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Nel ’35 mandato al confino per la partecipazione a Giustizia e Libertà.

Fatiche editoriali poetiche nel ’36 (Lavorare Stanca), rattristato per la

scoperta che la donna amata si era sposata. Nel Monteferrato dopo

l’occupazione tedesca nel ’43. Dopo la liberazione anni di lavoro intenso fra

L’Unità, il PCI e i racconti (La luna e i falò, premio Strega). In bilico tra vita

collettiva inafferrabile e impotenza per quello che era fuori dal suo io si

suiciderà nel 1950.

• Pensiero:

• Mitizzazione della campagna (che l’intellettuale cittadino vuole usare

per recuperare il senso vero dell’esistenza finendo a scoprire la

propria solitudine);

• Ricerca che oscilla fra l’estraneità e l’impotenza dell’intellettuale

oppure nella rivelazione del destino umano nei miti del passato;

• La guerra in Italia si mostrerà con tutto il suo peso tangibile di orrore

e morte;

• Insensatezza della realtà: qualunque forma di impegno diventa

impossibile davanti ad essa;

• Estraneità alla guerra, diventa estraneità alla storia;

• Autonalisi intellettuale sulla guerra di “La casa in collina” si rivolge

nel dopoguerra ad una dolorosa e vana ricerca dell’identità (La luna e

i falò), che non riuscirà a risolvere e che lo spingeranno al suicidio;

• Poesia: la poesia narrativa di Lavorare Stanca (1936) nell’ambito di

Solaria guarda agli scrittori americani come Walt Whitman (tesi),

simboli di un paese democratico. La novità è stilistica, con il verso

lungo, senza rime, funzionale a narrare esperienze; tematicamente

ricalca la narrativa, il conflitto città campagna, infanzia maturità,

solitudine, lavoro e ozio, incomunicabilità;

• Miticizzazione della poesia racconto, la realtà si fonde al mito,

riaffiorando gli universali fantastici dell’inconscio che risalgono

all’infanzia, luoghi mitici che il ricordo estrae dal tempo.

• La Casa in Collina: tema della solitudine, storia di un professore che

vive con spirito indifferente e apatico il periodo dei bombardamenti

durante la guerra. Pavese si identifica nel protagonista senza pace

che cerca un’identità ed un posto dove poter tornare indietro,

isolandosi dalla guerra nella semplicità della campagna. Tema della

fuga e del rimorso del protagonista.

• La Luna e i Falò (1950): storia del protagonista Anguilla che ritorna

dov’è cresciuto dopo essere emigrato in America. La luna scandisce

il ritmo. Falò che ricordano le feste contadine collegati ad incendi che

“bruciano il passato”, al falò per bruciare una ragazza alla fine del

libro.

Alberto Moravia

Vita: Roma, 1907 - 1990. Pseudonimo di Alberto Pincherle (ebreo). Abbiente

famiglia borghese, ammalato di tubercolosi visse l’esclusione che

determinerà il suo interesse per la professione letteraria (lesse Dante,

Dostoevskij, Shakespeare, Mallarmè, Goldoni, Joyce, Manzoni, Proust). Gli

Indifferenti (1929), primo romanzo pubblicato ebbe un notevole successo.

Negli anni Trenta terrà alcune lezioni sul romanzo italiano in America, in

Italia nascose le sue origini semite. Nel 1941 sposa la scrittrice Elsa

Morante, nel ’43 cerca rifugio dal dominio nazista. Collaborerà col Corriere

della Sera e fonderà una rivista con Pasolini e Siciliano (Nuovi argomenti).

Fu eletto deputato europeo con il PCI. Conviverà negli ultimi anni della sua

vita con Dacia Maraini.

Pensiero: • Iniziatore del romanzo

borghese (erede di

Svevo);

• Crisi esistenziale e

sociale borghese

ricondotta alle forme del

realismo e della lucidità

razionale;

• Esistenzialismo e

realismo psicologico;

• Tratti costanti: influenza

possessiva di sesso e

denaro nella borghesia;

• Estraniamento di fronte

alla vita, struttura “a

inganni” del romanzo;

• Grave pessimismo dopo

il miracolo economico

degli anni ’60, il popolo

non è più un’alternativa

vista la diffusione del

consumismo;

Opere: • Realismo Borghese

(’29-’45, elementi

realistici, esistenzialistici

e surreali, Agostino e Gli

Indifferenti);

• Neorealismo (’47-’57,

personaggi popolari che

rappresentano

un’alternativa positiva

rispetto al mondo

borghese, La Ciociara

1957 - film di DeSica);

• Pessimismo (’60-’90,

cade la fiducia nel

popolo, insensatezza

della vita un tema

costante, La Noia 1960).

• Gli Indifferenti (1929):

storia di due fratelli

(Carla e Michele) incapaci

di provare veri

sentimenti, noia e

indifferenza di fronte al

declino sociale della loro

famiglia, madre rimasta

vedova, Rende le

ipocrisie della società

borghese, inautentica e

convenzionale. Esempio

di prosa precisa,

realistica in aperto

contrasto con quella

dominante nel periodo

precedente. Struttura

quasi teatrale e

concepito inizialmente

come una tragedia, riuscì

a denunciare la vacuità

morale della propria

classe, i personaggi sono

inetti quasi pirandelliani,

incapaci di provare

sincere passioni. Rifiuto

di ogni problematica

morale dei personaggi,

emblematico l’episodio di

Michele che vuole

sparare all’amante della

moglie che vuole

insidiare la sorella ma

che si dimentica di

caricare la pistola.

Primo Levi

Vita: Torino, 1919 - 1987. Famiglia ebrea, si laurea in chimica, che gli

“salverà” la vita al momento della deportazione ad Auschwitz (febbraio ’44 -

liberazione). Il viaggio per il ritorno (descritto nel romanzo La Tregua) a

casa lo distrarrà per poco dagli orrori indimenticabili che segneranno la

sua vita. Si dedicherà a far conoscere la sua esperienza, con opere come

Se Questo è Un Uomo (1947) e La Tregua (1963). Morirà, forse suicida,

cadendo dalla tromba delle scale della sua casa a Torino.

Pensiero: • Se questo è un uomo (1947):

Stile descrittivo, semplice e

razionale dell’orrore nazista;

opera sorretta da una forte

volontà di capire e di spiegare

con la ragione l’assurdità delle

barbarie naziste, la dignità

dell’ebreo deportato sta nella

strenua volontà di salvare

l’essenza dell’umano anche

nell’inferno del lager; le vittime

sono vittime due volte,

represse e si trasformano esse

stesse in aguzzini dei loro

compagni. La narrazione

comincia dal viaggio verso

Auschwitz, fino alla liberazione

da parte dell’Armata Rossa. Le

r i fl e s s i o n i d e l l ’ a u t o r e

permettono al lettore di

immedesimarsi quasi

completamente nel narratore.

• Sempre una forte componente

autobiografica;

• Differenze significative tra le

varie opere: SQEU è un’opera

che sembra quasi scritta

frettolosamente, con l’ansia di

narrare il proprio dramma.

Opera:

Saggi, racconti, poesie e romanzi che seguiranno il successo del testo

autobiografico. Il sistema periodico (1975), La chiave a stella (1978), Se non

ora, quando? (1982).

Elsa Morante

Vita: Roma, 1912-1985. Manterrà la propria autonomia collaborando a giornale dopo gli

studi liceali. Nel ’41 conosce Alberto Moravia, che diventerà suo marito. A questo periodo

risale il suo esordio letterario ma è nel 1948 e nel 1952, dando alle stampe i romanzi più

convincenti. “Menzogna e Sortilegio” (premio Viareggio) e “L’isola di Arturo” (1957,

premio Strega), confermandola una grande scrittrice. Un periodo di crisi e impegno civile

seguirà la separazione da Moravia nel ’62. Nel ’70: periodo di disillusione e ossessione per

la vecchiaia, e nell’83 tenterà il suicidio (cause di salute che le impedivano di camminare

forse hanno inciso).

Pensiero: • Narrativa che nutre di

un’ammirazione sconfinata per la

letteratura, sentita come una capacità

di rivelazione e bellezza;

• Costante il contrasto tra positivismo e

completezza della narrazione

ottocentesca e sensibilità psicologica

novecentesca;

• Aura di magia che circonda le sue

opere;

• Singolare interpretazione della storia:

storia dei potenti e storia degli umili,

grande storia tutto un inganno a spese

della piccola storia.

Opere: • Raccolta di racconti Il gioco segreto

(1941) e la fiaba Le bellissime

avventure di Caterì dalla trecciolina

(1942);

• Piena maturità in Menzogna e

Sortilegio (1945) e L’isola di Arturo

(1957);

• Tornerà alle stampe poi nel ’68 con Il

mondo salvato dai ragazzini, in cui si

vedono già le influenze dell’impegno

politico, fino alla disillusa

testimonianza de La Storia (1974, la

storia è scandalo che dura da

diecimila anni).

• L’ultimo romanzo è Ara coeli (1982),

l’ossessiva ricerca d’identità di un

omosessuale;

L’isola di Arturo (1957): ambientato •

nel 1938, la storia del giovane Arturo

Gerace che ormai adulto, nato e

cresciuto nella piccola isola di

Procida nel golfo di Napoli, narra in

prima persona la sua infanzia e

adolescenza. Tutti gli altri posti del

mondo sono forse frutto della sua

immaginazione e della leggenda;

infatti proietta in una dimensione

mitica e fiabesca il posto in cui vive.

Finirà per andare via dall’isola con

l’amico Silvestro, lasciandosi tutto

alle spalle. Si può inserire nella

categoria del romanzo di formazione

(con un personaggio in crescita che

. ( diventa adulto

Paolo Volponi

Vita: Urbino, 1924 - Ancona, 1994. Tra Urbino e Milano, figura anomala di letterato, lunga e

continuata esperienza di lavoro all’interno del mondo industriale (prima Olivetti,

collaboratore di Adriano Olivetti, e poi alla Fiat, da cui sarà allontanato nell’83 per la sua

adesione al PCI. Eletto senatore dal 1983, aderirà a Rifondazione Comunista dopo la

. scissione democratica

:

Pensiero

Mai atteggiamento di rifiuto pregiudiziale •

della realtà industriale e capitalista, sempre

battutosi per una loro armonizzazione

sociale, per tenere conto dell’interesse

;

comune

Progressivamente maturato un atteggiamento •

; radicale di critica

Constatazione dei guasti prodotti a danno del •

mondo naturale e civile da parte

; dell’industria

Nell’opera conclusiva descr

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
15 pagine
6 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher metal_tragaii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Spignoli Teresa.