vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Egli segue il gusto per l’arabesco ed espande i nuclei tematici in una sorta di improvvisazione continua.
Rheinmärchen Mille e una notte
- Le dovevano essere inserite in una cornice che come nelle assegnava al
narrare delle favole una precisa funzione: si trattava di liberare i bambini di Magonza che il padre Reno
teneva rinchiusi nel castello. Tuttavia, nell’ampio ciclo progettato sono state portate a termine solo 3 fiabe.
Italienischen Märchen
- Le includono 11 rifacimenti di fiabe del Basile. Qui B. non mirava al racconto
filosofico ma si divertiva a raccontare senza sovrapporre alcun significato simbolico. Il mondo di queste
favole è irreale e gli avvenimenti spesso crudeli sono attenuati dall’atmosfera di sogno che li avvolge.
Gockel, Hinkel un Gackeleia:
- il suo capolavoro. Racconta la storia movimentata di una famiglia che
sembra gallinacea per i nomi, ma che nel suo comportamento si rivela essere una famiglia umana. La
famiglia del conte Gockel che il gallo Alektryo ha salvato dalla miseria perde tutte le sue risorse per mano di
tre farabutti rappresentanti del nuovo spirito affaristico. La loro carriera economica e sociale va a spese
della popolazione sfruttata da essi ed il fatto che essi siano ebrei va spiegato come tributo all’antisemitismo
diffuso tra i romantici. B. caratterizza i suoi personaggi per mezzo del nome.
La narrativa
- Godwi oder Das steinerne Bild Der Mutter. Ein verwilderter Roman von Maria (1801): romanzo iniziato
Bildungsroman.
del 1798, costituisce un’altra significativa variazione del Godwi, figlio di un commerciante
bohémien.
benestante, rifiuta ogni attività economica e si abbandona alla vita di avventuriero e di La via per
diventare se stesso lo porta a percorrere una serie di esperienze erotiche che gli insegnano in che cosa
consista il vero amore. B. è convinto che l’istituzione sociale del matrimonio ha distrutto l’amore. Attuando
una rottura con la morale pietistica e illuministica, egli trasfigura la ragazza caduta in colei che salva con il
suo sacrificio la poesia dell’amore, senza idealizzare il destino che la aspetta nella società borghese. Infatti
Violetta, che è stata avviata dalla madre libertina a una vita di assoluta libertà erotica, diventa vittima della
violenza morale subita. Neanche Godwi, che è disposto a legarsi a lei per liberarla dal suo abbruttimento,
riesce a salvarla dalla follia. In questo romanzo B. ha spinto la tendenza romantica alla dissoluzione della
forma tradizionale a un punto estremo.
La prima parte viene presentata come una raccolta di materiali e documenti che il poeta Maria ha ricevuto
per scrivere il romanzo di Godwi e Violetta. La seconda parte si svolge 20 anni più tardi.
Il narratore fittizio, il poeta Maria, si reca da Godwi per continuare con il suo aiuto la storia della sua vita.
Quando Maria s’ammala è Godwi a riferire in prima persona le sue avventure.
Geschichte vom braven Kasperl und dem schönen Annerl
- (1817): considerato il contributo più
Dorfgeschichte,
importante del Romanticismo alla B. ha preso spunto dalla tradizione popolare. Il romanzo
racconta della storia dei due amanti finita tragicamente a causa di un falso concetto d’onore, raccontata da
una vecchia donna che il poeta ha incontrato casualmente. Suo nipote Kasper, diventato soldato per
guadagnarsi onore, si è suicidato, non potendo sopportare la vergogna di un padre rapinatore. Annerl, la
sua fidanzata, credendolo morto in guerra, è diventata l’amante del suo aristocratico padrone. Per sfuggire
alla vergogna di una maternità illegittima essa uccide il proprio figlio e viene quindi condannata a morte. A
questo punto il narratore interviene di persona nella storia, ma il suo tentativo di far rinviare l’esecuzione
arriva troppo tardi. La vecchia contadina diventa la voce di un ordine naturale e divino che si contrappone a
quello sociale. Nella rappresentazione di questa figura B. segue un topos che sarà caro a tutta la letteratura
romantica.
Tra poesia popolare e crisi del soggetto lirico Des Knaben Wunderhorn
Anche se B. avesse manifestato con la sua raccolta poetica la piena adesione
alla poesia popolare, non poteva identificarsi con le implicazioni delle teorie di Grimm. Nella sua poetica si
Wunderhorn
distinguono due correnti: una si ispira al tono popolare del e comprende un cospicuo numero
Lore Lay,
di ballate come per esempio la diventato il simbolo della magica forza della natura; l’altra,
espressione di un soggetto intimamente lacerato dalle contraddizioni del suo vitalismo, si distingue spesso
per le sue ardue soluzioni tecnico-formali. In certe poesie si nota una predominanza della rima e del suono
che porta fino alla sospensione del nesso logico della lingua. Si costituisce un mondo poetico immanente
che in molti casi è dominato dalla legge della magia.
Stimmungsgedicht
Nello egli si abbandona a una suggestiva melodiosità che privilegia l’organizzazione del
significante al livello fonico e ritmico. Il poeta manovra le parole in un libero gioco di variazioni, che ricorda
tecniche musicali e raggiunge un estremo virtuosismo linguistico. A questo procedimento poetico è insita la
tendenza di perdere la concretezza semantica. Il poeta sembra rapito dal magico potere delle parole che
suggeriscono una totale compenetrazione tra mondo interiore ed esteriore, tra soggetto e realtà.
Inoltre, nella conversione al cattolicesimo egli cerca quella pace che la vita di poeta fantastico ed ironico,
sospeso fra sogno e realtà, gli ha negato.
Romanzen vom Rosenkranz
- (1803-1812): poema epico-lirico lasciato allo stato di frammento pochi anni
prima della sua conversione al cattolicesimo, testimonia la crescente tensione con il quale il poeta vive
l’antagonismo fra anima e corpo, divino e terrestre. L’argomento mitico-religioso del poema è l’invenzione
del rosario che mette fine ad una maledizione che gravava da generazioni su una famiglia.
Il B. maturo è un romantico “pentito” che rimprovera alla letteratura di essere il frutto della lacerazione
esistenziale causata da un individualismo esasperato. Aderendo al cattolicesimo B. voleva mortificare l’io
ribelle con le sue aspirazioni anarchico-estetiche, fonte di continue sofferenze.
Dopo la sua conversione egli nega ogni dignità a una poesia che prenda autonomia estetica e non sia
legata alla religiosa abnegazione di sé. Dalla generale condanna si salva solo la poesia edificante nella
quale lo scrittore si faceva strumento anonimo di illuminazione religiosa. Durante gli ultimi 25 anni della sua
vita, egli segue la vocazione religiosa: per 5 anni egli vive vicino alla monaca stigmatizzata Emmerich e
raccoglie le sue visioni che, dopo la sua morte, elabora in alcuni libri. Eppure in questo periodo nascono
alcune delle sue composizioni liriche più travolgenti. I canti religiosi scritti da lui si rifanno alle forme
tradizionali della lirica religiosa barocca.
Hauff I,II
•
Le fiabe
Hauff avvicinò la fiaba al racconto realistico. Egli accentuò il ruolo dell’intreccio, conferì ai suoi personaggi
un carattere individuale e li ambientò in uno scenario che riproduceva fedelmente la loro situazione sociale.
Le storie si sviluppano in pieno rispetto della verosimiglianza realistica, ad eccezione per una svolta finale
sorprendente e miracolosa che salva l’eroe dall’impiccio. Il realismo di queste fiabe viene rafforzato dal
racconto cornice, che da un lato indica concretamente la situazione comunicativa in cui si inseriscono le
singole fiabe, ma che spesso si intreccia in modo sostanziale con esse, ad esempio attraverso la
Die Karawane.
mascherata identità dei protagonisti come nel primo ciclo intitolato Hauff indica con
chiarezza le circostanze storiche che fanno da sfondo al suo racconto: Orbasan, il protagonista, di origine
francese, combatte nelle file dei Mamelucchi, che devono affrontate l’aggressione napoleonica.
Das kalte Herz:
- fiaba che fa parte del ciclo Das Wirthaus im Spessart (1827). Qui Hauff ha dato
espressione in modo più compiuto all’anticapitalismo romantico, una costante di tutta la sua poesia. Nel
destino del povero carbonaio Munk, che dopo aver ceduto il suo cuore in cambio di denaro deve
apprendere dolorosamente in cosa consista la vera felicità, Hauff condanna uno dei motivi centrali della
società borghese contrapponendole un mondo più umano fondato sulla rinuncia e la modestia.
La narrativa
- Lichtenstein. Romantische Sage aud der württembergischen Geschichte (1826): romanzo dove si
racconta la storia d’amore di un giovane aristocratico sullo sfondo delle lotte fra il duca Ulrich di
Wüttemberg e la Lega sveva nel 1519. Georg von Sturmfeder è la figura idealizzata di un cavaliere che vive
ancora in piena identità con i tradizionali valori di onore e fedeltà. Le sue decisioni non sono il risultato di
tormentate riflessioni, ma egli agisce istintivamente in accordo con gli impulsi della sua anima che
coincidono con le regole sanzionate dalla convenzione cavalleresca. Allo stesso modo l’ordine sociale con
le sue rigide gerarchie viene presentato come un fatto naturale. In questo modo l’armonia sociale appare
assicurata: solo un cattivo consigliere del duca può distruggere questa armonia. Il duca viene cacciato dal
suo paese. Intanto la storia d’amore del suo fedele vassallo si è volta a buon fine.
Die Bettlerin vom Pont des arts
- (1826): novella in cui sviluppa all’interno di una relazione triangolare il
conflitto tipicamente romantico fra due sistemi di valori inconciliabili. La comune fede nell’esistenza del
buono e del bello, dell’amore e dei sentimenti sublimi fa nascere una passione fra il giovane Eduard e
Josephe, la moglie del suo amico, barone von Faldner, uomo disponibile solo al ragionamento economico.
L’amore trionfa infine sulle convenzioni sociali e gli amanti pensano di poter iniziare una vita insieme nel
pieno rispetto delle loro idee.
Arnim I,
•
La narrativa
Amico di Brentano, Arnim è un carattere sostanzialmente equilibrato che riesce a conciliare l’esistenza del
Junker,
narratore di racconti fantastici con quello dello saggio amministratore dei suoi beni. Lo sorregge
l’austera moralità della sua classe ed una religiosità del tutto tradizionale. A. predilige la vita di campagna, è
senza comprensione per la moderna civilizzazione e ha una forte avversione contro gli ebrei.
Nell’atto creativo l’artista si affida a impulsi di cui non conosce pienamente la portata. Egli entra in un gioco
le due regole sono dettate dalla sua interiorità e dalla dinamica del linguaggio stesso. Il risultato di questo
processo che si svolge al di là della sfera razionale porterà tratti sconosciuti alla rappresentazione della
realtà. I surrealis