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RIASSUNTO
[AMINE BIOGENE: (es serotonina) amine che hanno effetti bioattivi; CREATINA: è un composto intermedio
del metabolismo energetico sintetizzato dal fegato a partire da arginina,metionina e glicina ed è utilizzato
nei muscoli dei mammiferi per rigenerare ATP durante i primi secondi della contrazione muscolare.
Enzimi
Il metabolismo è l’insieme delle reazioni chimiche che avvengono in tutte le cellule. Le reazioni chimiche
che compongono il metabolismo sono organizzate nelle VIE METABOLICHE. Le molecole sono trasformate
attraverso una serie di reazioni chimiche in altre molecole per mezzo dell’azione sequenziale di enzimi.
Ogni reazione chimica rappresenta uno stadio metabolico.
Il metabolismo si divide in tre insiemi di processi:
1. CATABOLISMO tutte le vie metabolico tramite le quali tutte le molecole complesse vengono
scisse in molecole più semplici. (da una molecola di glucosio si formano 6 molecole di acido
piruvico).
2. ANABOLISMO tutte le vie metaboliche tramite le quali tutte le molecole semplici vengono
assemblate affinchè si formino molecole più complesse. (es: tramite la glicogenesi si forma il
glicogeno).
3. METABOLISMO ENERGETICOcomporta il recupero di energia producendo energia.
Molti enzimi hanno bisogno di coenzimi per poter funzionare meglio.
Il FAD e il NAD sono due coenzimi che vengono ridotti.
In campo alimentare un esempio di uso degli enzimi è il latte senza lattosio. Il latte viene trattato con
l’enzima lattasi che scinde il lattosio in glucosio e galattosio.
Dove sono localizzati gli enzimi?
- Enzimi intracellulari: sono sintetizzati da alcune cellule e restano patrimonio di esse. Sarà un
enzima citoplasmatico se opera all’interno del citoplasma, sarà un enzima mitocondriale se opera
all’interno dei mitocondri... (es: tutti gli enzimi che svolgono la glicolisi si trovano nel citoplasma;
tutti gli enzimi che si occupano della respirazione cellulare si trovano nei mitocondri...)
- Enzimi extracellulari: sono enzimi che operano al di fuori delle cellule come ad esempio gli enzimi
plasmatici (enzimi litoplasmatici che sintetizzano le lipoproteine); le cellule pancreatiche e il fegato
sintetizzano la maggior parte degli enzimi.
[quando un enzima intracellulare viene trovato al di fuori della membrana cellulare c’è stato
sicuramente un danno, le transaminasi sono enzimi coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e
hanno sedi diversi ma l’organo metabolicamente più coinvolto è il fegato; se ritrovo le transaminasi
nel siero questo enzima è un marker di danno epatico]
[i globuli rossi e le piastrine riescono a vivere 120 gg pur non avendo i mitocondri in quanto svolgono al loro
interno la glicolisi che produce ossigeno]
Gli enzimi permettono di abbassare l’energia di attivazione. L’energia collisionale è quell’energia che serve
per collidere due cellule, affinché questi urti siano efficaci deve diminuire l’energia necessaria per collidere
e qui entrano in gioco gli enzimi. Da un punto di vista termodinamico gli enzimi permettono che un maggior
numero di molecole può reagire in minor tempo possibile.
Leonor Michaelis e Maud Menten furono i chimici che studiarono maggiormente gli enzimi e le loro
funzioni. La reazione più studiata fu la cinetica enzimatica cioè:
E+S ES EPE+P
E=enzima
S=substrato
P=prodotto
Il sito che interagisce con il substrato prende il nome di sito attivo che può essere anche il sito catalitico
cioè dove avviene la reazione. E’ rappresentato come una tasca nella proteina che permette all’enzima di
reagire con il metabolita.
Tutti gli enzimi presentano il fenomeno della specificità di substrato cioè essi sono in grado di identificare la
chimica del substrato. Le statine sono un esempio di farmaci che inibiscono gli enzimi che sintetizzano il
colesterolo.
Sito attivo= sito di legame tra enzima e substrato sulla proteina;
Sito catalitico= costituito da residui di aminoacidi che partecipano alla catalisi.
Un altro chimico fu Hermann
Fischer propose ‘’l’ipotesi
serratura chiave’’ implicante
una complementarietà tra
substrato ed enzima legata a
rigide conformazioni
molecolari. L’avvicinamento del
substrato all’enzima modifica la
struttura di quest’ultimo e migliora le interazioni con esso; si parla perciò di adattamento indotto.
Tutte le cinasi sono una famiglia di enzimi che fosforilano il substrato e quindi hanno bisogno di ATPTutte le
cinasi sono una famiglia di enzimi che fosforilano il substrato e quindi hanno bisogno di ATP.
Effetto del ph sugli enzimi
Nelle cellule abbiamo un ph attorno a 7 mentre nel sangue circa 7.4 quindi ottimale per gli enzimi che
lavorano nel nostro metabolismo è appunto attorno a questo valore. Ci sono però delle condizioni
particolari ad esempio nei succhi gastrici (pepsina)dove il valore cambia drasticamente.
Effetti della temperatura sugli enzimi
Tutti gli enzimi che lavorano nel metabolismo operano ad una temperatura di circa 38 gradi centigradi. Se la
temperatura cambia, muta anche l’attività degli enzimi.
ENZIMI
Gruppo di enzimi Reazione catalizzata Esempi
Ossidoreduttasi Trasferimento di idrogeno, Deidrogenasi
ossigeno e di elettroni da un
substrato all’altro
Transferasi Trasferimento di un gruppo Transaminasi, chinasi
specifico da un substrato all’altro
Idrolasi Idrolisi di un substrato Esterasi, enzimi digestivi
Isomerasi Variazione della forma mutasi
molecolare del substrato
Liasi Rimozione di un gruppo o Decarbossilasi, aldolasi
addizione di un gruppo a un
substrato attraverso processi
differenti da idrolisi a
ossidazione
Ligasi Unione di due molecole con DNA ligasi
formazione di nuovi legami
Destino degli amminoacidi
GRUPPO AMMINICOla rimozione del alfa-aminogruppo avviene mediante reazioni di transaminasi e
deaminazione ossidativa che trasformano l’aminoacido nel corrispondete alfa-chetonico. (solo gruppo
carbossilico). Il gruppo amminico si lega all’acqua formando ammoniaca NH (NH +H ONH OH) che
3 2 2 3+
risulta tossica e viene eliminata con l’urea. Le transaminasi sono rispettivamente rappresentate da:
a. GOT O AST:glutammato-ossalacetato transaminasi o aspartato aminotransferasi
b. GPT ALT: glutammato- piruvato transaminasi o alanina aminotransferasi
GPT L’acido glutammico contiene due gruppi carbossilici
COOH ed è il primo substrato, il secondo è il piruvato o
acido piruvico ed è un alfachetoacido (C in posizione
alfa ed è adiacente al carbossile. Il gruppo H2N del
glutammico viene legato al piruvato formando
l’alanina e il glutammico diviene un alfa-
chetoglutarico.
Reazione di transaminasi: Nh2 dal primo substrato viene attaccato alla catena del secondo substrato
formando un amminoacido e un alfachetoacido.
GOT
Si parte dall’ aspartato che è il primo substrato. Segue lo stesso processo della gpt.
[La fenilchetonuria è una patologia in cui manca un enzima che converte la fenilalanina in tirosina. Nelle
persone affette da questa patologia la fenilchetonuria rimane accumulata nel sangue e nei tessuti. I danni
riscontrati sono perlopiù neurologici. Parliamo di fenilchetonuria in quanto si formano dei metaboliti che
vengono espulsi dalle urine ma la maggior parte provoca ritardo cognitivo e danni neurologici molto gravi.
Nel neonato viene effettuato uno screening prendendo una goccia di sangue dal tallone. I primi sintomi si
manifestano dopo 4-6 mesi, livelli alti di fenilalanina comporta degli effetti deleteri sullo sviluppo del
neonato.]
Da amminoacidi a ammine biogene
Dalla tirosina otteniamo la Tiramina, dal triptofano deriva la serotonina (neurotrasmettitore).
Gli amminoacidi perdono il gruppo carbossilico, reazione di decarbossilazione quindi l’enzima è un
decarbossilasi.
Ciclo dell’urea
Il ciclo parte da NH che si lega con una molecola di CO
4 2.
I carboidrati
Con il termine carboidrati si intende una vasta famiglia di molecole.
Nella nostra alimentazione integriamo i carboidrati grazie a tutti i cereali e i loro derivati e infine quelli che
sono i carboidrati semplice contenuti nello zucchero.
La barriera ematoencefalica (barriera che divide la circolazione corporea da quella encefalica) è molto
stretta e non possono passare alcuni metaboliti come ad esempio gli acidi grassi non possono oltrepassarla.
I carboidrati possono essere di varia natura:
Amido= carboidrato di riserva energetica nei vegetali, contiene molte molecole di glucosio
Zucchero= ‘saccarosio’’ fonte di glucosio ed è semplice da digerire
Cellulosa= polimero di sostegno, non può essere digerito dagli enzimi intestinali
Glicogeno= maggior riserva energetica, lo troviamo nel fegato (glicogeno epatico )e nei muscoli
(glicogeno muscolare). Quello sintetizzato nei muscoli è usato solo per la contrazione muscolare
Quali altri carboidrati sono presenti in natura?
Chitina= acido acetilneuroaminico, lo troviamo nei crostacei ed è un polimero di struttura
Carragenani= li troviamo nelle alghe
Criteri di classificazione dei carboidrati
Peso molecolare
Presenza di gruppi funzionali
Digeribilità
Ceriogenicità (favoriscono la flora batterica in bocca)
Potere edulcorante (capacità di conferire un sapore dolce)
Capacità di essere fermentati dalla flora batterica –effetto prebiotico
I carboidrati o glucidi sono:
Semplici monosaccaridi, disaccaridi (due monosaccaridi), oligosaccaridi
Complessipolisaccaridi
Il legame che li lega si chiama legame glicosidico.
I carboidrati semplici digeribili o disponibili sono i monosaccaridi e i disaccaridi ( glucosio, maltosio,
lattosio); quelli non disponibili o non digeribili sono gli oligosaccaridi (raffinosio)
I carboidrati complessi digeribili o disponibili sono amido e glucosio; quelli non disponibili o non digeribili
sono le fibre alimentari che pur non essendo digerite sono fermentate dai batteri intestinali. Una parte
dell’amido che è contenuta nei vegetali non è digeribile e è chiamato amido resistente. Si trova
principalmente nella frutta acerba.
IL glucosio esiste in due forme di struttura ad anello che si distinguono per la posizione del gruppo OH
legato al carbonio 1.
Nell’amido abbiamo molecole di alfa-glucosio quindi il legame è chiamato alfaglicosidico; nella cellulosa
abbiamo molecole di beta-glucosio quindi il legame è chiamato betaglicosidico.
Funzioni dei carboidrati:
Ruolo energetico è la funzione principale dei carboidrati, forniscono 4 kcal/g
Riserva energetica nei mammiferi si è affermata la possibilità di avere una riserva che si trova ne