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PATRIMONIALE

Evidenziano la struttura generale degli impieghi e delle fonti di capitale (struttura quantitativa e qualitativa di investimenti e finanziamenti) in essere alla chiusura dell'esercizio e sono espressi nello SP a valori percentuali.

Struttura degli impieghi di capitale —> SP a valori percentuali (dare)

Struttura delle fonti di capitale —> SP a valori percentuali (avere)

L'analisi di questi indici è detta verticale in quanto si tratta di quozienti singolarmente costituiti sui dati di una medesima sezione dello SP, andando ad analizzare come sono composti il dare e l'avere.

Algebricamente i rapporti di composizione degli impieghi e delle fonti di capitale sono espressi dalle equazioni:

impieghi : (C / K) + (AF / K) = 1

fonti : (PC / K) + (PF / K) + (PN / K) = 1

C = attività correnti (Liquidità immediate, Liquidità differite, Rimanenze di magazzino)

AF = attività fisse

PC = passività correnti

PF = passività

capitale = F / PN Più elevato è tale rapporto, più rigida risulta la struttura delle fonti di capitale dell'azienda. Il grado di rigidità è misurato dal tempo in cui le fonti di capitale rimangono impegnate nell'azienda. In sintesi, i rapporti di composizione forniscono informazioni sul grado di elasticità degli impieghi e delle fonti di capitale. Un basso grado di elasticità degli investimenti indica un alto grado di rigidità, mentre un alto grado di elasticità indica una struttura più flessibile degli investimenti. Allo stesso modo, un alto grado di rigidità delle fonti di capitale indica una struttura più rigida, mentre un basso grado di rigidità indica una maggiore flessibilità delle fonti di capitale.

capitale = (PF + PN) / KPiù elevato risulta tale rapporto, più stabile risulta la struttura dei finanziamenti in atto alla data del bilancio;

se l’impresa ha un’incidenza dei finanziamenti a lungo termine molto alta vuol dire che ha una stabilità negli investimenti, e ciò assicura all’impresa un vantaggio strutturale molto importante.

282. INDICI DI AUTONOMIA FINANZIARIA

Identificano il grado di autonomia dell’azienda rispetto ai finanziamenti da terzi, identificando relazioni verticali.

Hanno importanza nelle analisi concernenti la solidità patrimoniale d’imprese.

Grado diretto di autonomia finanziaria = PN / TPN = capitale netto

T = passività totali di terzi

Evidenzia la proporzione esistente tra i mezzi propri e i mezzi di terzi nella complessiva provvista di capitale in essere alla data di chiusura dell’esercizio, riflettendo l’attitudine dell’impresa ad operare in condizioni di relativa

indipendenza nei confronti dei creditori ed evidenziando la sua capacità di indebitamento. In ottica di leva finanziaria, che prevede la necessità di indebitarsi fin tanto che l'azienda riesce a coprire il debito, l'indice tende ad essere quasi 0.

Grado indiretto di autonomia finanziaria = PN / KPN = capitale netto / capitale complessivo. Non può essere superiore a 1, perché nel caso non avrei debiti (impossibili) e neanche pari a 0 perché il PN c'è sempre.

3. INDICI DI COPERTURA FINANZIARIA

Mettono in relazione classi di investimenti e classi di finanziamenti che hanno la medesima durata per verificare se ci sono condizioni di equilibrio strutturale tra queste; identificano relazioni orizzontali (analisi tra sezioni mediante l'utilizzo di indici che partono dai margini), mettendo in luce la coerenza temporale tra investimenti e finanziamenti.

Indice di autocopertura delle immobilizzazioni = PN / AF. Capacità o

incapacità dell'impresa di coprire gli investimenti durevoli con i propri finanziamenti durevoli. L'indice di autocopertura presenta strette attinenze con il margine di struttura (MS) MS = PN - AF PN = capitale netto AF = attività fisse Se indice > 1 -> il margine di struttura è >1 Se indice = 1 -> il margine di struttura è 0 Se indice < 1 -> verificare la copertura delle immobilizzazioni (margine di struttura allargato MaSA) L'analisi può infatti essere allargata e, oltre ai finanziamenti permanenti (propri) può aggiungere i finanziamenti da terzi a medio-lungo termine, arrivando a calcolare un quoziente di copertura delle immobilizzazioni che verifica la capacità dell'impresa di coprire le immobilizzazioni. a. Indice di copertura delle immobilizzazioni = (PN + PF) / AF PN = capitale netto PF = passività fisse AF = attività fisse Il quoziente così ottenuto tende averificare l'esistenza di equilibrio strutturale fra le fonti consolidate e gli impieghi in attività fisse (si trasformano in liquidità in più tempo).- se = 1 -> rispetto del vincolo del margine di struttura allargato (netto + finanziamenti medio-lungo - fisso)- se < 1 -> non si hanno fonti durevoli, sia da parte dell'azienda che da terzi, che riescano a coprire gli investimenti durevoli (al massimo, copertura con finanziamenti a breve, da ripagare entro 12 mesi)Occorre considerare che anche impieghi in attività correnti comportano, in parte, un fabbisogno durevole di capitale, da coprire con fonti consolidate (copertura di investimenti durevoli con finanziamenti durevoli)b. Indice di copertura del magazzino = (PN + PF - AF) / MPN + PF + AF = CCNM = magazzino• indice di copertura <= 0 -> il magazzino è interamente coperto da passività a breve termine (passività correnti)• indice di

copertura ≥1 —> il magazzino è interamente coperto da fonti consolidate (passività fisse)293.

INDICI DI LIQUIDITA’

Questi quozienti indicano elementi di giudizio sulla situazione di liquidità delle aziende (indicizzazione di indicatori).

Indice di liquidità generale = C / PCC = attività correnti

PC = passività correnti

Se = 1 —> capitale circolante netto = 0

Questo quoziente segnala l’attitudine dell’impresa a far fronte alle uscite future derivanti dal realizzo delle attivitàcorrenti e presenta notevoli attinenze con l’indicatore capitale circolante netto (CNN).

Se C > PC = buon equilibrio finanziario —> debiti rimborsati convenientemente attraverso gli impieghi.

Quoziente di liquidità primaria (Quick ratio) = (LI + LD) / PC

LI = liquidità immediate

LD = liquidità differite di fine periodo

PC = passività correnti di fine periodo

Al numeratore figurano le poste

del personale (in %) = (CP / VP) / 100 CP = costi del personale VP = valore della produzione Indice di autonomia finanziaria (in %) = (PF / TA) / 100 PF = patrimonio finanziario TA = totale attivo Indice di liquidità generale (in %) = (LG / PC) / 100 LG = liquidità generale PC = passività correnti

(in %) = è dato esprimendo l'incidenza delle singole voci di costo in percentuale sul totale dei Costi della Produzione nel CE.

Indice di Cash Flow = (Rn + amm. + acc.) / VP

Segnala in percentuale il flusso di risorse finanziarie generate dalla gestione corrente rapportate al valore della produzione del periodo.

Indice di efficienza (dati extracontabili)

  1. fatturato per addetto
  2. Grado di ammortamento delle immobilizzazioni = Fondi ammortamento / immobilizzazioni tecniche
  3. Aumenta per effetto degli ammortamenti calcolati su immobilizzazioni invariate; diminuisce se vengono effettuati nuovi investimenti.

ANALISI PER FLUSSI

  1. Flussi Finanziari Vs. Flussi Economici
  2. Fondi di riferimento
  3. Flussi e Rendiconti Finanziari
  4. I metodi di determinazione dei flussi finanziari

FLUSSI FINANZIARI E FLUSSI ECONOMICI

La gestione aziendale è costituita da operazioni di:

  1. Investimento
  2. Disinvestimento
  3. Finanziamento

Ciascuna di queste operazioni genera: Flussi Finanziari e Flussi Economici

che si contrappongono ai flussi materiali (movimenti di materie, impianti, prodotti, ecc..), che sono alla base del processo di gestione. Un flusso è la variazione in aumento o in diminuzione intervenuta in un fondo di valori (una classe o un singolo elemento patrimoniale) in un determinato periodo di tempo.

  • I Flussi economici corrispondono alle variazioni originate dalla gestione reddituale (indaga la costruzione del reddito di esercizio, misurando costi e ricavi di competenza).
  • I Flussi finanziari corrispondono alle variazioni delle liquidità, dei debiti e dei crediti.

I Flussi finanziari non sempre coincidono con i Flussi economici; infatti il reddito, scaturente dalla differenza tra ricavi e costi di competenza dell’esercizio, è un valore astratto che non si traduce integralmente in una variazione (flusso) di risorse finanziarie.

Flusso generato dalla gestione reddituale (economico)

Il dato astratto) al flusso di risorse finanziarie generato dalla gestione reddituale implica una trasformazione del CE, con modalità di calcolo basate sulla distinzione tra componenti di reddito monetari e componenti di reddito non monetari.
  • Componenti di reddito monetari:
    • Costi: acquisto di materie, godimenti di beni di terzi, interessi passivi, oneri sociali, imposte, ecc..
    • Ricavi: vendita dei prodotti, incrementi di rimanenze di prodotti (saranno venduti a breve e quindi genereranno crediti a breve), interessi attivi e proventi di varia natura che traggono origine da variazioni finanziarie.
  • Componenti di reddito non monetari:
    • Costi: ammortamenti, quote nette di TFR maturate nell'esercizio per la pa
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
38 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federica1542 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilanci aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lo Piccolo Filippo.