisteina. Le proteine palmitilate si trovano sul versante citoplasmatico della membrana plasmatica e molte di esse partecipano a eventi cellulari.

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Publisher
A.A. 2020-2021
86 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fra_Iemma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica biologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Contestabile Roberto.