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PKA
L’AMPciclico attiva la PKA.
La PKA è formata da due subunità R e due subunità C. R sta per regolatorie,
mentre C sta per catalitiche. Queste quattro subunità sono assemblate tra
loro. Nel momento in cui la concentrazione di AMPciclico aumenta,
l’AMPciclico va a legarsi alle subunità regolatorie; il legame con le
subunità R favorisce il distacco delle subunità catalitiche; ora le subunità C
sono attive e vanno a fosforilare le molecole bersaglio. A questo punto
viene innescata la risposta cellulare a quella determinata stimolazione.
Disattivazione della proteina G
La subunità Gα della proteina G è come se avesse un orologio intrinseco, ossia dopo un tot di tempo si inattiva da sola. Le subunità Gα
hanno infatti un’attività GTPasica intrinseca (GTP —> GDP + Pi) che agisce dopo un certo tempo (sec o min) dall’attivazione.
Allontanamento del ligando dal recettore
- Meccanismo di dissociazione: il ligando si dissocia spontaneamente dal recettore. In questo modo abbiamo lo spegnimento del segnale
e quindi il ripristino dello stato iniziale.
- Meccanismo mediato dalla fosforilazione della porzione intracellulare del recettore.
β-adrenergico.
Un esempio è quello del recettore
Questo recettore infatti si lega al ligando, quindi all’adrenalina; si ha attivazione della
proteina G; adenilato ciclasi; AMPciclico e PKA. La PKA fosforila; tra le varie proteine
che fosforila vi è anche una chinasi che va a fosforilare una specifica porzione del
recettore. Quindi la PKA attiva una serie di proteine tra cui anche questa proteina
chinasi che fosforila i residui presenti nel recettore. Il recettore così fosforilato lega la
β-Arrestina che blocca la segnalazione.
La chinasi del recettore viene attivata e va a fosforilare il recettore solo quando il
recettore è legato al ligando. Dunque questo complesso ha come substrato il
complesso ormone-recettore ma non è attiva nel recettore da solo, ossia deve bloccare
il segnale per cui fosforila il complesso ormone-recettore; quando il recettore è legato
con l’ormone viene fosforilato dalla chinasi; viene attaccata l’Arrestina e il segnale
viene bloccato.
Esistono varie tipologie di proteine G:
- G : i sta per inibitoria poiché inibisce l’adenilato ciclasi e quindi diminuisce i livelli cellulari di AMPciclico.
i
- G : s sta per stimolatoria poiché questa proteina stimola l’adenilato ciclasi e quindi aumenta l’AMPciclico. Questa è la tipologia di
s
proteina che abbiamo visto finora.
- G : ha il calcio come secondo messaggero
q
Malattie causate da difetti delle vie di trasduzione del segnale
Un esempio è il colera, malattia che causa una massiccia perdita di
elettroliti, ossia provoca una dissenteria molto importante che, se non
curata, può portare anche a coma e morte.
tossina colerica
La è formata da due subunità: A e B. La B è quella che
riconosce e lega le cellule dell’epitelio intestinale. La A entra dentro le
cellule e blocca covalentemente la proteina G stimolatoria, in particolare la
α
subunità e forma GTP. La proteina A fa quindi in modo che la proteina G
sia sempre attiva. Vi sarà quindi stimolazione perenne delle cellule target
dato che la proteina G è sempre attiva. Ciò comporta infatti una continua
stimolazione dell’adenilato ciclasi e aumenta così la concentrazione di
AMPciclico. L’aumento di AMPciclico porta ad una attivazione della PKA; in
questo caso la PKA stimola l’apertura dei canali del cloro e inibisce lo
scambiatore sodio-idrogeno e ciò provoca una perdita massiva di elettroliti
(NaCl e H O) nell’intestino.
2
Questo è il meccanismo attraverso cui la tossina colerica provoca gli effetti
legati alla malattia ad eziologia batterica. Il batterio infatti è il vibrio
cholerae, il quale produce una tossina che con le sue due subunità lega le
cellule epiteliali ed entra in esse. α
dell’apertosse
La tossina è sempre una tossina prodotta dall’organismo; in questo caso la tossina blocca la subunità della proteina G
che però è una Ginibitoria. Ha come conseguenza quella di inibire l’adenilato ciclasi e quindi di inibire la produzione di AMPciclico;
ciò causa la malattia (tosse seguita da rantolo).
Quindi in un caso si blocca la subunità stimolatoria e nell’altro quella inibitoria.
Alcuni recettori 7TM attivano la cascata del fosfoinositolo in cui come secondo messaggero abbiamo il calcio.
Questa via è utilizzata da numerosi ormoni e genera varie risposte
fisiologiche. Un esempio di recettore che utilizza questo tipo di
α1-adrenergico.
recettore è il recettore Abbiamo come ligando sempre
α1.
l’adrenalina, ma che lega un altro tipo di recettore, ossia l’ Il
meccanismo che viene innescato è diverso. Abbiamo quindi sempre
α, β, γ;
una proteina G intracellulare formata da 3 subunità in questo
caso la proteina G prende il nome di G dal momento che media un
q
meccanismo in cui è coinvolto lo ione calcio. La proteina è trimerica e
ci sono sempre le due code che ancorano la proteina alla membrana.
L’attivazione del recettore porta all’attivazione della proteina G e
q
α
quindi sostituisce il GDP con il GTP. La subunità della proteina migra
α
nella membrana. Prima avevamo visto che la subunità attivata andava
ad attivare l’adenilato ciclasi; in questo caso viene attivata una
fosfolipasi C. La fosfolipasi è una lipasi, quindi idrolizza i fosfolipidi. La
fosfolipasi va a scindere un fosfolipide di membrana (PIP ,
2
fosfatidilinositolobisfosfato) presente nelle membrane cellulari. Il PIP 2
viene idrolizzato in diacilglicerolo (DAG), un lipide che resta associato
alla membrana, e in inositolotrifosfato (IP ) che invece è solubile e si
3
allontana dalla membrana. Quindi, il ligando si lega al recettore; il recettore viene attivato tramite un
meccanismo in cui si lega alla porzione extracellulare, si modifica e questa
modifica viene trasmessa alla porzione intracellulare; a questo punto il recettore
α
attivato attiva la proteina G; la subunità della proteina G a riposo ha legato il
GDP e, una volta stimolata, sostituisce il GDP in GTP; a questo punto la proteina G
α
attiva rilascia la subunità che migra nella membrana e va ad attivare una
fosfolipasi C che catalizza la reazione in cui il fosfolipide di membrana scinde in
DAG e IP . Il IP solubile lascia la membrana e va nel reticolo endoplasmatico e va
3 3
ad attivare i canali del calcio. Il calcio dal lume del reticolo endoplasmatico
fuoriesce nel citosol.
In questo caso avremo quindi un aumento di concentrazione del calcio all’interno
del citosol. Questo aumento comporta una serie di risposte all’interno della cellula.
Il calcio infatti aumenta le chinasi che portano alla risposta cellulare. Vediamo
dunque che all’interno della cellula aumenta la concentrazione di calcio che
proteina chinasi C;
stimola una proteina chinasi chiamata nello specifico questa
viene attivata sia dagli aumentati livello di calcio ma anche dai livelli di
diacilglicerolo. La chinasi quindi fosforila bersagli cellulari che portano alla risposta
cellulare.
Recettori accoppiati ad enzimi
Questo recettore ha un meccanismo diverso poiché nella porzione
intracellulare ha attività enzimatica che può essere attivata in seguito al
legame con il ligando. Sono anche strutturalmente diversi da quelli visti
precedentemente. Questo recettore è infatti in condizioni di riposo sotto
forma di monomero che attraversa la membrana cellulare; nel momento in
cui lega il ligando questo ormone dimerizza, ossia due monomeri si
associano per formare un dimero. Nella forma attiva prende quindi la
forma di tetramero, in quella a riposo invece è un monomero.
Nel momento in cui si attiva, la porzione intracellulare si attiva; la
porzione intracellulare è costituita da una chinasi. Sono infatti proteine
tirosin-chinasi poiché viene fosforilata la tirosina. La tirosin-chinasi è
quindi parte integrante del recettore.
Dopo che è avvenuta la fosforilazione di residui di tirosina, il
recettore è attivo. I siti fosforilati sono punti di ancoraggio di altre
proteine, infatti attraggono altre proteine e ciò comporta una serie di
eventi a cascata che attivano la risposta.
Esempi di ligandi che si legano a questo tipo di recettore sono:
- Insulina
- Fattore di crescita dell’epidermide
- fattore di crescita derivato dalle piastrine
Recettore dell’insulina α β. α β
E’ formato da due subunità e da due subunità Le subunità sono sul versante extracellulare mentre le in parte
attraversano la membrana e in parte si estendono nel versante intracellulare. Questo recettore può quindi essere
α-β.
descritto come l’unione di due dimeri α β
Il meccanismo di trasduzione del segnale dell’insulina è uno dei più complessi. La subunità è legata alla da un
β
singolo ponte disolfuro. Il legame insulina-recettore provoca l’avvicinamento delle 2 subunità e provoca di
conseguenza l’avvicinamento dei domini chinasici intracellulari che hanno attività tirosinchinasica. Le porzioni
intracellulari si attivano e catalizzano la fosforilazione dei residui.
Immaginiamo la porzione extracellulare come se fosse una V; si lega l’ormone e le braccia della V si avvicinano;
questo comporta un avvicinamento delle subunità intracellulari, ossia quelle con attività tirosinchinasina; a questo
punto, avvicinandosi anche le porzioni intracellulari, queste si attivano e catalizzano la fosforilazione dei residui di
tirosina in maniera crociata. La fosforilazione crociata indica che una subunità fosforila l’altra e quindi si attaccano
dei gruppi fosfato nella porzione intracellulare del recettore. Il recettore, dunque, è stato attivato. A questo punto la
β
subunità ha attaccati dei gruppi fosfato e il recettore è attivo. Viene allora attivata una serie di eventi che porterà ad
ulteriori fosforilazioni di altre molecole che porterà alla risposta cellulare.
Un esempio è la risposta cellulare all’insulina; l’insulina è un ormone ipoglicemizzante che abbassa la glicemia, ossia la concentrazione
di glucosio del sangue. La glicemia è abbassata ad esempio aumentando l’ingresso di glucosio. Questo aumento è dato dall’aumento del
numero di trasportatori che appartengono alla famiglia dei GLUT. Uno dei tanti GLUT è il 4,