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ELEGIA DI MADONNA FIAMMETTA 1343-1344
-Romanzo psicologico in prosa lungo monologo-confessione narratrice e protagonista è Fiammetta, che
abbandonata dall’amato Panfilo, mercante fiorentino, rievoca la loro storia sentimentale: dalla partenza
del giovane a Firenze con le sue promesse, il suo non ritorno a Napoli, la notizia del tradimento e
l’abbandono, e il tentativo di suicidio da parte di Fiammetta no trascrizione immeditata dei sentimenti, ma
opera letteraria complessa e costante trama di riferimenti Vita Nuova + classici come Seneca ed
Ovidio.
- Idea cardine del monologo femminile come nostalgica o disperata rievocazione di un amore genere
dell’elegia prosa dai toni sostenuti e solenni nobiltà della protagonista e del suo uditorio + impiego di testi
classici.
- Elementi caratteristici di altri generi suddivisione in capitoli, le rubriche riassuntive avvicinano
l’opera al romanzo, il dipanarsi di vicende narrative che interrompono il flusso delle osservazioni
intimistico-psicologiche.
- Tappa fondamentale rispetto alle altre opere giovanili, questa appare svincolata dalla sovrascrittura
mitologico-erudita o epico-cavalleresca e inserita nella vita contemporanea episodi e personaggi
dell’antichità usarti come esempi funzionali al racconto, per documentare certe affermazionielemento
mitologico e dotto assorbito dalla narrazione si riduce al costante travestimento classicheggiante del
mondo contemporaneo.
- Per la prima volta la narrazione non prende avvio da un dato autobiografico (o pseudoFiammetta
racconta in I persona le infelici vicende di cui è protagonista la finzione autobiografica si mantiene
viva:Fiammetta è il senhal della donna amata da B., mentre Panfilo è uno dei nomi sotto i quali lo
scrittore si nasconde.
- Progressivo distacco dall’immediatezza autobiografica profonda rielaborazione della materia secondo
le norme retoriche, abbinate all’adozione di uno stile elevato.
NINFALE FIESOLANO 1344-1346
-Poemetto in ottave riprende l’ambientazione pastorale, già sperimentata nell’Aneto.
- Tratta delle origini di Fiesole e di alcuni fiumi locali, collegate a personaggi mitici, pastori e ninfe la
leggenda delle origini di Fiesole si cllega alla tragica vicenda di due personaggi mitici, il pastore Africo e la
ninfa Mensola intento eziologico = spiegare l’origine del nome di due affluenti dell’Arno.
Le ninfe devono mantenere il voto della castità – Africo si innamora di Mensola – con l’aiuto di
Venere, egli si traveste da donna e la conquista – la fanciulla infrange il voto, si allontana dal giovane
– il giovane si uccide e precipitando in un fiume – la fanciulla dà alla luce un figlio, e scoperta da
Diana viene trasformata in acqua. Lo stesso accade al nonno di Africo, e così via.. > tutti questi corsi
d’acqua attraversano le colline di Fiesole e prendono il nome degli sfortunati amanti.
- Datazione incerta caratteristiche che secondo molti critici dovrebbero risalire al primissimo periodo
napoletano (assenza di ogni accenno alla figura di Fiammetta), ma ciò è allo stesso tempo in contrasto con la
sua evidente maturità ambientazione toscana, rinuncia a ogni sfoggio di cultura e dall’impiego
calibrato dell’elemento mitologico – erudito per elementi stilistici e linguistici è vicina al Decameron:
I personaggi appaiono ben definiti sotto il profilo psicologico.
~ Varietà dei sentimenti, ricchi di sfumature ma elementari.
~ Precisione dei particolari
~ La passione di Africo e la sensuale innocenza di Mensola.
~ Scioltezza narrativa; impiego costante di riprese, formule, lessico e rime facili, sintassi agile
~ uso di un registro linguistico medio, che miscela espressioni colte e popolari, perfettamente alla
materia pastorale e alla tipologia dei personaggi.
Le Metamorfosi di Ovidio è la fonte presa in considerazione rielaborata profondamente e
~ utilizzata in modo originale.
“L’inseguimento e la conquista della ninfa” travestimento di Africo come donna, su consiglio di
Venere.
OPERE ERUDITE dopo 1351
- L’amicizia con Petrarca segnò una svolta decisiva nello sviluppo artistico e intellettuale di Boccaccio
dopo il 1351 si dedica agli studi classici produzione orientata verso interessi eruditi e influenze nelle
scelte linguistiche.
- Al Decameron fa seguito una produzione di stampo compilativa e quasi esclusivamente latina, salvo
revisioni di precedenti opere in volgare.
GENEALOGIE 1351
- La più ampia e importante tra le opere 15 libri che riprendono vastissimi materiali mitologici o derivati
dall’antichità classica ogni libro è dedicato ad una famiglia di dèi, in cui ne viene rappresentato l’albero
genealogico e poi presentate notizie interpretazione dei miti, che possono essere spiegati secondo 3
prospettive:
storica = mito come trasfigurazione di vicende o personaggi storici;
~ naturale = spiegazione di un fenomeno naturale;
~ morale = simbolo di valori e di verità universali.
~
- Vero e proprio catalogo mitologico, composto su invito del re di Cipro. L’opera fu composta fino alla
morte continue aggiunte e note non raggiunse mai una veste definitiva.
CORBACCIO 1365
- Opera artisticamente più valida dopo il Decameron, presentata come umile trattato che si propone di
descrivere come l’autore abbia superato l’innamoramento nefasto per una vedova fiorentina, dalla
quale era stato respinto, schernito e disprezzato prima cornice secondail racconto di un sogno-visione
del protagonista a cui appare il defunto marito della donna, nel Purgatorio nel descriverla, adotta un’ottica
misogina, elencando tutte le qualità negative della donna il ritratto, però, diventa una vera e propria
invettiva contro tutte le femmine, a cui sarà proibito di leggere quest’opera questa vena misogina è il vero
tema dell’opera, che si traduce in un folto elenco di vizi fisici e morali, in una feroce critica moralista.
Alla fine del lungo monologo Boccaccio si sveglia e si sente liberato da ogni tormento.
-Tra le fonti dell’opera possiamo individuare la Divina Commedia.
Il culto per Dante – Accanto al Corbaccio, altre opere testimoniano la viva ammirazione e il culto per Dante
da parte di B attività di copista e di editore delle opere dantesche nel 1373 inaugurò a Firenze la serie di
pubbliche letture della Commedia.
DECAMERON 1349-1351
- L’opera si apre con una didascalia che ne sintetizza titolo e struttura “comincia il libro chiamato
Decameron, cognonimato prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle in dieci dì dette da 7
donne e da 3 giovani uomini” Decameron dal greco = dieci giorni titolo collegato alla complessa
struttura che la caratterizza il testo si compone di una narrazione-cornice inquadra 100 novelle,
raccontate da 10 giovani, nel corso di 10 giornate.
- Le circostanze che hanno condotto alla costituzione della lieta brigata sono il tema della novella-cornice
raccontata in I persona dall’autore la cornice è la struttura di riferimento per il materiale narrativo
giustifica l’ordine assegnato ai racconti + conferisce compattezza all’eterogeneità dei contenuti.
- Boccaccio attento osservatore della realtà la rappresenta integralmente nei suoi aspetti molteplici e
contrastanti l’uomo, con le sue qualità e i suoi vizi, è il protagonista unico di vicende dove agiscono 3
motivi fondamentali:
Fortuna
~ Amore
~ Intelligenza
~
- Prevale la realtà contemporanea posto di rilievo il mondo mercantile, a cui era legato Boccaccio e che
aveva il suo centro propulsore a Firenze.
- Aspetti costituivi della poetica del Decameron sottolineati dall’autore stesso tre zone di riflessione
tecnico – teorica proemio, introduzione alla IV giornata e conclusione.
Intento di dilettare interesse attento al comportamento pratico ed alle qualità utili per esercitare
l’arte del vivere il Decameron era destinato a fornire diletto e insieme consigli pratici di
comportamento alle donne innamorate alleviare le pene sentimentali (proemio)“in soccorso e rifugio di
quelle che amano, e per ciò che all’altre è assai l’ago e ‘l fuso e l’arcolaio”.
I temi che Boccaccio voleva illustrare al popolo sono essenzialmente due si legge nella conclusione dell’opera 1) in primo
luogo voleva mostrare ai fiorentini che è possibile rialzarsi da qualunque disgrazia si venga colpiti, proprio come fanno i dieci
giovani con la peste che si abbatte in quel periodo sulla città. 2) è legato al rispetto e ai riguardi di Boccaccio nei confronti
delle donne: egli infatti scrive che quest’opera è dedicata a loro che, a quel tempo, erano le persone che leggevano
maggiormente e avevano più tempo per dedicarsi alla lettura delle sue opere.
- Il secondo intento di Boccaccio è quello di rispondere ad una esigenza di realismo giustifica il carattere
spregiudicato e licenzioso di certe novelle, piuttosto distanti dalle norme del tempo egli ne è profondamente
consapevole e cerca di giustificarsi affermando che:
la narrazione delle novelle si situa nel periodo della peste parevano lecite cose altrimenti
~ discutibili;
le novelle sono fatte raccontare da altri attribuisce ogni responsabilità ai novellatori.
~
- termini che gli potrebbero essere rimproverati ripetono parole dell’uso corrente anche il letterato
deve avere la possibilità di descrivere la realtà nella sua concretezza.
-Novità della poetica del Decameron tematiche + tecnica solida e di grande complessità molto elaborato
lo svolgimento delle novelle complessità di piani narrativi struttura ad incastro, è sempre necessario
distinguer la voce del narratore e quella dei 10 novellatori.
- Boccaccio mette a punto uno strumento espressivo straordinario, duttile e raffinato, una prosa scorrevole
e incisiva, armoniosa ed elegante sa assestarsi su diversi registri stilistici come il vario contenuto richiede.
-Trama: martedì di primavera del 1348, mentre infuria la peste, i 10 giovani si incontrano nella chiesa di
Santa Maria Novella e decidono di sottrarsi all’opprimente immoralità dilagante nella città, ritirandosi nella
campagna fiorentina. Qui intendono passare un breve periodo di allegria e serenità, intrattenendosi
piacevolmente in conversazioni, canti, danze e novelle modo di vivere ispirato ai modelli di
comportamento raffinati e aristocratici, rispecchia ideai sani e nobili costumi, in contrasto con la
degradazione morale e civile dato dal caos della peste. La per