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PH: MEDIA
SALIVA TOTALE 5,6-6,2 6 + altri fluidi della bocca
SALIVA MISTA 5,6-7,9 6,7 saliva
pH↑ dopo un pasto (produzione saliva)
pH↓ durante il sonno
Contiene dei gas disciolti:
O2 2% volume salivare
N2 0,9%
CO2 10-20% senza stimolazione
50% stimolazione
¼ legata a proteine
¾ in equilibrio con CO3- e H2CO3
CO2+H2O→ H2CO3 catalizzata da anidrasi carbonica VI salivare
H2CO3+H2O→ HCO- + H3O+
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Componente inorganica : 99,5% acqua
0,5% ioni (K+, Ca2+, Mg2+, H+, Cl-, HCO3-, I-, F-, HPO4- che possono generare
una capacità tampone); piccole molecole organiche (urea, ormoni, lipidi, DNA, RNA) e da un complesso
proteoma.
L’intensità di stimolazione influenza la secrezione (parotide, sottomandibolare, sottolinguale, minori).
Il contributo delle sottomandibolari diminuisce all’aumentare dello stimolo; la parotide il contrario.
Dall’origine della saliva possiamo prevedere la composizione e la consistenza [K+] maggiore→ [Na+]
minore.
Lo ione Ca2+ è importante per il mantenimento dello smalto salivare, aumenta con l’aumentare della
stimolazione. Si lega ai carbonati e ai fosfati. Sono importanti per la pellicola acquisita esogena.
Fosfati salivari→ 10% organici, 70% piccole molecole semplici ultrafiltrabili, 10% P2O4----.
[Ca] e [P]→ importanti per il mantenimento dello smalto. ↑[ ]- ↓suscettibilità nel passaggio da apatite a
demineralizzazione.
Ca e P sono in condizione di soprassaturazione che si trovano legate a delle proteine della saliva per ridurre
la demineralizzazione.
Il pH dipende da Ca e P→ ↓ [Ca+] e [P]- ↓ il valore soglia del pH.
pH aumenta→ precipitazione→ tartaro.
Fluoruri : un aumento di secrezione porta ad una diminuzione di F, è trasportato in maniera passiva,
fluorurosalia dipende da quello che ingeriamo (H2O, dentifrici).
Nitriti : vengono assorbiti nel tratto gastroenterico e attraverso le ghiandole raggiungo la cavità buccale.
Funzioni :
Ruolo nella nitrazione: permette le sensazioni gustative; permette la lubrificazione del bolo
alimentare; contribuisce al processo digestivo.
Ruolo di difesa: mantenimento del pH buccale; riduzione del tempo di coagulazione; possiede
sostanze che si comportano come una tramboplastina tissutale.
Se il pH ↑ nella saliva: l’equilibrio precario si rompe e si ha precipitazione (la placca è un derivato tartarico).
Se il pH ↓ : PO4 3- (nell’apatite dello smalto soltanto in tracce) vuole abbandonare l’apatite dello smalto (pH
critico 5,5).
Componente organica: (componente non proteica e lipidica)in piccole quantità! Acido urico (uno dei più
importanti antiossidanti della saliva), bilirubina, creatina, glucosio, amminoacidi, lipidi, amine, acidi grassi,
lattato.
Proteine/composti polipeptidici: i livelli di proteine a livello salivare aumentano anche attraverso l’attività
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-simpatica nelle ghiandole salivari, dal momento che la produzione di saliva è principalmente indotta
dall’azione dei mediatori adrenergici.
La saliva contiene un elevato numero di composti proteici, le cui struttura e funzione son ben studiate con le
tecniche di biochimica tradizionale (HPLC, elettroforesi su gel, elettroforesi capillare, NMR, spettrometria di
massa, dosaggi immunologici).
Numerosi sforzi sono stati effettuati per ottenere un pattem (profilo) di tutte le proteine salivari grazie alle
tecniche di PROTEOMICA.( proteoma= insieme delle proteine di un organismo prodotta da un genoma).
Grazie ai metodi di proteomica, sono state finora identificate circa 300 proteine salivari.
Tra le diverse proteine che sono state identificate con i metodi classici si annoverano le proteine di origine
ghiandolare: amilasi(la più abbondate, circa il 30-50% delle proteine totali), PRP(ricche di prolina), slgA
(emoglobinaA salivari), anidrasi carbonica.
Le proteine salivari hanno un ampio spettro di proprietà funzionali.
Coinvolgimento in:
Risposta immunitaria e protezione tessuti orali (lisozima, lactoferina, lattoperossidasi,
immunoglobuline, agglutinine e mucina)
Attività enzimatica (enzimi ed inibitori di enzimi)
Funzione ormonale (ormoni quali fattore di crescita, citochine ed interleuchine)
Inibizione della precipitazione del calcio (PRP e staterine promuovono la rimineralizzazione dello
smalto legandosi agli ioni calcio)
Digestione (amilasi e lipasi)
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Inibizione delle proteinasi (cistatina, inibitore della serina, proteinasi, inibitori tissutali delle
metalloproteinasi)
Altre funzioni (trascrizione, proliferazione cellulare, trasduzione del segnale, chemiotassi e motilità
cellulare)
Ormoni: L’informazione relativa all’origine dell’ormoni salivari consente una definizione del loro ruolo e la
loro connessione con gli stati fisiologici e patologici.
Proteine salivari: in termine di peso, la maggioranza delle proteine salivari è glicosilata.
Vengono suddivise in:
proteine pesantemente glicosilate: MG1, MG2, agglutine, PRP glicosilate, sIgA;
proteine non glicosilate: (sono più piccole) PRP acide e basiche, cistatine, staterine, istatine.
Glicoproteine mucose MG: MG1 e MG2 principali proteine salivari secrete dalle ghiandole SM e SL.
MG1: proteina più grande e maggiormente glicosilata presente nella saliva umana, contiene 78% di
carboidrati di cui ½ circa oligosaccaridi sono neutri(56%), più di ¼ sialati (26%), solfatati (19%), livello di
eterogeneità della glicosilazione molto elevato. Numerose applicazioni biologiche.
a) Numerosi legami O-glicosilici—gel solubile
b) È presente nella primitiva pellicola dello smalto (funziona da interfaccia tra la superficie del dente e
l’ambiente orale)
c) Si lega a pochi batteri rispetto a MG2, come per esempio a helicobacter pylori, in modo specifico—
campo diagnostico.
MG2: 68% del peso delle proteine è rappresentato dal carboidrato (fino a 41 strutture oligosaccaridiche
diversi contenuti fino a 12 residui zuccherini, che sono stati caratterizzati strutturalmente).
Come per le proteine ricche di prolina, il livello alto di glicosilazione delle MG2 spiega la loro proprietà
viscoelastica- importante per la lubrificazione masticatoria.
Lega un largo spettro di diversi GRAM+ e GRAM- (specie microbiche orali).
L’associazione tra MG2 e batteri in soluzione—formazione di aggregati ed eliminazione dei batteri dalla
cavità orale.
Da qui le mucine possono essere considerate parte dell’intrinseco sistema di difesa orale (congenito!).
Agglutine: è la seconda glicoproteina per grandezza nelle secrezioni salivari: contiene 14 siti di potenziale N-
glicosilazione; contiene circa 25% carboidrati ed è N-glicosilata; principale funzione è quella di aggregare
batteri e consentire l’eliminazione. Ha un’elevata affinità per s. mutans.
sIgA: immunoglobulina più abbondante nella saliva - complesso di numerosi polipeptidi. Consta di una
componente secretoria che è legata covalentemente a 2 molecole di IgA con una catena di giunzione (J). La
glicosilazione è più a livello della componente secretoria (N-glicosilazione). La glicosilazione di sIgA e di
tutte le proteine serve a proteggere queste proteine della attività proteolitica. Lega: m.pylori, s.pneumonia,
e.cori.
Proteine salivari fosforilate: PRP, staterine, cistatina. La maggior parte delle fosfoproteine fosforilate a
livello dei residui di serina. È ben riconosciuto che lo stati di sovrasaturazione della saliva nei confronti dei
sali di fosfato di (?) è attribuibile al ruolo biologico delle proteine salivari fosforilate. La fosforilazione
aggiunge una carica negativa alle molecole proteiche conferendo loro una affinità per la superficie dello
smalto. (ruolo importante delle fosfoproteine per l’omeostasi minerale).
PRP acide: grado di fosforilazione aumenta con l’età. Sono inibitrici della crescita dei cristalli di fosfato di
calcio.
PELLICOLA ACQUISITA
È perennemente adesa allo smalto dentinale e alle mucose orali (si forma pochi minuti dopo la detersione dei
denti). Può essere intesa come la conditio sine qua non per una prima adesione microbica. È un sottile strato
di materiale organico amicrobico (non contiene batteri o ne contiene pochissimi). Può essere isolata se si
tratta brevemente un dente con acido cloridrico per ricavarne delle striscioline di dimensione minima.
La placca batterica inizialmente aderisce alla pellicola acquisita, che è costituita da muco e glicoproteine di
origine salivare che, a poche ore dalla sua formazione, diviene sede di colonizzazione da arte di numerose
specie batteriche, inserite in una matrice extracellulare, con molteplici scambi metabolici che realizzano il
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cosiddetto ecosistema della placca mucobatteria. La pellicola salivare acquisita si forma molto rapidamente
sulle superfici dentarie e, una vota rimossa con lo spazzolino, si riforma aumentando di dimensioni
progressivamente fino a che in circa 30 minuti raggiunge dimensioni stabili. Le glicoproteine salivari sono
ricche in AA che molto probabilmente stabiliscono con la superficie dello smalto legami di tipo
elettrostatico. Subito dopo inizia l’aderenza batterica con numerose specie che subentrano progressivamente.
Quindi, si deduce che la pellicola ed una moderata quota di placca mucobatterica (al di sotto di 100 strati
cellulari) risulta essere fisiologica. La pellicola acquisita svolge un’importante funzione, in quanto permette
l’adesione dei batteri alla superficie dentaria. Pertanto può essere intesa come un intermedio.
Composizione
Lisozima: è un’enzima che scinde il legame N-ctilglucossammina ed acido muramico della parete dei batteri
GRAM+
Lattoferrina: è una glicoproteina salivare, presente anche nel siero, con due siti di legame per 2 ioni Fe3+ e
quindi è una trasportatrice di ferro (transferrina). Ha anche una funzione antimicrobica.
IgA: è un anticorpo
Lattoperossidasi: previene la formazione di forme radicaliche, scindendo l’acqua ossigenata.
Queste sono le principali proteine salivari che vanno a formare la pellicola acquisita.
Permette l’adesione dei batteri alla superficie dentaria. Pertanto può essere intesa come un intermediario.
Spessore: varia da 0,1 a 0,7 micro-metri
Amilasi: è secreta principalmente dalle ghiandole parotidi in entrambi le forme glicosilata e non glicosilata.
Amilasi salivare include nella sua struttura una parte zuccherina neutra e acido sialico. Catalizza l’idrolisi del
legame glicosidico α1-4 nell’amido. Entrambi le forme mostrano attività enzimatica. Si lega a microrganismi
s.gordonii, mitis edoralis. Costituente della pellicola acquisita esogena e della pellicola mucosale.
Sistema perossidasico: è