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STRUTTURA DELLA GLICOGENO FOSFORILASI
Glicogeno fosforilasi a e b nel fegato.
Nel fegato la glicogeno fosforilasi è un sensore per il glucosio.
La fosfoproteina fosfatasi (PP1) rimuove i gruppi fosforici sia dalla glicogeno fosforilasi che dalla glicogeno sintasi.
Regolazione della glicogeno sintasi
La glicogeno sintasi possiede siti multipli di fosforilazione.
Con l’aumento dei livelli di fosforilazione, l’attività dell’enzima diminuisce.
L’insulina attiva la glicogeno sintasi b:
bloccando l’attività di GSK3;
attivando la fosfoproteina fosfatasi (PP1).
Adrenalina: Ormone (ammina biogena) secreto dalle cellule della zona midollare del surrene, viene rilasciato nel
sangue per preparare i muscoli, i polmoni ed il cuore ad un intensa attività.
Insulina: Ormone proteico secreto dalle cellule β del pancreas in seguito all’aumento del livello di glucosio nel sangue.
Glucagone: Ormone peptidico secreto dalle cellule a del pancreas, in seguito alla diminuzione del livello di glucosio
nel sangue.
Il bilancio netto tra la sintesi del glicogeno e la sua demolizione viene controllato dai livelli ormonali di insulina e
glucagone.
Questi ormoni, regolando i livelli di cAMP, determinano i rapporti tra le forma attive di glicogeno sintasi e glicogeno
fosforilasi.
Gli stessi ormoni regolano anche i livelli di fruttosio-2,6bisfosfato e dunque il bilancio tra glicolisi e gluconeogenesi.
L’adrenalina o epinefrina ha effetti simili a quelli del glucagone ma il tessuto bersaglio di questo ormone è tipicamente
il muscolo, mentre il glucagone agisce essenzialmente a livello del fegato.
Schema riassuntivo
Glucagone
Stimola la gluconeogenesi e la demolizione del glicogeno a livello epatico.
Insulina
Stimola la glicolisi e la glicogenosintesi a livello epatico.
Adrenalina
Stimola la demolizione del glicogeno (fegato e muscolo) e la gluconeogenesi (fegato).
IL CICLO DI KREBS
Il ciclo di Krebs, detto anche ciclo degli acidi tricarbossilici o ciclo dell'acido citrico, è una via metabolica
importantissima che avviene nei mitocondri delle cellule eucariotiche e nel citoplasma di quelle procariotiche. Prende il
suo nome in onore del medico e biochimico tedesco che contribuì, nel 1937, alla sua determinazione, Sir Hans Adolf
Krebs.
Negli organismi aerobici, il ciclo di Krebs è una via anfibolica, ovvero serve sia ai processi catabolici che anabolici.
Non agisce soltanto nel metabolismo dei carboidrati, degli acidi grassi e degli amminoacidi, ma produce anche i
α
precursori di molte vie biosintetiche. Per esempio l' -chetoglutarato e l'ossalacetato vengono sottratti al ciclo di Krebs
per essere usati come precursori degli amminoacidi aspartato e glutammato (mediante transamminazione); l'ossalacetato
viene convertito in glucosio nella gluconeogenesi, ed il succinil-CoA è un intermedio fondamentale nella sintesi
dell'anello porfirinico dell'eme.
Le reazioni che lo compongono sono in tutto 8; di queste ben 4 sono ossidazioni, in cui l'energia viene conservata con
un alto grado di efficienza mediante la formazione dei cofattori ridotti NADH e FADH2.
La reazione netta del ciclo di Krebs è:
acetil-CoA + 3 NAD+ + FAD + ADP + Pi -> CoA + 3 NADH + H+ + FADH2 + ATP + 2 CO2
1. Formazione del citrato. La prima reazione del ciclo è la condensazione dell'acetil-CoA con l'ossalacetato per
formare il citrato. L'enzima che catalizza la reazione è la citrato sintasi. In questa reazione si forma un intermedio sul
sito attivo dell'enzima, il citril-CoA, e ben presto viene idrolizzato liberando citrato e CoA. La reazione è fortemente
esoergonica, motivo per cui è irreversibile. Il CoA libero formato in questa reazione viene riciclato e può partecipare
alla decarbossilaione ossidativa di un'altra molecola di piruvato da parte del complesso della piruvato deidrogenasi.
acetil-CoA + ossalacetato --> citrato
2. Formazione dell'isocitrato attaraverso il cis-aconitato. L'enzima aconitato idratasi (o aconitasi) catalizza la
trasformazione reversibile del citrato in isocitrato, mediante la formazione di un composto intermedio: il cis-aconitato.
L'aconitasi può addizionare una molecola di acqua al doppio legame del cis-aconitato in due diversi modi, di modo tale
che una via porti alla formazione di citrato e l'altra ad isocitrato.
Anche se la miscela contiene poco isocitrato, la reazione procede verso la sua formazione a causa del suo immediato
consumo da parte della reazione successiva. L'aconitasi contiene un centro ferro-zolfo che agisce sia nel legame del
substrato al sito attivo, sia nella catalasi dell'addizione o della rimozione della molecola di acqua.
citrato <--> cis-aconitato <--> isocitrato
α
3. Ossidazione dell'isocitrato ad -chetoglutarato ed anidride carbonica. L'enzima isocitrato deidrogenasicatalizza
α
una decarbossilazione ossidativa dell'isocitrato per formare -chetoglutarato. L'enzima presenta due isoforme, una che
richiede il NAD+ come accettore di elettroni ed un'altra che richiede NADP+. Nelle cellule eucariotiche la prima
isoforma è presente nella matrice mitocondriale, mentre la seconda è presente anche nel citosol.
α
isocitrato <--> -chetoglutarato + CO2
α
4. Ossidazione dell' -chetoglutarato a succinil-CoA e CO2. Siamo di fronte ad un'altra decarbossilazione ossidativa,
α α
in cui l' -chetoglutarato viene convertito in succinil-CoA ed anidride carbonica da parte delcomplesso dell' -
chetoglutarato deidrogenasi. L'accettore finale di elettroni è il NAD+ ed il CoA è il trasportatore del gruppo succinile.
Questa reazione è analoga a quella del complesso della piruvato deidrogenasi, in quanto i complessi enzimatici di
riferimento sono simili sia nella struttura che nella funzione. Riconosciamo infatti la presenza di 3 enzimi (analoghi ad
E1, E2 ed E3) e 5 cofattori enzimatici (Tiamina pirofosfato legata ad E1, lipoato legato ad E2, FAD, NAD e CoA).
α
-chetoglutarato --> succinil-CoA
5. Conversione del succinil-CoA a succinato. Il succinil-CoA ha un'energia libera di idrolisi fortemente negativa.
Questa energia viene utilizzata nella tappa successiva per favorire la formazione di un legame fosfoanidridico
sottoforma di GTP o ATP. Il processo porta alla formazione del succinato. La reazione è catalizzata dalla succinil-CoA
sintetasi, che può anche essere definita come succinico tiochinasi data la partecipazione alla reazione di un nucleoside
trifosfato.
succinil-CoA <--> succinato
6. Ossidazione del succinato a fumarato. Il succinato formato nella reazione precedente viene quindi ossidato
a fumarato da parte della succinato deidrogenasi. Negli eucarioti la succinato deidrogenasi è legata saldamente alla
membrana interna dei mitocondri, mentre nei procarioti si trova legata alla membrana plasmatica. L'enzima estratto dal
mitocondrio del cuore di bue contiene tre centri ferro-zolfo ed una molecola di FAD legata covalentemente. Gli elettroni
estratti dal succinato, passano attraverso il FAD ed i centri ferro-zolfo prima di entrare nella catena di trasporto degli
elettroni della membrana mitocondriale interna. L'enzima viene inibito dal malonato, un analogo del succinato.
succinato <--> fumarato
7. Idratazione del fumarato per produrre malato. Il fumarato viene idratato in una reazione catalizzata dallafumarato
idratasi (fumarasi). Il prodotto della reazione è il malato. L'enzima è altamente stereospecifico, per cui porta alla
formazione di L-malato.
fumarato <--> malato
8. Ossidazione del malato ad ossalacetato. L'enzima L-malato deidrogenasi NAD-dipendente catalizza l'ultima
reazione del ciclo, ovvero l'ossidazione del malato ad ossalacetato. In condizioni termodinamiche standard la reazione è
più spostata verso sinistra, ma dato che l'ossalacetato deve iniziare nuovamente il ciclo dalla prima reazione, la sua
concentrazione è relativamente bassa, per cui favorisce continuamente lo spostamento della reazione verso destra.
L-malato <--> ossalacetato
Considerazioni
Un gruppo acetilico, contenente 2C, è entrato nel ciclo combinandosi con l'ossalacetato. I 2C sono usciti dal ciclo
α
sottoforma di CO2 a livello dell'ossidazione dell'isocitrato e dell' -chetoglutarato, ma non si tratta degli stessi atomi di
C. L'energia rilasciata da queste ossidazioni è stata conservata con la riduzione di 3 NAD+ ed un FAD e con la
produzione di un ATP/GTP.
Il ciclo di Krebs produce solo una molecola di ATP per giro, ma nelle quattro reazioni di ossidazione viene prodotto un
enorme flusso di elettroni che entrano nella catena respiratoria, portando alla formazione di un numero maggiore di
molecole ATP nella fosforilazione ossidativa.
Nella fosforilazione ossidativa, il passaggio di 2 elettroni dal NADH all'ossigeno porta alla formazione di 2,5 molecole
di ATP, mentre il passaggio di 2 elettroni dal FADH2 all'ossigeno ne produce 1,5. Quando due molecole di piruvato
sono ossidate a 6 molecole di CO2 dal complesso della piruvato deidrogenasi e dal ciclo di Krebs, e gli elettroni
vengono trasferiti all'ossigeno dalla catena respiratoria, si ottengono mediante fosforilazione ossidativa 32 molecole di
ATP per molecola di glucosio.
Regolazione del ciclo dell’acido citrico
La regolazione degli enzimi chiave nelle vie metaboliche è essenziale per assicurare la produzione di intermedi e
prodotti alla velocità richiesta dalle cellule ed evitare sprechi e over produzioni. La regolazione può essere molto
efficace quando è allosterica o covalente.
In particolare il flusso degli atomi di carbonio del piruvato nel ciclo dell’acido citrico è sotto il controllo di un’attenta
regolazione a due livelli: quello della decarbossilazione del piruvato e quello della sua condensazione ad opera della
citrato sintasi.
Il complesso della piruvato deidrogenasi nei vertebrati è fortemente inibito da ATP, acetil-CoA e NADH, ossia i prodotti
della reazione catalizzata dal complesso. L’inibizione della ossidazione del piruvato è più grande quando sono
disponibili acidi grassi a lunga catena. Di contro l’AMP, il CoA libero e il NAD+, quando si accumulano per la assenza
di gruppi acetili da immetere nel ciclo di Krebs, attivano la piruvato deidrogenasi. Cioè questo enzima viene spento
quando il carburante metabolico (gruppi acetili) sono disponibili e quando il rapporto intracellulare ATP/ADP e
NADH/NAD è alto, e nuovamente acceso quando la domanda di energia è alta ed è richiesta un’entrata veloce di
acetilCoA nel ciclo di Krebs.
Nei vertebrati questa regolazione allosterica è accompagnata da una modificazione covalente delle proteine. Una
specifica protein-chinasi fosforila e, quindi inattiva, l’enzima