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LUCINI1867 – 1914: vita ritirata per ragioni di malattia e psicologiche. "Revolverate": feroce satira anti-borghese. Prefazione futurista di Marinetti. Poetica dell'ANTI – GRAZIOSO: nulla di idealizzato, contro il sublime. Manipolare la lingua; stile NON privo di espressionismo. Posizione libertina, anarchica e repubblicana + individualismo estetico. Scapigliatura in decomposizione. Netta opposizione al dannunzianesimo (linguaggio e ideologia).
CORAZZINI (interamente crepuscolare) 1886 – 1907: consapevolezza della malattia. Gruppo romano di crepuscolari. ≠ d'Annunzio: poesia che aspira all'autenticità; si nega come poeta e si definisce "un piccolo fanciullo che piange". ≠ Pascoli: il fanciullo di Corazzini prende atto della crisi della funzione della società moderna. Lessico: materiali dell'esperienza quotidiana e vocabolario poetico tradizionale. Metrica: misure tradizionali e verso libero. "Piccolo libro"
inutile” (1906).
MORETTI (interamente crepuscolare)1885 – 1979
Gruppo emiliano – romagnolo.
Condizione del poeta nei termini di una vita comune e grigia.
Abbassamento del registro. Forme cantabili e ritmate.
“Poesie scritte col lapis” (1910).
GOZZANO (interamente crepuscolare)
Gruppo torinese.
Letteratura inutile.
“La via del rifugio” e “I colloqui”.
Reazione al modello dannunziano:
- “vita inimitabile” ≠ malato di tubercolosi;
- Eccezionalità dei temi ≠ schemi metrici chiusi e tematiche borghesi;
- Orgoglio della poesia ≠ “io mi vergogno di essere un poeta”;
- Entrambi letterati di mestiere;
- Al centro fusione tra arte e vita.
Innovatore formale.
GOVONI (parzialmente crepuscolare)
“Armonia in grigio et in silenzio” (1903), inaugura la linea crepuscolare.
Atteggiamento antiletterario e antitradizionale: Futurismo.
PALAZZESCHI (parzialmente crepuscolare)
Atteggiamento crepuscolare (tono semplice e ingenuo.
Rifiuto della figura del poeta-vate); adesione al Futurismo (possibilità di rinnovamento della cultura e dei costumi). Attraverso la figura del clown e del saltimbanco sfida l'ipocrisia borghese e recupera la dimensione giocosa e trasgressiva dell'arte. Aderì a "Lacerba". "Il Controdolore": programma del suo futurismo. "Il codice di Perelà": crede in valori che potrebbero imporsi solo attraverso un nuovo codice di comportamento. Favola allegorica.
SLATAPER (vociano) Tra i redattori più attivi de "La Voce". "Mio Carso".
JAHIER (vociano) Sperimentalismo. "Risultanza in merito alla vita e al carattere di Gino Bianchi".
BOINE (vociano) Il più esplicito nel rifiuto della novella e del romanzo. Frammento e prosa lirica. "Il peccato": rifondare la struttura romanzesca.
ALERAMO (vociana) "Una donna": esigenza di ribellione e moralità.
PEA (vociano, repubblica di
Legato al frammentarismo e al gusto autobiografico dei vociani.
TOZZI (vociano)
Tradizione anarchica, sovversivismo piccolo-borghese, sperimentalismo.
SBARBARO (vociano)
Esprime i temi tipici dell'Espressionismo. "Pianissimo": a metà fra narrazione e autoanalisi. Poeta: uomo della massa, guardarsi vivere dall'esterno e rassegnarsi all'ascissione dell'io (TEMA DELLO SDOPPIAMENTO, impossibilità di entrare in rapporto reale con il mondo). Città: dimensione sociale in cui il poeta si muove. Rappresentata secondo un procedimento di deformazione allucinata. Aridità del soggetto = deserto cittadino. "CHIAROVEGGENZA": rappresentare attraverso il realismo la condizione umana nella società di massa.
REBORA (vociano)
Stile espressionista, fino alla crisi religiosa degli anni '20. Violenza delle scelte formali: grande tradizione lombarda. Rappresenta il caos dell'esistenza. "Frammenti lirici":
frammentismo e liricità. Soggettivismo esasperato: il soggetto deve attribuire agli oggetti del mondo un significato.
CAMPANA (vociano) 1918: manicomio. Sentimento di esclusione e disarmonia. Poesia: momento assoluto di verità (orfico). "Canti orfici" (1914). Lessico: crudo e popolaresco. Ambiguità e apertura della sintassi.
DELIO TESSA Filone espressionista. Ostracismo del regime fascista: uso del dialetto. Poesia: narrativa. Rappresentazione del popolo. Montaggio e accostamento dei particolari: deformazione della realtà.
BORGESE (ex vociano) Misura narrativa capace di comunicare la classica compattezza distrutta dai frammentisti. "Rubè": struttura narrativa tradizionale. Recupero di moduli realistici tradizionali. Capacità di visione soggettiva.
I RONDISTI Ritorno alla prosa classica (modello leopardiano). Rifiuto romanzo e novella. PROSA D'ARTE: ripresa del frammento depurato da ogni carica espressionista e immobilizzato nella forma
dell'elzeviro. VINCENZO CARDARELLI Passaggio dall'avanguardia al ritorno alla tradizione. Conflitto interiore tra trasgressione e autocontrollo (resteranno in lui tratti avanguardistici). Ricerca di un equilibrio classico. LUIGI PIRANDELLO Principale rappresentante della tendenza espressionista del nostro paese. 3 ambienti: siciliano, tedesco, romano. "Arte e coscienza d'oggi" (1893): crisi dei valori ottocenteschi. Idea della modernità come relativismo. Prime opere: pensiero positivista nella variante pessimistica. Critica all'estetismo decadente e avversione a d'Annunzio. Crisi del positivismo: interesse per autori che si stanno aprendo allo studio dei fenomeni psichici e per autori estranei e contrari al positivismo. TEORIA DELL'UMORISMO: lo collega alla nascita della modernità (nelle due premesse de "Il fu Mattia Pascal"), lo considera una caratteristica perenne dell'arte (nel libro). Arte umoristica: evidenziare ilContrasto tra forma evita (l'uomo ha bisogno di autoinganni che costituiscono la forma dell'esistenza) e persona e personaggio (il soggetto è costretto a vivere nella forma indossando una maschera e recitando una parte che la società gli impone).
Fondazione ontologica: possibilità perenne dell'uomo; fondazione storica: nasce in particolari condizioni che hanno portato una crisi verso le antiche certezze.
"Il fu Mattia Pascal" (1904): svolta, poetica dell'umorismo. Diviso in 3 parti: 1) antiromanzo, impossibilità di svolgimento; 2) romanzo idillico-familiare, il giovane Pascal all'interno di un'ambientazione campestre; 3) romanzo di formazione, Pascal come Andrea Meis che cerca una nuova identità. La formazione di sé fallisce = romanzo di formazione alla rovescia. Novità stilistiche: narrazione retrospettiva in prima persona; l'inizio coincide con la fine; narrazione e metanarrazione si mescolano.
ROMANZO-SOLILOQUIO. Linguaggio: forte carica espressiva. Pascal: antieroe, inetto alla vita (attitudine all'osdoppiamento e ad estraniarsi dalla vita e da sé stesso). Romanzi siciliani: "L'esclusa", "Il turno" e "I vecchi e i giovani". "Quaderni di Serafino Gubbio operatore" (1925): forma di diario. Struttura aperta e sperimentale. A puntate sulla "Nuova Antologia". Serafino Gubbio: intellettuale degradato alla pura mansione tecnica. AFASIA: condizione in cui l'unica salvezza sta nella perfetta indifferenza. "Uno, nessuno, centomila" (1925-26): narrazione retrospettiva in prima persona, voce narrante e protagonista: Vitangelo Moscarda, inetto che non si riconosce nel proprio corpo, alla fine scopre la vita nel rifiuto della forma e nell'adesione al mondo naturale. Crisi della poetica dell'umorismo: inizia la fase dei miti e del surrealismo. "Novelle per un anno": struttura
enigmatica (ordine narrativo vuoto,rappresentare il caos e il caso, no ordine cronologico e tematico); tema deltempo come dissipazione e non progresso rettilineo. Novelle: linguaggio basso equotidiano, desublimare la vita. Ultime 19 novelle: estranee alla poeticadell'umorismo, tratti surrealisti.
1920: teatro, all'inizio scettico poiché si rischia di falsare il testoletterario.
1921 – 22: "Sei personaggi in cerca d'autore" (raggiunti gli obiettivi dellaricerca teatrale: autonomia dei personaggi dall'autore e dissacrazionedell'arte), trilogia: "Ciascuno a suo modo" (rivoluzione delle forme teatrali:spazio del teatro invaso dalla vita; no terzo atto); "Questa sera si recita asoggetto" (conflitto, atto di ribellione = scambio di ruoli: novità tecnica deldramma).
"Enrico IV": modello della tragedia, unità aristoteliche; rappresentarel'estraneità dal mondo.
3 miti: "La
nuova colonia”, “Lazzaro”, “I giganti della montagna”; ripreso il valore dell’arte; irrazionalità e misticismo.
ITALO SVEVO
Letteratura: pratica privata (≠ d’Annunzio).
Lontano dagli espressionisti de “La Voce”.
Non rifiuta il romanzo, lo rinnova dall’interno.
Pseudonimo: duplicità culturale.
Cultura mitteleuropea.
Vita, 3 fasi: 1) Giovinezza. Abbandono della letteratura; 2) Silenzio poetico; 3) Ritorno alla letteratura, stesura de “La coscienza di Zeno”.
Filoni di pensiero: positivismo, darwinismo, marxismo, Schopenhauer e Nietzsche, Freud. Influenza di: realisti e naturalisti, romanzo psicologico e Dostoevskij.
“La coscienza di Zeno” (1923): influenza degli studi di Freud ed Einstein, e sul piano letterario del modernismo e delle avanguardie. Introduce il romanzo modernista in Italia (sostituisce al tempo oggettivo quello della coscienza; distrugge la trama tradizionale; struttura la narrazione per
via tematica. Nodislivello tra la coscienza del narratore e quella dei protagonisti: confessionein prima persona (no narratore oggettivo). Monologo interiore: emergeun’ambiguità tra io narrante e io narrato, in quanto l’io narrante esercitaforme di giudizio sull’io narrato e per questo motivo si differenzia dal flussodi coscienza di Joyce. Struttura aperta. Percorso tematico. Tempo misto. Criticaalla società borghese.“Una vita” e “Senilità”: il narratore interviene con giudizi (dislivello),contrasto tra il punto di vista del narratore e quello del protagonista = spazionarrativo nuovo dell’analisi.“Una vita”: protagoni